Il nuovo allenatore della nazionale

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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speartakle
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da speartakle » 18 nov 2019, 9:45

Garry ha scritto:
18 nov 2019, 8:56
Peccato che manchi la firma.

È un racconto che quadra, plausibile.
Avrei qualche dubbio su un paio di passaggi, che sono più che altro opinioni del giornalista, però mi sembra ben fatto
se è All rugby sarà Gianluca Barca. é spesso lo stile di All Rugby, confondere l'opinione personale con la realtà, metterci il commentino acido vicino a fatti che sanno solo loro.
Trovo l'articolo interessante come molti di AllRugby ma anche molto paraculo con una spruzzata d volpe e l'uva, condita da insinuazioni varie.
Sarà che su alcuni sono un po' prevenuto, ma mi danno spesso l'impressione di essere poco obiettivi e soprattutto di avercela con il mondo anglofono, mentre per i francesi (soprattutto Brunell) spesso mi danno l'impressione di soffermarsi sulle chiacchiere e filosofia, ma vuoi mettere discutere di rugby con un intenditore di vini (rif Brunell) piuttosto che con uno che beve il cappuccino?

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da Consulente » 18 nov 2019, 11:05

Si pero' occorre anche farli i nomi che bloccano lo sviluppo del Rugby. O almeno sapere i ruoli. Cosa si voleva fare e non e' stato fatto per opposizione politic? Se non sappiamo questi dettagli, e' difficile dare un giudizio.

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jpr williams
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da jpr williams » 18 nov 2019, 11:08

I nomi sono i soliti 3, ovviamente.
Gavazzi, Ascione e in chiave minore Checchinato.
Poi dietro di loro ci sono i loro clientes, ma quelli sono i nomi, da tempo immemorabile.
Il guaio è che non sono certo della qualità dei possibili sostituti: quelli proposti finora secondo me erano persino peggio di questi, ma è il peggiore dei motivi per doverseli tenere a vita.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

Mr Ian
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da Mr Ian » 18 nov 2019, 11:13

jpr williams ha scritto:
18 nov 2019, 11:08
I nomi sono i soliti 3, ovviamente.
Gavazzi, Ascione e in chiave minore Checchinato.
Poi dietro di loro ci sono i loro clientes, ma quelli sono i nomi, da tempo immemorabile.
Il guaio è che non sono certo della qualità dei possibili sostituti: quelli proposti finora secondo me erano persino peggio di questi, ma è il peggiore dei motivi per doverseli tenere a vita.
purtroppo dietro questi tre nomi c'è tanta gente che lavora bene ed ha grandi abilità tecniche ed umane

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marte_
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da marte_ » 18 nov 2019, 12:02

Stando al Gazzettino..
Smith per l'attacco McLeod difesa e un head coach neozelandese di spessore come quelli che circolano (Foster, Robertson, Cotter.. si parla di uno stipendio di 600mila euro). C'è da sciogliere il nodo di coach della mischia, De Carli ha svolto un lavoro ampiamente insufficiente.
Sarebbero tantissima roba per noi, addirittura sovrabbondanti oserei dire.
Credo che abbiano intenzione di spendere davvero tanto per lo staff tecnico della nazionale nel tentativo di cogliere qualche risultato in modo che faccia da traino a tutto il movimento.
Parte dei 50M di incasso straordinario dai nuovi soci di 6N e Pro14 andrebbero qui nei prossimi anni.
Sarebbe un azzardo imo e non so so se nel medio/lungo periodo sarà sostenibile.. Però di uno staff del genere non sarei soddisfatto, di più!

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da speartakle » 18 nov 2019, 12:02

jpr williams ha scritto:
18 nov 2019, 11:08
I nomi sono i soliti 3, ovviamente.
Gavazzi, Ascione e in chiave minore Checchinato.
Poi dietro di loro ci sono i loro clientes, ma quelli sono i nomi, da tempo immemorabile.
Il guaio è che non sono certo della qualità dei possibili sostituti: quelli proposti finora secondo me erano persino peggio di questi, ma è il peggiore dei motivi per doverseli tenere a vita.
Ascione è una figura tecnica mica una figura politica così come Checchinato, sono loro che utilizzano la loro posizione a fini politici per la loro riconferma.
non ricordo nomi di sostituti per le figure tecniche, perchè per quelle vai sul mercato e cerchi chi risponda ai requisiti ad una cifra stabilita.

Per Gavazzi è un altro discorso, perchè figura politica.

Non confonderei le due cose.

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da Consulente » 18 nov 2019, 12:10

jpr williams ha scritto:
18 nov 2019, 11:08
I nomi sono i soliti 3, ovviamente.
Gavazzi, Ascione e in chiave minore Checchinato.
Poi dietro di loro ci sono i loro clientes, ma quelli sono i nomi, da tempo immemorabile.
Il guaio è che non sono certo della qualità dei possibili sostituti: quelli proposti finora secondo me erano persino peggio di questi, ma è il peggiore dei motivi per doverseli tenere a vita.
Scusate se insisto: c'e qualcosa che COS voleva ed uno dei tre ha risposto "niet"? Conosciamo questi dettagli?
Perche' io ho una sensazione diversa, che il bastone tra le ruote veniva piu' dai club che dalla Federazione. Pero', essendo una sensazione, vorrei una conferma o una smentita.

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da Leinsterugby » 18 nov 2019, 12:23

marte_ ha scritto:
18 nov 2019, 12:02
Stando al Gazzettino..
Smith per l'attacco McLeod difesa e un head coach neozelandese di spessore come quelli che circolano (Foster, Robertson, Cotter.. si parla di uno stipendio di 600mila euro). C'è da sciogliere il nodo di coach della mischia, De Carli ha svolto un lavoro ampiamente insufficiente.
Sarebbero tantissima roba per noi, addirittura sovrabbondanti oserei dire.
Credo che abbiano intenzione di spendere davvero tanto per lo staff tecnico della nazionale nel tentativo di cogliere qualche risultato in modo che faccia da traino a tutto il movimento.
Parte dei 50M di incasso straordinario dai nuovi soci di 6N e Pro14 andrebbero qui nei prossimi anni.
Sarebbe un azzardo imo e non so so se nel medio/lungo periodo sarà sostenibile.. Però di uno staff del genere non sarei soddisfatto, di più!
Insomma dopo il pareggio ai mondiali i neozelandesi vogliono sabotarci dall interno

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da jpr williams » 18 nov 2019, 12:26

Hap ha scritto:
18 nov 2019, 8:50
Molto interessante, grazie.
P.S. a fine articolo ci sono già i link della parte 2 e 3.
Ho finito adesso di leggere tutte e 3 le parti (stamattina in ufficio cè calma piatta)
Molto interessante e dà corpo a tante cose che in questi lunghi anni ho pensato spesso.
Riporto alcuni passi

Spiegò che l’Irlanda degli anni Novanta, la “sua” Irlanda, aveva sprecato giocatori e potenziale, ma che da quando, dal 2000 in poi, il lavoro a Dublino era diventato professionale e costante, la crescita era stata entusiasmante. Concluse con una promessa che sarebbe diventata uno slogan, un mantra: “vogliamo costruire l’Italia più forte di sempre”.

Mi sembra evidente che non ci è riuscito. Come ribadito in altre parti dell'articolo non sempre ciò che funziona in un posto genera gli stessi risultati altrove. Illuminante il paragone con le ricette crucche del FMI applicate altrove.

La svolta, la prima di tante in questa storia, arrivò in vista di Natale, quando le famiglie O’Shea (moglie e figlie) e Catt (moglie e figlia), a meno di cinque mesi dal trasferimento nel nostro paese, decisero di lasciare l’Italia. Colpa di un feeling mai nato, di oggettive difficoltà nella gestione scolastica delle ragazze, che erano state iscritte alla scuola internazionale di Verona, di una serie di problemi logistici ben noti a noi che da queste parti siamo cresciuti e viviamo.

Questo non lo sapevo. E non escluderei che avesse avuto un ruolo nel demotivare il coach e nel creare una distanza anche fisica con lui, ben evidenziata laddove si racconta di come all'inizio O'Sé fosse una trottola che girava per i vari club italiani e poi si sia successivamente tenuto sempre più lontano dall'Italia.

“I miei ambasciatori saranno gli stessi giocatori – rispose -. Quando verranno in Nazionale capiranno la portata del nostro progetto, lo sposeranno e lo divulgheranno in tutto il territorio, nei club, nelle franchigie, nelle serie minori. Diventerà un passa parola irresistibile, contagioso e globale. L’unica cosa che mi serve è un risultato positivo ogni tanto. Una vittoria qui, una là per far capire a tutti che la strada intrapresa è quella giusta, non ce n’è un’altra”.

Non so, magari ci credeva veramente. E' chiaro che non è successo per niente.

A un certo punto le cose cominciarono ad andare talmente male che qualcuno face trapelare la possibile esclusione delle italiane dal PRO14, a favore delle sudafricane e delle americane. Intanto la Georgia scalava la classifica internazionale e bussava alle porte del Sei Nazioni.
Un bluff chiaramente, che però investì O’Shea di un nuovo ruolo: quello di ambasciatore dell’Italia all’estero.


E non vorrei che questo lo avesse distolto dai suoi compiti. Qui la colpa sarebbe sua solo in minima parte.

Il coach però comincia a rendersi conto che i suoi metodi in Italia non funzionano. Vorrebbe avere tutto sotto controllo, la Nazionale, le franchigie, i permit, le accademie. Combatte però lo fa alla sua maniera: le critiche non sono mai troppo dirette, i messaggi sibillini.

Questa invece è una colpa piuttosto grave: se qualcosa non va lo devi dire. Poi magari può darsi che sul punto tu non abbia ragione, però devi essere chiaro. Ciò che non dici o cui alludi e basta è come se non esistesse.

Tre mesi di intensa preparazione avevano illuso lo staff di aver costruito in vista del Mondiale l’Italia meglio allenata di sempre. Le amichevoli con la Francia e l’Inghilterra hanno riportato tutti con i piedi per terra: la squadra nonostante l’impegno non regge il confronto né fisicamente, né tecnicamente. Si batte ma viene travolta. Conor è deluso, tanto lavoro ma in mano niente.

Se qualcuno nello staff (lo stesso O'Sé?) si era fatta qualche genere di illusione la cosa è molto grave. Non c'era bisogno di essere dei geni per capire quanto grande fosse la distanza fra noi e le squadre appartenenti alla categoria di cui facciamo parte solo formalmente. Io che sono un pirla qualunque non avevo nessuna illusione né aspettativa. Sarebbe molto grave e segno di incapacità di comprendere la realtà se se la fosse fatta lo staff

Dunque il bilancio di questi tre lunghi anni è una separazione finale senza appello. O’Shea ci considera complicati, bizantini, contorti, incapaci di recepire le direttive e agire di conseguenza. Ci descrive all’estero come “tromboni”. L’Italia si aspettava da lui il miracolo, ma l’uomo si è concentrato sul panorama generale, ci ha raccontato aneddoti, ha scritto ricette e non ha ottenuto nemmeno un risultato. E senza risultati la nostra visibilità è arrivata ai minimi termini.

Non saprei cosa aggiungere.
Come scrivo da un pò qua al bar si è diffusa questa secondo me astrusa opinione secondo la quale i risultati non contano.
Contano, invece, ovunque e in qualsiasi ambito. Ammesso e non concesso che tu sia "migliorato" (qualunque cosa ciò significhi) se questo miglioramento non si condensa in qualche risultato tangibile, beh, conta poco.
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da Garry » 18 nov 2019, 12:37

La storia che i risultati non contano l'ha lanciata per primo COS, o meglio, ci ha provato.
La storia che i miglioramenti non contano l'hanno lanciata alcuni membri di questo forum.

Per me i miglioramenti contano, generalmente.
Non contano per l'Italia, visto che gli allenatori spesso non arrivano a completare quattro anni del contratto e si riparte sempre quasi da zero
Secondo me, e lo dico senza sapere chi sarà il nuovo allenatore, anche fosse il famigerato Cotter, un allenatore della nazionale e tutto lo staff dovrebbero durare per due cicli, vale a dire otto anni.

"È facile svegliare uno che sta dormendo. Più difficile è svegliare uno che finge di dormire"
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da jpr williams » 18 nov 2019, 12:47

Mettiamola così: i miglioramenti contano, ma devono prima o poi (non troppo poi) condensarsi in qualche risultato. Se continui a migliorare senza risultati, beh, forse vuol dire che non stai migliorando per niente.
Sui due cicli ci sono pro e contro: che fare se ad un certo punto ci si accorge che la rotta è completamente sbagliata?
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da marte_ » 18 nov 2019, 12:59

jpr williams ha scritto:
18 nov 2019, 12:47
Mettiamola così: i miglioramenti contano, ma devono prima o poi (non troppo poi) condensarsi in qualche risultato. Se continui a migliorare senza risultati, beh, forse vuol dire che non stai migliorando per niente.
Sui due cicli ci sono pro e contro: che fare se ad un certo punto ci si accorge che la rotta è completamente sbagliata?
Chi, come me, è convinto dei miglioramenti, pensa che arriveranno anche i risultati. Spesso non si colgono subito.
Nella fattispecie è il prossimo Ct che ne coglierà i frutti

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da jpr williams » 18 nov 2019, 13:06

Un atto di fede, dunque.
Ecco perchè con me non funziona. Sono agnostico non credente, quindi sarà per quello che aspetto qualche risultato. :roll:
Voi credenti siete in grado di darmi almeno un orizzonte temporale? :wink:
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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da speartakle » 18 nov 2019, 13:17

Dunque il bilancio di questi tre lunghi anni è una separazione finale senza appello. O’Shea ci considera complicati, bizantini, contorti, incapaci di recepire le direttive e agire di conseguenza. Ci descrive all’estero come “tromboni”. L’Italia si aspettava da lui il miracolo, ma l’uomo si è concentrato sul panorama generale, ci ha raccontato aneddoti, ha scritto ricette e non ha ottenuto nemmeno un risultato. E senza risultati la nostra visibilità è arrivata ai minimi termini.
insomma lui è un cocciuto perfettino e non ci capisce. Un riassunto perfetto direi.

Oh e per fortuna che la stragrande maggioranza chiedeva prorpio questo, che ci si fosse impegnati con precisione e costanza sulla gestione della nazionale e dell'alto livello. Adesso sembra che fare le cose così invece non sia utile...

I risultati dipendono dalle scadenze e se per la ricetta chiesta ad Oshea la scadenza era quella del breve periodo, qualcuno ha sbagliato, direi che il lungo periodo era il termine per trarre conclusioni (tirare una linea e vedere quali obiettivi si sono raggiunti=risultati)

Che se si vogliono risultati sul breve la ricetta buona potrebbe essere quella di andare a caccia di giocatori col passaporto italiano, investendoci soldini.

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Re: Il nuovo allenatore della nazionale

Messaggio da jpr williams » 18 nov 2019, 13:20

Ok, il breve ha poco senso, quindi viva il lungo.
Ma lungo quanto?
Si potrà darsi una scadenza per quanto vaga o dobbiamo navigare a vista per sempre?
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