chiariamo gli argomenti JK, gioco nazionale....(campionato i
Moderatore: Emy77
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mi sembra una assurdità. Ricordate i calci fatti durante italia scozia?
<BR>e non mi sembra affatto che il galles nei 22 si affidasse solo ai calci di Jones (che comunque calcia benissimo) ma piuttosto l\'ho visto ripartire più volte alla mano, oppure calciare in campo, per giocare e non calciare fuori per dare una touche agli avversari.
<BR>Luighi.
<BR>e non mi sembra affatto che il galles nei 22 si affidasse solo ai calci di Jones (che comunque calcia benissimo) ma piuttosto l\'ho visto ripartire più volte alla mano, oppure calciare in campo, per giocare e non calciare fuori per dare una touche agli avversari.
<BR>Luighi.
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THE REVOLUTION WILL NOT BE MOTORIZED.
NO OIL PLAY RUGBY
(pensa globalmente,pedala localmente; La rivoluzione non sarà motorizzata;Stai Senza Benza: Gioca a Rugby).
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Verissimo Jaco. Ma la realta\' e\' anche dato che Jones gioca nella Celtic League per la sua regione, e naturalmente anche nelle coppe Europee, e mentalmente piu\' abituato a lavorare regolarmente ad un livello che forse De Marigny (nuovo in nazionale quest\'anno) non riesce a reggere piu\' di una partita ogni due o tre settimane. Jones, quest\'estate sara\' in tournee in Argentina e Sud Africa (credo), mentre De Marigny se la vedra\' con il Giappone e la Romania. Di sicuro De Marigny crescera\' (e\' piaciuto anche e me contro la Scozia) ma quando si perde come contro l\'Irlanda e ll Galles, Griffen e la terza linea non possono certo fare miracoli. E gli avanti, quando sudano sangue per fare qualche metro e poi si vedono ricacciare 30 metri indetro da un calcio, perdono un po\' di spirito. E\' naturale.
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La questione del mediano di apertura è interessante.
<BR>Peró sembra un problema solo dell\'Italia, a quanto pare.
<BR>Allora apro un nuovo fronte di discussione e vi dico cosa vedo qui in Francia tutte le domeniche (o quasi) nelle partite della settima categoria: vedo mediani di apertura (all\'occorrenza anche di mischia o altri) in grado di calciare con precisione chirurgica da qualsiasi posizione del campo. E con questo intendo per esempio che il nostro mediano di apertura (36 anni, sembra un avanzo di pilone) fuori dai 22 calcia regolarmente a 4-5 metri dalla linea di touche consentendo recuperi di oltre 50 metri alla nostra squadra. La prima volta può essere un caso, ma quando regolarmente i mediani di apertura dell\'una o dell\'altra squadra dimostrano quest\'abilità mi viene da pensare che sia un fatto di scuola. La Francia infatti (quando gioca Brusque) ha 3 opzioni sui calci, con Traille e Michalak, senza contare poi l\'abilità di Jachvili.
<BR>Ieri per esempio tutti (piloni compresi) abbiamo dedicato un quarto d\'ora ai calci: sparsi per il campo ci chiamavamo da una parte all\'altra e dovevamo mirare il giocatore a cui volevamo passare la palla e calciarla il più vicino possibile a lui, anche a più di 50 metri. Sono cose abituali anche in Italia? O anche in questo caso vale la formula \"va beh, dai, in qualche modo faremo. Poi che cosa ci vuole a dare un calcio a un pallone?\". Ricordiamo Wilkinson e l\'aneddoto sul suo Natale.
<BR>
<BR>G.
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<BR>Peró sembra un problema solo dell\'Italia, a quanto pare.
<BR>Allora apro un nuovo fronte di discussione e vi dico cosa vedo qui in Francia tutte le domeniche (o quasi) nelle partite della settima categoria: vedo mediani di apertura (all\'occorrenza anche di mischia o altri) in grado di calciare con precisione chirurgica da qualsiasi posizione del campo. E con questo intendo per esempio che il nostro mediano di apertura (36 anni, sembra un avanzo di pilone) fuori dai 22 calcia regolarmente a 4-5 metri dalla linea di touche consentendo recuperi di oltre 50 metri alla nostra squadra. La prima volta può essere un caso, ma quando regolarmente i mediani di apertura dell\'una o dell\'altra squadra dimostrano quest\'abilità mi viene da pensare che sia un fatto di scuola. La Francia infatti (quando gioca Brusque) ha 3 opzioni sui calci, con Traille e Michalak, senza contare poi l\'abilità di Jachvili.
<BR>Ieri per esempio tutti (piloni compresi) abbiamo dedicato un quarto d\'ora ai calci: sparsi per il campo ci chiamavamo da una parte all\'altra e dovevamo mirare il giocatore a cui volevamo passare la palla e calciarla il più vicino possibile a lui, anche a più di 50 metri. Sono cose abituali anche in Italia? O anche in questo caso vale la formula \"va beh, dai, in qualche modo faremo. Poi che cosa ci vuole a dare un calcio a un pallone?\". Ricordiamo Wilkinson e l\'aneddoto sul suo Natale.
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<BR>G.
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JK ha fatto tutto quello che poteva con quello che aveva in mano. Il problema è sempre quello: il nostro super 10 non è abbastanza competitivo ed il ricambio delle giovanili è scarso. Prime due giornate del mondiale under 19 GAL 52 ITA 3; SAF 59 ITA 3. E\' desolante che l\'11^ del ranking dell\'IRB prenda queste sveglie a livello giovanile. E non ditemi che gli altri (gli anglosassoni) a quell\'età sono più \"maturi\", perché è solo una questione di scuola. Oltre ai tanti equiparati, noi abbiamo tantissimi giocatori \"italiani\" che non hanno mosso i primi passi rugbystici in Italia ma altrove (Persico, Castrogiovanni, Canale, Dellapè, Parisse, ecc.). I nostri vivai producono pochissimo e finché potremo \"saccheggiare\" l\'Argentina ci terremo a galla, ma occorre che il ricambio vero sia quello nostrano. Perché la FIR, con tutti i soldi che adesso ha a disposizione, non imposta un nuovo discorso tecnico con stage di allenatori stranieri anche per i nostri azzurrini? JK non ha dietro di sé una scuola e per questo motivo basa tutto su preparazione atletica (tutti dicono che l\'Italia è la squadra più fisica del 6N) e preparazione mentale, che ci hanno consentito passi da gigante in difesa. Se andiamo sul lato tecnico, alla base delle giocate in attacco ovvero \"con il pallone in mano\", non siamo meglio di Canada, Scozia o Samoa.
<BR>Una sola cosa imputo davvero a JK: non deve disperdere uno dei pochi \"patrimoni tecnici\" che abbiamo, cioè Bergamauro. DEVE recuperarlo, una volta ripreso dall\'infortunio, e deve digenerare Bergamirco, che ha subito un\'involuzione pericolosa. Per il resto non mi sento proprio di crocifiggerlo.
<BR>Una sola cosa imputo davvero a JK: non deve disperdere uno dei pochi \"patrimoni tecnici\" che abbiamo, cioè Bergamauro. DEVE recuperarlo, una volta ripreso dall\'infortunio, e deve digenerare Bergamirco, che ha subito un\'involuzione pericolosa. Per il resto non mi sento proprio di crocifiggerlo.
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Bravo Yeti. Questo e\' un discorso molto interessante. A livello giovanile in Inghilterra, e\' molto comune avere competizioni dove i giocatori devono piazzare un drop, o calcio, in una sezione del campo, magari spazi larghi mezzo metro. Cosi\' tutti i ragazzini (parlo di 10-12 anni) si potevano cimentare. E dato che tutti i ragazzi a quell\'eta\' giocano a calcio, era raro vedere ragazzi che davano ceffi al pallone. Erano tutti bravini e si vedeva che alcuni, con un po\' d\'aiuto, sarebbero diventati molto bravi. Sembra strano che in un paese di calciatori, non si riesca a trovare ragazzi che sanno calciare bene. Assurdo che , a prescindere dalle loro altre qualita\' rugbistiche, ci si debba affidare a sud-africani e Kiwi per fare un gioco tattico-calcistico. Quando ho fatto il corso di allenatori RFU, uno degli stage era dedicato a come claciare la palla, come tenerla in mano per calciarla a spirale. come fare il \'grubber\' (quello che rimbalza per terra) e ci spiegavano come Dave Aldred (il guru calcistico di Woodward e Wilkinson) impostava un calcio, nei minimi dettagli. Io ho imparato e poi l\'ho insegnato ai miei under 16, che nel giro di qualche giorno calcavano molto meglio di me. Succede anche in Italia?
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Terzac hai ragione. Bisogna placcare e anch\'io sono sorpreso che JK mentta in campo certi giocatori. Ma tornando all\'abilita con la palla, in mano o al piede, dal poco che so delle giovanili italiane, sento che si concentrano molto sugli schemi e non incoraggiano l\'abilita\' individuale. Capisco che effettivamente gli allenatori, dando una forte impostazione schematica, cercano cosi\' di sopperire a certe carenze tecniche, ma poi vediamo in nazionale maggiore che i nostri non riescono a tenere la palla in contatto e non sembrano avere grande abilita\' di passare, e calciare.
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 31-03-2004 alle ore 18:42, Topbanana wrote:
<BR>Bravo Yeti. Questo e\' un discorso molto interessante. A livello giovanile in Inghilterra, e\' molto comune avere competizioni dove i giocatori devono piazzare un drop, o calcio, in una sezione del campo, magari spazi larghi mezzo metro. Cosi\' tutti i ragazzini (parlo di 10-12 anni) si potevano cimentare. E dato che tutti i ragazzi a quell\'eta\' giocano a calcio, era raro vedere ragazzi che davano ceffi al pallone. Erano tutti bravini e si vedeva che alcuni, con un po\' d\'aiuto, sarebbero diventati molto bravi. Sembra strano che in un paese di calciatori, non si riesca a trovare ragazzi che sanno calciare bene. Assurdo che , a prescindere dalle loro altre qualita\' rugbistiche, ci si debba affidare a sud-africani e Kiwi per fare un gioco tattico-calcistico. Quando ho fatto il corso di allenatori RFU, uno degli stage era dedicato a come claciare la palla, come tenerla in mano per calciarla a spirale. come fare il \'grubber\' (quello che rimbalza per terra) e ci spiegavano come Dave Aldred (il guru calcistico di Woodward e Wilkinson) impostava un calcio, nei minimi dettagli. Io ho imparato e poi l\'ho insegnato ai miei under 16, che nel giro di qualche giorno calcavano molto meglio di me. Succede anche in Italia?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Da quanto ti posso dire io (e parlo di 12 anni fa, in una squadra di basso livello) il calcio non veniva insegnato. Mi hanno messo a fare l\'estremo proprio perché avevo un calcio potente e preciso già di mio.
<BR>
<BR>Saluti
<BR> 31-03-2004 alle ore 18:42, Topbanana wrote:
<BR>Bravo Yeti. Questo e\' un discorso molto interessante. A livello giovanile in Inghilterra, e\' molto comune avere competizioni dove i giocatori devono piazzare un drop, o calcio, in una sezione del campo, magari spazi larghi mezzo metro. Cosi\' tutti i ragazzini (parlo di 10-12 anni) si potevano cimentare. E dato che tutti i ragazzi a quell\'eta\' giocano a calcio, era raro vedere ragazzi che davano ceffi al pallone. Erano tutti bravini e si vedeva che alcuni, con un po\' d\'aiuto, sarebbero diventati molto bravi. Sembra strano che in un paese di calciatori, non si riesca a trovare ragazzi che sanno calciare bene. Assurdo che , a prescindere dalle loro altre qualita\' rugbistiche, ci si debba affidare a sud-africani e Kiwi per fare un gioco tattico-calcistico. Quando ho fatto il corso di allenatori RFU, uno degli stage era dedicato a come claciare la palla, come tenerla in mano per calciarla a spirale. come fare il \'grubber\' (quello che rimbalza per terra) e ci spiegavano come Dave Aldred (il guru calcistico di Woodward e Wilkinson) impostava un calcio, nei minimi dettagli. Io ho imparato e poi l\'ho insegnato ai miei under 16, che nel giro di qualche giorno calcavano molto meglio di me. Succede anche in Italia?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Da quanto ti posso dire io (e parlo di 12 anni fa, in una squadra di basso livello) il calcio non veniva insegnato. Mi hanno messo a fare l\'estremo proprio perché avevo un calcio potente e preciso già di mio.
<BR>
<BR>Saluti