Ho capito. Ma la colpa alla FIR non si dà su TUTTI i scomparsi dal radar, ma su quelli scomparsi dal radar per mano sua.
Sono due cose diverse.
Moderatore: Emy77
Ho capito. Ma la colpa alla FIR non si dà su TUTTI i scomparsi dal radar, ma su quelli scomparsi dal radar per mano sua.
È così in qualsiasi campo. Nel mio mestiere, l'equivalente delle accademie è il dottorato di ricerca. È perfettamente normale che ci sia gente che al termine del dottorato prende una strada che non è quella della ricerca, o perché preferiscono fare altro o perché magari semplicemente viene fuori non erano all'altezza. Secondo me, a livello di sistema, la percentuale di persone che prendono il dottorato e poi continuano a fare ricerca a livello universitario sarà sì e no il 50%. Immagino che in altri contesti sia uguale.
Però scrivere queste cose non è politicamente correttosupermax ha scritto: ↑18 mar 2024, 14:18Ha poco senso chiedersi quanti accademici sono arrivati in nazionale. Bisogna chiedersi invece quanti del giro dell'attuale nazionale siano accademici dei tempi di Ascione e Aboud. La risposta è: tanti senza se e senza ma. Senza quella formazione di altissima qualità non avremmo la fascia dei 20-25 anni di oggi che esprime gente come Lamaro, i Cannone, Garbisi, Lucchesi, Menoncello, Nicotera, Zuliani, Mori, Pani, Ezekor, ecc ecc. E sicuramente mi scordo di qualcuno. Prima dalle nostre under usciva poca gente di alto livello e si vede da come la fascia 27-32 anni oggi abbia pochi rappresentanti in nazionale. È la qualità che è migliorata ed è innegabile
Il problema è legato alle risorse drenate al rugby di base e alla cattiva gestione dei ragazzi post ASA e post accademia..doublegauss ha scritto: ↑18 mar 2024, 14:38È così in qualsiasi campo. Nel mio mestiere, l'equivalente delle accademie è il dottorato di ricerca. È perfettamente normale che ci sia gente che al termine del dottorato prende una strada che non è quella della ricerca, o perché preferiscono fare altro o perché magari semplicemente viene fuori non erano all'altezza. Secondo me, a livello di sistema, la percentuale di persone che prendono il dottorato e poi continuano a fare ricerca a livello universitario sarà sì e no il 50%. Immagino che in altri contesti sia uguale.
Anch'io. Rispetto al 2013 il contesto é troppo diverso. allora c'era una nazionale con molti giocatori al capolinea. Ora stanno appena incominciandoloverthetop_86 ha scritto: ↑18 mar 2024, 9:22Io onestamente non so ancora se abbiamo attraversato il deserto, troppe finora sono state le delusioni che hanno seguito dei bei momenti della nostra storia.
Gli Azzurri mi hanno abituato in questi anni a una continua montagna russa: un grande 6 Nazioni è sempre stato seguito da una discesa ripida (ricordate il 2013 escluso il 6 Nazioni di Brunel? Ecco), spero questa volta non sia così. E credo ci siano i margini perché questo non succeda.
Ecco, non ci avevo ancora pensato, ma se é vero, ora qui qualcuno sogna, io per primo. Ian!! Non portare sfiga, per favoreMr Ian ha scritto: ↑18 mar 2024, 12:33Vogliono vedere i cambiamenti? Bene, allora allineamoci tutti ad un modello di lavoro; tra l altro funzionante, il modello Jaguares, che poi ha portato l Argentina a battere persino la Nuova Zelanda...ora, non chiedo tanto, ma ulteriori passi in avanti devono essere fatti.
Managgia, vogliamo vedere qualche U20 di 12 anni fa? Sarebbero i 32enni:
Esempio sbagliato, secondo me.Mr Ian ha scritto: ↑18 mar 2024, 14:54Che la percentuale non sia altissima, ci può stare, altrimenti saremmo il sud africa...doublegauss ha scritto: ↑18 mar 2024, 14:38
È così in qualsiasi campo.
...la percentuale di persone che prendono il dottorato e poi continuano a fare ricerca a livello universitario sarà sì e no il 50%. Immagino che in altri contesti sia uguale.