la LIRE dice NO!

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diddi
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da diddi » 21 mag 2008, 14:51

Laporte ha scritto:Aggiugnoc he gli stadi Neozelandesi e Sudafricani NON sono stati costruiti per il S14.

Il numero di spettatori del S14 di oggi è perfino meno di quello del NPC della fien degli anni '90, anche a pari copertura televisiva
Gli stadi sono stati costruiti per ospitare una parte consistente del pubblico disponibile ad assistere alla competizione di massimo livello che vi si potesse disputare. Ora l'ANZC non è più la competizione di massimo livello, soppiantata dal S14.

NZ e SA hanno forse raggiunto il picco massimo di spettatori e si trovano ora in fase di riflusso, forse anche perché, come ci scriveva tempo fa da Auckland la forumista Pukana, il prodotto "rugby" comincia ad essere un po' inflazionato dalla sovraesposizione mediatica (non sono le sue parole letterali, ma credo di averne riassunto il senso; in caso contrario, la invito volentieri a smentirmi), un po' come avviene da noi per il calcio.
In Italia invece c'è una generica disponibilità a vedere rugby di alto livello, testimoniato dai pienoni al Flaminio per il 6 Nazioni; solo che queste potenzialità non trovano riscontro in campionato. Io stesso rammento la delusione provata un paio di anni fa nel vedere una partita di S10 (allora le trasmetteva Rai Sport Satellite) dopo il 6 Nazioni. La situazione, da allora, è migliorata; ma, a mio avviso, per raggiungere il massimo livello, i mezzi che può mettere a disposizione dal S10 sono insufficienti: né il gioco né i salari sono concorrenziali rispetto alle 3 maggiori manifestazioni continentali. Concentrare le forze da 10 a 2 potrebbe essere una soluzione per alzare il livello.
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MariaTeresa
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da MariaTeresa » 21 mag 2008, 15:01

rivel1 ha scritto:non è quello che conta invece! non si può rovinare la tradizione di almeno 5-6 piazze rugbystiche italiane, per il livello di rugby giocato
se continuiamo a pensare solo all'orticello non si evolverà mai il rugby in Italia.
a meno che non volgiamo che resti una casta chiusa per pochi eletti.
e poi, sottolineo, chi ci dice che nelle selezioni giocheranno 13/15 di italiani? Nessuno! perchè NON sarà così
perchè in CL c'è un limite agli stranieri..extracomunitari...
o sbaglio?
punto due, chi ci dice cha Masi Parisse ecc torneranno per fare le selezioni? Ma perchè dovrebbero farlo?! Se i NEOZELANDESI, con la storia e l'attaccamento che hanno, rinunciano agli ab per giocare in francia/inghilterra... perchè gli italiani dovrebbero tornare a giocare qui? O volete farmi credere che la fir sborserà 300mila euro a stagione da dare a Castrogiovanni? più altrettanti per Parisse, più un po' meno per i bergamasco ecc ecc ecc
perchè lo hanno detto più volte loro.
i soldi non sono la cosa che li ha spinti ad andare all'estero.

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da tonione » 21 mag 2008, 15:11

la lire è un organismo di facciata che non serve a nulla. l'idea di creare due selezioni che possano competere in Europa, trasformando il super 10 in un campionato che possa fungere da trampolino di lancio per i giovani italiani, è una buona pensata ma si scontra con l'interesse e la passione degli sponsor attuali delle nostre massime compagini.

per capirci qualcosa bisogna rimanere legati al movimento di denaro: il nostro ultra mega presidente prima di lanciare l'idea selezioni potrebbe essere andato a chiedere alle compagini stesse se i loro sponsor sarebbero stati disponibili a deviare una parte dei fondi verso le selezioni...trovandosi verosimilmente in una situazione di rifiuto o di solo parziale interessamento sta adesso cercando come un "pazzo" degli imprenditori disposti ad investire nel rugby...cosa quest'ultima non facilmente realizzabile.

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diddi
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da diddi » 21 mag 2008, 15:18

rivel1 ha scritto:non è quello che conta invece! non si può rovinare la tradizione di almeno 5-6 piazze rugbystiche italiane, per il livello di rugby giocato
ma te spiegami, se domani fanno la selezione del nord(esempio.. non so di dove sei) diventi un suo tifoso?
dici, che bello domani la mia squadra del cuore? ti compri la maglietta e vai a cantare allo stadio con la bandiera(cantare poi cosa? Forza Nord Italia? Ma mi sembra uno slogan di partito!!!)?
come fai a riconoscerti in un club che non esiste, non ha radici... è artificioso?
Se già prima andavi a vedere Rovigo-Petrarca di S10, andrai anche a vedere Rovigo-Petrarca di "serie A". Che tradizione hai rovinato?
Se sono un neofita che si sta appassionando di rugby solo ora (ce ne sono molti), che mi importa se la squadra che tifo è nata nel ventennio, nel secondo dopoguerra o l'altroieri? Un "bersagliere" o un "petrarchino" non cambieranno mai casacca, ma, a giudicare dagli spettatori che assistono alle partite (comunque in aumento), non si tratta di molta gente.
Non vale infine creare una squadra dal nome deprimente per poterle appioppare uno slogan deprimente e pretendere di inferire su questa base che la situazione sarebbe deprimente.
rivel1 ha scritto:e poi, sottolineo, chi ci dice che nelle selezioni giocheranno 13/15 di italiani? Nessuno! perchè NON sarà così
punto due, chi ci dice cha Masi Parisse ecc torneranno per fare le selezioni? Ma perchè dovrebbero farlo?!
Se i NEOZELANDESI, con la storia e l'attaccamento che hanno, rinunciano agli ab per giocare in francia/inghilterra... perchè gli italiani dovrebbero tornare a giocare qui? O volete farmi credere che la fir sborserà 300mila euro a stagione da dare a Castrogiovanni? più altrettanti per Parisse, più un po' meno per i bergamasco ecc ecc ecc
Lo statuto CL parla espressamente di limiti severissimi all'uso di stranieri extracomunitari (2 nel XV iniziale e 1 in panchina, max 4 in rosa). I comunitari NON POSSONO essere discriminati per legge, ma la loro circolazione è limitata nei fatti. E' probabile che un nostro eventuale ingresso comporterebbe delle deroghe per permetterci di adeguare il nostro livello più agevolmente al loro. Ma sarebbe ben diverso dalla situazione attuale.
Infine, se Bortolami, Castro & co. non rientrano, è perché altrove 1) guadagnano di più, 2) giocano a un livello più alto e si divertono di più (in ordine di importanza). Concentrando le forze da 10 a 2 squadre, alzando il livello di gioco, tra Federazione E SPONSOR si potrebbero reperire i fondi sufficienti per far rientrare magari non le star, ma almeno quelli buoni (che so, Dellapè, Festuccia, Mirco Bergamasco, Canale; magari anche un Bortolami quando sarà a fine carriera).
Sul capitolo sponsor: ma solo il fatto che i diritti TV, anche rimanendo invariati rispetto all'attuale contratto Sky-LIRE, anziché essere spalmati su 10 squadre vengano suddivisi solo fra 2, non vi fa immaginare le potenzialità di questa strada?
rivel1 ha scritto:Ultima postilla riguardo alla vendibilità del prodotto rugby... lo sportivo medio italiano, secondo voi, è più attratto da un padova-treviso(reazione media: bè immagino ci sia una bella rivalità) o da un Nord Italia-Munster(reazione media: to, dopo Padania-Tibet hanno organizzato un'altra partita. Chissà dove cachio è lo stato del Munster)
Sai bene che le "reazioni medie" sono soltanto tue ipotesi. Io per esempio penserei, rispettivamente
"il rugby in Italia è confinato alla provincia veneta" e
"esiste un campionato europeo per regioni".
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da rivel1 » 21 mag 2008, 15:29

sì certo che lo so che sono mie ipotesi... ma io tentavo di capire la reazione di uno che non ci capisce quasi un'acca di rugby
(più o meno l'80% degli sportivi italiani) non di una persona che scrive su rugby.it come te

la tradizione rovinata è quella dei club che da decenni sono espressione del MASSIMO rugby in italia... non di un campionato secondario. Che poi, se lo scenario è quello che prevedi te, io continuerò a andare al battaglini, i petrarchini al plebiscito.. A vedere il Nord Italia chi ci va?? Un genovese che deve farsi centianaia di km per ogni partita?

che poi bortolami a fine carriera può tornare comunque, anche senza la CL(forse torna a rovigo fino AJ Venter, cui Bortolami potrebbe fare da porta borraccie)

Infine, lo statuto CL non vieta gli stranieri(non può farlo!)... è solo un accordo tra signori... cosa che mi porta a pensare che noi lo violeremmo
Se hai tempo per fare due cose male, fanne bene una e incrocia le dita

Visto che non voglio scrivere "secondo me" o "in mio parere" in ogni messaggio, ritenete pure ogni opinione espressa puramente personale senza alcuna pretesa di verità assoluta

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turni
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da turni » 21 mag 2008, 15:47

tanto per aggiungere una impropria speranza alle altre che sono assegnate all'Eldorado (vedi selezioni): tra i vari obiettivi, leggo che le selezioni consentirebbero alla maggioranza dei ns giocatori all'estero di tornare in Italia...
Posto che tra il dire e il fare... e che comunque i vari Bortolami e Bergamasco sarebbero molto più felici di chiudere la carriere al Petrarca che in una franchigia ... ma è davvero questo un obiettivo sensato da porsi rispetto alle selezioni?
Io credo di no.
Invece che Bortolami e Dellapè, che giochino casomai Reato e Pavanello, invece che Bergamauro, che giochi Barbieri o Favaro, invece che Bergamirco che giochino Patrizio e Galante, e così via.
Si parla di crescita del movimento, e poi si auspica che tornino i nostri già affermati.

Ripeto ancora, onde evitare equivoci. Non può che essere un valore aggiunto il fatto di confrontarsi nella Magners L. Ma facciamo prima un pò di chiarezza, non dipingiamo la questione come una sorta di corsa all'oro del Klondike, senza criticità e con soli vantaggi.

PS: la metafora dell'orticello comincia ad essere abusata. Evviva l'orticello se crea sana competizione tra club in Italia, vale a dire se porta alla crescita di giovani italiani.

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da bluffer » 21 mag 2008, 15:55

Creare di base due Franchige( Nord e centro-sud) mettendo sotto contratto (chi? da chi? con che soldi?) giocatori italiani e stranieri, creando di fatto dei super club. Ripropongo il sistema neozelandese, con province (ovvero i nostri team S10 - A- A2- B pro e anche non professionisti) che continuano a investire nei vivai e nei giovani, con la prima squadra (la franchigia) che mette sotto contratto quelli che ritiene più idonei, con dei vincoli , magari, sul tesserare solo un certo numero di stranieri. Il super 10 e i campionati manterrebbero il seguito per quel che si dice "il team di Piacenza ha giocatori di Piacenza e provincia, + o - , il che in genere tende ad aumentare anche l'attaccamento dei giocatori,( sui quali si crede davvero e che riescono a giocare ogni domenica) e gli investimenti sui frutti delle giovanili. Potrei pensare a questa come politica FIR, specie al centro Sud, dove solo ora incredibili realtà come Benevento ottengono un pò di scena. la créme del movimento sarebbe iin un palcoscenico internazionale ogni weekend. le Franchige rappresentano l'Italia nella HC mentre i club in Challenge. L'unica realtà abbastanza forte per giocare da sola è la Francia, senza contare gli inglesi hanno un movimento così forte e ricco per affrontare l'Europa con la forza dei soli club. Irlanda Scozia e Galles hanno fatto scelte dure per la loro tradizione, ma ecslusa la Scozia, quella delle franchige ha espresso il miglior modo per affermarsi non solo a livello di HC ma anche internazionale con le selezioni internazionali. Erano i gallesi ad essere scettici alla CL, ma solo perchè economicamente gli sarebbe convenuto aggregarsi al campionato inglese.
questo almeno penso io da anni....o si segue il carretto vincente, o tanti sacrifici non valgono il gioco senza i risultati.
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diddi
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da diddi » 21 mag 2008, 16:13

rivel1 ha scritto:sì certo che lo so che sono mie ipotesi... ma io tentavo di capire la reazione di uno che non ci capisce quasi un'acca di rugby
(più o meno l'80% degli sportivi italiani) non di una persona che scrive su rugby.it come te

la tradizione rovinata è quella dei club che da decenni sono espressione del MASSIMO rugby in italia... non di un campionato secondario. Che poi, se lo scenario è quello che prevedi te, io continuerò a andare al battaglini, i petrarchini al plebiscito.. A vedere il Nord Italia chi ci va?? Un genovese che deve farsi centianaia di km per ogni partita?

che poi bortolami a fine carriera può tornare comunque, anche senza la CL(forse torna a rovigo fino AJ Venter, cui Bortolami potrebbe fare da porta borraccie)

Infine, lo statuto CL non vieta gli stranieri(non può farlo!)... è solo un accordo tra signori... cosa che mi porta a pensare che noi lo violeremmo
Per ordine:
1) anche io non ho postato le mie reazioni da appassionato, ma quelle che immagino avrei da totale ignorante
2) in Irlanda, Scozia, Galles, NZ, Australia, SA sono tante le squadre passate in tempi recenti per questa "perdita di tradizione". A qualcuno è convenuto, a qualcun altro meno (Scozia, anche se non è detto che non sarebbe andata in crisi comunque); l'avvento del professionismo ha cambiato molto, nel rugby. Per un po' abbiamo seguito la strada del professionismo domestico e vediamo che non è senza magagne: poco interesse del pubblico, necessità di rimpolpare le rose con numerosi stranieri, scarsa possibilità di emergere per i giovani del vivaio interno. Per me (che chiaramente non sono legato ad una squadra né a un territorio in particolare) l'opzione del consorzio tra Federazioni appare sempre più attraente. A vedere le partite delle eventuali franchige di CL ci andranno quelli che vogliono vedere del bel rugby, da qualsiasi parte vengano.
3) Si tratta di rendere i contratti offerti dalle eventuali franchige CL concorrenziali con quelli degli altri club europei. Se non ci si riuscirà, l'esperimento fallirà miseramente.
Ovviamente, il giudizio su Bortolami è quello di un rovigotto su un petrarchino... :roll: :lol:
4) La CL non può vietare i COMUNITARI per via della "sentenza Bosman", ma limita eccome gli extracomunitari. Avremmo comunque grandi frotte di oriundi argentini (se eleggibili per la nazionale, cioè se hanno almeno uno dei nonni italiano), ma magari qualche "fratellodiMauger" in meno.
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da diddi » 21 mag 2008, 16:19

turni ha scritto:tanto per aggiungere una impropria speranza alle altre che sono assegnate all'Eldorado (vedi selezioni): tra i vari obiettivi, leggo che le selezioni consentirebbero alla maggioranza dei ns giocatori all'estero di tornare in Italia...
Posto che tra il dire e il fare... e che comunque i vari Bortolami e Bergamasco sarebbero molto più felici di chiudere la carriere al Petrarca che in una franchigia ... ma è davvero questo un obiettivo sensato da porsi rispetto alle selezioni?
Io credo di no.
Invece che Bortolami e Dellapè, che giochino casomai Reato e Pavanello, invece che Bergamauro, che giochi Barbieri o Favaro, invece che Bergamirco che giochino Patrizio e Galante, e così via.
Si parla di crescita del movimento, e poi si auspica che tornino i nostri già affermati.

Ripeto ancora, onde evitare equivoci. Non può che essere un valore aggiunto il fatto di confrontarsi nella Magners L. Ma facciamo prima un pò di chiarezza, non dipingiamo la questione come una sorta di corsa all'oro del Klondike, senza criticità e con soli vantaggi.
Se le eventuali franchige CL potranno fare ai giocatori contratti concorrenziali rispetto ai maggiori club europei, tutto il resto avrà un senso; altrimenti non vale nemmeno la pena tentare.
turni ha scritto:PS: la metafora dell'orticello comincia ad essere abusata. Evviva l'orticello se crea sana competizione tra club in Italia, vale a dire se porta alla crescita di giovani italiani.
A te risulta che l'attuale orticello porti alla crescita di giovani italiani? A me sembra piuttosto che porti alla loro scomparsa!
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turni
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da turni » 21 mag 2008, 17:15

Diddi, sul primo punto credo davvero che sia l'insieme di giocatori non già affermati ma con carriera internazionale che dovrebbe beneficiare delle selezioni. Penso ai nazionali under 21, ai giovani della A, ai più giovani della nazionale maggiore. Altrimenti mi viene da sospettare che una delle ragioni in virtù della quali si spera nelle selezioni, sia quella di vedere i vari Castro,Parisse,Bortolami giocare più "da vicino". Ma è al movimento che dobbiamo guardare.

Sul secondo punto, non sarei così tranchant. Dipende. Dalle società e dalle loro strategie, innanzitutto. E poi dagli allenatori, dalla effettiva formazione di giovani promettenti in diversi ruoli, dagli incentivi che possono essere messi in opera, eccetera. Per questo ho detto che l'orticello è positivo se alimenta una sana competizione. Ci sono società del S10 più attente a questo aspetto, altre meno. Certo, se poi il ricorso a stranieri di basso livello costituisce una pratica in situazione emergenziale (evitare la retrocessione, ad esempio...) ecco che l'orticello mostra la sua peggiore faccia. Comunque, possiamo partecipare alla più fortunosa corsa all'oro, ma in assenza di strategie di base non si andrà comunque da nessuna parte.

hakunamatata
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da hakunamatata » 21 mag 2008, 19:49

turni ha scritto:PS: la metafora dell'orticello comincia ad essere abusata. Evviva l'orticello se crea sana competizione tra club in Italia, vale a dire se porta alla crescita di giovani italiani.
Quello riportato nell'articolo di Francesco Costantino sul penultimo numero de La Meta deve essere un "tipico caso di sana competizione tra Club che porta alla crescita di giovani italiani":
"
Ognuno con i suoi soldi fa quello che vuole. Questo mi pare chiaro. Ma c’è una cosa che non riesco a digerire ed é presto detta. Alessandro Buso é un giocatore nato nel 1986. Carriera internazionale di alto livello nelle selezioni giovanili, sempre come mediano d’apertura. In questa stagione si toglie lo sfizio di esordire con la nazionale maggiore nel, purtroppo, nefasto secondo tempo di Cardiff. Con il Calvisano, sua squadra attuale, ha giocato nell’anno in corso otto volte in Super 10 con sette partenze dal primo minuto. Estremo fino al 29 marzo e apertura nella partita del 5 aprile con il Venezia. Insomma, tutto questo cursus onorum per dire che sabato 26 aprile il giocatore in questione é andato a Capoterra per giocare con la seconda squadra un match di serie B. Le considerazioni da fare sono molteplici. La prima é ovvia: retrocedere un giocatore del suo livello al quarto campionato italiano é quantomeno umiliante. Specie in un’età in cui si cercano continue conferme e ci si abbatte troppo facilmente per i piccoli insuccessi quotidiani. Il mio non vuole essere un discorso snobistico ma semplicemente utilitaristico. Da Cardiff a Capoterra, il salto all’indietro rischierebbe di abbattere un elefante. D’accordo, la partita in terra sarda era fondamentale ai fini della promozione in serie A2 ma un bel “chissene” non ce lo mettiamo? Buso dovrebbe essere un patrimonio per il Calvisano e per il nostro rugby in generale e invece viene trattato come una semplice pedina il cui unico merito é quello di essere un under che può giocare in seconda squadra senza pregiudicarsi la possibilità di tornare poi in prima. Il ragazzo si é visto sfilare il posto da titolare a favore dell’AUSTRALIANO Luke McLean. Il suddetto AUSTRALIANO viene indicato come possibile nuova convocazione in nazionale in un ruolo che dava a Buso la possibilità di affacciarsi in azzurro. E adesso la prestigiosa retrocessione in serie B. Come distruggere moralmente un giocatore nel giro di quattro settimane. E poi ci sarebbe la storia della regolarità violata del campionato di serie B (ma i regolamenti danno ragione ai bresciani…) o della felicità presunta dei giocatori della seconda squadra del Calvisano che portano avanti la carretta tutto l’anno e si vedono accantonati proprio in concomitanza della partita più importante dell’anno. Chi ha confidenza con la serie animata I Simpson ricorderà la puntata in cui il Signor Burns, plutocrate proprietario della centrale nucleare di Springfield, decide di assoldare i migliori campioni del baseball americano per far vincere la squadretta aziendale formata dai suoi dipendenti che ovviamente vengono esclusi a favore delle star ingaggiate. Alla fine la partita decisiva contro la centrale nucleare di Shelbyville viene vinta grazie a un intervento goffo ma risolutore del solito Homer, uno dei dipendenti tagliati dalla squadra ma rispolverato all’ultimo minuto per una serie di defezioni eccellenti. Stiamo ovviamente parlando di un cartone animato dove alla fine trionfano i presunti buoni. Ma un punto di contatto tra le due storie a bene vedere esiste: nella realtà, come nella fantasia, ognuno con i propri soldi fa quello che gli pare."

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da Squilibrio » 21 mag 2008, 20:52

Faccio alcune considerazioni lette su questo topic

1: Chi andrebbe a giocare in Celtic visto che le tre maggiori società (calvisano viadana e treviso) sono contrarie alle selezioni ma vogliono andarci per conto loro?

2: è giusto che i soldi del movimento vadano a quelle tre società e basta?

3: Non è vero che la fir da 50000 euro a partita il prossimo anno a chi schiera più italiani del minimo, li da se si schierano per tutto il campionato.

4: Si accusa dondi di essere sotto scacco dai club di super10 per la questione stranieri ma non dimentichiamo che le società di serie a di serie b e soprattutto di serie c ormai sono farcite di stranieri con lauti rimborsi spese.....

5: Se SKY non ha audience per quanto riguarda il super10 perchè da alcuni anni continua a trasmettere?
non credo che poi il super10 sia poco seguito come si crede

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da rivel1 » 21 mag 2008, 21:25

io so che il super14 fa registrare uno share dello 0,00% circa... direi che è indicativo di quanto gliene freghi agli italiani del buon rugby, se in mezzo non c'è la nazionale
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Laporte
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da Laporte » 21 mag 2008, 22:23

diddi ha scritto:Laporte, dal momento che ignori i miei interventi forse non mi consideri un interlocutore, consentimi però di replicare direttamente.
Scusami...ma non posso dire 24 volte la stessa frase ....
diddi ha scritto: ]La CL è stata costruita APPOSTA per incrementare il livello dei giocatori delle Home Unions partecipanti, nel suo statuto è espressamente scritto che ci sono SEVERI vincoli all'impego di stranieri. In CL andrebbero a finire i giocatori italiani (certo, compresi gli equiparati). Se il problema è chi sfornerebbe i giovani: sempre le stesse squadre. Solo che, invece di gestire in proprio il massimo campionato, questo tornerebbe sotto la FIR e diventerebbe semiprofessionistico.
Già oggi il S10 è semiprofessionistico (per definizione) . La CL ha vincoli stretti nell'uso di extracomunitari, non di stranieri... dunque....ci riempiremo sempre di oriundi e di Britannici... (ma anche Francesi e rumeni) Al limite lasceremo fuori Georgiani e Giapponesi... Poi un contro sono le pie intenzioni, un contro la realtà del rugby italiano, dominato da procuratori...
diddi ha scritto: Se ci sarà la possibilità di giocare in CL, non ci sarà nemmeno il bisogno di emigrare per completare il proprio bagaglio tecnico. E una volta che le forze anche economiche fossero concentrate in due club, si aprirebbero nuovi scenari e magari i salari potrebbero diventare competitivi.
Permetrimi di avere dei dubbi su questa speranza... purtroppo tropep volte tutti vediamo come certe quelel che sono solo le nostre speranze...
diddi ha scritto:
Il radicamento territoriale del pubblico, a mio avviso, è un mito che sopravvive forse in qualche posto (Rovigo, Padova), ma i dati del pubblico (che ammetto in crescita rispetto al recente passato) rivelano che non si regge più in piedi.
Quali arebbero sti dati: c'è gente che da Rovigo parte per andare a vedere il Treviso in HC perchè gioca contro i Wasp ?

Non credo proprio. Ripeto confondi le tue apsettative con la relatà I dati citati non mi risultano da nessuna parte. Ti risulta che le suadre del s10 abbiano fatto degli studi statistici al riguardo ?
diddi ha scritto:
Ho espresso più volte il seguente pensiero: CL e S10 sono strade ALTERNATIVE. Entrare in CL vuol dire in sostanza
chiudere il S10 e tornare alla vecchia serie A come massimo campionato interno. Per quanto mi riguarda, non avrei rimpianti: chi andava allo stadio per radicamento territoriale con la propria squadra ci andrà anche per la serie A.
Sono tutte speranze non suffragate da elementi concreti.
diddi ha scritto: Per quanto riguarda gli sponsor: se si trova uno sponsor per l'attuale Coppa Italia, hai voglia a trovare sponsor anche per la futura serie A! :lol:
Quanti soldi mette tale sponsor ? arriva al 10% del Budget dell'Amatori Catania ? Tutte speranze, ma numeri precisi nessuno.



A mio parere.

Laporte
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da Laporte » 21 mag 2008, 22:25

rivel1 ha scritto:non è quello che conta invece! non si può rovinare la tradizione di almeno 5-6 piazze rugbystiche italiane, per il livello di rugby giocato

O volete farmi credere che la fir sborserà 300mila euro a stagione da dare a Castrogiovanni? più altrettanti per Parisse, più un po' meno per i bergamasco ecc ecc ecc

Ultima postilla riguardo alla vendibilità del prodotto rugby... lo sportivo medio italiano, secondo voi, è più attratto da un padova-treviso(reazione media: bè immagino ci sia una bella rivalità) o da un Nord Italia-Munster(reazione media: to, dopo Padania-Tibet hanno organizzato un'altra partita. Chissà dove cachio è lo stato del Munster)
fantastico ! la tua sintesi è precisa ! Condivido al 2134 %

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