la LIRE dice NO!

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giongeffri
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giongeffri » 8 mag 2008, 13:58

Mah, secondo me dire che il mercato italiano potenzialmente è di 60 milioni di persone contro 13 dei celtici è abbastanza una fesseria. In Italia il rugby è uno sport decisamente di nicchia e tale rimarrà per il futuro prevedibile. Io credo che l'ingresso delle franchigie nella CL serva MOLTO più al nostro movimento che ai celtici, ed è quindi decisamente interesse del movimento rugbystico italiano accettare.

Credo che i club (tranne l'URC) non si siano posti i problemi che esponi tu, ma abbiano pensato al proprio orticello, come fanno sempre. Per le altre questioni.. durante il 6N non si fermano neanche i campionati francese ed inglese, le eventuali franchigie italiane giocherebbero le partite con i panchinari in campo come fanno gli altri. Inevitabile il ridimensionamento del campionato interno (che però potrebbe poi essere a 12, o 14 squadre, ovviamente semiprofessionistico), le migliori delle quali manderei in Challenge Cup. Ovvio che la HC sarebbe riservata alle franchigia. O alla migliore delle due.
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diddi
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da diddi » 8 mag 2008, 14:07

La posizione della LIRE è ovvia e scontata: se l'Italia entrerà nella ML, i migliori sponsor e investimenti si sposteranno tutti lì, a tutto detrimento del S10 ("...indubbia ricaduta negativa sul massimo campionato e dal punto di vista del livello tecnico e da quello della “vendibilità” del prodotto Super 10...").
Giustamente NOI tifosi/appassionati diciamo: "e chi se ne...?" Ma per LORO (le 8 squadre che la compongono) si tratta della manifestazione che LORO gestiscono e dalla quale LORO traggono gran parte dei LORO introiti. Se quindi la "grana" trasmigrasse verso altri lidi, LORO ci rimetterebbero per primi, e vagli a dire che, alla lunga, i benefici (per ora solo sperati) dell'ingresso nell'Europa che conta compenseranno gli immediati svantaggi.

TV e Calvisano si sono già staccate da tempo dalla LIRE, magari per altri motivi; ma è evidente che, se la soluzione sarà quella di far entrare in ML 2 CLUB, loro sono già pronte.

Roma? Dalle voci che si sentono, una delle franchigie da inserire in ML potrebbe accasarsi proprio nella Capitale. Chissà, forse la Capitolina intende proporsi come "base d'appoggio" di una eventuale squadra/selezione romana/centroitaliana. In ogni caso, se sono d'accordo con l'ingresso in ML e fanno dichiarazioni contro l'organismo cui appartengono, è evidentemente perché dall'ingresso in ML contano di guadagnarci. Attenzione, perché la LIRE per statuto si regge in piedi se rappresenta almeno 8/10 dei partecipanti: se anche l'URC si dovesse staccare, la baracca si farebbe vieppiù traballante!

In sintesi: non ci si poteva aspettare altro. La LIRE ora rappresenta gli interessi di quelle squadre che da un ingresso in ML hanno soltanto da perdere (con l'eccezione dell'URC), Viadana, le parmensi, le venete "sotto" TV (Catania ha ben altri problemi): è naturale che queste difendano i loro legittimi interessi.

Certo, la scelta che deve compiere Dondi non è facile. Ma il movimento nel suo complesso, come dimostrano le dichiarazioni dei giocatori nazionali di vertice e degli appassionati alla base, sta sempre più isolando la posizione delle squadre di S10 e i tempi appaiono maturi per questo passo. Resta da vedere una cosa: se la LIRE riuscirà a far convergere sulla sua posizione un numero sufficiente di società (quelle di A, per esempio, che potrebbero pur sempre entrare in S10, ma nel caso si ritroverebbero a competere in un torneo meno "ricco" di quello attuale), potrebbe mettere in minoranza il Presidente e rovesciarlo in sede di Consiglio Federale. Solo quando Dondi sarà ragionevolmente sicuro di riuscire a mantenere comunque la maggioranza in quella sede, potremo vedere l'ingresso dell'Italia in ML.
Peterino
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giangi87
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giangi87 » 8 mag 2008, 20:16

Io direi di ragionare con un po' più di calma e di fare un po' d'analisi. Innanzitutto il fatto che la Capitolina si sia dissociata, secondo me significa chiaramente che loro saranno la base d'appoggio per una eventuale franchigia a Roma, che infatti è la città favorita come sede per la parte centro/meridionale, insieme a Venezia per il nord. Detto questo, dobbiamo capire due cose secondo me :

1. il rugby italiano non può copiare il sistema irlandese, scozzese o gallese. Perchè ha una struttura ed una storia completamente diversa da quella dei paesi celtici. Per questo motivo chi parla di aumentare le squadre a 12/14, semi-professionistiche, secondo me sbaglia di grosso, perchè avremmo di fatto una A1. Secondo voi, Viadana,Treviso, Calvisano, Padova e via discorrendo accetterebbero una cosa del genere???

2. Bisogna creare una soluzione ibrida. Mi spiego meglio : l'offerta dei dirigenti della Celtic League hanno offerto a Dondi la possibilità di portare la migliore franchigia in HC e la seconda in EC, lasciando però un altro posto in HC per la vincitrice del campionato italiano e altri 3 in EC per le 2a, 3a e 4a classificate. Questo significa che non possiamo creare due selezioni ed ammazzare il campionato locale, ma che dobbiamo avere due selezioni federali e un campionato professionistico fatto dai club.

Quindi secondo me la FIR deve :

- offrirgli qualcosa d'importante ( ...$$$...);
- garantire un minimo di visibilità ( ...Sky...);
- un campionato che rimanga comunque ad un buon livello, magari riducendo le squadre a 8 e bloccando le retrocessioni permettendo così di sviluppare i giovani;
- garantire comunque alle prime 4/5 classificate un posto in Europa;
- creare una classe arbitrale professionistica, visto che siamo l'unico paese del 6 Nazioni a non avere arbitri pagati dalla Federazione.

cumonfeelthenoize
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da cumonfeelthenoize » 8 mag 2008, 21:45

Chiedere alla LIRA , pardon LIRE, lega delle squadre di rugby di creare delle selzezioni che le sostituiscano, è come chiedere a Berlusconi di chiudere le sue TV o a Rocco Siffredi di cambiare sesso.

le superselezioni federali, toglierebbero spazio ai club che sprirebbero...

Vi stupite che dicano ?

Io proprio niente.
L'Haka è ormai un fenomeno commerciale degno del Wrestling.. fatto per fare un becero spettacolo. Altro che tradizione. peggio ancora la "en kapa cio il pongo" (firma inserita su suggerimento di Pakeha_70)

pinturicchio
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da pinturicchio » 8 mag 2008, 22:14

L'ottica deve essere una sola: il rugby italiano

1 livello la nazionale
2 livello le franchigie
3 livello il super ten (campionato semi professionistico)

Il Presidente della ML ha dichiarato max 2 squadre italiane, non si gioca durate il 6N, (già adesso non giocano).

A mio avviso le franchigie, massimo 2, con allenatori scelti dalla Fir dovranno raggruppare i migliori 60/80 italiani + pochi ma ottimi stranieri. La scelta dello straniero dovrà andare a coprire solo ruoli scoperti, in modo da non ostacolare la crescista di giovani italiani.

Budget coperto in parte dalla Fir + sponsor ( su cui bisogna lavorare non pensate che arrivano da soli)

Le due Franchigie partecipano alla HC.

Tutti i club italiani, come fanno in Galles, Irlanda e Scozia allevano e crescano i giocatori che se meritevoli saliranno di livello e se ancora + meritevoli in nazionale.

giongeffri
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giongeffri » 8 mag 2008, 22:55

giangi87 ha scritto: :
1. il rugby italiano non può copiare il sistema irlandese, scozzese o gallese. Perchè ha una struttura ed una storia completamente diversa da quella dei paesi celtici. Per questo motivo chi parla di aumentare le squadre a 12/14, semi-professionistiche, secondo me sbaglia di grosso, perchè avremmo di fatto una A1. Secondo voi, Viadana,Treviso, Calvisano, Padova e via discorrendo accetterebbero una cosa del genere???
:
E basta con questo discorso sulla storia del campionato italiano! E' vero, ha storia e tradizioni completamente diverse da quello degli altri paesi del 6N, ed infatti anzichè il rugby essere uno sport popolare come negli altri paesi del 6N è uno sport semi-sconosciuto, praticamente da società segreta. Anzi, credo che in Italia ci siano più massoni che appassionati di rugby.

Se vogliamo che sfondi veramente le cose DEVONO cambiare radicalmente. Non a caso un minimo di diffusione e di "impatto mediatico" ci sono stati soltanto con i successi della nazionale, a dimostrazione che la notorietà e l'interesse possono venire solo dall'alto. E' verissimo che il campionato, con una riforma del genere, diventerebbe una specie di A1, cosi come è lampante che a questo Viadana, Treviso, Calvisano etc. sarebbero contrarie. Infatti lo sono. Ma la federazione dovrebbe imporsi sui club per arrivare a questo.

Tu dici 2 franchigie ed un campionato comunque professionistico ad 8 squadre? Ma che senso ha un campionato con 7 giornate di andata ed altrettante di ritorno? Fa già ridere uno a 10 squadre. Dici anche che le migliori 4-5 dovrebbero andare comunque in Europa? A fare che? A prendere 50 punti ogni volta?

Guardiamo in faccia la realtà. Abbiamo giocatori di livello per fare si e no (con qualche giovane o giovanissimo da "rischiare", e richiamando gli "espatriati") le due franchigie e giocarsela in Europa, non certo per altre 4-5. Pertanto le due franchigie (ed in questo in un certo senso hanno ragione i due club maggiori) sono MUTUAMENTE ESCLUSIVE con un campionato professionistico, o si fanno le franchigie o si fa il campionato professionistico.

Io credo che il bene del rugby italiano sia nelle franchigie, che secondo me attrarrebbero anche sponsor di livello ed attirerebbero un bel pubblico, cosi come fa la nazionale.. come ha detto qualcuno sarebbe il secondo scalino dopo i successi della nazionale. Poi, con gli anni, se le cose vanno bene, il pubblico aumenta, aumentano i soldi, aumentano i giovani di talento che escono, si può riparlare di campionato professionistico, perchè allora si che, se mai questo accadrà, potremmo paragonarci a paesi ricchi e popolosi come il nostro (Francia ed Inghilterra). Ma ora rugbysticamente siamo estremamente più simili ai "celtici".. come popolazione rugbystica, interesse e soldi che girano siamo praticamente una nazione di 4 milioni di abitanti.

Poi è ovvio che uno può pensare invece che la via allo sviluppo sia l'altra, no alle franchigie e si a cercare di "pompare" il S10. Ma ho l'impressione che oltre a questa opinione (legittima anzi, legittimissima) ci siano anche motivazioni meno nobili. Come il fatto che i grandi club preferiscano comandare nel proprio orticello anzichè dare una mano a sviluppare il rugby tricolore. E forse anche il fatto che una buona fetta degli appassionati di rugby italiani, quelli che rimpiangono il rugby pane e salame, in realtà non vogliono un vero, grande sviluppo del rugby nostrano, ma preferiscano in cuor loro che la cosa rimanga per pochi intimi. Opinione legittima anche questa, ma almeno lo dicessero chiaramente! ;-)
Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...

GiorgioXT
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da GiorgioXT » 8 mag 2008, 23:43

giongeffri ha scritto:
E basta con questo discorso sulla storia del campionato italiano! E' vero, ha storia e tradizioni completamente diverse da quello degli altri paesi del 6N, ed infatti anzichè il rugby essere uno sport popolare come negli altri paesi del 6N è uno sport semi-sconosciuto, praticamente da società segreta. Anzi, credo che in Italia ci siano più massoni che appassionati di rugby.

Se vogliamo che sfondi veramente le cose DEVONO cambiare radicalmente. Non a caso un minimo di diffusione e di "impatto mediatico" ci sono stati soltanto con i successi della nazionale, a dimostrazione che la notorietà e l'interesse possono venire solo dall'alto. E' verissimo che il campionato, con una riforma del genere, diventerebbe una specie di A1, cosi come è lampante che a questo Viadana, Treviso, Calvisano etc. sarebbero contrarie. Infatti lo sono. Ma la federazione dovrebbe imporsi sui club per arrivare a questo.

cut

Poi è ovvio che uno può pensare invece che la via allo sviluppo sia l'altra, no alle franchigie e si a cercare di "pompare" il S10. Ma ho l'impressione che oltre a questa opinione (legittima anzi, legittimissima) ci siano anche motivazioni meno nobili. Come il fatto che i grandi club preferiscano comandare nel proprio orticello anzichè dare una mano a sviluppare il rugby tricolore. E forse anche il fatto che una buona fetta degli appassionati di rugby italiani, quelli che rimpiangono il rugby pane e salame, in realtà non vogliono un vero, grande sviluppo del rugby nostrano, ma preferiscano in cuor loro che la cosa rimanga per pochi intimi. Opinione legittima anche questa, ma almeno lo dicessero chiaramente! ;-)
Beh ... direi che Franchigie gestite dalla FIR e pagate con i soldi di tutto il movimento più che un affare di "pochi intimi" diventa il giocattolo del padrone ... e la Federazione non si può certo dire che dia una trasparenza ed una democraticità di decisioni ...
Riguardo a "notorietà ed interesse" quello è venuto con il 6 nazioni ... perchè non con la RWC ? perchè il 6 Nazioni è trasmesso in chiaro su una rete nazionale... per lo sviluppo del rugby farebbe molto di più la trasmissione in chiaro del S10 che qualsiasi franchigia...

Scendiamo nel merito : trovo del tutto corretto che la LIRE abbia respinto una idea che fumosa lo è certamente ...
primo dubbio : Franchigie o due squadre di Super 10 ?
secondo : chi paga e chi comanda ?
terzo : chi decide chi ha il diritto di entrare nella ML se squadre ?
quarto : ci sono >60 giocatori di alto livello in maggioranza italiani da schierare?
quinto : se togliamo giocatori alle squadre di S10 chi le indennizzerà ? e come faranno a giocare le coppe europee?
sesto : le franchigie non fanno crescere nuovi giocatori ITALIANI... sono le squadre (non tutte) che li creano dal vivaio...

giangi87
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giangi87 » 8 mag 2008, 23:55

per giongeffri:

Guarda, mi sa che hai letto solo ciò che volevi leggere nel mio post :wink: . Io non ho detto che bisogna lasciare le cose così come sono e di pompare il campionato italiano. Assolutamente no.
Anche io sono favorevolissimo alle franchige, ma che vadano di pari passo con un campionato locale. E lo sai perchè? Perchè se improvvisamente facessimo diventare i club del super10 semi-professionisti, come ti auguri tu, i club per quale motivo dovrebbero più investire nei vivai? Sai quanto ci investono? Mettendoli tutti insieme si arriva a circa 3 mln, praticamente 3 accademie. Poi ti ripeto che è stata la CELTIC LEAGUE STESSA a chiedere che il campionato italiano rimanga professionistico, schierando 4/5 club in Europa oltre alle selezioni, non è mica un'idea mia. :wink:
Per questo io sono favorevole a questa soluzione, perchè è in grado di accontentare tutti, di garantire quel minimo d'investimento dei club ed infine di poter attingere ad un numero più elevato di giocatori ( dalle due franchige, e dal campionato). Quindi io sono favorevole a creare questa soluzione mista e non una soluzione che sia solo campionato ( che mi pare ovvio sia fallimentare) o solo franchige ( che non mi pare possa avere un futuro duraturo), anche perchè è questa la proposta che ci è stata fatta, non ci è stato detto create 2 squadre come vi pare.
Bisogna stare attenti a non confondere ciò che si vuole, con ciò che si può fare. :wink:

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giangi87 » 9 mag 2008, 0:03

un'altra cosa : è vero che schierando 8 squadre si avrebbero 14 giornate invece di 18 ( che vorrebbe dire un mese in meno), ma ti sembra forse che realisticamente anche oggi il nostro movimento riesca a permettersi 10 squadre di buon livello? Arriviamo a 3, forse a 5 con Padova e Parma, come si può credere di poter convicere i clubs a cederei propri giocatori e a crearne degli altri, se non garantendogli un campionato di livello, che offra visibilità? Comunque quel mese di pausa lo recuperi benissimo facendo delle settimane di pausa, e poi non si diceva che il campionato italiano dura troppo a lungo? Se finisce prima dove sarebbe mai il problema? Che per caso ci sono dei club che puntano alle finali europee ed avrebbero bisogno di giocare fino a Giugno per non perdere la forma? Non credo proprio...

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da sunriseboy » 9 mag 2008, 9:40

giongeffri ha scritto: Poi è ovvio che uno può pensare invece che la via allo sviluppo sia l'altra, no alle franchigie e si a cercare di "pompare" il S10. Ma ho l'impressione che oltre a questa opinione (legittima anzi, legittimissima) ci siano anche motivazioni meno nobili. Come il fatto che i grandi club preferiscano comandare nel proprio orticello anzichè dare una mano a sviluppare il rugby tricolore.
Sono d'accordo al 110% con tutto quello che hai scritto, e in particolare mi chiedo, riguardo alla parte quotata:
è materialmente possibile, vista la ferma (ed, evidentemente, dal loro punto di vista, giustificata) opposizione della LIRE al progetto, sperare che la FIR vada comunque dritta per la sua strada (anche se non ho capito se la Federazione avalli sul serio questo progetto) ed imponga la soluzione Celtic League ai club? Io sono molto pessimista al riguardo, perchè sono i club che devono mettere i giocatori, e se si mettessero "di traverso" si arriverebbe a un dannosissimo per tutti scontro frontale. O mi sbaglio?
In ogni caso, imvho, franchigie tutta la vita, perchè è evidente che l'alternativa non è tra l'entrare in Celtic o continuare come stiamo facendo ora: l'attuale formato del S10 fa più male che bene (o essere buoni, stanno pari...) al movimento italiano, ed è fondamentale un cambiamento, qualcosa deve essere fatto! My two cents :-] !
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da paparoga » 9 mag 2008, 9:55

mi pare che la lire abbia chiuso ai club non alle selezioni

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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da sunriseboy » 9 mag 2008, 10:01

paparoga ha scritto:mi pare che la lire abbia chiuso ai club non alle selezioni
Il comunicato dice questo:
Netta la presa di posizione degli otto Club in relazione alla questione Celtic League: l’Assemblea ha verificato l’oggettiva inopportunità di sviluppare il progetto di partecipazione di due rappresentanti italiane alla competizione, rilevando come ciò avrebbe una indubbia ricaduta negativa sul massimo campionato e dal punto di vista del livello tecnico e da quello della “vendibilità” del prodotto Super 10, di fatto ponendo in seria difficoltà il processo di sviluppo complessivo avviato nel corso delle ultime stagioni.
Nell’ottica di perseguire la crescita del movimento rugbystico in generale, e di quello di vertice in particolare, a breve e medio termine, la Lega Rugby ritiene quindi di non avvallare il progetto Celtic League.
Forse è questione di interpretazioni, ma leggendo solamente questo mi pare abbia chiuso e basta...(non escludo però di non conoscere per mia ignoranza qualche documento o precisazione della LIRE successiva)
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giongeffri » 9 mag 2008, 10:04

Cerco di rispondere un pò a tutti:

X Sunriseboy: Forse si. Forse avrebbe la forza "legale" per imporsi. Ma non lo farà mai. Anche perchè il presidente della FIR probabilmente la pagherebbe alle successive elezioni. Quindi in realtà stiamo parlando di quello che avrebbe potuto essere, ma non sarà.

X Giangi87: scusami. In realtà si capiva bene che sei a favore delle franchigie. Io ho preso spunto dal tuo post per dire la mia in maniera diciamo "generale". Su una cosa però non sono d'accordo con te, sulla possibilità di un ibrido. Ed in realtà implicitamente mi dai ragione quando parli dell'impossibilità di mantenere 12-14 squadre di livello. Quello che dico io è che squadre di livello europeo ne possiamo mantenere si e no due. So che è come dici tu, la proposta riguardava cmq la possibilità di ammettere 4-5 squadre del campionato normale, ma secondo è improponibile. Una volta che i migliori giocatori stanno nelle franchigie con chi rimane si possono fare solo squadre che in europa beccherebbero 40-50 punti da tutti, a quel punto meglio rinunciare. Si potrebbe mantenere il posto in Challenge solo per la vincitrice di questo campionato "semiprofessionistico", come contentino, ma non di più. E delle franchigie, la migliore in HC e l'altra in Challenge. Discorso vivai: io non sono cosi pessimistico. Se una società "semipro" forma uno o più giocatori che possono passare nelle franchigie, la FIR (che gestisce le stesse e si becca i soldi di TV e sponsor) gli passa una cifra congrua per comprarlo. Già ora in realtà ci sono società gloriose che non fanno, nè probabilmente faranno mai, il S10 ma che formano continuamente giocatori che arrivano anche in nazionale, come il Tarvisium, la Lazio o il Benevento, e che hanno fior di vivai

X GiorgioXT: ho l'impressione che la pensiamo troppo diversamente per trovare un punto d'incontro. Io propugno un cambiamento radicale, una rivoluzione copernicana nella gestione del campionato. Le franchigie dovrebbero essere nuove e gestite completamente dalla federazione. Lo so che la FIR è in mano ad un gruppo di dilettanti, ma la LIRE per molti versi è anche peggio: basta pensare agli abbandoni di Calvisano e Benetton, o alla pantomima dei comunicati (LIRE:siamo unanimi. Capitolina: no, veramente noi non siamo d'accordo con voi. LIRE: Vero. Non siamo tanto unanimi. MA PER FAVORE!!!). Questo chiaramente implica che il campionato (come lo penso io) diventerebbe molto più simile a quella che è ora l'A1, senza coppe europee per le squadre coinvolte, senza sponsor importanti e con un interesse puramente localistico, anche se avrebbe il vantaggio di poter coinvolgere un'area più ampia del paese rispetto all'attuale S10. Evidentemente a te invece il S10 piace abbastanza cosi com'è. Padronissimo. Ma non so se l'hai notato... del S10 in Italia non gliene frega niente a nessuno. Neanche a tanti appassionati di rugby. Come campionato è completamente un fallimento.
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giongeffri » 9 mag 2008, 10:41

Dimenticavo. Sviluppare il S10 trasmettendone le partite in chiaro? :lol: :lol: :lol:

Ma chi se li comprerebbe i diritti delle partite in chiaro del S10, che assicurerebbero uno share dello zero virgola qualcosa? :D

Di sicuro nessuna tv nazionale, neanche La7. Mentre qualche speranza potrebbe esserci con gli incontri di un'eventuale (quanto ahimè improbabile) partecipazione alla CL, che proporrebbe incontri di un livello tecnico-spettacolare decisamente superiore a quello del nostro campionato, più simili a quelli della nazionale (che piacciono) rispetto a quelli del S10 (che non interessa a nessuno non a caso).
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Re: la LIRE dice NO!

Messaggio da giangi2 » 9 mag 2008, 11:23

Secodo me la soluzione ibrida al momento è l'unica possibile; al momento è evidente che c'è un campionato con squadre professionistiche, che non possono rinunciare al S10 o a vederlo abbassato di livello per costituire 2 squadre "federali".
Io vedrei bene:
2 squadre in Celtic league (squadre, non franchigie) che rispettano le regole di stranieri della Celtic league (quindi pochi, credo, comunque meno di adesso nel S10).
10 squadre nel S10 con le regole attuali per numero di stranieri e italiani.

Le prime 4 di S10 vanno ai play off (quarti di finale) e le vincenti del primo turno giocano con le 2 si Celtic league che sono automaticamente in semifinale. Le finaliste si giocano la finale e saranno le due qualificate per la Celtic league del prossimo anno.

Forse adesso il ivello italiano non è sufficiente a sopportare questa formula, ma nel futuro potrebbe essere l'unico sistema per combinare S10, CL, crescita del movimento e (grazie all'intervento della federazione) mantenere in Italia i giocatori italiani buoni.

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