saccottino ha scritto:Certo. Però ci sono zone che possono attingere a un grande bacino, come la zona di Parma e dintorni.zio_pera ha scritto:Secondo me uno che vive a 20Km dal paese dove gioca è da considersi un giocatore locale, se lo contronti a uno che viene da 500 Km ( e che gli devi dare macchina e casa ), o peggio ancora un argentino.
Da considerare poi che il rugby non è così diffuso come il calcio, e ogni paese
non ha una sua squadra, quindi capita spesso che uno per cominciare a giocare si deve muovere
Ma altre dove la squadra è comoletamente isolata: in Sardegna c'è solo l'Alghero in serie A e nessuna squadra in serie B... quindi i giocatori o sono di Alghero city, o sono "fuori sede"....
Penso con un certo rammarico a zone "vergini" come la Barbagia.
Sono certa che una politica di sviluppo del rugby porterebbe tanti giovani, e tante ragazze, a scoprire la nostra disciplina sportiva.
Parlare dei possibili vantaggi anche sul piano sociale, mi sembra quasi superfluo.
Mi auguro che Franco Badessi si faccio convinto propugnatore di tali prospettive, perchè ritengo che abbia il "carisma" e la forza dei mezzi necessaria per sostenerle.