Sono contento che le mie osservazioni ti facciano sbellicare, ma il senso del mio intervento era: se una sanzione non ha alcun risvolto pratico, che razza si sanzione è? A che cosa serve comminarla? Mi sembra il solito discorso all'italiana: tantissime leggi, un discreto numero di condanne, ma alla fine tra una cosa e l'altra tutti la fanno liscia.CapitanFracassa ha scritto:Hai ragione... è troppo poco!stalker ha scritto:Trovo che un allenatore squalificato non dovrebbe poter assistere alla partita né poter essere in contatto con la squadra in nessun modo durante un incontro. Che senso ha che se ne stia in tribuna con la cuffie e microfono, in contatto con il suo team? Questo già molti lo fanno abitualmente. E' una sanzione assolutamente ridicola (non mi riferisco al caso specifico di Casellato, è una considerazione in generale). O no?
Nel periodo di interdizione dovrebbero impedirgli qualsiasi contatto con il mondo del rugby, magari imponendogli una distanza di rispetto di 200 metri da qualsiasi terreno di gioco di qualsiasi categoria.
Dovrebbe inoltre essergli impedito di parlare con qualsiasi tesserato anche fuori della zona di rispetto, pena la radiazione.
Ovviamente dovrebbe essergli impedita, con adeguati mezzi tecnologici, anche la visione delle partite in tv o in streaming.
![]()
![]()
![]()
![]()
Per "non dovrebbe poter assistere alla partita" non intendevo che non possa guardala, ma che non possa "influire" sulla partita in alcun modo. Delle difficoltà tecniche se ne può parlare, ma dopo aver chiaro quale sia il senso della sanzione. Altrimenti meglio una sanzione pecuniaria e tutto come prima...