meritiamo DAVVERO il 6 nazioni?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Willimoski
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Messaggio da Willimoski » 31 mar 2004, 13:04

Yeti: ma allora potremmo proporre come presidente un manager con le palle quadre.
<BR>
<BR>Attenzione a non caricarci Fossa (quello della malpensa e della Federgolf)
<BR>
<BR>Scherzi a parte la penso così: i vecchi campioni prima devono dimostrare di saper dirigere un club. le vecchie glorie non bastano.
<BR>
<BR>Il più delle volte i grandi manager dello sport, come anche gli allematori erano mediocri giocatori (Lippi, sacchi, Zaccheroni, Bearzot), altre volte dei campioni.
<BR>
<BR>nel caso dei dirigenti se escludiamo Boniperti di solito erano ex-brocchi.
<BR>
<BR>Moggi ad esempo faceva il capostazione.....
<BR>
<BR>No io dico che se vogliamo un buon presidente dobbiamo prendere un buon dirigente di Società. Ad esempio quello del Viadana (Tonni se non erro) o Speziali, ma evitiamo i vecchi giocatori.
<BR>
<BR>
Advance Australian Fair !

fausto
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Messaggio da fausto » 31 mar 2004, 13:23

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 31-03-2004 alle ore 12:40, yeti wrote:
<BR>Fausto, chi è LCDM? Luca Cordero Di Montezuma?
<BR>
<BR>G.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Ebbene sì. Proprio lui.
<BR>Già mi vedo le casacche della Nazionale Rosso fuoco e il prossimo 6N giocato al comunale di Maranello....

yeti
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Messaggio da yeti » 31 mar 2004, 13:24

Perfettamente d\'accordo Willi. L\'esempio di Giovanni Rana era estremo. Ma dirigere è dirigere. Se poi è una ditta, una casa editrice o una squadra, cambia solo il materiale contingente. Le abilità e le competenze sono le stesse, adattate di volta in volta all\'oggetto in questione.
<BR>
<BR>G.

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Willimoski
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Messaggio da Willimoski » 31 mar 2004, 13:36

Yeti:_ Chiarisco che condordo.
<BR>
<BR>Io credo che la FIR abbia bisogno di un buon dirigente sportivo esperto e capace, se proviene dal mondo del Rugby bene, altrimenti va bene anche da altrove.
<BR>
<BR>Dico solo che i vecchio giocatori, prima devono farsi le ossa in qualche club ! E sopratutto devono essere giocatori seri, non gente che ha sempre fatto la fronda, ora al presidente, ora all\'allenatore, ora ad altri giocator
<BR>
<BR>i.
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giroboa
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Messaggio da giroboa » 31 mar 2004, 14:42

Allora mi candido io!! Io sono un dirigente da tanti anni di una struttura nazionale....chi mi presenta?
<BR>
<BR>A parte gli scherzi....stiamoci attenti ai manager presi dall\'esterno del mondo rugbistico/sportivo. Si rischia di far un buon lavoro manageriale...ma un pessimo lavoro sportivo. Se lo sport viene trattato come un qualsiasi altro \"prodotto\" senza i suoi valori di disciplina sportiva si rischia di snaturarlo e farlo diventare un buon prodotto da vendere....ma non più un divertimento ed una scuola per chi lo pratica.
<BR>G.

yeti
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Messaggio da yeti » 31 mar 2004, 15:20

Giroboa, mi tocca riprendere l\'esempio di Giovanni Rana. Secondo me la via giusta sta nel mezzo. Willimoski ne ha presentato una buona (presidenti di squadre, non ex-giocatori senza alcuna esperienza manageriale), ma anche una persona con esperienze dirigenziali di un certo tipo potrebbe andare bene. Non l\'anonimo dirigente della multinazionale, ma il signore dei pandori del Chievo per esempio, no?
<BR>
<BR>G.

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Willimoski
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Messaggio da Willimoski » 31 mar 2004, 17:38

Sì......................campedelli presidente !!!!!!!!!!!!!!!!
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yeti
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Messaggio da yeti » 31 mar 2004, 18:09

Dai Willi, non mettermi in bocca parole che non ho detto. Intendevo dire che sotto certi aspetti il Chievo è una bella storia: famiglie che vanno a fare il picnic allo stadio in un clima festaiolo, correttezza e stile, insomma tutto il contrario del calcio come ci viene continuamente proposto. Con un unico rischio: invece di essere loro (squadra e tifosi) a diventare un esempio da imitare, potrebbero imitare loro i cattivi esempi di altre squadre e perdersi per strada. Il presidente non ha mai giocato in serie A o in nazionale, ma evidentemente ha altre qualità, obiettivi e scopi chiari (non dico del tutto disinteressati: in fondo pare che i pandori Campedelli adesso siano molto richiesti) e probabilmente
<BR>ha anche quelle qualità umane e sportive che oggi sembrano così estranee al nostro mondo. Capacità di costruire e gestire. Bravi tutti i signori del Chievo. Speriamo che sappiano continuare così.
<BR>
<BR>G.

fanarone
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Messaggio da fanarone » 31 mar 2004, 23:42

meritiamo DAVVERO il 6 nazioni?
<BR><!-- BBCode Start --><B>sì !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!</B><!-- BBCode End -->

bear8
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Messaggio da bear8 » 1 apr 2004, 0:20

penso che prima di avere un presidente della fir come campedelli ci vorrebbero tanti campedelli nelle squadre di club!
<BR>difatti nel calcio cè solo il chievo che ha campedelli,infvece la figc
<BR>c\'ha un bel carraro e la lega calcio un bel galliani!!!
<BR>...inizio a preoccuparmi vedendo che in fir ci sta un bel dondi.....come sono messe a presidenti le squadre di club???...sono loro che votano il bel presidente fir???

halfback
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Messaggio da halfback » 1 apr 2004, 8:57

Yeti: il decathleta che è diventato vice-presidente della FFA mi sembra fosse Alain Blondel, non Plaziat. Ma questo è solo un dettaglio (salvo che, forse, Blondel è più presentabile come aspetto esteriore di quanto lo sia Plaziat nei salotti VIP).
<BR>Venendo al tema: la cosa vera è che da quando c\'è JK nessuno si chiede più cosa ci facciamo nel 6N.
<BR>Mi è capitato di assistere a più di una conferenza stampa della nostra nazionale e gli inviati stranieri nel rivolgersi a JK esordiscono alzando il ditino con un colloquiale ma deferente: \"John?!?\", e poi lo stanno a sentire quando risponde come se stesse esponendo il Verbo Rivelato.
<BR>Nulla a che vedere con la gestione BJ, quando non si presentava nessuno o quasi.
<BR>Per quanto mi riguarda attribuisco molto merito ai giocatori, ma mi faccio una ragione di una situazione simile a quella di Pelè che negli anni Ottanta avesse allenato il Brasile.
<BR>Quanto alle prospettive: ma ve lo ricordate il Galles degli ultimi due anni? A parte il cucchiaio di legno 2003, anche quello del 2002 beccò una ripassata memorabile a Twickenham. Una simile metamorfosi non ricordo di averla mai riscontrata.
<BR>Perchè non dovrebbe succedere anche a noi, con le scelte giuste in cabina di regia?

fausto
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Messaggio da fausto » 1 apr 2004, 9:13

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 01-04-2004 alle ore 08:57, halfback wrote:
<BR>Yeti: il decathleta che è diventato vice-presidente della FFA mi sembra fosse Alain Blondel, non Plaziat. Ma questo è solo un dettaglio (salvo che, forse, Blondel è più presentabile come aspetto esteriore di quanto lo sia Plaziat nei salotti VIP).
<BR>Venendo al tema: la cosa vera è che da quando c\'è JK nessuno si chiede più cosa ci facciamo nel 6N.
<BR>Mi è capitato di assistere a più di una conferenza stampa della nostra nazionale e gli inviati stranieri nel rivolgersi a JK esordiscono alzando il ditino con un colloquiale ma deferente: \"John?!?\", e poi lo stanno a sentire quando risponde come se stesse esponendo il Verbo Rivelato.
<BR>Nulla a che vedere con la gestione BJ, quando non si presentava nessuno o quasi.
<BR>Per quanto mi riguarda attribuisco molto merito ai giocatori, ma mi faccio una ragione di una situazione simile a quella di Pelè che negli anni Ottanta avesse allenato il Brasile.
<BR>Quanto alle prospettive: ma ve lo ricordate il Galles degli ultimi due anni? A parte il cucchiaio di legno 2003, anche quello del 2002 beccò una ripassata memorabile a Twickenham. Una simile metamorfosi non ricordo di averla mai riscontrata.
<BR>Perchè non dovrebbe succedere anche a noi, con le scelte giuste in cabina di regia?
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Perchè il Galles ha una tradizione Rugbystica secolare e si sta adattando velocemente ai cambiamenti che il Rugby moderno impone.
<BR>Noi ci stiamo affacciando timidamente nel Rugby che conta solo da pochi anni.
<BR>In più corriamo come cani sciolti.
<BR>Sono sicuro che se facciamo uno sforzo, immenso per noi Italiani, di organizzarci in maniera Anglosassone (con strutture societarie di tipo aziendale, che ragionino per obiettivi comuni e li perseguano scientificamente) dal più piccolo dei club alla Nazionale, riusciremo ad aumentare sensibilmente il ns. livello e a confrontarci con i grandi senza timori reverenziali e con chance concrete di batterli sul campo.
<BR>
<BR>

ranghibus
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Messaggio da ranghibus » 1 apr 2004, 12:25

esatto yeti
<BR>infatti in un\'intervista sul sito della BBC Rob Andrew aveva detto, dopo Inghilterra-Galles, che i gallesi i bravi giocatori li avevano sempre avuti, e che a loro finora era sempre mancato un salto di qualità del \"sistema\", cosa che - continuava- gli inglesi avevano capito fin da subito
<BR>
<BR>infine cito Hanses, sul futuro del (non più) suo Galles:
<BR>«\"I think the future of Welsh rugby is looking good. I think the key thing has been installing a professional attitude into a group of players.»
<BR>
<BR>penso che anche JK ci sia riuscito
<BR>e penso anche che se è vero come dicono i maligni che sta imparando a fare l\'allenatore a nostre spese, tenendocelo stretto abbiamo solo da guadagnare
<BR>
<BR>
<BR>COMUNQUE :-)
<BR>vedo che ormai le posizioni hanno cominciato a differenziarsi per benino
<BR>
<BR>partendo dalla base comune che coi risultati ci siamo meritati l\'ingresso nel 6nazioni (la penso così anch\'io, sul punto specifico), sono molti che pensano una o più di queste cose:
<BR>- che finora abbiamo improvvisato, e c\'è andata ben
<BR>- che siamo disorganizzati, ma non potremo esserlo a lungo
<BR>- che non abbiamo una dirigenza all\'altezza, ma i concorrenti sono un guaio analogo
<BR>- che dietro questa squadra (giovane, per carità) non c\'è molto, al contrario degli anni scorsi
<BR>- che i problemi riguardano anche i club
<BR>- che la nostra creatività è in crisi (omaggio a yeti: penso anch\'io che trascenda il rugby)
<BR>
<BR>vabbé che la speranza è l\'ultima a morire, ma qualcuno mi dice su che basi fonda l\'idea che tanto nei prossimi anni tutto si metterà per il meglio?
<BR>
<BR>ciao a tutti
<BR>Marco
<BR>
<BR>p.s. ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno fin qui partecipato e discusso la mia provocazione; trovo che sia un buon sito per discutere, questo
<BR>grazie, quindi, anche a chi l\'ha messo e lo tiene in piedi

ranghibus
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Messaggio da ranghibus » 1 apr 2004, 12:36

naturalmente volevo dire: esatto fausto
<BR>mi scusino yeti e fausto
<BR>marco

Topbanana
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Messaggio da Topbanana » 1 apr 2004, 12:56

Il confronto cin il Galles e\' molto interessante. Per anni sono stati un disastro, con grossi problemi disciplinari, in campo e fuori, birre prima di partite e giocatori che sparivano nel rugby a 13 e in club inglesi. Poi, incredibilmente perche la Federazione Gallese e\' molto old fashioned e patriottica (per non dire xenofoba), hanno assunto David Moffett, manager professionista sportivo ed ex capo dirigente del rugby rugby a 13 Australiano - che in OZ e\' una posizione al massimo di tutti gli altri sport.
<BR>Cosa fa questo Australiano in Galles? Fa a botte per abolire la struttura societaria e introduce le regioni. Inpresa incredibile perche le rivalita\' locali sono quasi centenarie. Poi lavora con Henry e Hansen, allenatori Kiwi. Gli da fiducia, anche quando perdono partita su partita. Questi stranieri ricostruiscono il rugby gallese e adesso possono darlo in mano a Mike Ruddock, gallese verace, ex avanti del Swansea. E guarda caso le giovanili Gallesi stanno spopolando a livello U18, U19 e U21.
<BR>Insomma se gli xenofobi gallesi hanno il coraggio (nato dalla disperazione) di assumere capi e manager stranieri, perche non lo facciamo anche noi? Come hanno detto Yeti e tanti altri, ci sono in giro manager di sport, sono professionisti, lavorano con contratti lunghi.
<BR>Con tutto rispetto per Dondi (che poverino, almeno ha dato fiducia a JK - per ora) nonnmi sembra fatto della pasta necessaria per portare avanti il rugby italiano al livello necessario. I mi preoccupa anche Rinnovamento, grande gruppo di ex giocatori, ma di manager, li dentro quanti c\'e\' ne sono?
<BR>Temo per il futuro.

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