Poi mi spieghi...
Trovo il tempo per un paio di considerazioni sulla partita di sabato.
Come giustamente anticipato dall'amico @geovale la partita è stata quella classica fra una forte ed una che (ancora?) non lo è.
Un primo tempo equilibrato grazie al superlavoro difensivo degli ospiti, alla formazione "b" dei padroni di casa e alle marce basse di questi ultimi. Nel secondo tempo ad un certo punto, sul 15-10 guardo l'amico Ugo Pierato e gli dico "secondo me sono bolliti, non ce la fanno più".
Determinate il cambio di ritmo "inverso" delle due squadre e l'ingresso di alcuni giocatori pesanti, il più pesante dei quali, un Vunisa in sovrappeso di soli 5 o 6 kili rispetto ai 15/18 con cui si presentò lo scorso anno
, ha dato al Calvisano tutto l'avanzamento che un inverecondo Venditti avrebbe dovuto dare e non ha dato
. Da lì in poi non c'è stata partita coi calvini che saltavano il primo avversario dietro al quale si spalancava il Mar Rosso (colore delle maglie colornesi) e le mete sono venute facili facili. Sul piano tecnico-tattico poco da dire e allora qualche parola sui singoli. Ottima impressione per Wessels, efficace sia come flanker che in seconda e che ha sorpreso per la scioltezza di gambe e lo scatto, davvero notevoli data la mole (Venditti, guarda e se possibile impara). Buone cose anche per Cittadini, davvero in palla, Archetti e Casolari. Dietro molto bravo il solito pugnace e veloce Susio, mentre Van Zyl deve ancora recuperare una condizione accettabile. Ma giocare può solo fargli bene. Chiesa a 10, eeeeh, insomma: lui è intelligente ed esperto e sopperisce come può all'assenza di attitudine per un ruolo che evidentissimamente non gli appartiene.
Come sempre bravissimo e dinamicissimo il giovane e sottovalutatissimo Consoli: oh, ha giocato poco in prima squadra, ma tutte le volte che l'ha fatto è sempre stato fra i migliori.
Poi, poi, le note tristi. Dite la verità che aspettavate che parlassi di Spadoni. Non è migliorato. Gli è andata bene che era una partita facile, ma lui le sue cavolate le ha fatte eccome. Non sto lì a citarle tutte perchè nessuna era terribile, ma insomma sempre impreciso. E poi ha una capacità di comunicare le sue decisioni sotto lo zero: la gestualità non la fa MAI: molto spesso gli stessi giocatori non capiscono materialmente cosa abbia deciso e perchè. E poi con lui le fasi statiche fanno veramente onore al loro nome: ogni mischia, ogni reset, ogni touche si trasformano in pensosi simposi di un minuto e mezzo prima di riprendere il gioco. Tempo effettivo di gioco ridotto sotto il minimo sindacale. Sbadiglio.
Adesso si va a Firenze. Mi farebbe piacere andarci, ma sono solo. Se venisse qualcuno cone me...
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)