MONDIALE UNDER 20

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Laporte
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da Laporte » 13 giu 2011, 14:22

Premesso che condivido in pieno l'analisi di yet, posto qui il mio pensiero, ma vale anche per la nazionale "A".

Inutile girare attorno. Senza oriundi o equiparati il nostro livello sarebbe quello di Romania e Russia e Georgia. ossia allo stesso livello che avevamo negli anni '70, primi anni '80. (e se lo dico io) . D'altronde il nostro movimento è pressapoco quello della Romania, se non in temrini numerici, in termini qualitativi.

Qual'è il problema ? Dovremmo rinunciare al sei nazioni e tornare in coppa Europa, lasciare la HC per uan nazionale "pura", sperando che per miracolo questa riesca a risalire ?

No.

Ma un piano che anizchè come fatto in questi anni, preveda una diminuzione di oriundi , equiparati e stranieri mne nostri club/franchigie ed uno spazio dei notri giovani,Sì.
D'altronde fa una bella dfferenza per un giovane neozleandese giocare od allenarsi contro Dan Carter o giocare in A con Calvisdano (a proposito, complimenti a calvisano per la pronat risalita in due anni)

Perchè tranne pochi casi fortunati e sempre tra gli "argentini" (Parisse, Dominguez e Castrogiovanni) non potremo altro che prendere le seconde-terze scelte degli altri e al contempo finiremo per "castrare", le nostre potenzialità nel ridicolo Under-23....

Guardate la storia della nostra nazionale. Negli anni '70 con tutti italiani passammo da perdere con la Cecoslovacchai in Serie B FIRA, a giocarcela con Romania e Francia "A".
Poi cominciammo con un po di oriundi e salimmo sino alle solgie del sei nazioni. Il livello poi è salito di poco aumentando il numero di questi e introducendo gli equiparati.

Ma di fatto negli ultimi anni ci siamo fermati. Under -20 e "A" non ottengono risultati sperati, anzi retrocedono, la nazionale maggiore, al di là del "Mallett Sì", "Mallet No" dal 2003 veleggia sempre tra il quinto e il sesto sposto del Sei Nazioni , salvo qualche exploit nel 2007.

Perchè è inutile fare Celtic league e similia ma lasciare fuori la possibilità per i giovani di giocare contro i milgiori.

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giobart
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da giobart » 13 giu 2011, 14:40

Anche io, come altri, ho visto una partita in sofferenza però vi dirò che quella meta mi ha dato dell'ottimismo; come già detto la fisicità e la tecnica neozelandese è di un altro pianeta rispetto al nostro, però sulle fasi statiche ho visto un buon pacchetto di mischia, sia in mischia chiusa che in touch i neozelandesi hanno avuto vita difficile, sinceramente a me sono piaciuti Quaglio e Leso che comunque hanno tenuto testa alla mischia "forse" più forte al mondo.
Sono d'accordo con chi dice che la preparazione atletica della nostra nazionale non sia stata all'altezza dell'avversario, (vedi la voce infortuni e crampi vari), e anche quella tecnica mi è sembrata appena "sufficente" e comunque non da Mondiale.

Comunque l'orgoglio e il cuore mostrato in campo dai ragazzi è stato enorme, nonostante non "combattessimo" ad armi pari. :roll:

Vorrei citare anche Palazzani e Cosulich, sempre al centro dell'azione, peccato solo che sia stato sempre in difesa :roll:
La disumanità è il male più grande dell'Umanità!

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andrea12
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da andrea12 » 13 giu 2011, 14:44

Credo che Yeti abbia evidenziato alcuni aspetti fondamentali, anche se nell'analisi, proprio per miei trascorsi anche nell'atletica leggera (prima come atleta di mezzofondo veloce e poi come tecnico), direi che non è proprio precisa.
Il rugby viene ancora allenato in modo dilettantistico, mentre in atletica hai bisogno di un tecnico che ti si dedichi ben oltre le ore di campo/pista. In più, cosa che ho potuto constatare in Italia, e solo in Italia, i preparatori fisici (lo sono anche io) generalmente non intervengono nè sull'errore nè nella proposta alternativa; generalmente indicano il da farsi e propongono attività mediamente generiche, assolutamente aspecifiche per il contesto. I preparatori fisici introdotti negli "ambienti che contano" (che non si offendano ma ogni volta che li vedo mi fanno venire i brividi) utilizzano tabelle e programmi "nazionali" (cioè voluti e dettati da un pool di esperti riconosciuti e unti dalla federazione) senza nessun contributo esperienziale/scientifico nazionale. Tra questi ce ne sono moltissimi che non si pongono neppure il problema degli appoggi e di un contributo biomeccanico al miglioramento del giovane e della prestazione in genere.
Mi si racconta che 15 e i 19enni sarebbero in grado di correre i 100 metri in tempi compresi tra 10.50 e 11.30 elettrico ??????................beh, vuol dire che questi 50 ragazzi sarebero tutti in finale ai campionati italiani Juniores e allievi e qualcuno si giocherebbe anche qualche titolo continentale. Poi vengo a scoprire, anche per un rapporto professionale che continuo a intrattenere con il gruppo di colleghi sudafricani, che i nostri valori sono pressocchè sovrapponibili a quelli dei ragazzi africani (e in linea di massima abbastanza lontani dagli 11 netti). Lasciamo perdere anche il concetto solamente rugbystico che la preparazione fisica va fatta in un certo modo, per cui non vengono mai esaltate le qualità individuali...................ma questo è già un altro livello di discussione
Allora: su certi argomenti evitiamo di prenderci in giro e di continuare a farci del male. Come dice il buon Yeti, che apprezzo anche per l'onestà intellettuale, sulle skill bisogna lavorarci, e aggiungo io, non da quando vai in accademia ma già dalla tua U.10 di Club. Sulla nostra latinità direi che convengo ancora con Yeti su tutto, ma ricordo che il nostro patrimonio genetico non può differenziarsi dallo scozzese piuttosto che dal gallese per questo aspetto.
Per concludere, poi, sottolineo come i nostri, piuttosto che tutti i ragazzi che si impegnano nel rugby, vadano giustamente sostenuti ma anche onestamente inquadrati. Nessuno che abbia visto il match con la NZ può dire che i nostri non si sono impegnati; anzi, io aggiungo che hanno prodotto quello che in quel momento era nelle ipotesi del collettivo. Prestazioni più interessanti, quel gruppo, le può rivendicare con squadre di livello molto più basso; cioè dove non si crea quell'affanno che a medio termine riduce l'efficacia. Questo (cioè il gruppo U.20 di cui parliamo) è il prodotto del nostro rugby che, a sua volta, è effetto di un modo di vedere, organizzare e pensare. Per me, il rugby è una filosofia di vita................il gioco, o lo sport arrivano dopo. ma così non arriveranno mai. Rispetto, comunque, per quei nostri ragazzi.

yeti
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da yeti » 13 giu 2011, 14:54

Bacioci ha scritto:Caro Yetone, ho letto la tua analisi e parto da quella per allargarmi un po'...
Per prima cosa hai scritto delle cose sacrosante, ma, a mio parere, dai per scontata una cosa che proprio scontata non è, cioè il fatto che i ragazzini siano attirati dal rugby.
Mi fido di te quando mi parli di 50 atleti "veloci" che poi spariscono, ma vorrei proprio vedere, avendo avuto contatti di "pista" quando si facevano le preparazioni con gente che praticava atletica leggera, quanti di questi abbiano la minima voglia di venire a prendere un po' di botte su un campo da rugby.
Il rugby è uno sport di grande sacrificio e di grandissimo sforzo, cosa che, invece, non è per tutte le discipline dell'atletica, nel senso che lo sforzo di un maratoneta (e il relativo allenamento) non è paragonabile a quello di un 100-ista, anche se, durante la prestazione, entrambi danno il 100%. Visto che da noi prima si provano tutti gli altri sport e poi, semmai, si gioca a rugby (al contrario di quanto succede per esempio in Nuova Zelanda, dove tutti sono rugbisti e solo alcuni fanno altro), spesso chi arriva al nostro sport è uno "scarto" di altri, per cui certe caratteristiche fisiche da noi arrivano con il contagocce. Infatti abbiamo pochi sopra i 2 metri e pochi veloci, mentre siamo pieni di pancioni...
Da qui il fatto che, da una parte, dobbiamo lavorare con quello che abbiamo, puntando, a mio parere, tutto sulla tecnica perchè uno bravo, ma lento, è spesso più efficace di uno veloce, ma che non sa tenere la palla in mano, e dall'altra si deve lavorare pesantemente sul reclutamento per avere la possibilità di poter anche noi fare scelte fisiche (solo, però, a parità di capacità tecniche).
Venerdì ero a Mongio e guardando il 22 che si scaldava dicevo:"guarda quello sembra proprio un bambino. Vuol dire che è un fenomeno", poi è entrato in campo e tutti quanti abbiamo visto che giocatore è.
Detto questo trovo assurdo che si traggano dei giudizi dopo una partita contro dei giocatori che sono la massima espressione del rugby mondiale a livello giovanile, che da 3 anni a questa parte nessuno ha neanche avvicinato. Cerchiamo di giudicare i nostri quando giocano contro gli umani...

p.s. ala fine della partita ho avuto una animata discussione con uno che "ha calcato una vita i campi da rugby" :shock: , il quale continuava a dire alla gente che applaudiva i nostri frasi del tipo "ma cosa cavolo dite loro brav!", "si devono vergongare", ecc.
All'enesima escamazione del genere ho "gentilmente" fatto notare a questo signore che:
1) sono ragazzini di 19 anni e che definizione vanno applauditi
2) che giocavano contro dei professionisti, per cui cosa voleva di più
3) che una squadra che ha dato il 110% e ha placcato per 80 minuti (e a mio parere loro l'anno fatto) va applaudita indipendentemente dal risultato.
4) gli ho dato pubblicamente dell'idiota perchè se uno che ha vissuto "una vita sui campi da rugby" fa dei ragionamenti del genere non deve aver imparato proprio tanto del nostro sport...
Guarda, in realtà non credo che diciamo cose troppo diverse. Infatti io proponevo due opzioni, quella degli atleti già formati e quelli da formare. Sugli atleti formati varrebbe la pena comunque tentare. Il rugby ha ormai buona visibilità e buone credenziali. Il problema quindi è adottare una politica efficace per quanto riguarda le campagne di reclutamento. E non credo che il contatto fisico o la durezza degli allenamenti possa spaventare più di tanto uno che ha fatto atletica leggera (ricordo certi allenamenti terribili, quando da "giovane" facevo i 400hs...). Anche se nel giro di 3 anni si riuscisse a dirottare su rugby 3-4 d questi ragazzi sarebbe già un buon risultato, o perlomeno qualcosa in più su cui lavorare. Poi dipende dal carattere di ognuno. D'altro canto è vero, bisogna spesso lavorare con quello che c'è, ma allora il lavoro dei tecnici deve essere certosino. E bisogna guardarsi in giro per trovare i modelli migliori, partendo dal presupposto che un tecnico esperto di atletica leggera in sport come il calcio e il rugby deve essere come il pane. Si possono ottenere ottimi risultati anche in breve tempo. Ricordo un compagno di atletica, oltre la trentina, sprinter, che si barcamenava intorno agli 11.30-11,40 sui 100 mt e 22.90 sui 200. Per un certo periodo, tramite amicizie, è arrivato da noi Gilles Queneherve, vicecampione del mondo sui 200 mt a Roma nel 1987, al termine della sua carriera. Trascorreva parecchio tempo in Liguria e si allenava sul nostro campo. Ovviamente si parlava e si confrontavano i metodi di allenamento (anche perché Q. studiava da tecnico e manager sportivo - in Francia bisogna avere fatto degli studi apposta per svolgere certi ruoli, un po' come da noi, insomma -). Il mio compagno si è allenato per un periodo con lui, applicando metodologie e programmi (p.es. meno pesi, moltissimi esercizi di balzi come potenziamento naturale, ecc. ecc.). Morale della favola: l'anno dopo è sceso a 10.95 sui 100 e 22.00 sui 200, a 32 anni suonati. Ora, con programmi e metodologie di un certo tipo, è possibile ottenere risultati anche notevoli partendo da un materiale umano non formato e nel giro di un annetto. Quello che ho visto nella partita conto la NZ mi fa venire il dubbio che a livello di metodologie forse non tutto sia stato azzeccato, e mi auguro che Gilles Queneherve capiti per caso in qualche accademia :-). Anche perché la consapevolezza delle proprie potenzialità fisiche permette secondo me di approcciarsi al gesto tecnico in maniera più sicura. È ovvio che non discuto i ragazzi, solo mi sembra che come al solito le cose siano fatte un po' a muzzo.
Riguardo all'appunto di Andrea12 (che è un tecnico di atletica e che quindi ha espresso in maniera perfetta e in molto meno spazio quello che avrei voluto dire), si, ci sono almeno 50 ragazzi italiani tra i 10.50 e gli 11.30: 17 finalisti ai campionati allievi, 17 a quelli juniores, a cui mi permetto di aggiungere quei 3-4 cadetti in grado di correre i 100 mt su quei tempi (9.20-9.3o sugli 80mt), più una dozzina altri atleti in grado di correre quei tempi, ma che ai campionati italiani si sono dedicati ad altre specialità (200-400mt, 110hs, salto in lungo e triplo). Purtroppo la FIDAL non pubblica le classifiche nazionali per categoria, mi riconnetto quindi all'esperienza mia di quando bazzicavo le piste rosse (eeeh, bei tempi). Direi che a 50 ci si può arrivare.

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da Tallonatore80 » 13 giu 2011, 16:08

mah...
tutto giusto quello che leggo.
Ma secondo me, senza buone mani ( e i fondamentali si insegnano e si imparano )e senza buoni preparatori si fa poco.
Ho visto tante tante tante tante partite di giovanile.
E troppe ne ho viste giocate (under 14) per vincere e basta. Una vittoria finalizzata a se stessa. Palla al cicciobeso 13 enne di 100 kili che parte, prende un sacco di schiaffoni, si trascina i piccoletti dell'altra squadra e avanza.
Avvilente, davvero avvilente...
Non dico di fare off load e pick and go gia' a 14 anni, ma almeno il "senso" e la "linea"... almeno la qualità del trattamento palla...
certo che se si antepone sempre il vincere una partita al provare a giocare bene si finisce poi ad accontentarsi di una vittoria insperata contro la francia pur esprimendo poco gioco...

Sbaglio molto?
mi rivolgo ad andrea e a laporte che sono di sicuro piu' dentro le società.
Ho girato tanto e diretto tante gare di under 14 e 16.
Ne ho viste "giocate" pochine, e ho visto comunque una grande involuzione nei fondamentali.

Sono l'unico che ancora crede che il rugby sia una danza fatta da dei bisonti e come tale abbia bisogno di un connubbio indissolubile tra possenza e tecnica precisa nei movimenti? a partire dall'insegnare corrette dinamiche di corsa ai ragazzi, ce ne sono che non sono capaci di correre...
"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da supermax » 13 giu 2011, 16:23

L'intervento di Yeti mi trova in gran parte d'accordo. Ma oltre al problema specifico di allenare alcune specificità atletiche come la velocità (ed è vero che tecnici specializzati farebbero un gran bene a partire dai 16-17 anni, ovvero l'età delle Accademie) io insisto sul problema della mancanza di una "scuola" tecnica. Non è più vero che il rugby prende solo gli "scarti" degli altri sport ed il materiale su cui lavorare c'è. Ma la stragrande maggioranza delle giovanili è guidata da ex giocatori o genitori entusiasti che conseguiscono il patentino dopo uno o più corsi a dir poco sommari e non dispongono, a parte qualche eccezione, di una vera preparazione specifica per allenare i ragazzi, sopperendo con l'intuito e la sensibilità individuale. E' tanto, e si tratta di benemeriti, ma non è abbastanza e soprattutto manca un indirizzo centrale. Non abbiamo una "scuola" rugbystica vera e propria che ci identifichi rispetto alle altre squadre del 6N e ci faccia sviluppare competenze "allenate" e non derivanti dalle capacità atletiche individuali: mi riferisco in particolar modo alla carenza nel sostegno, per cui i nostri giocatori preferiscono fare "a cornate" con l'avversario o cercare gli slalom fra gli avversari piuttosto che far vivere la palla ad ogni costo attraverso i ricicli, all'effettuazione di allenamenti specifici per aperture e calciatori in generale ed alla riorganizzazione del gioco di squadra nelle fasi di gioco "rotto". Io ripeto sempre che invece di coach stranieri per la nazionale maggiore avremmo dovuto importare una decina di "educatori" delle giovanili delle nazioni australi per riorganizzare dalla base in tutta Italia il settore giovanile, dando un indirizzo comune e formando gli allenatori di categoria, individuando anche le nostre maggiori carenze e lavorando su quelle. Invece si preferisce sempre indirizzare quasi tutte le risorse sul vertice. Ed insisto anche che il problema non sta nel numero dei praticanti: fosse per quello Inghilterra e Francia sarebbero da decenni i Paesi dominanti. Il nocciolo del problema è lavorare con "qualità" anche su piccole quantità.

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da JosephK. » 13 giu 2011, 17:22

Tallonatore80 ha scritto:
Sono l'unico che ancora crede che il rugby sia una danza fatta da dei bisonti e come tale abbia bisogno di un connubbio indissolubile tra possenza e tecnica precisa nei movimenti? a partire dall'insegnare corrette dinamiche di corsa ai ragazzi, ce ne sono che non sono capaci di correre...
No, non sei l'unico. Tanto più nel rugby dove non ci si inventa proprio nulla di nulla. La cosa che mi ha personalmente stupito è vedere però un grande divario (e non solo con gli AB) in due cose:
- corsa e agilità negli spazi corti. Gambe rigide dei nostri, difficoltà di cambio di passo, di incrocio, soprattutto di scarto laterale. Anche i tre quarti mi sembrano impacciatissimi in mobilità.
- resistenza: molti dei nostri scoppiano al 50. E questo significa che la velocità nel riposizionarsi in campo inizia a latitare troppo presto, significa mandrie di uomini che trotterellano spaesati vicino alle ruck con praterie in campo aperto e sovranummero sistematico. Una cosa che, tra l'altro, si è vista spesso anche con la A di fronte ad una squadra molto mobile e rapida come il Canada.

Poi una cosa: se in un campetto di C si vede uno che si mette a fare il pagliaccio dopo una meta con cose degne di una balera degli anni Settanta c'è sempre qualcuno che la cresta un pochino gli insegna ad abbassarla. Il neozelandese che si mette a fare la breakdance nella nostra area di meta va "gentilmente" invitato a giocare a rugby e a lasciare le buffonate per altri momenti. Perché ok perdere, e anche di tanto, ma il rispetto deve essere sempre difeso.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da barogi » 13 giu 2011, 17:25

Guardate che le società che hanno raggiunto la finale under 20 hanno già questa struttura di preparazione,insieme alla palestra separano la preparazione atletica Scatto, velocità, tra i trequarti e gli avanti, non credo che le società venete non facciano altrettanto, ma se lo fanno le società, ancora di più devono farlo in accademia, forse sono sbagliate le scelte dei preparatori, che non conoscono a sufficienza la materia, allora prima di dare un incarico importante che costa alla FIR, bisogna valutare con attenzione, rimango sempre convinto che i giocatori per figurare bene li abbiamo, ma a parte qualcuno,i migliori non sono in nazionale.

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andrea12
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da andrea12 » 13 giu 2011, 17:29

IO CREDO CHE SIAMO SEMPRE PIù OFF TOPIC, PERò PROVO A RISPONDERE.
Allora: le qualità condizionali si allenano anche nei prerequisiti, anzi, sono proprio i prerequisiti che possono avidenziare attitutidini e qualità di base. In più, da noi, le generazioni di figli della play station, ormai, sono arrivate alla seconda e d'ora in poi, il livello generale di base sarà sempre questo ( a menono che intervengano vere modifiche strutturali e di politica sociale a livello di riforma scolastica. Sto dicendo che fare le riforme della scuola guardando solo ai soldi non significa lavorare bene): cioè bassissimo e difficilmente si potrà fare qualità
Le skill, piuttosto che una scuola tecnica/didattica italiana, invece, è un altro problema. Se non ci sarà mai professionismo, il RUGBY ITALIANO si dovrà accontentare del volontariato (e vorrei esprimere il mio più alto apprezzamento per chi, a guadagno zero, porta avanti decine di ragazzini ogni anno). Il Rugby italiano non vuole, non, non può, non vuole dare spazio alla scuola perchè come federazione ha paura di perdere il controllo e perchè la joint venture con CONI-Scuola dello Sport glielo impone. Però dove è possibile trovare dei professionisti dell'educazione e della formazione, e quindi professionisti della pedagogia applicata? Cioè figure professionali già formate a formare giovani? Se non ci sarà mai questo passaggio, in Italia non avremo mai tecnici qualitativi. Le linee didattiche della FIR, quelle attuali, io le approvo anche perchè mi sembrano (nel senso che "sono") molto molto simili a quelle francesi. Però, poi, è sempre un problema di applicazione. Io ai miei ragazzini (U.13) e poi ragazzotti (U.18), ora alle mie donne, non ho mai, mai chiesto di vincere. Ho sempre chiesto di migliorarsi per giocare un rugby di più alto livello possibile. E questo, nel confronto professionale con i colleghi francesi, sud africani, ora gallesi...................italiani pochissimi, quindi sono una rarità, quindi più preziosi.......
certo che, al contrario, ne vedo tanti di ragazzini 13 enni che picchiano su sti scudi, che non hanno un buon passaggio oltre i 3 metri, che non leggono, che hanno la possibilità di sperimentare motricità differenti con la palla ovale in mano. Potremmo anche aprire il capitolo del gioco al piede ma, come dicevo, diventeremmo extratopic.
Buon rugby

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da orme53 » 13 giu 2011, 17:32

yeti ha scritto:
cicciocotenna ha scritto:Bravissimi ragazzi e bravo Cavinato ,chi si lamenta vuol dire che di rugby capisce ben poco.Secondo me i risultati delle accademmie cominciano a vedersi.Non scordiamoci che l'u 20 di Parisse e Zanni e tanti altri "famosi" prese 85 punti dai Neozelandesi
Ah ok. Allora io non sono contento di vedere passaggi sbananati e fatti male, posizionamenti errati, errori tecnici e strategici elementari. Quattro esempi: 1. il 15 che si infila in una ruck con la palla già persa (ma perché?), nessuno del triangolo allargato che lo copre, e poi calcetto a seguire del 10 neozelandese nell'angolo scoperto. Ci salviamo in touche per miracolo. 2. il secondo centro va a fare a sportellate, rimane in piedi, ma il suo avversario ha le mani sul pallone, arriva il sostegno (tardi, come sempre) e si forma una ruck avanzante. Siccome avanza, molti giocatori italiani arrivano da fuori e si infilano a spingere. Chissà, forse vogliono arrivare in meta, ma sono ben fuori dai 22. Comunque, la palla esce dalla parte NZ, ma siccome gli italiani in ruck erano molti di più c'e il soprannumero di partenza e ci infilano come tordi con una ripartenza. 3. Touche italiana, il saltatore passa la palla ad un compagno (forse perché non controlla bene ed è obbligato a passarla, oppure - è la mia impressione - qualcuno non ha colpito lo schema), e il portatore di palla, invece di valutare un attimino il da farsi, non trova niente di meglio che andarsi a schiantare contro i suoi compagni. Palla persa. 4. Verso il finale di partita, il 15 prende una palla riparte a tutta birra, poi pare ripensarci, passa la palla indietro ma ceffa completamente il passaggio (Errore marchiano di esecuzione? Non ha preso le informazioni sul posizionamento dei compagni? Boh?) . Per fortuna il nostro mediano di mischia stava pascolando da quelle parti e riesce in qualche modo ad abbrancare il pallone. Tre NZ lo arraffano, tenuto, punizione per loro. Poi meta.
Qualcuno più bravo di me potrà notare altre situazioni più fini che a me sono sfuggite. Però, pur apprezzando l'impegno e altre cose, mi sembra lecito lamentarmi e far notare queste magagne che dimostrano difficoltà sia sulla tecnica di base che sull'attitudine mentale di giocatori, pur volenterosi e dotati, ma che evidentemente non hanno (ancora) la capacità di gestire le varie situazioni di gioco. Evidentemente però io capisco poco di rugby,visto che mi lamento. Tu che ne capisci, vorresti illuminare me e gli altri sfortunati come me? Grazie.
Già....chissà perchè i miglioramenti noi che abbiamo una certa età non li vediamo. ciò che ha scritto yeti sono osservazioni che si facevano anche nella notte dei tempi. Son passati 20 anni e i ragazzi hanno gli stessi difetti...e i tecnici federali ragionano sempre allo stesso modo (sempre colpa degli altri). Una cosa è cambiata... i quintali di mangime che girano per tenerci sempre al punto di partenza. :roll: Ah dimenticavo i Parisse e gli Zanni dal nostro movimento sono sempre usciti, il problema è la capacità di qualcuno nel creare intorno a questi ragazzi un folto gruppo di onesti lavoratori che aumentino il livello di competizione. E' qui che casca l'asino. Non sarà che per ottenere certi risultati bisogna lavorare...e lavorando ci si stanca?. :roll:

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da koma » 13 giu 2011, 17:49

Da federugby.it :

Oggi il tecnico Andrea Cavinato ha ufficializzato la formazione italiana per la partita di domani sera al Battaglini, che sarà preceduta dal match già decisivo per le sorti del girone A tra la Nuova Zelanda ed il Galles (ore 18.10, diretta Rai Sport 2).

“Dovremo essere più performanti in difesa e sui punti d’incontro, ma soprattutto non aspettare i nostri avversari, essere noi a fare la partita, ad attaccare. Dovremo osare più di quanto non abbiamo fatto contro la Nuova Zelanda – ha detto il tecnico Andrea Cavinato – ma conservare l’umiltà con cui abbiamo affrontato i Baby Blacks a Treviso perché la partita contro l’Argentina sarà dura, e la concentrazione, l’aspetto psicologico, saranno fondamentali”.

“Non dovremo pensare al vantaggio derivante dal giocare in casa, ma ricordarci che l’Argentina si è piazzata sesta ai Mondiali U20 della passata stagione e perché il risultato dipenderà esclusivamente da quello che noi faremo vedere sul campo” prosegue il tecnico trevigiano.

“L’Argentina vista contro il Galles, al di là della sconfitta subita, è una squadra solida in mischia e nelle fonti di gioco, con una grande capacità di mantenimento del possesso: i Pumitas giocano molto in zona uno con gli avanti per lanciare poi i trequarti in zona tre e, se non avanza, gioca al piede. Noi abbiamo deciso di puntare su una squadra in grado di reggere l’impatto davanti, con un’intera prima linea di riserva ed un mediano di mischia di riserva solido, una terza linea aggiunta come Vittorio Callori di Vignale. C’è ancora un po’ di affaticamento dopo la gara con la Nuova Zelanda – chiude Cavinato – ma siamo pronti ed abbiamo voglia di fare bene davanti al pubblico di Rovigo”.

Questa la formazione dell’Italia U20
15 Augusto COSULICH (Benetton Treviso)*
14 Marco Antonio GENNARI (BancaMonteParma Crociati)*
13 Giovanni ALBERGHINI (HBS GranDucato Parma)*
12 Tommaso CASTELLO (Banco di San Giorgio Cus Genova)
11 Michele VISENTIN (Benetton Treviso)*
10 Saverio BRUNI (Mantovani Lazio)
9 Guglielmo PALAZZANI (Cammi Calvisano)
8 Ruben RICCIOLI (Mantovani Lazio)*
7 Edoardo GHIRALDINI (Petrarca Padova)*
6 Giacomo BRANCOLI (Livorno Rugby)*
5 Filippo GEROSA (BancaMonteParma Crociati)*
4 Luca MAMMANA (Amatori Catania)*
3 Piermaria LESO (Petrarca Padova)* - capitano
2 Andrea LUPETTI (Estra I Cavalieri Prato)*
1 Nicola QUAGLIO (Femi-CZ Rovigo)*

a disposizione
16 Giovanni MAISTRI (Cammi Calvisano)*
17 Alessandro FURIA (Petrarca Padova)*
18 Riccardo CAGNA (MPS Viadana)
19 Edoardo RUFFOLO (BancaMonteParma Crociati)
20 Andrea BALSEMIN (HBS GranDucato Parma)*
21 Vittorio CALLORI DI VIGNALE (Estra I Cavalieri Prato)*
22 Michele CAMPAGNARO (Rugby Mirano)**

*è/è stato membro dell’Accademia FIR U20 “Ivan Francescato”
*è membro dell’Accademia FIR U18 di Mogliano Veneto

TommyHowlett
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da TommyHowlett » 13 giu 2011, 17:50

Onestamente, contro i Baby Blacks ho visto semplicemente quello che da tre anni si vede ai mondiali quando qualsiasi squadra ci gioca contro, ovvero una spaventosa differenza di livello, soprattutto fisico ma anche tecnico. Il risultato ci sta tutto ovviamente, forse poteva esserci un divario anche più ampio, non credo però che i nostri potevano sperare di fare di più.
Di negativo ho visto la classica e immancabile scarsa abitudine a giocare su certi ritmi, cosa che produrrà pensieri nelle sfide per noi decisive a iniziare da quella di domani sera; l'1 contro 1 diventa per noi sempre uno 0 a 1 e i placcaggi, quando non sono ciccati, non sono mai efficaci.
Il primo quarto d'ora della ripresa è stato giocato con la massima intensità e quasi quasi sembrava che fossimo noi i padroni del campo, ma ho l'impressione che i neozelandesi (in 14) in realtà ci avessero lasciato un po' sfogare; e infatti appena hanno deciso di pigiare sull'acceleratore sono arrivate 4 mete...
E per l'appunto, quando l'Italia cerca di giocare, si vede che qualche idea per muovere la palla c'è; manca purtroppo l'abitudine a farlo soprattutto di fronte a giocatori fortissimi, e così subentra l'insicurezza che a sua volta porta all'ovvia perdita del possesso (più di qualche volta con ribaltamento di fronte e meta avversaria).
C'è tanto da lavorare, per anni ancora, questo lo si sapeva già; è pur vero però che il test di venerdì non è stato del tutto affidabile per valutare lo stato di nazionale e movimento, vista la caratura degli avversari; molto più significativo sarà domani sera contro l'unica squadra apparentemente alla nostra portata.
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.

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andrea12
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da andrea12 » 13 giu 2011, 17:57

Io mi auguro, anzi auguro ai nostri ragazzi, di fare bene con l'Argentina che è la squadra più abbordabile del nostro girone. Se i Gallesi dovessero recuperare i loro 2 centri, per noi sarà molto, molto, molto dura.........ma non sarà neppure facile per NZ (anche se il livello medio è superiore).
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supermax
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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da supermax » 13 giu 2011, 18:21

E in effetti, dopo tante critiche, hanno ragione Tommy ed Andrea. La vera partita è la prossima ed i nostri ce la possono fare. Non c'è bisogno di sfoderare una prestazione eccezionale, basta qualcosa come le ultime due partite del 6N e la mancanza di paura di sbagliare.

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Re: MONDIALE UNDER 20

Messaggio da HagarTheHorrible » 13 giu 2011, 18:59

TommyHowlett ha scritto:... molto più significativo sarà domani sera contro l'unica squadra apparentemente alla nostra portata...
Quindi se dovessi puntare un migliaio di norske kroner su chi e con quale punteggio (0-7, bp).

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