Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
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Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
Non sapevo dove metterlo, apro una discussione apposita
Brian Moore sul Daily Telegraph propone tre modifiche regolamentari: il proposito è creare più gioco all'interno di una partita annullando alcune fasi lente. Così riassume le tre proposte OnRugby
1 – Eliminare la trasformazione
2 – Mettere un tempo limite per la ripresa del gioco da mischia e touche
3 – Cronometro di 5″ per i calci nel box da parte dei mediani di mischia
www.onrugby.it/2019/12/31/3-proposte-pe ... -di-rugby/
Sulla prima sono da sempre d'accordo anch'io; non tanto per eliminare "tempi morti" ma perché i due punti assegnati alla trasformazione mi sembrano troppi rispetto ai cinque di una fase ben più importante e fondante come la meta. Però se si parla di 7s sono d'accordo anche sul fatto che la trasformazione crea eccessiva sospensione nel gioco, considerando che le partite durano solo 14' e una trasformazione porta via almeno mezzo minuto; quindi nel caso del sevens sono doppiamente d'accordo con Moore.
I punti 2 e 3 invece non mi sembrano necessari; a me non disturba il fatto che ci siano momenti di rallentamento o di attesa durante il gioco, il rugby è una specie di battaglia e durante le battaglie si alternano momenti di feroce combattimento a momenti di riflessione e tregua
Brian Moore sul Daily Telegraph propone tre modifiche regolamentari: il proposito è creare più gioco all'interno di una partita annullando alcune fasi lente. Così riassume le tre proposte OnRugby
1 – Eliminare la trasformazione
2 – Mettere un tempo limite per la ripresa del gioco da mischia e touche
3 – Cronometro di 5″ per i calci nel box da parte dei mediani di mischia
www.onrugby.it/2019/12/31/3-proposte-pe ... -di-rugby/
Sulla prima sono da sempre d'accordo anch'io; non tanto per eliminare "tempi morti" ma perché i due punti assegnati alla trasformazione mi sembrano troppi rispetto ai cinque di una fase ben più importante e fondante come la meta. Però se si parla di 7s sono d'accordo anche sul fatto che la trasformazione crea eccessiva sospensione nel gioco, considerando che le partite durano solo 14' e una trasformazione porta via almeno mezzo minuto; quindi nel caso del sevens sono doppiamente d'accordo con Moore.
I punti 2 e 3 invece non mi sembrano necessari; a me non disturba il fatto che ci siano momenti di rallentamento o di attesa durante il gioco, il rugby è una specie di battaglia e durante le battaglie si alternano momenti di feroce combattimento a momenti di riflessione e tregua
- jpr williams
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
1- ma per carità, ma che idiozia.
2- magari; e da sanzionare come antigioco.
3 - immane stronzata
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Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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- diddi
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
1 - E' contro le radici del rugby: in inglese si chiama "try" perché una volta la meta dava solo il diritto a tentare ("try") la trasformazione, che era l'unico modo per fare punti. Aldilà delle considerazioni storico-sentimentali, spesso le mete vengono alla fine di fasi di gioco particolarmente intense e logoranti, una pausa per prendere il fiato è opportuna anche per prevenire infortuni. Sarei d'accordo nell'introdurre un limite di tempo stringente con un cronometro ben visibile, come avviene nell'atletica leggera per i lanci o i salti, così da non dovermi sorbire l'interminabile pantomima sui calci di Farrell (immagino che JPR sia d'accordo). Non sarei contrario nemmeno al drop obbligatorio, come nel 7s.
2 e 3 - Accelerare o rallentare il gioco è questione di tattica e fa parte dell'intelligenza applicata al gioco. Se si esagera a rallentarlo, la punizione è già prevista (calcio libero), basta applicarla.
2 e 3 - Accelerare o rallentare il gioco è questione di tattica e fa parte dell'intelligenza applicata al gioco. Se si esagera a rallentarlo, la punizione è già prevista (calcio libero), basta applicarla.
Peterino
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
Però le radici sono già state rivoltate da tempo, da quando si è iniziato a dare valore alla meta (e a toglierlo pian piano alla sua trasformazione) passando pian piano da try=0 e goal=1 a try=5 e goal=2. Da un paio di stagioni le mete tecniche prevedono già che non si calci la trasformazione. Io insomma non sentirei l'eliminazione delle trasformazioni come una blasfemia storica. Magari si potrebbe addivenire a un compromesso: mete 6 punti, trasformazione 1.diddi ha scritto: ↑17 gen 2020, 14:271 - E' contro le radici del rugby: in inglese si chiama "try" perché una volta la meta dava solo il diritto a tentare ("try") la trasformazione, che era l'unico modo per fare punti. Aldilà delle considerazioni storico-sentimentali, spesso le mete vengono alla fine di fasi di gioco particolarmente intense e logoranti, una pausa per prendere il fiato è opportuna anche per prevenire infortuni. Sarei d'accordo nell'introdurre un limite di tempo stringente con un cronometro ben visibile, come avviene nell'atletica leggera per i lanci o i salti, così da non dovermi sorbire l'interminabile pantomima sui calci di Farrell (immagino che JPR sia d'accordo). Non sarei contrario nemmeno al drop obbligatorio, come nel 7s.
...
Sono invece d'accordo sul fatto che le trasformazioni rappresentano un benvenuto "iato" tra la fase di gioco fisicamente intensa e cmq emozionante che ha portato alla meta e la ripresa del gioco; da questo punto di vista hanno una funzione anche secondo me positiva
- jpr williams
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
La trasformazione, tranne quella giustamente abolita per le penalty try, è un particolare tecnicamente rilevante per due motivi:
-la necessità di aggiungere due punti differenzia fra mete "facili" ottenute sull'out e mete "difficili" sotto i pali
-chiama in causa le abilità balistiche dei calciatori nel caso di meta "facile"
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
Anche a me sembrano delle grandi scemenze. Una volta si diceva che nel rugby le regole erano figlie del gioco. Adesso, forse, saranno ancora figlie del gioco ma il gioco è, a sua volta, figlio di una madre e matrona che si chiama televisione. Madre e matrona che molto dà ma anche molto (anzi, di più) pretende. E in nome delle esigenze televisive si cerca di fare di tutto per aumentare lo "spettacolo" che, secondo i soloni di WR, consisterebbe nell'aumento del tempo effettivo di gioco. Ma Sant'Iddio, a nessuno di questi signori passa per la mente che la pause, in uno sport di combattimento e di fatica come il rugby, sono salutari oltreché fisiologiche? E che l'aumento del gioco effettivo produrrà molti più infortuni e che costringerà i giocatori a ritmi agonistici umanamente insopportabili? Duro fatica a comprendere che strada voglia prendere il rugby del futuro ma ho l'impressione che non mi piacerà.
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
1) Eliminare le trasformazioni lo troverei uno snaturamento totale senza senso (anche se l'Italia raddoppierebbe le vittorie stagionali
) che svaluterebbe una caratteristica fondamentale del rugby, ovvero il saper calciare in mezzo ai pali. Piuttosto penserei di dare 7 punti automatici per le mete in mezzo ai pali (così come da poco hanno tolto la trasformazione sulla meta tecnica) ma lascerei le trasformazioni per tutto il resto.
2) Le fasi di pausa sono un momento fondamentale per il recupero dei giocatori, soprattutto degli avanti: se iniziamo a togliere anche queste "pause naturali" si arriverebbe a una deriva davvero pericolosa, e mi sembra davvero assurdo che a proporre una cosa del genere sia un ex giocatore di prima linea.
3) In teoria la regola ci sarebbe già, ma nessuno la fa applicare realmente.

2) Le fasi di pausa sono un momento fondamentale per il recupero dei giocatori, soprattutto degli avanti: se iniziamo a togliere anche queste "pause naturali" si arriverebbe a una deriva davvero pericolosa, e mi sembra davvero assurdo che a proporre una cosa del genere sia un ex giocatore di prima linea.
3) In teoria la regola ci sarebbe già, ma nessuno la fa applicare realmente.
- jpr williams
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
Est modus in rebus.FP96 ha scritto: ↑19 gen 2020, 22:47
2) Le fasi di pausa sono un momento fondamentale per il recupero dei giocatori, soprattutto degli avanti: se iniziamo a togliere anche queste "pause naturali" si arriverebbe a una deriva davvero pericolosa, e mi sembra davvero assurdo che a proporre una cosa del genere sia un ex giocatore di prima linea.
Trovo che i reset delle mischie comportino ormai stabilmente degli ingiustificabili tempi biblici, così come le transumanze condite da conciliaboli in occasione delle touche.
Molto spesso sono anche furbate della squadra in difficoltà per far girare il cronometro, magari per tamponare un cartellino.
Tutta roba che se fossi arbitro punirei con una durezza da inquisizione spagnola.
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
Mah
Preferisco.
1. Possibilità di trasformare con calcio al volo .
1bis. Modifica punteggi, a me quelli stratosferici danno uggia: 3 meta, 1 trasformazione, 1 punizione - Dopo calcio di punizione, la squadra che ha battuto riparte con una mischia dal punto del calcio (come un tiro libero della pallacanestro), dai 22 metri se il fallo era interno all'area dei 22 offensivi.
1ter. A me non dispiacerebbe nemmeno premiare il calcio al volo (tipo gaelico o aussie) - se segni 1 punto, se sbagli mischia per gli altri da dove hai calciato.
2. Massimo 3 ingaggi consecutivi. Dopo il terzo la squadra che immette riparte come se avesse una rimessa dai 22 ma allineata dal punto di ingaggio.
3. Chi esce per scelta tecnica non rientra (nemmeno in prima linea) . Si passa alle no contest
Preferisco.
1. Possibilità di trasformare con calcio al volo .
1bis. Modifica punteggi, a me quelli stratosferici danno uggia: 3 meta, 1 trasformazione, 1 punizione - Dopo calcio di punizione, la squadra che ha battuto riparte con una mischia dal punto del calcio (come un tiro libero della pallacanestro), dai 22 metri se il fallo era interno all'area dei 22 offensivi.
1ter. A me non dispiacerebbe nemmeno premiare il calcio al volo (tipo gaelico o aussie) - se segni 1 punto, se sbagli mischia per gli altri da dove hai calciato.
2. Massimo 3 ingaggi consecutivi. Dopo il terzo la squadra che immette riparte come se avesse una rimessa dai 22 ma allineata dal punto di ingaggio.
3. Chi esce per scelta tecnica non rientra (nemmeno in prima linea) . Si passa alle no contest
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Re: Le tre proposte di Moore per intensificare il gioco
Quarta modifica regolamentare:Ilgorgo ha scritto: ↑17 gen 2020, 9:32Non sapevo dove metterlo, apro una discussione apposita
Brian Moore sul Daily Telegraph propone tre modifiche regolamentari: il proposito è creare più gioco all'interno di una partita annullando alcune fasi lente. Così riassume le tre proposte OnRugby
1 – Eliminare la trasformazione
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3 – Cronometro di 5″ per i calci nel box da parte dei mediani di mischia
www.onrugby.it/2019/12/31/3-proposte-pe ... -di-rugby/
Sulla prima sono da sempre d'accordo anch'io; non tanto per eliminare "tempi morti" ma perché i due punti assegnati alla trasformazione mi sembrano troppi rispetto ai cinque di una fase ben più importante e fondante come la meta. Però se si parla di 7s sono d'accordo anche sul fatto che la trasformazione crea eccessiva sospensione nel gioco, considerando che le partite durano solo 14' e una trasformazione porta via almeno mezzo minuto; quindi nel caso del sevens sono doppiamente d'accordo con Moore.
I punti 2 e 3 invece non mi sembrano necessari; a me non disturba il fatto che ci siano momenti di rallentamento o di attesa durante il gioco, il rugby è una specie di battaglia e durante le battaglie si alternano momenti di feroce combattimento a momenti di riflessione e tregua
- fargli arbitrare una partita guardando così più il cronometro che il gioco
Concordo sui tempi di ripresa del gioco (fallo a favore della squadra e 10 metri)