Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Sezione Dedicata a discussioni e chiarimenti sul regolamento, ed alle diverse sezioni arbitrali regionali.

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Maci
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da Maci » 25 mag 2010, 15:06

Entro con un placcaggio alle gambe:

Il calcio e' stato inserito in una variante del rugby al tocco australiano basata sulle regole FIT ma con modifiche relative appunto alla gestione del calcio.
C'e' un grosso problema pero' che mi e' stato fatto notare immediatamente riguardo alla possibilita' di inserire il calcio nel gioco: i punti di incontro.
Se un calcio finisce a terra fra i due schieramenti la palla diventa contesa aumentano le possibilita' di contatto fra le due squadre. Contatto che nella foga del momento puo' diventare molto pericoloso se, come vogliamo, giocano anche ragazzini e ragazze che magari provengono dalla danza classica (ne abbiamo due in questo momento ;) )

Considerando poi la palla caduta a terra sono d'accordo con JosephK se cade indietro manterrei il gioco. Pero' mi hanno fatto notare che palla a terra significa contesa, quindi pericolosa. relativamente ovvio, ma...
E poi se uno degli aspetti del touch rugby e' proprio quello di migliorare il passaggio e le capacita' atletiche dei giocatori non fa male punire con un cambio di possesso chi fa cadere il pallone.

Concordo invece sul fatto che il light rugby va bene per chi gioca a rugby o per chi ha un minimo di allenamento. Per quanto riguarda il touch rugby come lo intendiamo noi deve andare bene sia per i giovani che per i veterans, sia per le donne che per gli uomini, sia per chi gioca una volta sola sia per chi vuole metter su una squadra e giocare tutto l'anno. Difficile se si complicano troppo le cose ;)

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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da leprottina » 26 mag 2010, 9:24

TI ADORO!!!!!!!!!!!!!! :D
....inseguita non da una muta di bigol, ma dalla MENOPAUSA... AAARGGHH! RAGGIUNTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

IMOLA ... o giù di lì 19 novembre 2011: "la numerescion della partecipescion"

Maci
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da Maci » 26 mag 2010, 11:16

leprottina ha scritto:TI ADORO!!!!!!!!!!!!!! :D
Era per me? :D spero proprio di si! :rotfl: :oops:

JosephK.
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da JosephK. » 27 mag 2010, 10:26

Maci ha scritto:Entro con un placcaggio alle gambe:

Il calcio e' stato inserito in una variante del rugby al tocco australiano basata sulle regole FIT ma con modifiche relative appunto alla gestione del calcio.
C'e' un grosso problema pero' che mi e' stato fatto notare immediatamente riguardo alla possibilita' di inserire il calcio nel gioco: i punti di incontro.
Se un calcio finisce a terra fra i due schieramenti la palla diventa contesa aumentano le possibilita' di contatto fra le due squadre. Contatto che nella foga del momento puo' diventare molto pericoloso se, come vogliamo, giocano anche ragazzini e ragazze che magari provengono dalla danza classica (ne abbiamo due in questo momento ;) )
Andare sulla palla però è ben diverso che avere un contatto. Cioè si calcia, la palla rimbalza, il primo che la piglia riparte. E l'arbitro ferma il gioco nel caso in cui noti che due giocatori si stanno "avvicinando" in maniera troppo veemente facendo ripartire da un calcio da fermo con le squadre schierate. Mi rendo conto che parlo da rugbysta (anche) non touch ma credo sia una cosa non troppo difficilmente gestibile...
Considerando poi la palla caduta a terra sono d'accordo con JosephK se cade indietro manterrei il gioco. Pero' mi hanno fatto notare che palla a terra significa contesa, quindi pericolosa. relativamente ovvio, ma...
E poi se uno degli aspetti del touch rugby e' proprio quello di migliorare il passaggio e le capacita' atletiche dei giocatori non fa male punire con un cambio di possesso chi fa cadere il pallone.
Le partite di touch "classico" a cui ho giocato erano dopo un po' sfibranti perché proprio con il caduto a terra il gioco diventava lentissimo, la gente continuava a chiedere cosa succedeva, tutti si fermavano sempre, quasi nessuno passa e tutti fanno "prendi e vai" proprio per evitare che se palla cade cambia possesso.
Quindi quasi sempre quando ho giocato con neofiti si è lasciato giocare anche con palla caduta a terra e non ho mai visto il benché minimo scontro anche perché alla fine se sei impostato sul "tocco" non vai "contro" l'avversario. E andare a contendere non significa "buttarsi sull'ovale" ma raccoglierlo cosa che nel 99.9% dei casi che ho visto significa che la gente nemmeno si sfiora.
Comunque capisco il tenore dell'obiezione e almeno adesso mi è un po' più chiaro il senso del perché nel touch il gioco si interrompe con palla caduta.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da Maci » 29 mag 2010, 0:43

JosephK. ha scritto:
Maci ha scritto:Entro con un placcaggio alle gambe:

Il calcio e' stato inserito in una variante del rugby al tocco australiano basata sulle regole FIT ma con modifiche relative appunto alla gestione del calcio.
C'e' un grosso problema pero' che mi e' stato fatto notare immediatamente riguardo alla possibilita' di inserire il calcio nel gioco: i punti di incontro.
Se un calcio finisce a terra fra i due schieramenti la palla diventa contesa aumentano le possibilita' di contatto fra le due squadre. Contatto che nella foga del momento puo' diventare molto pericoloso se, come vogliamo, giocano anche ragazzini e ragazze che magari provengono dalla danza classica (ne abbiamo due in questo momento ;) )
Andare sulla palla però è ben diverso che avere un contatto. Cioè si calcia, la palla rimbalza, il primo che la piglia riparte. E l'arbitro ferma il gioco nel caso in cui noti che due giocatori si stanno "avvicinando" in maniera troppo veemente facendo ripartire da un calcio da fermo con le squadre schierate. Mi rendo conto che parlo da rugbysta (anche) non touch ma credo sia una cosa non troppo difficilmente gestibile...
Considerando poi la palla caduta a terra sono d'accordo con JosephK se cade indietro manterrei il gioco. Pero' mi hanno fatto notare che palla a terra significa contesa, quindi pericolosa. relativamente ovvio, ma...
E poi se uno degli aspetti del touch rugby e' proprio quello di migliorare il passaggio e le capacita' atletiche dei giocatori non fa male punire con un cambio di possesso chi fa cadere il pallone.
Le partite di touch "classico" a cui ho giocato erano dopo un po' sfibranti perché proprio con il caduto a terra il gioco diventava lentissimo, la gente continuava a chiedere cosa succedeva, tutti si fermavano sempre, quasi nessuno passa e tutti fanno "prendi e vai" proprio per evitare che se palla cade cambia possesso.
Quindi quasi sempre quando ho giocato con neofiti si è lasciato giocare anche con palla caduta a terra e non ho mai visto il benché minimo scontro anche perché alla fine se sei impostato sul "tocco" non vai "contro" l'avversario. E andare a contendere non significa "buttarsi sull'ovale" ma raccoglierlo cosa che nel 99.9% dei casi che ho visto significa che la gente nemmeno si sfiora.
Comunque capisco il tenore dell'obiezione e almeno adesso mi è un po' più chiaro il senso del perché nel touch il gioco si interrompe con palla caduta.
All'inizio non apprezzavo questi cambiamenti rispetto alle regole (diverse per tutti i club) dell'educativo "de noaltri" pero' poi mi son fatto alcune idee.
Il Rugby al tocco deve avere delle regole di un certo tenore adatte a far giocare tutti e purtroppo o per fortuna per qualche regola il territorio di applicazione segna una divisione netta fra rugbysti e non rugbysti.
Pero' ho capito che si puo' "usare" il Rugby Touch in miliardi di modi differenti utilizzando alcune peculiarita' del gioco o inventandosene di sana pianta per migliorare la tecnica dei giocatori di rugby in allenamento. Ci sono trattati e manuali piu' o meno complessi di questo tipo di interazione fra Rugby e Rugby al tocco.
L'importante e' mettere in chiaro le cose fin dall'inizio e giocare con una base comune soprattutto a seconda di chi scende in campo e di quando e perche' si e' li.

Una cosa per esempio che pensavo saltasse subito all'occhio e' la mancanza di "realta'" rugbystica nel momento del tocco.
QUando un difensore placca un attaccante nel rugby i due giocatori sono impegnati e nel 90% dei casi sono fermi sul punto finche' il gioco non si allontana.
Nel Rugby Touch quando si effettua un tocco l'attaccante si ferma mentre il difensore e' immediatamente arretrante e pronto per toccare nuovamente.
Per ovviare a questo problema i francesi hanno inventato un sistema particolare di tocco che simula il placcaggio. Voi che ne pensate?

JosephK.
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da JosephK. » 31 mag 2010, 9:54

Maci ha scritto:
Una cosa per esempio che pensavo saltasse subito all'occhio e' la mancanza di "realta'" rugbystica nel momento del tocco.
QUando un difensore placca un attaccante nel rugby i due giocatori sono impegnati e nel 90% dei casi sono fermi sul punto finche' il gioco non si allontana.
Nel Rugby Touch quando si effettua un tocco l'attaccante si ferma mentre il difensore e' immediatamente arretrante e pronto per toccare nuovamente.
Per ovviare a questo problema i francesi hanno inventato un sistema particolare di tocco che simula il placcaggio. Voi che ne pensate?
Infatti nel light e nel "te ghe l'è" che giochiamo in allenamento di rugby non tocco il tocco va portato a due mani e sotto la vita. Se si tocca con una mano sola il gioco continua e l'attaccante prosegue. Si puà simulare anche situazioni "tipo off load" (con le ovvie differenze) in questa maniera visto che il tocco non corretto permette il passaggio.
La simulazione del "placcaggio" è ovviamente non realistica ma più "vicina" a quella del rugby vero anche perché costringe l'attaccante ad abbassarsi e puntare alle gambe. Ci sono meno tocchi e solitamente facciamo cambiare possesso dopo 3 tocchi sotto la vita a due mani.

Comunque io da scarsissimissimo rugbysta classico mi rendo conto che il touch fatto in questa maniera è un aiuto importante per migliorare senso della posizione, passaggio, schemi di gioco, in particolare per i 3/4, ed è un ottimo modo per spezzare negli allenamenti tra i momenti con contatto e quelli privi di contatto.
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da lele68 » 7 giu 2010, 23:12

Confermo che anche tra gli inventori del rugby light ci si è convertiti da oramai 6 mesi ad un cambio di squadra dopo tre tocchi. In questo modo il gioco è risultato essere molto più dinamico in quanto ha portato le squadre a predisporsi per opzioni al piede più frequenti.

Un contributo che, a mio parere, mi sento di dare alla discussione in corso, è l'importanza, nell'utilizzo del calcio, della necessita praticamente costante di avere un "estremo" in entrambe le squadre più l'eventuale sostegno fornito in copertura sui calci dalle ali per non parlare di seconda linea di difesa. Vi posso assicurare che anche il neofita recepisce immediatamente la necessità di questa figura e del supporto/sostegno di cui ha bisogno, e questo, una volta in più, avvicina il rugby light al mondo del rugby vero sia per le soluzioni in attacco sia per le fasi difensive.

A mio parere, non dobbiamo cercare di rendere forzatamente "semplice" un gioco con la palla ovale simil tre quarti. Togliendo la touche e la mischia ed il placcaggio, per chi conosce il regolamento del rugby sa benissimo a quante semplificazioni si è già andati incontro. Se tenete conto che nel minirugby, sino al 12 anni, si gioca senza touche e mischia direi che, una variante di rugby senza queste regole e senza il placcaggio, sia sufficiente per fare giocare chiunque senza le temute complicazioni (faccio queste considerazioni anche sulla base di una esperienza che oramai per il gruppo del rugby light della Union' 96 è di tre anni!).

Voi che parere avete?
Ciao
Lele

JosephK.
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da JosephK. » 8 giu 2010, 16:22

lele68 ha scritto:Se tenete conto che nel minirugby, sino al 12 anni, si gioca senza touche e mischia direi che, una variante di rugby senza queste regole e senza il placcaggio, sia sufficiente per fare giocare chiunque senza le temute complicazioni (faccio queste considerazioni anche sulla base di una esperienza che oramai per il gruppo del rugby light della Union' 96 è di tre anni!).

Voi che parere avete?
Ciao
Lele
Sono completamente d'accordo con Lele.
Aggiungo a latere che questa versione del light sviluppa molte bene il senso della posizione da tenere in campo anche per il rugbysta che poi va a giocare al rugby "vero", cosa che è essenziale per chi non ha mai giocato ad esempio.
Io, ad esempio, ho un compagno di squadra (del rugby non touch) con fisico "enorme" che spazza alla grande in ruck ed è essenziale in mischia ma manca parecchio di senso di posizione, è costantemente in fuorigioco, sta avanti ai portatori di palla e diventa spesso "inutilizzabile" nonostante le potenzialità del fisico.
Il light in questo diventa essenziale in allenamento per sviluppare la sensibilità al "come" disporsi in campo e non solo, come apparentemente si può pensare, per i traquartisti. Anche se hai il fisico nel light sei "costretto" ad allargare il respiro del gioco, a guardarti intorno, a sviluppare il senso della posizione e la varietà delle soluzioni: non puoi solo pigliare e sfondare...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da dsartori » 10 giu 2010, 12:47

Ecco dove eravate finiti, continuavo a cercarvi nell'altra sezione.

Gioco a rugby (old), a touch, ho provato il rugby light (ciao lele).
Il light è estremamente divertente, il più vicino al rugby vero, potenzialmente per tutti. Purtroppo ha il problema dei punti di incontro dopo i calci in cui si crea confusione e si frammenta il gioco. So che il regolamento è in evoluzione e magari alcuni problemi sono stati superati (es.: uso dell'estremo), ma ricordo il rischio ping-pong: calcio, confusione, controcalcio, confusione, ecc. Con conseguente poca fluidità del gioco e la necessità di un arbitro più ancora che per il touch. In compenso molti skills di base utili per il rugby possono essere utili e sviluppati senza troppi adattamenti.

Il touch ha la caratteristica principale che il gioco non deve spezzettarsi (non dimentichiamo che è una derivazione del rugby a 13); di qui il cambio palla quando questa cade anche all'indietro. Semplicemente la palla NON DEVE cadere. Richiede poi qualche adattamento in più rispetto al rugby. Sicuramente il touch dà più soddisfazioni ai 3/4 che non agli avanti (ma a questi ultimi, soprattutto i più "old style" può insegnare molto).
Nella pratica contemporanea delle due varianti ovali ho trovato sinergie ma anche frizioni. Il touch sviluppa molto le doti di velocità, riposizionamento, sostegno, handling, lettura rapida delle situazioni, utilissime per il rugby moderno, ma ha spazi e linee di corsa piuttosto diversi, per non parlare poi della questione placcaggio. Questi due punti richiedono una sorta di "riprogrammazione dei neuroni" nel passaggio dal touch al rugby. Bisogna anche averne voglia, ma se non lo si fa va a finire che non ci si diverte.
-Essere fermati con un placcaggio (che può essere rotto, e comunque avanti finché non vai a terra) o con un dito (e devi fermarti lì, subito) sono situazioni ben diverse; la ricerca di un buco o la ricerca voluta del tocco in in un certo punto richiedono comportamenti e lettura del gioco distinti. Ma a questo ci si può adattare.
- L'adattamento più complicato riguarda invece l'attitudine al placcaggio: chi sa placcare, può, con fatica perché entra nel sangue, cambiare il metodo di attacco a palla e avversario, ma, purtroppo, passare dal tocco al placcaggio è un salto fisico e psicologico molto più impegnativo.
MI è stato fatto notare che come forma di avvicinamento al rugby, il touch è poco adatto per bambini e neofiti; se imparano ad approcciarsi all'avversario con il "tocca e fuggi", col cavolo che poi imparano a placcare.

Maci
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da Maci » 10 giu 2010, 22:57

dsartori ha scritto:Ecco dove eravate finiti, continuavo a cercarvi nell'altra sezione.

Gioco a rugby (old), a touch, ho provato il rugby light (ciao lele).
Il light è estremamente divertente, il più vicino al rugby vero, potenzialmente per tutti. Purtroppo ha il problema dei punti di incontro dopo i calci in cui si crea confusione e si frammenta il gioco. So che il regolamento è in evoluzione e magari alcuni problemi sono stati superati (es.: uso dell'estremo), ma ricordo il rischio ping-pong: calcio, confusione, controcalcio, confusione, ecc. Con conseguente poca fluidità del gioco e la necessità di un arbitro più ancora che per il touch. In compenso molti skills di base utili per il rugby possono essere utili e sviluppati senza troppi adattamenti.

Il touch ha la caratteristica principale che il gioco non deve spezzettarsi (non dimentichiamo che è una derivazione del rugby a 13); di qui il cambio palla quando questa cade anche all'indietro. Semplicemente la palla NON DEVE cadere. Richiede poi qualche adattamento in più rispetto al rugby. Sicuramente il touch dà più soddisfazioni ai 3/4 che non agli avanti (ma a questi ultimi, soprattutto i più "old style" può insegnare molto).
Nella pratica contemporanea delle due varianti ovali ho trovato sinergie ma anche frizioni. Il touch sviluppa molto le doti di velocità, riposizionamento, sostegno, handling, lettura rapida delle situazioni, utilissime per il rugby moderno, ma ha spazi e linee di corsa piuttosto diversi, per non parlare poi della questione placcaggio. Questi due punti richiedono una sorta di "riprogrammazione dei neuroni" nel passaggio dal touch al rugby. Bisogna anche averne voglia, ma se non lo si fa va a finire che non ci si diverte.
-Essere fermati con un placcaggio (che può essere rotto, e comunque avanti finché non vai a terra) o con un dito (e devi fermarti lì, subito) sono situazioni ben diverse; la ricerca di un buco o la ricerca voluta del tocco in in un certo punto richiedono comportamenti e lettura del gioco distinti. Ma a questo ci si può adattare.
- L'adattamento più complicato riguarda invece l'attitudine al placcaggio: chi sa placcare, può, con fatica perché entra nel sangue, cambiare il metodo di attacco a palla e avversario, ma, purtroppo, passare dal tocco al placcaggio è un salto fisico e psicologico molto più impegnativo.
MI è stato fatto notare che come forma di avvicinamento al rugby, il touch è poco adatto per bambini e neofiti; se imparano ad approcciarsi all'avversario con il "tocca e fuggi", col cavolo che poi imparano a placcare.
E' vero che e' difficile passare dal tocco al placcato ma non impossibile. Dipende da come avviene il passaggio e da quanta voglia ha il giocatore di.. fare il salto!
Da quando ho iniziato questa avventura del rugby no contact molte persone sono passate dal tocco al placcato. Soprattutto giovani e giovanissimi (16-30 anni) tutti con una voglia matta di giocare a rugby.
Un elemento che davvero ha fatto la differenza e' l'ambiente dove si gioca. Cercando di rimanere in seno ad una squadra di rugby si creano occasioni di contatto che aiutano chi vorrebbe fare il passo a cominciare.
Molto spesso qualche old e' determinante, ma anche il fatto di lasciarsi andare ogni tanto a qualche placcaggio. L'importnate e' che tutti siano d'accordo su che cosa fare perche' se il touch rugby e' aperto a tutti non cosi e' per il rugby moderno. Purtroppo.

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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da diddi » 16 giu 2010, 15:59

Consentitemi un'obiezione "filosofica".
Il rugby Union è UNA delle forme che il gioco del "rugby football" (che alla lettera vuol dire "la forma di calcio che si gioca a Rugby") ha assunto storicamente. Se proprio vogliamo, potremmo asserire che si tratta di quella più in continuità col modo di giocare e con lo spirito del 1823, da cui pure si discosta non poco. Questo tuttavia non autorizza ad affermare che si tratti del rugby "vero", come quasi tutti quelli che hanno scritto sul thread si lasciano scappare qua e là nei loro interventi. "Originario" forse, ma di certo non "vero", come se le altre forme fossero rugby finto.

Il touch rugby in particolare è un gioco che espunge totalmente e scientemente l'elemento fisico statico del rugby (peso e potenza), valorizzando invece la componente dinamica e tecnica. Quello che mi piace di questo gioco è il fatto che posso giocarlo normalmente e tranquillamente con i miei figli Tommaso e Maddalena, che hanno 12 e 13 anni e non pesano 95 kg come me; con Paola, che corre meno di me; con Sergio, che pesa più di me; con la famiglia che passava un pomeriggio al parco e si è incuriosita a vederci giocare. Certo, non lo giocheranno bene, faranno cadere spesso la palla, avranno il fiatone dopo 3 minuti; ma si divertiranno con un ovale in mano e magari, dovessero incappare in una partita alla tele, la vedranno con un altro occhio.
Il light rugby mi piace come idea e forse lo giocherei pure, ma avrei paura a costringere Tommaso, Maddalena, Paola o la famiglia di cui sopra a toccarmi alle gambe con due mani mentre sono in piena corsa.
Peterino
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da dsartori » 16 giu 2010, 17:21

diddi ha scritto:Consentitemi un'obiezione "filosofica".
Il rugby Union è UNA delle forme che il gioco del "rugby football" (che alla lettera vuol dire "la forma di calcio che si gioca a Rugby") ha assunto storicamente. Se proprio vogliamo, potremmo asserire che si tratta di quella più in continuità col modo di giocare e con lo spirito del 1823, da cui pure si discosta non poco. Questo tuttavia non autorizza ad affermare che si tratti del rugby "vero", come quasi tutti quelli che hanno scritto sul thread si lasciano scappare qua e là nei loro interventi. "Originario" forse, ma di certo non "vero", come se le altre forme fossero rugby finto.
Ciao Diddi,
mamma mia quanto sei preciso. Qua mi tocca puntualizzare subito. Per quanto mi riguarda, e ammetto con una notevole dose di semplificazione, per "vero" (le virgolette magari ci sarebbero state bene) intendevo in realtà "con contatto" e davo per scontato che fosse union perché qui da noi è la variante più diffusa. Ma non ho pensato nemmeno per un momento che il league o altre forme ovali fossero false.

JosephK.
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da JosephK. » 16 giu 2010, 17:29

diddi ha scritto:Consentitemi un'obiezione "filosofica".
Il rugby Union è UNA delle forme che il gioco del "rugby football" (che alla lettera vuol dire "la forma di calcio che si gioca a Rugby") ha assunto storicamente. Se proprio vogliamo, potremmo asserire che si tratta di quella più in continuità col modo di giocare e con lo spirito del 1823, da cui pure si discosta non poco. Questo tuttavia non autorizza ad affermare che si tratti del rugby "vero", come quasi tutti quelli che hanno scritto sul thread si lasciano scappare qua e là nei loro interventi. "Originario" forse, ma di certo non "vero", come se le altre forme fossero rugby finto.

Il touch rugby in particolare è un gioco che espunge totalmente e scientemente l'elemento fisico statico del rugby (peso e potenza), valorizzando invece la componente dinamica e tecnica. Quello che mi piace di questo gioco è il fatto che posso giocarlo normalmente e tranquillamente con i miei figli Tommaso e Maddalena, che hanno 12 e 13 anni e non pesano 95 kg come me; con Paola, che corre meno di me; con Sergio, che pesa più di me; con la famiglia che passava un pomeriggio al parco e si è incuriosita a vederci giocare. Certo, non lo giocheranno bene, faranno cadere spesso la palla, avranno il fiatone dopo 3 minuti; ma si divertiranno con un ovale in mano e magari, dovessero incappare in una partita alla tele, la vedranno con un altro occhio.
Il light rugby mi piace come idea e forse lo giocherei pure, ma avrei paura a costringere Tommaso, Maddalena, Paola o la famiglia di cui sopra a toccarmi alle gambe con due mani mentre sono in piena corsa.
Diddi per quanto mi riguarda il fatto di dire rugby "vero" mettendo "vero" tra virgolette ha assolutamente un senso non valutativo, come potrei dire basket "vero" quello 5 contro 5 piuttosto del basket campetto 3 contro 3. Comunque nessun intento di fare distinzioni "qualitative", era solo un modo più veloce per non dire "rugby a 15 con placcaggio".

Dopo la premessa torno al discorso light vs touch. Per me i tuoi figli si divertirebbero molto di più con il light (falli provare) o con una versione del light adattata. Io ho giocato a light persino durante un matrimonio e si è unita anche la sposa... Fai te... :)
Fa paura il tocco sotto la vita? Usiamo il tocco a due mani dalle spalle in giù, secondo me questo è il punto meno determinante. Invece determinante in positivo, come detto sopra, sono il gioco al piede e l'azione che continua se l'ovale cade.
Poi sono d'accordo quando si sostiene che il touch e il light possono essere giocati insieme, il touch da chi vuole completamente evitare qualsivoglia possibilità di "incontri" anche minimissimimissimi e il light da chi si vuole divertire con qualcosa di più (giudizio personale) vario e completo. Solo mi fa un po' strano che mentre il light sia praticamente la versione "ufficiale" del tocco da allenamento anche nel "rugby a 15 con placcaggio", non sia quasi per nulla giocato dai "toccatori" non "rugbysti a 15" che si accontentano di una versione (altro giudizio personale) meno bello, meno ricco di situazioni, oltre che meno avvicinabile al rugby a 15...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da dsartori » 16 giu 2010, 18:31

JosephK. ha scritto:Dopo la premessa torno al discorso light vs touch. Per me i tuoi figli si divertirebbero molto di più con il light (falli provare) o con una versione del light adattata. Io ho giocato a light persino durante un matrimonio e si è unita anche la sposa... Fai te... :)
Fa paura il tocco sotto la vita? Usiamo il tocco a due mani dalle spalle in giù, secondo me questo è il punto meno determinante. Invece determinante in positivo, come detto sopra, sono il gioco al piede e l'azione che continua se l'ovale cade.
Poi sono d'accordo quando si sostiene che il touch e il light possono essere giocati insieme, il touch da chi vuole completamente evitare qualsivoglia possibilità di "incontri" anche minimissimimissimi e il light da chi si vuole divertire con qualcosa di più (giudizio personale) vario e completo. Solo mi fa un po' strano che mentre il light sia praticamente la versione "ufficiale" del tocco da allenamento anche nel "rugby a 15 con placcaggio", non sia quasi per nulla giocato dai "toccatori" non "rugbysti a 15" che si accontentano di una versione (altro giudizio personale) meno bello, meno ricco di situazioni, oltre che meno avvicinabile al rugby a 15...
Per quello che ho visto io nella mia molto limitata esperienza, non esiste una "versione "ufficiale" del tocco da allenamento nel "rugby a 15 con placcaggio""; sotto ogni campanile ogni squadra gioca con le sue varianti.
E' qundi pressoché impossibile giocare al tocco tra squadre diverse senza finire "a calci e sputi" (lasciatemi spazio per un po' di cabaret) ed è questo il motivo principale per cui i tornei misti sono molto più divertenti per la parte "birra e salsicce" che non per quella agonistica.
L'intento di chi ha codificato il light rugby (correggimi lele se sbaglio) non era quello di creare regole al tocco per chi gioca con contatto, ma più che altro quello di avvicinare il più possibile chi per età, problemi fisici o personali non può "permettersi" il contatto. Persone che in genere già gravitano intorno a società di rugby (genitori ed ex giocatori).
I "toccatori" non è che si accontentano del touch per paura del contatto; semplicemente c'è un regolamento internazionale codificato, tornei internazionali con quelle regole ed uno sport con quelle caratteristiche (che, come giustamente Diddi sottolinea, privilegiano dinamica e tecnica). Spesso i praticanti provengono da altri sport. Certo, a me piacerebbe poter calciare, ma non si può. Però non direi che sia meno divertente né tanto meno ricco di situazioni.
Quanto all'interscambio tra le varie discipline, il rugby light è un esperimento che sta muovendo i primi passi; non è che sia giocato ovunque. E' capitato qui a milano di fare allenamenti insieme al touch, ma non esistono ad esempio tornei. Di sicuro non c'è alcuna volontà di tenere le distanze.
Ritornando invece sul passaggio dal touch al contatto, è chiaro che tutto è possibile con impegno e curiosità. Come è chiaro che si possono praticare entrambe le discipline. Però l'obiezione su bambini e neofiti una sua validità ce l'ha, e me l'ha fatta chi si occupa di minirugby, e credo anche sia una delle ragioni per cui la maggior parte delle società di rugby non vede il touch come complementare per il reclutamento.

lele68
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Re: Regolamento Touch, touche', toccarino, al tocco

Messaggio da lele68 » 16 giu 2010, 21:03

Confermo quanto detto da Danilo, chi (onore al merito) ha ideato il rugby è un genitore grande appassionato di rugby ma che non ci ha mai giocato. Si è fatto aiutare da chi conosceva già il rugby per ideare un gioco che più si poteva avvicinare al rugby. Vi posso assicurare che chi ha già giocato a rugby riconosce che il gioco del rugby light o simili è il più divertente/il più simil rugby tra i giochi al tocco giocati tipicamente in Italia.

Visto che c'è un po di interesse sull'argomento vorrei il vostro aiuto/parere/contributo su quanto segue. Sempre per rimanere sulla linea d'onda sopra accennata.

Uno degli argomenti su cui più ci siamo dibattuti nel perfezionare/evolvere le regole del light è quello di fornire delle regole che permettano il passaggio anche dopo un toccato. Ovvero creare qualcosa che si avvicini ad un off load del rugby. Se si riuscisse a creare una modifica alle regole che possa soddisfare anche una esigenza di questo tipo, direi che le dinamiche di gioco del rugby light ne avrebbero un vantaggio ulteriore rispetto alle altre versioni di toccato.

La prima idea che mi viene in mente è ovviamente la più semplice. L'arbitro conta i toccati. Se il giocatore viene toccato (primo e secondo toccato, se si gioca con tre tocchi prima del cambio palla) ha due possibilità: passare la palla immediatamente (1 passo?, 2 passi?) oppure fare un roll ball. Nel primo caso non ci sarebbero ovviamente le linee di fuori gioco tipiche del roll ball. In questo modo il portatore di palla avrebbe due opzioni: se ha un buon sostegno sfruttarlo altrimenti attendere i compagni per organizzare una sessione di gioco con le linee di fuori gioco tipiche del roll ball.

Che ne dite?

Ciao
Lele

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