il modello milano
Inviato: 31 lug 2009, 17:13
Sta lavorando in silenzio l’Amatori Milano per preparare la seconda stagione in Serie A1. Massimo Giovanelli è impegnato da settimane a tessere le fila per riportare la metropoli meneghina al vertice del rugby italiano. In campo, con nuovi innesti di assoluta qualità, in panchina, dove Marcello Cuttitta dovrebbe venir affiancato uno staff di spessore internazionale, e anche fuori dal campo. Ma ecco quali sono le novità che abbiamo raccolto.
La squadra – “Stiamo ancora lavorando, ma l’idea di base è quella di creare un’Amatori omogenea in tutte le due componenti. Per farlo vogliamo dare spazio ai giovani, con 5-6 innesti di under 20 d’interesse nazionale, cui affiancare un’ossatura esperta e, infine, un altro gruppo di massimo cinque giocatori over 30, che facciano da chioccia ai più giovani”. Nomi, per ora, non ce ne sono. “Voglio chiudere quasi tutti i contratti nei prossimi dieci giorni. I rinforzi maggiori li avremo in mischia, con nomi importanti in prima e seconda linea e una terza linea tutta italiana di qualità. Nella mediana Skeen verrà sostituito, probabilmente, con un’apertura australiana molto forte, mentre nei trequarti posso già fare un nome. Denis Dallan, per una scelta di vita e professionale, potrebbe trasferirsi a Milano. Mancano alcuni dettagli, ma il più è fatto”.
Staff tecnico – “L’anno scorso quasi tutto il peso del settore tecnico è ricaduto su Marcello (Cuttitta, ndr.) e stiamo lavorando su ciò. Un preparatore atletico sudafricano, un allenatore della mischia molto famoso e un accompagnatore, che sarà una sorpresa nel panorama rugbistico italiano, sono i volti nuovi dell’Amatori”.
Filosofia Amatori – “Lo dico da anni e la crisi economica lo ha confermato. Il semiprofessionismo è pericoloso, perché molti ragazzi, finita la carriera, non hanno un futuro. Milano vuole offrire, grazie a importanti collaborazioni con Università e aziende nostre partner, non solo un contratto, ma anche la possibilità di costruirsi un futuro al di fuori del campo”. Milano, come molte altre realtà purtroppo, ha pagato le divisioni, gli individualismi, la lotta tra poveri.
Cambierà qualcosa? “Stiamo costruendo un’importante sinergia con tutte le realtà rugbistiche del milanese e non solo. Il caso Celtic League ha dimostrato come gli orticelli non paghino. Con la crisi bisogna reagire non chiudendosi, ma proponendo alternative”.
La scelta dei nuovi acquisti che filosofia segue? “Puntare sui giovani, che non possiamo permetterci (come in passato è successo in tutto il rugby italico, ndr.) di far marcire le promesse in tribuna. Vogliamo creare un gruppo di qualità, ma giovane, con il quale crescere. Inoltre, reputiamo fondamentale una collaborazione con le nazionali juniores e seniores riguardo ai giovani d’interesse nazionale. È assurdo che un ragazzo giochi in un ruolo nel club e in un altro in azzurro”.
Insomma, a Milano sono in corso grandi lavori. Nelle prossime settimane potremo dare dei nomi agli identikit disegnati da Giovanelli e capire che squadra si sta preparando per la prossima stagione. Ma a Milano, da quel che si capisce, qualcosa si sta muovendo e l’Amatori vuole recuperare il tempo perso. Tutto il rugby italiano è in fermento, tante sono le novità, gli tsunami che aspettano la palla ovale del Belpaese. Milano non vuole farsi trovata impreparata e, anzi, prova a lanciare il “modello Milano”.
Devo dedurre che in Italia non ci sono giovani aperture U 20 (e cioè in quel ruolo in cui siamo più carenti) su cui puntare?
Riporto
È assurdo che un ragazzo giochi in un ruolo nel club e in un altro in azzurro
e collego
Il XV di Massimo Giovanelli (dopo la partita Inghilterra-Italia dell'ultimo 6 Nazioni).
15 Gonzalo Canale
14 Andrea Bacchetti
13 Mirco Bergamasco
12 Andrea Masi
11 Matteo Pratichetti
10 Luke McLean
09 Giulio Toniolatti
08 Sergio Parisse
07 Alessandro Zanni
06 Mauro Bergamasco
05 Carlo Del Fava
04 Santiago Dellapé
03 Martin Castrogiovanni
02 Fabio Ongaro
01 Salvatore Perugini
Beh, dai, ora basta guardare Zelig, torniamo a lavorare.
La squadra – “Stiamo ancora lavorando, ma l’idea di base è quella di creare un’Amatori omogenea in tutte le due componenti. Per farlo vogliamo dare spazio ai giovani, con 5-6 innesti di under 20 d’interesse nazionale, cui affiancare un’ossatura esperta e, infine, un altro gruppo di massimo cinque giocatori over 30, che facciano da chioccia ai più giovani”. Nomi, per ora, non ce ne sono. “Voglio chiudere quasi tutti i contratti nei prossimi dieci giorni. I rinforzi maggiori li avremo in mischia, con nomi importanti in prima e seconda linea e una terza linea tutta italiana di qualità. Nella mediana Skeen verrà sostituito, probabilmente, con un’apertura australiana molto forte, mentre nei trequarti posso già fare un nome. Denis Dallan, per una scelta di vita e professionale, potrebbe trasferirsi a Milano. Mancano alcuni dettagli, ma il più è fatto”.
Staff tecnico – “L’anno scorso quasi tutto il peso del settore tecnico è ricaduto su Marcello (Cuttitta, ndr.) e stiamo lavorando su ciò. Un preparatore atletico sudafricano, un allenatore della mischia molto famoso e un accompagnatore, che sarà una sorpresa nel panorama rugbistico italiano, sono i volti nuovi dell’Amatori”.
Filosofia Amatori – “Lo dico da anni e la crisi economica lo ha confermato. Il semiprofessionismo è pericoloso, perché molti ragazzi, finita la carriera, non hanno un futuro. Milano vuole offrire, grazie a importanti collaborazioni con Università e aziende nostre partner, non solo un contratto, ma anche la possibilità di costruirsi un futuro al di fuori del campo”. Milano, come molte altre realtà purtroppo, ha pagato le divisioni, gli individualismi, la lotta tra poveri.
Cambierà qualcosa? “Stiamo costruendo un’importante sinergia con tutte le realtà rugbistiche del milanese e non solo. Il caso Celtic League ha dimostrato come gli orticelli non paghino. Con la crisi bisogna reagire non chiudendosi, ma proponendo alternative”.
La scelta dei nuovi acquisti che filosofia segue? “Puntare sui giovani, che non possiamo permetterci (come in passato è successo in tutto il rugby italico, ndr.) di far marcire le promesse in tribuna. Vogliamo creare un gruppo di qualità, ma giovane, con il quale crescere. Inoltre, reputiamo fondamentale una collaborazione con le nazionali juniores e seniores riguardo ai giovani d’interesse nazionale. È assurdo che un ragazzo giochi in un ruolo nel club e in un altro in azzurro”.
Insomma, a Milano sono in corso grandi lavori. Nelle prossime settimane potremo dare dei nomi agli identikit disegnati da Giovanelli e capire che squadra si sta preparando per la prossima stagione. Ma a Milano, da quel che si capisce, qualcosa si sta muovendo e l’Amatori vuole recuperare il tempo perso. Tutto il rugby italiano è in fermento, tante sono le novità, gli tsunami che aspettano la palla ovale del Belpaese. Milano non vuole farsi trovata impreparata e, anzi, prova a lanciare il “modello Milano”.
Devo dedurre che in Italia non ci sono giovani aperture U 20 (e cioè in quel ruolo in cui siamo più carenti) su cui puntare?
Riporto
È assurdo che un ragazzo giochi in un ruolo nel club e in un altro in azzurro
e collego
Il XV di Massimo Giovanelli (dopo la partita Inghilterra-Italia dell'ultimo 6 Nazioni).
15 Gonzalo Canale
14 Andrea Bacchetti
13 Mirco Bergamasco
12 Andrea Masi
11 Matteo Pratichetti
10 Luke McLean
09 Giulio Toniolatti
08 Sergio Parisse
07 Alessandro Zanni
06 Mauro Bergamasco
05 Carlo Del Fava
04 Santiago Dellapé
03 Martin Castrogiovanni
02 Fabio Ongaro
01 Salvatore Perugini
Beh, dai, ora basta guardare Zelig, torniamo a lavorare.