Il Top12 e l'alto livello

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Uomoz
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Il Top12 e l'alto livello

Messaggio da Uomoz » 31 dic 2019, 13:44

Mi permetto di aprire un nuovo argomento (spero di non fare casino), per un articolo molto interessante che mi sembra passato in sordina:

https://blog.rugby.it/?p=10568&fbclid=I ... _Js4uB7tA0

Quanto riportato dagli allenatori Manghi (Valorugby) e Marcato (Petrarca), secondo me meriterebbe qualche riflessione:

- il tanto vituperato Top12, quindi è in grado di far crescere e formare giovani per l'alto livello? In questo caso specifico si parla di Panunzi e Garbisi, ma sicuramente ci saranno altri interessanti giocatori in altre squadre

- Si parla di stranieri nelle franchigie non superiori ad alcuni italiani che giocano nel Top12. Al di là del fatto che io credo che sia stato usato il termine"franchigie" un po' per politically correct: dire esplicitamente Zebre faceva brutto. Comunque siamo sicuri che sia sempre così? Per esempio Bruno e Cioffi: l'anno scorso devastanti in Top12, quest'anno in difficoltà nel Pro14. Sicuramente necessiteranno di tempo, di ambientarsi, di adattarsi, ecc... Però se si parla di Italiani già pronti per l'alto livello, allora vanno considerate tutte le possibili variabili.

- Spicca questa frase di Marcato: ”ci sono tanti giovani italiani che faticano a trovare la strada per l’altissimo livello.
" Secondo voi cosa si potrebbe fare per facilitare l'accesso all'alto livello ai più meritevoli?
Un ciliegio grande e bello
Disse ad un piccolo alberello
Sì sei bravo hai messo i fiori,
Coi lor petali a colori
Ma cambiare poi i miei frutti
Alberello non saprai

Ilgorgo
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Re: Il Top12 e l'alto livello

Messaggio da Ilgorgo » 31 dic 2019, 14:59

Attenzione però che quell'articoletto è stato scritto da un inviato di rugby.it che si è imbucato clandestinamente in conferenza stampa e ha ascoltato quello che hanno detto Manghi e Marcato, ma senza poter prendere appunti o registrare*; quindi alla fine ha dovuto provare a riportare a memoria quello che aveva ascoltato e anche se il senso era sicuramente quello le parole potrebbero non corrispondere alla perfezione. Ad esempio è probabile che Marcato non abbia detto esattamente ”ci sono tanti giovani italiani che faticano a trovare la strada per l’altissimo livello", anche se sicuramente il concetto era più o meno quello.
Marcato ha detto anche qualcosa come "considerate il fatto che abbiamo una nazionale U20 che partecipa a Sei Nazioni e Mondiali ma non abbiamo un campionato U20...". Come a dire che il meccanismo del rugby italiano non è ben strutturato e, nello specifico, che lui rimpiange un campionato U20

* perché non era preparato a farlo, non perché glielo abbiano proibito, naturalmente

Ilgorgo
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Re: Il Top12 e l'alto livello

Messaggio da Ilgorgo » 31 dic 2019, 15:06

Riguardo alle tesi espresse, io penso che Manghi esageri un po' perché per carattere è portato a parteggiare per la propria realtà. Può essere che gli allenatori delle Zebre siano effettivamente un po' miopi (non lo so) e prediligano gli stranieri più di quanto sarebbe saggio fare, però sono anche sicuro che se è un giocatore è davvero bravo spazio gliene viene dato.
Visto cmq che in Pro14 non c'è retrocessione e che le Zebre non hanno fondamentalmente nulla da chiedere alla stagione se non qualche vittoria e belle partite, non vedo perché non chiamare con maggiore frequenza giocatori dal Top12. Ma immagino sia un tema che avete già ampiamente dibattuto nella sezione celtica

Poseidone
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Re: Il Top12 e l'alto livello

Messaggio da Poseidone » 31 dic 2019, 18:20

Buonasera. Se volessi far crescere e preparare meglio i ragazzi adotterei un campionato U20/22 ammesso che ci possano essere i numeri. Se volessi, per contro, far crescere la popolarità del Rugby in italia, creerei franchigie per giocare nel top 14. Il problema di come ci arrivino i ragazzi non lo saprei risolvere. Noto che a parte queste pagine, con una manciata di commentatori, e quella di Onrugby, alla fine si fanno insistentemente i nomi di alcuni piuttosto che dare visione d’insieme. A mio modestissimo parere per ottenere un risultato più onesto occorrono più occhi sui campi e meno articoli tipo quello sul nostro estremo che segna con le vespe. Ad esempio riguardando gli highlights delle fiamme con i Lyons si notano cinque mancati placcaggi su un giocatore lanciato in meta. Cinque. Forse occorre parlare anche di questo.

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