Insomma dai... sembra quasi che, prima che arrivasse il Valorugby, il mondo della palla ovale fosse tutto carino e coccoloso.
Quanto accaduto non è sicuramente piacevole, ma come giustamente qualcuno ha già scritto qui sopra, evitiamo certi atteggiamenti di condanna a senso unico, anche perchè baruffe simili o peggiori in passato ne sono successe e purtroppo ri-accadranno ancora. Il che non vuol dire di sorvolare o non raccontare l'episodio, ma di stigmatizzarlo nella giusta misura
bogi ha scritto: ↑29 gen 2020, 17:25
Storicamente chi smarona i fatti (scopre e racconta) viene criticato o
additato.
Non è sbagliato aver raccontato le cose che son accadute, non lo è mai!
Il problema è che il Nero non si è limitato a raccontare l'accaduto. Come tutte le volte che parla del Valorugby, secondo me esterna troppo le sue antipatie/simpatie e ci propina la sua paternale. Ricordo quanto scrisse la scorsa stagione a seguito dell'espulsione di un giocatore padovano per stamping durante l'incontro Petrarca-Valorugby; o ancora quando criticò il Valorugby nel finale di stagione perché, a suo dire, schierò una formazione B nell'ultima partita della stagione. Cosa tra l'altro non vera: il Valorugby schierò la formazione migliore, glielo feci notare garbatamente ma non ricevetti mai risposta.
Personalmente non critico il fatto che si sia raccontato l'accaduto, ma come è stato fatto. Una lettera aperta che sembra mirare più al Valorugby, che all'episodio in sé. Diciamoci la verità, a molti piace criticare il nome Valorugby, e appena la società sbaglia, subito a condannare col dito puntato: "
avete i Valori del rugby nel nome e dovete comportarvi bene". Come se io pretendessi che i giocatori padovani sappiano a memoria le poesie del Petrarca, poichè è il nome della loro società.
Così come le critiche o la diffidenza nei confronti del presidente Grassi. Non lo conosco personalmente, e non voglio difenderlo a spada tratta. Ma da solo si è costruito una realtà industriale molto solida, e sta mettendo risorse importanti nel rugby, e sta cercando di promuoverlo in un territorio relativamente nuovo e non ancora avvezzo. Da lodare l'iniziativa di partecipare al "kit di cittadinanza", nel quale viene regalato un ingresso alle partite del Valorugby ai nuovi cittadini italiani. Nonostante tutto ciò, per molti rimane un simpatico cow boy col quale essere diffidenti. Perchè il mondo del rugby parla sempre di valori e di inclusione, poi in realtà certe novità nel mondo della palla ovale le trattiamo con enorme diffidenza.
Garry ha scritto: ↑30 gen 2020, 12:16
Comunque i reggiani possono aspettarsi anche di peggio. Sono la novità e
sappiamo che nel rugby italiano le novità spesso non sono gradite
Ricordo un atteggiamento ostile simile nei confronti del Prato quando si affacciò la prima volta nell'allora Eccellenza.
Ci lamentiamo della spocchia che Inglesi e Francesi riservano a noi Italiani, ma in casa nostra facciamo lo stesso tra i nostri club.