Si, oltre che di un piatto di pasta e di uno stipendio ricavato dal risparmio generato dal non offrire un servizio di streaming ogni 14 giorni
@speartackle ricordo ancora i geni che davano Kolbe come non adatto al rugby europeo lol
Si, oltre che di un piatto di pasta e di uno stipendio ricavato dal risparmio generato dal non offrire un servizio di streaming ogni 14 giorni
D'accordo parola per parola. Sarà forse la "quai-coetaneità" (ti precedo di 2).Paul Roos ha scritto: ↑25 ott 2021, 13:57Per quanto poco e male io segua il rugby internazionale in rete mi pare che quasi dovunque ci sia un problema di stadi vuoti a parte super big match. Tendenza che esisteva già prima del COVID e che la pandemia ha accentuato. Ad ogni modo il Top 10 rimane un prodotto difficile da promuovere per la qualità non eccelsa della maggior parte delle partite e per la complessità delle regole del gioco per un neofita che viene allo stadio per la prima volta. Tutte cose ovvie e già dette.
Io allo stadio sono andato la prima volta accompagnato da mio padre (ex giocatore) che avevo 8 anni. C erano gli ex suoi compagni di squadra con famiglie o marmocchi al seguito a vedere le partite anche se fosse stato Petrarca - Ceci Noceto. Noi ragazzini facevamo la gara a bordocampo fra chi recuperava il pallone. ora ne ho 54 di anni e di ex non ne vedo più , rare famiglie e rarissimi i ragazzi delle giovanili sugli spalti. Mi sento come uno degli ultimi giapponesi che rimane nella giungla anche dopo 30 anni che è caduto il Giappone.
E non è che fossero tutte memorabili le partite di quei tempi anzi , alcune erano veramente giocate in maniera infame. Tuttavia si trattava del Campionato Italiano la massima realtà rugbistica nazionale e vi era la possibilità di vedere il rugby , sport che in tv passava RARISSIMAMENTE.
Quindi meno superfantasmagoriche super leghe dai nomi di conferences improbabili e ridateci campionati combattuti e appassionanti di un tempo e forse gli stadi si riempiranno almeno un po’ di più .
Se è una battuta è molto carina.
Mah, da parte mia c'è solo tanta invidia, come avevo detto addietro
Nei miei sogni ci sono un Banzato o un Grassi (ma mi accontenterei anche di uno Zambelli, però taciturno) bresciani che decidessero di investire soldi a palate nella mia squadra. Purtroppo i "sciuri" bresciani sono assai sparagnini quando si tratta di sport, altrimenti non ci si capaciterebbe di come mai una delle città più ricche d'Italia, con un tessuto industriale da far paura, non abbia ad esempio una squadra di calcio stabilmente in serie A come i cugini bergamaschi (che sono meno e meno ricchi di noi) e combini qualcosa solo nella pallanuoto.jpr williams ha scritto: ↑23 ott 2021, 11:20Oh, beati loro. Io sono solo invidioso di tanto sibaritico lusso.
correttore di bozze jpr mode on:jpr williams ha scritto: ↑26 ott 2021, 11:31D'accordo parola per parola. Sarà forse la "quai-coetaneità" (ti precedo di 2).
Il che mi fa pensare che siamo dei poveri nostalgici spazzati via dal tempo. Il nostro sport, qui in Italia, è destinato a morire perchè ha reciso le sue radici per scimmiottare altri sistemi pensando che bastasse copiarli perchè tutto funzionasse.
Ora il rugby in Italia è ridotto a 3 entità: le due franchigie, delle quali una interessa vagamente a una parte del nordest e l'altra non interessa neanche a chi abita nella città in cui gioca ed una Nazionale che è sempre meno percepita come "propria" visto che ci gioca gente che non vediamo mai dal vero. E' tutto destinato all'estinzione per scelte sbagliate che nessuno ha coraggio e voglia di correggere.
Non accuso chi le fece: anch'io le approvavo.
Ma accuso chi non prende atto del fatto che erano sbagliate.
Perfetto.speartakle ha scritto: ↑26 ott 2021, 13:13
il nostro sport in Italia non è destinato a morire perchè ha reciso le sue radici scimmiottando altri sistemi (aka Celtic) per il semplice fatto che era destinato a morire già prima del 2010, da quando siamo entrati nel 6N non siamo riusciti a tradurre il relativo successo mediatico, in qualità nell'allenamento e nella formazione, e i tempi del top 10 (2001-2010) sono stati un periodo di vacche grassissime per i club che hanno buttato nel cesso valanghe di quattrini in stranieri di dubbio valore senza costruire in modo duraturo il proprio club e settore tecnico/giovanile. E questo si è ripercosso sulla qualità degli atleti che sono arrivati in nazionale. Aggiungi tutti gli errori/tira e molla federali e arrivi alla situazione attuale dove credito e credibilità sportiva la nazionale l'ha persa e ritrovarla sarà difficilissimo.
Bravissimo!speartakle ha scritto: ↑26 ott 2021, 13:13correttore di bozze jpr mode on:jpr williams ha scritto: ↑26 ott 2021, 11:31D'accordo parola per parola. Sarà forse la "quai-coetaneità" (ti precedo di 2).
Il che mi fa pensare che siamo dei poveri nostalgici spazzati via dal tempo. Il nostro sport, qui in Italia, è destinato a morire perchè ha reciso le sue radici per scimmiottare altri sistemi pensando che bastasse copiarli perchè tutto funzionasse.
Ora il rugby in Italia è ridotto a 3 entità: le due franchigie, delle quali una interessa vagamente a una parte del nordest e l'altra non interessa neanche a chi abita nella città in cui gioca ed una Nazionale che è sempre meno percepita come "propria" visto che ci gioca gente che non vediamo mai dal vero. E' tutto destinato all'estinzione per scelte sbagliate che nessuno ha coraggio e voglia di correggere.
Non accuso chi le fece: anch'io le approvavo.
Ma accuso chi non prende atto del fatto che erano sbagliate.
il nostro sport in Italia non è destinato a morire perchè ha reciso le sue radici scimmiottando altri sistemi (aka Celtic) per il semplice fatto che era destinato a morire già prima del 2010, da quando siamo entrati nel 6N non siamo riusciti a tradurre il relativo successo mediatico, in qualità nell'allenamento e nella formazione, e i tempi del top 10 (2001-2010) sono stati un periodo di vacche grassissime per i club che hanno buttato nel cesso valanghe di quattrini in stranieri di dubbio valore senza costruire in modo duraturo il proprio club e settore tecnico/giovanile. E questo si è ripercosso sulla qualità degli atleti che sono arrivati in nazionale. Aggiungi tutti gli errori/tira e molla federali e arrivi alla situazione attuale dove credito e credibilità sportiva la nazionale l'ha persa e ritrovarla sarà difficilissimo.
correttore di bozze jpr mode off
Ciò che non comprendo nelle doverose critiche ai club, che son sempre troppo poche, è quale sia l'alternativa che faccia presa sul tessuto del territorio sul quale si vuole costruire.speartakle ha scritto: ↑26 ott 2021, 13:13correttore di bozze jpr mode on:
il nostro sport in Italia non è destinato a morire perchè ha reciso le sue radici scimmiottando altri sistemi (aka Celtic) per il semplice fatto che era destinato a morire già prima del 2010, da quando siamo entrati nel 6N non siamo riusciti a tradurre il relativo successo mediatico, in qualità nell'allenamento e nella formazione, e i tempi del top 10 (2001-2010) sono stati un periodo di vacche grassissime per i club che hanno buttato nel cesso valanghe di quattrini in stranieri di dubbio valore senza costruire in modo duraturo il proprio club e settore tecnico/giovanile. E questo si è ripercosso sulla qualità degli atleti che sono arrivati in nazionale. Aggiungi tutti gli errori/tira e molla federali e arrivi alla situazione attuale dove credito e credibilità sportiva la nazionale l'ha persa e ritrovarla sarà difficilissimo.
correttore di bozze jpr mode off
e giocano in 17 in serie A!jaco ha scritto: ↑23 ott 2021, 10:30Meno male, con la rosa corta che si ritrovava il Petrarca ci voleva proprio...loverthetop_86 ha scritto: ↑23 ott 2021, 8:35https://www.rugbymeet.com/it/news/merca ... n-pama-fou
Ah però.
non la so l'alternativa, so solo che secondo me abbiamo perso due treni di seguito, il primo con i club nel periodo 2001-2009 il secondo con le franchigie 2010-2014.porcorosso ha scritto: ↑27 ott 2021, 9:09Ciò che non comprendo nelle doverose critiche ai club, che son sempre troppo poche, è quale sia l'alternativa che faccia presa sul tessuto del territorio sul quale si vuole costruire.
È chiaro a tutti che 2 squadre in URC e la Nazionale non sostengono il movimento. È altrettanto chiaro che questi club non hanno tutte le carte in regola. Ma non c'è una terza via, a meno che non si pensi di avere la possibilità di aumentare le squadre in URC ad almeno 8 per coprire il territorio.
A me sembra che sia il modello URC che non possa funzionare, mentre sono i soggetti TOP che non funzionano, tuttavia il modello mi sembra potenzialmente adatto.
Lo dico senza voler fare polemica eh, che pure io son scontento di non vedere partite o non vedere alcuni engagement con il pubblico.
Saluti PR-WSM
la mia constatazione dell'attuale è continuiamo così.