newrunner ha scritto:AINDA ha scritto:scusate se la prendo un pò larga e possa sembrare apparentemente off topic, ma tutto quello che stà succedendo al rugby italiano, dopo la confortante (per molti) tournee della pseudo nazionale italiana
, ha la sua origine dalla gestione dell'intero movimento dopo l'entrata dell'italia nel 6N: era una straordinaria possibilità per far crescere un rugby italiano, invece si sono percorse a tutti i livelli tutte le scorciatoie possibili ed immaginabili buttando via 10 anni per vincere qualche partità qua e là da vendere agli sponsor....ma come si sa le bugie hanno le gambbe corte e non si possono ingannare all'infinito gli spettatori in questo senso mi sento di prevedere una disafezione al rugby da parte di chi si era avvicinnato a questo sport......ora questo è il risultato (complice ovvio la crisi economica che però è marginale come causa)
L' unica cosa auspicabile è che si faccia tesoro della infausta gestione dei 10 anni trascorsi dall'entrata nel 6n puntando su
- formazione
- investire sulla base
- ritorno ad un sano dilettantismo laddove non ci siano le reali risorse economiche
- stranieri solo se di qualità o utilità per far crescere i giovani
- cercare di creare un vertice professionstico da inserire in un circuito già consolidato (come si sta cercando di fare con la celtic l. anche se è una cosa pasticciata dove, ammesso che ci facciano entrare - personalmente ho seri dubbi - , ci sia spazio per gli ITALIANI di qualità e non saltino fuori squadre tipo viadana o treviso attuali con 3 italiani nei 15 quando va bene, perchè sarebbe come tirarsi le martellate sulle palle per l'ennesima volta)
- le accademie devono essere centri d'eccellenza e non specchietti per le allodole come sono ora......
per fare questo ci vuole una nuova, e per nuova intendo dire che si deve fare tabula rasa dell'attuale Fir, gestione del rugby italiano
la nazionale andrebbe ripulita dai mercenari per farla diventare una reale espressione di ciò che produce il rugby italiano....magari anche attraverso sonore sconfitte ma almeno non saremo prigionieri di illusione come è stao negli ultimi 10 anni
partire con un super 12, con regole che impongano max 2-3 stranieri (e con essi intendo anche tutto il mondo delle scorciatoie oriundi, equiparati e menate varie), il resto italiani e si promuovono dalle giovanili i ragazzi di talento tutto sotto l'egida di un sano semi-professionismo che è il max a cui un campionato domestico in italia possa aspirare
Parole chiare ...non ovvietà !!! QUOTO
Per Squilibrio e per ENDURISTA ...anche io ammiro molto Noceto...un modello che fa onore al Rugby Italiano ...Noceto che perseguendo la politica dei giovani ha dimostrato che la strada del successo è lunga e faticosa ..ma possibile senza scorciatoie e clientelismi di nessun tipo. Aggiungo che , secondo me, meriterebbe il S10 prima (per regolamenti ed indirizzi vigenti , per storico e obbligatorietà) di altre realtà che pure rispetto ....
Che siano parole chiare è vero...ma che siano
ovvietà lo è altrettanto. Non lo sono state, purtroppo, fino a poco tempo fa per la Federazione.
In tal senso questi 10 anni di 6 Nazioni non sono stati usati per creare la "base", mentre dovevano essere impiegati proprio a tale scopo.
Io la vedo così: se dal 2000 avessero investito oculatamente e programmato per "produrre" (termine orribile, ma vicino a ciò che intendo) i giocatori, ovviamente modificando in modo + sensibile di quel che è stato fatto i regolamenti dei campionati, da adesso avremmo molto probabilmente una rosa di giocatori tutti "nostrani" da poter schierare in nazionale.
Quando AINDA dice che sarebbe ora di schierare i giovani in una Nazionale senza oriundi ecc riprende una provocazione che avevo fatto io nel thread del tour estivo della Nazionale 2009.
Tuttavia dopo 10 anni di 6 Nazioni e di, vuoi o non vuoi, test match di altissimo livello (quello degli avversari di solito), non ti puoi permettere un abbassamento netto delle prestazioni tua Nazionale, per mille e + motivi che tutti conosciamo (sponsor, accordi televisivi, visibilità di questo sport in Italia)e che mi pare omissivo non ammettere. Diciamolo chiaramente, gli sghei contano + di ogni altra cosa per le Federazioni, anche perchè con quelli devono fare investimenti per il futuro.
Voglio dire, per me è in prospettiva un bene far giocare solo i giocatori di formazione italiana, ma può anche essere molto controproducente se si vuole che il rugby diventi uno sport un pò + popolare e praticato di quello che è in questo paese.
Se in dieci anni non sono stati tirati fuori un estremo e un apertura di livello internazionale (E tutti quelli che mi potete dire, ahinoi, non lo sono) non è solo perchè gli oriundi "tarpano" le ali ai giovani italiani, ma pure perchè sto sport in Italia lo"cagano" seriamente in pochi, e lo praticano ancor di meno, e anche nel percorso formativo i tecnici non sono forse il meglio che c'è a disposizione.