finale scudetto 2009
Moderatore: Emy77
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Re: finale scudetto 2009
Lire: il morto che parla! La Lire e' un'organo morto e defunto tenuto in vita dalla Federazione. Non capisco di cosa si lamenti: non ha l'appoggio dei club e voleva avere voce in capitolo per organizzare l'evento??? Chiaro che la Federazione non ha svolto un lavoro eccelso, ma questo sara' spero tenuto in conto per l'anno prossimo.
Il fatto che in finale ci sia stato poco pubblico credo sia anche colpa dello scarso lavoro fatto in questi anni dalla Lire, anzitutto la scarsa promozione di questo sport fatto in territorio nazionale. E' vero che l'anno scorso in finale c'erano 11.000 spettatori a Monza, ma se a Roma non ve ne erano altrettanti non credo sia solo colpa della scarsa organizzazione della Federazione.
Credo che tutti sapessero dove si teneva la finale e anche se vi sono stati spostamenti d'orario dell'ultimo minuto non credo che questo sia stato un fattore decisivo per trattenere la gente dall'andare allo stadio.
Spero di non scrivere troppe inesattezze.
Il fatto che in finale ci sia stato poco pubblico credo sia anche colpa dello scarso lavoro fatto in questi anni dalla Lire, anzitutto la scarsa promozione di questo sport fatto in territorio nazionale. E' vero che l'anno scorso in finale c'erano 11.000 spettatori a Monza, ma se a Roma non ve ne erano altrettanti non credo sia solo colpa della scarsa organizzazione della Federazione.
Credo che tutti sapessero dove si teneva la finale e anche se vi sono stati spostamenti d'orario dell'ultimo minuto non credo che questo sia stato un fattore decisivo per trattenere la gente dall'andare allo stadio.
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Re: finale scudetto 2009
"non eccelso" va catalogato negli eufemismi più forzati degli ultimi anni
Se hai tempo per fare due cose male, fanne bene una e incrocia le dita
Visto che non voglio scrivere "secondo me" o "in mio parere" in ogni messaggio, ritenete pure ogni opinione espressa puramente personale senza alcuna pretesa di verità assoluta
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Re: finale scudetto 2009
Scusate tutti, ma secondo voi, organizzando un pulman da Treviso ( e pure Viadana ), per arrivare a Roma, quante ore di viaggio sono?
Ve lo dico io, avendolo fatto da PD per la U 19: almeno 7, più il ritorno
Quindi, in soldoni, partenza alle 12 da TV o MN, arrivo verso le 19.00, ripartenza alle 23/24, arrivo a casa alle 07.00 ...
Oppure si doveva per forza pernottare a Roma?
Un minimo di intelligenza, nell'organizzare gli eventi, basterebbe?
O dobbiamo immaginare una finale di hockey su ghiaccio a Lampedusa?
Se oggi il rugby è nel Lombardo Veneto, se ne deve prendere atto ed adeguarsi, alla faccia della geo-politica
E vale anche x la fantomatica partecipazione alla CL
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Quindi, in soldoni, partenza alle 12 da TV o MN, arrivo verso le 19.00, ripartenza alle 23/24, arrivo a casa alle 07.00 ...
Oppure si doveva per forza pernottare a Roma?
Un minimo di intelligenza, nell'organizzare gli eventi, basterebbe?
O dobbiamo immaginare una finale di hockey su ghiaccio a Lampedusa?
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Re: finale scudetto 2009
La Lire non ha ragione di esistere già da un anno, il suo è un fallimento non meno grave della finale del super10.parabellum2 ha scritto:La LIRE fa bene a dissociarsi se non coinvolta .
Mi chiedo come faccia Dondi a lamentarsi in diretta tv dei pochi spettatori...ma diamine hai deciso tu e la tua federazione di organizzarla a Roma, ben conoscendo ciò a cui saresti andato incontro. Neanche la preoccupazione di promuovere l'evento nella città ospitante come si deve, è un insuccesso cercato e ,come da previsioni, ottenuto
Non c'è stata nessuna promozione dell'evento a Roma, come già antipato da me e da altri la settimana scorsa. Concordo che è stato quindi un insuccesso cercato e ottenuto per giochi politici interni alla federazione. Qualcuno ne trarrà un vantaggio nel momento in cui saranno prese certe scelte in futuro.
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Re: finale scudetto 2009
La LIRE semplicemente ha preso le distanze, fa presente che l'organizzazione della finale è stata tutta opera della FIR e quindi non è ad essa imputabile. Fa anche intendere che l'anno prima la stessa LIRE aveva fatto meglio. Chiaro no?stefanot ha scritto:Lire: il morto che parla! La Lire e' un'organo morto e defunto tenuto in vita dalla Federazione. Non capisco di cosa si lamenti: non ha l'appoggio dei club e voleva avere voce in capitolo per organizzare l'evento??? Chiaro che la Federazione non ha svolto un lavoro eccelso, ma questo sara' spero tenuto in conto per l'anno prossimo.
Il fatto che in finale ci sia stato poco pubblico credo sia anche colpa dello scarso lavoro fatto in questi anni dalla Lire, anzitutto la scarsa promozione di questo sport fatto in territorio nazionale. E' vero che l'anno scorso in finale c'erano 11.000 spettatori a Monza, ma se a Roma non ve ne erano altrettanti non credo sia solo colpa della scarsa organizzazione della Federazione.
Credo che tutti sapessero dove si teneva la finale e anche se vi sono stati spostamenti d'orario dell'ultimo minuto non credo che questo sia stato un fattore decisivo per trattenere la gente dall'andare allo stadio.
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Saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto
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Re: finale scudetto 2009
da: www.gazzettino.it
Il sudafricano del Benetton al suo primo titolo da allenatore: «È il frutto del duro lavoro e della freddezza». Arrivano Rouyet, Rizzo e Veermack. Goosen resta
Smith insaziabile: pensa già al prossimo scudetto
Il tecnico subito al lavoro per definire rosa e programmi: «Faremo un altro salto di qualità eliminando i cali di concentrazione»
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Lunedì 1 Giugno 2009,
Roma
NOSTRO INVIATO
Prima due titoli italiani da giocatore (2003, 2004). Sabato notte al Flaminio con la vittoria 29-20 sul Montepaschi Viadana il primo da allenatore. Per il sudafricano Franco Smith è lo scudetto della consacrazione da tecnico, dopo l’amarezza di quello perso l’anno scorso alla prima esperienza in panchina. Una buona fetta del merito per il tricolore numero 14 di Treviso spetta a lui. Alla sua cura quasi maniacale del lavoro, in campo e alla lavagna. Pragmatico e stakanovista qual è, da stamattina è già all’opera per la prossima stagione, dopo essersi goduto la gioia del trionfo «guardandoci negli occhi sabato sera in albergo con i miei ragazzi». Fino al 12 giugno meeting di lavoro, contatti con i giocatori della rosa, preparazione dei programmi fisici. Poi volerà in Sudafrica per tornare in Italia il 20 luglio e riprendere con il raduno il 27. Due giorni prima del suo 37° compleanno.
Smith, è più bello vincere da giocatore o da allenatore?
«Come giocatore la soddisfazione è grande. Ieri mi sono mancati il sudore, un bel placcaggio duro, lo sforzo fisico che ti dà la percezione del traguardo raggiunto. Come allenatore è bello vedere i frutti del lavoro dei ragazzi, il modo in cui hanno messo in pratica quando provato e appreso durante la stagione».
La differenza con la sconfitta di Monza 2008 col Calvisano?
«L’anno scorso avevamo focalizzato troppo l’obiettivo di arrivare in finale. Dopo il successo nella prima semifinale abbiamo festeggiato come se avessimo vinto scudetto. Quest’anno abbiamo focalizzato tutto sulla finale, sapevamo cosa fare per vincerla finale e ci siamo riusciti».
Dopo un’ora di dominio c’è stato il passaggio a vuoto, Viadana vi ha messo in difficoltà con i break al centro e rimontato. Ha avuto paura?
«Abbiamo giocato da subito per chiudere il match e potevamo andare al riposo 24-3. Non ci siamo riusciti per mancanza di concentrazione. La cosa importante è stata, una volta in svantaggio, rifocalizzare su tale necessità, reagire. Così abbiamo ripreso in mano la situazione. La parola d’ordine che girava fra i ragazzi in quel momento era: niente paura, no panico. Quindi non l’ho avuta nemmeno io. Due anni fa partite così le avremmo perse. Abbiamo fatto un passo avanti nel gestirle. La prossima stagione ne faremo un altro, eliminando i cali di concentrazione e imparando a giocare al 100% sempre. Come fatto dai Bulls in finale di Super 14, dove hanno dato 60 punti ai rivali».
Già proiettato alla prossima stagione, da cosa si riparte?
«Da una rosa più ristretta: 38 e non 46 atleti. Resteranno quelli che hanno giocato di più. Chi ha militato solo in seconda squadra (Zara, Brussolo, Candiago...) farà altre esperienze».
Anche Andrea Sartoretto, 2 presenze dalla panchina, ma eroe della finale con quel placcaggio a Robertson nel momento clou?
«È in scadenza di contratto, non ha ancora chiuso con il club, ne parlerà in settimana».
Chi se ne va tra i big?
«Ottie Louw va in Giappone, ieri mattina era triste, qui si è trovato bene. Mike Horak torna ai Saracens, preferisce far studiare il figlio in Inghilterra. Rod Labuschagne va all’Exter, Michael Barbieri torna in Canada».
Chi li rimpiazzerà?
«Il 2. linea Benjamin Veermack della Capitolina. Lo conosco dai tempi dei Cheetahs, ha mezzi fisici ed è buono in touche. I piloni Ignacio Rouyet (Viadana) e Michele Rizzo (Petrarca), fondamentali per rinforzare il reparto con il ritorno del maul e per la rotazione con Costanzo, Mucignat e gli altri. Steven Bortolussi (Viadana) porterà velocità nei trequarti. Poi ci saranno altri due nuovi arrivi che potrebbero essere chiusi in settimana».
È vero che ha convinto Marius Goosen a non ritirarsi, come aveva annunciato a inizio stagione?
«Sì, gli ho detto: una volta che ti fermi non puoi più tornare indietro. Così mi ha dato la disponibilità a giocare qualche partita anche l’anno prossimo, affiancando Marcato». Visto che è stato l’uomo del match in finale, sarà meglio ancora di un nuovo acquisto.
Ivan Malfatto
Il sudafricano del Benetton al suo primo titolo da allenatore: «È il frutto del duro lavoro e della freddezza». Arrivano Rouyet, Rizzo e Veermack. Goosen resta
Smith insaziabile: pensa già al prossimo scudetto
Il tecnico subito al lavoro per definire rosa e programmi: «Faremo un altro salto di qualità eliminando i cali di concentrazione»
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Lunedì 1 Giugno 2009,
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Prima due titoli italiani da giocatore (2003, 2004). Sabato notte al Flaminio con la vittoria 29-20 sul Montepaschi Viadana il primo da allenatore. Per il sudafricano Franco Smith è lo scudetto della consacrazione da tecnico, dopo l’amarezza di quello perso l’anno scorso alla prima esperienza in panchina. Una buona fetta del merito per il tricolore numero 14 di Treviso spetta a lui. Alla sua cura quasi maniacale del lavoro, in campo e alla lavagna. Pragmatico e stakanovista qual è, da stamattina è già all’opera per la prossima stagione, dopo essersi goduto la gioia del trionfo «guardandoci negli occhi sabato sera in albergo con i miei ragazzi». Fino al 12 giugno meeting di lavoro, contatti con i giocatori della rosa, preparazione dei programmi fisici. Poi volerà in Sudafrica per tornare in Italia il 20 luglio e riprendere con il raduno il 27. Due giorni prima del suo 37° compleanno.
Smith, è più bello vincere da giocatore o da allenatore?
«Come giocatore la soddisfazione è grande. Ieri mi sono mancati il sudore, un bel placcaggio duro, lo sforzo fisico che ti dà la percezione del traguardo raggiunto. Come allenatore è bello vedere i frutti del lavoro dei ragazzi, il modo in cui hanno messo in pratica quando provato e appreso durante la stagione».
La differenza con la sconfitta di Monza 2008 col Calvisano?
«L’anno scorso avevamo focalizzato troppo l’obiettivo di arrivare in finale. Dopo il successo nella prima semifinale abbiamo festeggiato come se avessimo vinto scudetto. Quest’anno abbiamo focalizzato tutto sulla finale, sapevamo cosa fare per vincerla finale e ci siamo riusciti».
Dopo un’ora di dominio c’è stato il passaggio a vuoto, Viadana vi ha messo in difficoltà con i break al centro e rimontato. Ha avuto paura?
«Abbiamo giocato da subito per chiudere il match e potevamo andare al riposo 24-3. Non ci siamo riusciti per mancanza di concentrazione. La cosa importante è stata, una volta in svantaggio, rifocalizzare su tale necessità, reagire. Così abbiamo ripreso in mano la situazione. La parola d’ordine che girava fra i ragazzi in quel momento era: niente paura, no panico. Quindi non l’ho avuta nemmeno io. Due anni fa partite così le avremmo perse. Abbiamo fatto un passo avanti nel gestirle. La prossima stagione ne faremo un altro, eliminando i cali di concentrazione e imparando a giocare al 100% sempre. Come fatto dai Bulls in finale di Super 14, dove hanno dato 60 punti ai rivali».
Già proiettato alla prossima stagione, da cosa si riparte?
«Da una rosa più ristretta: 38 e non 46 atleti. Resteranno quelli che hanno giocato di più. Chi ha militato solo in seconda squadra (Zara, Brussolo, Candiago...) farà altre esperienze».
Anche Andrea Sartoretto, 2 presenze dalla panchina, ma eroe della finale con quel placcaggio a Robertson nel momento clou?
«È in scadenza di contratto, non ha ancora chiuso con il club, ne parlerà in settimana».
Chi se ne va tra i big?
«Ottie Louw va in Giappone, ieri mattina era triste, qui si è trovato bene. Mike Horak torna ai Saracens, preferisce far studiare il figlio in Inghilterra. Rod Labuschagne va all’Exter, Michael Barbieri torna in Canada».
Chi li rimpiazzerà?
«Il 2. linea Benjamin Veermack della Capitolina. Lo conosco dai tempi dei Cheetahs, ha mezzi fisici ed è buono in touche. I piloni Ignacio Rouyet (Viadana) e Michele Rizzo (Petrarca), fondamentali per rinforzare il reparto con il ritorno del maul e per la rotazione con Costanzo, Mucignat e gli altri. Steven Bortolussi (Viadana) porterà velocità nei trequarti. Poi ci saranno altri due nuovi arrivi che potrebbero essere chiusi in settimana».
È vero che ha convinto Marius Goosen a non ritirarsi, come aveva annunciato a inizio stagione?
«Sì, gli ho detto: una volta che ti fermi non puoi più tornare indietro. Così mi ha dato la disponibilità a giocare qualche partita anche l’anno prossimo, affiancando Marcato». Visto che è stato l’uomo del match in finale, sarà meglio ancora di un nuovo acquisto.
Ivan Malfatto
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Re: finale scudetto 2009
da: www.gazzettino.it
Niente crisi del settimo anno per la coppia Zatta-Munari
Goosen, l’ascesso e la forza dello spirito di gruppo
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Lunedì 1 Giugno 2009,
Roma
NOSTRO INVIATO
(im) «È la squadra più forte ed equilibrata che c’è a Treviso da quando ci sono io». Ovvero dal 2002/03. Parola di Vittorio Munari.
È lui l’artefice dietro la scrivania, insieme al presidente Amerino Zatta, del Benetton che negli ultimi 7 anni ha inanellato altrettante finali e 5 scudetti. Un record ineguagliato nelle 22 stagioni di play-off. Le finali consecutive in precedenza si erano fermate a sei (1988-93, 2 scudetti) e cinque (1995-99, 3 scudetti). A dimostrazione che il matrimonio Zatta-Munari non soffre in fatto di risultati la proverbiale crisi del settimo anno, ma è più solido che mai. Grazie anche ad avversari che, nonostante l’impegno e i successi di Calvisano e Viadana (3 scudetti), non riescono a mettere in difficoltà il Benetton come facevano prima a turno Milan, Rovigo, L’Aquila e Roma (8 scudetti).
«Costruire una squadra è questione di uomini e di comportamenti, in campo e fuori - continua il dg - Comportamenti dai quali sono banditi l’esaltazione e l’isterismo. Per i quali sono premiati serietà, impegno, passione, voglia di crescere professionalmente e spirito di gruppo. Uno spirito che si è visto in tutta la sua forza in casa Benetton anche nell’esito della finale vinta contro il Viadana».
Munari prende a esempio due episodi per dimostrarlo. «A fine partita Mike Horack ha regalato la maglia a Emiliano Mulieri, visto che se non fosse stato infortunato all’ala ci sarebbe stato lui. Mentre Antonio Pavanello ha voluto alzare la coppa insieme a Benjamin De Jagaer: il capitano infortunato e quello diventatolo sul campo, nel corso della stagione, già investito del ruolo per la prossima».
L’altro episodio è ancora più significativo. «Marius Goosen, uomo del match e autore di 14 punti, è sceso in campo con un grave ascesso a un dente e non l’ha detto a nessuno. Ha giocato e taciuto, per non condizionare i compagni. Io stesso l’ho saputo ieri mattina e per curarglielo l’ho portato di corsa nello studio di Giacomo Lorello a Padova». Amico, presidente del Petrarca junior e probabilmente unico dentista d’Italia ad aprire di domenica per un’emergenza del genere...
Niente crisi del settimo anno per la coppia Zatta-Munari
Goosen, l’ascesso e la forza dello spirito di gruppo
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Lunedì 1 Giugno 2009,
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(im) «È la squadra più forte ed equilibrata che c’è a Treviso da quando ci sono io». Ovvero dal 2002/03. Parola di Vittorio Munari.
È lui l’artefice dietro la scrivania, insieme al presidente Amerino Zatta, del Benetton che negli ultimi 7 anni ha inanellato altrettante finali e 5 scudetti. Un record ineguagliato nelle 22 stagioni di play-off. Le finali consecutive in precedenza si erano fermate a sei (1988-93, 2 scudetti) e cinque (1995-99, 3 scudetti). A dimostrazione che il matrimonio Zatta-Munari non soffre in fatto di risultati la proverbiale crisi del settimo anno, ma è più solido che mai. Grazie anche ad avversari che, nonostante l’impegno e i successi di Calvisano e Viadana (3 scudetti), non riescono a mettere in difficoltà il Benetton come facevano prima a turno Milan, Rovigo, L’Aquila e Roma (8 scudetti).
«Costruire una squadra è questione di uomini e di comportamenti, in campo e fuori - continua il dg - Comportamenti dai quali sono banditi l’esaltazione e l’isterismo. Per i quali sono premiati serietà, impegno, passione, voglia di crescere professionalmente e spirito di gruppo. Uno spirito che si è visto in tutta la sua forza in casa Benetton anche nell’esito della finale vinta contro il Viadana».
Munari prende a esempio due episodi per dimostrarlo. «A fine partita Mike Horack ha regalato la maglia a Emiliano Mulieri, visto che se non fosse stato infortunato all’ala ci sarebbe stato lui. Mentre Antonio Pavanello ha voluto alzare la coppa insieme a Benjamin De Jagaer: il capitano infortunato e quello diventatolo sul campo, nel corso della stagione, già investito del ruolo per la prossima».
L’altro episodio è ancora più significativo. «Marius Goosen, uomo del match e autore di 14 punti, è sceso in campo con un grave ascesso a un dente e non l’ha detto a nessuno. Ha giocato e taciuto, per non condizionare i compagni. Io stesso l’ho saputo ieri mattina e per curarglielo l’ho portato di corsa nello studio di Giacomo Lorello a Padova». Amico, presidente del Petrarca junior e probabilmente unico dentista d’Italia ad aprire di domenica per un’emergenza del genere...
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Re: finale scudetto 2009
Visti i risultati in Heinekin degli ultimi 5 anni, alla ERC e in UK stanno ridendo sotto le scrivanie.....violaalessandro ha scritto:d
È la squadra più forte ed equilibrata che c’è a Treviso da quando ci sono io». Ovvero dal 2002/03. Parola di Vittorio Munari.
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Re: finale scudetto 2009
E cos'è Heinekin? E' la versione analcolica?Laporte ha scritto:Visti i risultati in Heinekinviolaalessandro ha scritto:d
È la squadra più forte ed equilibrata che c’è a Treviso da quando ci sono io». Ovvero dal 2002/03. Parola di Vittorio Munari.
Meglio non dialogare con il torinese maleducato che infesta il forum: non potresti mai sapere con quale dei suoi due o tre nick ti offenderà
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
Per chi fosse interessato, su Wikipedia è uscita la versione riveduta e corretta della pagina che illustra la Teoria della Relatività. L'ha redatta il mio droghiere lo scorso giovedì pomeriggio, turno di chiusura del negozio
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Re: finale scudetto 2009
peccato solo che il divario tra le nostre squadre e quelle estere sia fin troppo grande! ma si tuttavia è un dettaglio e munari non ci capisce nulla vero?Laporte ha scritto:Visti i risultati in Heinekin degli ultimi 5 anni, alla ERC e in UK stanno ridendo sotto le scrivanie.....violaalessandro ha scritto:d
È la squadra più forte ed equilibrata che c’è a Treviso da quando ci sono io». Ovvero dal 2002/03. Parola di Vittorio Munari.
simpatizzante di: Benetton Treviso, Saracens e Leinster rugby!
fiero di aver votato Brian O'Driscoll alle europee!
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Re: finale scudetto 2009
ma dai! è chiaro che Munari si riferisse ai rapporti di forza nazionali, con altre compagini nostrane, è lampante che paragonare il Benetton al Leicester o al Perpignan o ad alcune squadre inglesi francesi o iraldesi e gallesi, non esiste. anche se a bisognerebbe ripetere partite come quella di Perpignan in cui ci si è difesi contenendo il divario ma resta marcata, e smaccata!, la differenza che ci separa dai top team europei.
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Re: finale scudetto 2009
Mi sembra che Perpignan ha giocato facile a Treviso... per me la differenza non è marcata ma abissale.. senza la scusante di provare a mettere qualche italiano(uno o due); correggetemi se sbaglio.tonione ha scritto:ma dai! è chiaro che Munari si riferisse ai rapporti di forza nazionali, con altre compagini nostrane, è lampante che paragonare il Benetton al Leicester o al Perpignan o ad alcune squadre inglesi francesi o iraldesi e gallesi, non esiste. anche se a bisognerebbe ripetere partite come quella di Perpignan in cui ci si è difesi contenendo il divario ma resta marcata, e smaccata!, la differenza che ci separa dai top team europei.
A NOI ROSSOBLU.. LA CELTIC NON VA GIU..
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Re: finale scudetto 2009
a Perpignan, contro il Perpignan e in casa loro: è stata una buona partita del Benetton con un 0-10 inflitto ai catalani dopo appena dieci minuti.
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Re: finale scudetto 2009
Sarebbe anche opportuno ricordare che il Perpignan, già nella scorsa stagione, aveva un budget superiore ai 14 milioni di euro, quest'anno con Carter sarà pure salito un bel pò!Rovigoto18 ha scritto:Mi sembra che Perpignan ha giocato facile a Treviso... per me la differenza non è marcata ma abissale.. senza la scusante di provare a mettere qualche italiano(uno o due); correggetemi se sbaglio.tonione ha scritto:ma dai! è chiaro che Munari si riferisse ai rapporti di forza nazionali, con altre compagini nostrane, è lampante che paragonare il Benetton al Leicester o al Perpignan o ad alcune squadre inglesi francesi o iraldesi e gallesi, non esiste. anche se a bisognerebbe ripetere partite come quella di Perpignan in cui ci si è difesi contenendo il divario ma resta marcata, e smaccata!, la differenza che ci separa dai top team europei.
E' giustissimo fare i confronti, ma vanno fatti su tutto .
A me -neutrale- la finale è piaciuta , e ci sono stati dei momenti di bel gioco , tali da non sfigurare davanti a campionati molto più ricchi.
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Re: finale scudetto 2009
A me -neutrale- la finale è piaciuta , e ci sono stati dei momenti di bel gioco , tali da non sfigurare davanti a campionati molto più ricchi.[/quote]
Sinceramente ho visto tutte e due le semifinali Viadana-Rovigo e come livello di gioco con gli altri campionati stranieri penso che non ci sia paragone.. come non c'è paragone per le medie spettatori e per i soldi che girano attorno ai campionati. Cito due dati: media spettatori Top 14, 25 000p. e alla finale a Parigi ogni anno 80 000 presenti. Lo so che gli spettatori non c'entrano con il gioco ma volevo sottolineare a mio avviso la differenza tra i due campionati che è anni-luce..
Sinceramente ho visto tutte e due le semifinali Viadana-Rovigo e come livello di gioco con gli altri campionati stranieri penso che non ci sia paragone.. come non c'è paragone per le medie spettatori e per i soldi che girano attorno ai campionati. Cito due dati: media spettatori Top 14, 25 000p. e alla finale a Parigi ogni anno 80 000 presenti. Lo so che gli spettatori non c'entrano con il gioco ma volevo sottolineare a mio avviso la differenza tra i due campionati che è anni-luce..
A NOI ROSSOBLU.. LA CELTIC NON VA GIU..