Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Scusate se mi intrometto ma se i ragazzi che ha notato Arvy giocano nel Campionato Nord Est Elite sono – o dovrebbero essere – di stanza all’Accademia Federale Nord-Est di Mogliano e non, logisticamente, in quella di Parma.
Dove ad onor del vero giocano, tra i tanti, Ferrari, Silva, Baruffaldi, Appiah e Traore che, a mio modesto parere, non sono assolutamente inferiori ad altri loro coetanei di prima linea.
I nomi, proprio perché trattasi di ragazzi, non dovrei farli su questo forum ma, per buona sorte, sono nomi ormai di pubblico dominio che - da due anni a questa parte - si possono leggere in tutte le convocazioni delle nazionali giovanili che i tecnici federali (che via via si sono succeduti negli incarichi) hanno diramato.
Dove ad onor del vero giocano, tra i tanti, Ferrari, Silva, Baruffaldi, Appiah e Traore che, a mio modesto parere, non sono assolutamente inferiori ad altri loro coetanei di prima linea.
I nomi, proprio perché trattasi di ragazzi, non dovrei farli su questo forum ma, per buona sorte, sono nomi ormai di pubblico dominio che - da due anni a questa parte - si possono leggere in tutte le convocazioni delle nazionali giovanili che i tecnici federali (che via via si sono succeduti negli incarichi) hanno diramato.
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
quoto.flitolimpiadi ha scritto:Scusate se mi intrometto ma se i ragazzi che ha notato Arvy giocano nel Campionato Nord Est Elite sono – o dovrebbero essere – di stanza all’Accademia Federale Nord-Est di Mogliano e non, logisticamente, in quella di Parma.
Dove ad onor del vero giocano, tra i tanti, Ferrari, Silva, Baruffaldi, Appiah e Traore che, a mio modesto parere, non sono assolutamente inferiori ad altri loro coetanei di prima linea.
I nomi, proprio perché trattasi di ragazzi, non dovrei farli su questo forum ma, per buona sorte, sono nomi ormai di pubblico dominio che - da due anni a questa parte - si possono leggere in tutte le convocazioni delle nazionali giovanili che i tecnici federali (che via via si sono succeduti negli incarichi) hanno diramato.
E lo stesso dicasi per i ragazzi del '95 che ho potuto vedere impegnati prima nelle selezioni regionali (Festival tra Lombardia, Emila, Piemonte e Liguria) e poi in quelle ASA (dove tenevano testa si alle venete che alle romane) e che sinceramente non vedo inferiori ai loro coetanei accademici. Se poi ci si riferisce alla "batosta" presa da Parma contro il Veneto, le ragioni vanno cercate altrove, come scriveva sul tema tempo addietro qualche commentatore.
Certo, ci sarà sempre qualche escluso che invece meritava (mi viene ad esempio in mente un'apertura del 95 del Cus Genova veramente dotata), ma nel complesso i ragazzi sono validi.
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Credo che nessuno abbia mai dubitato dei ragazzi.............ci mancherebbe altro.
Il dubbio, ma questa è l'ennesima volta che si ripete, rimane sul progetto; ma anche questo, chiaramente, è un discorso che non si vuole fare.
Va bene così (per modo di dire).
Auguri e buon rugby a tutti
Il dubbio, ma questa è l'ennesima volta che si ripete, rimane sul progetto; ma anche questo, chiaramente, è un discorso che non si vuole fare.
Va bene così (per modo di dire).
Auguri e buon rugby a tutti
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
A mio modo di vedere le "Accademie" come organizzate dalla FIR sono un segno di sfiducia nelle capacità dei club privati; la soluzione migliore sarebbe quella di fare dei raduni periodici (anche spesso) ma lasciare i ragazzi a giocare nei loro club. Evidentemente la FIR non ritiene i club in grado di formare al meglio questi ragazzi. Credo che l'unico altro esempio di questo tipo nello sport italiano sia la pallavolo femminile. Negli altri sport i club più importanti fanno reclutamento a livello giovanile, e i giovani migliori si concentrano nei club più importanti, che partecipano a campionati giovanili nazionali; ogni tanto si fanno dei raduni per i giocatori di interesse nazionale e poi si convocano i giocatori per la nazionale. Nel basket si lavora anche sulla formazione degli allenatori e per allenare nei campionati nazionali giovanili occorre superare corsi abbastanza pesanti (che consentono di allenare anche in serie A) e partecipare a corsi di aggiornamento per mantenere la qualifica; negli ultimi anni è stata introdotta una figura di "responsabile di settore giovanile" che NON PUO' andare in panchina con la prima squadra ma è dedicato esclusivamente al settore giovanile. E' vero che poi ci sono allenatori bravi e meno bravi, e che la formazione vera la si fa sul campo e non ai corsi, però l'indirizzo è chiaro. Purtroppo nel rugby c'è una carenza di club che fanno reclutamento e formazione d'eccellenza, difficoltà ad allestire campionati giovanili di qualità (anche per le distanze che ci sono tra le squadre) e probabilmente una carenza di formazione negli allenatori, se è vero che molti ragazzi arrivano al termine della carriera giovanile senza un adeguato bagaglio tecnico. Sarebbe interessare fare un confronto costi/benefici tra l'organizzazione attuale e un sistema tipo calcio o basket in cui però la FIR spendesse i soldi risparmiati con la chiusura delle accademie per sostenere economicamente un intervento per sanare le carenze di cui sopra.
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Concordo abbastanza, anche se credo che per avviare progetti e meccanismi virtuosi, si debba ripartire da noi allenatori. Al di là dei corsi, io credo che sia proprio l'iter formativo. Anche in questo caso si scopiazza il meccanismo accademico nostrano, che proprio a livello teorico non è secondo a nessuno ma poi a livello competenziale crolla miseramente. Ci sono Paesi che non danno preclusioni ad allenare in riferimento al livello (nè tanto meno rispetto al vissuto specifico in quello sport); e io adotterei proprio questo, ma con l'aggiunta di un tutoraggio tecnico/pratico, magari mensile per il primo livello e per gli altri con controlli periodici. Le discussioni e il dibattito che si apre è amplissimo anche perchè chi è più eclettico e creativo, oltre che competente, riuscirebbe a trasferire il proprio operato su una superficie più ampia. Il nostro coaching sistem è ancora quello individuale, e in una realtà così frammentata come la nostra costringe anche buoni allenatori della "periferia" a non confrontarsi quasi mai.. Gli aggiornamenti ufficiali, devono prevedere l'obbligo di frequenza ed essere attivati sia sul piano teorico/video, che su quello didattico e pratico.
Con buoni allenatori si potrebbe ottenere di più
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Dal sito FIR: L’International Rugby Board ha ufficializzato oggi la composizione dei gironi per il Junior World Championship “Sudafrica 2012”, quinta edizione dei Mondiali U20 che si giocherà dal 4 al 22 giugno a Cape Town e Stellenbosch.
L’Italia di Craig Green, dopo l’undicesimo posto colto nella passata edizione giocata nelle entusiasmanti sedi di Padova, Treviso e Rovigo, è stata inserita nel Girone B dove troverà i vice-campioni del mondo dell’Inghilterra, il Sudafrica padrone di casa e l’Irlanda.
La Nuova Zelanda, vincitrice di tutte e quattro le edizioni sin qui disputate, troverà nel Girone A le Fiji, Galles e la neopromossa Samoa mentre nel Girone C trovano posto l’Australia, la Francia, l’Argentina e la Scozia.
Pool A: Nuova Zelanda (Campione in carica), Fiji, Galles, Samoa
Pool B: Inghilterra, Sudafrica, Irlanda, Italia
Pool C: Australia, Francia, Argentina, Scozia
Se non sbaglio le nostre Accademie avranno (alla data del torneo mondiale) circa 3 anni? Ottimo, così cominceremo davvero a vedere quale futuro ci hanno riservato. Buon rugby
L’Italia di Craig Green, dopo l’undicesimo posto colto nella passata edizione giocata nelle entusiasmanti sedi di Padova, Treviso e Rovigo, è stata inserita nel Girone B dove troverà i vice-campioni del mondo dell’Inghilterra, il Sudafrica padrone di casa e l’Irlanda.
La Nuova Zelanda, vincitrice di tutte e quattro le edizioni sin qui disputate, troverà nel Girone A le Fiji, Galles e la neopromossa Samoa mentre nel Girone C trovano posto l’Australia, la Francia, l’Argentina e la Scozia.
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Pool B: Inghilterra, Sudafrica, Irlanda, Italia
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
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IL PAGELLONE DEL 2011
Godimiento azzurro e comari di paese, responsabili vergognosi e successi di palazzo, matricole terribili e giornalisti sgomitanti, figuraccie in eurovisione e vittoire storiche. Da 0 a 10 il Pagellone del 2011
http://www.rugbyuniontimes.com/2011/12/ ... -del-2011/
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Non so ancora come, non so di quanto ma mi risulta che l'Accademia di Parma abbia vinto e convinto contro l'Accademia di Roma, pertanto tutto si rimescola ancora, ed è la dimostrazione che Parma contro Mogliano, aldilà della forza del Veneto, abbia nell'occasione incontrato una giornata molto storta. Auguri a tutti e buon Rugby
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
mi dicono 14 a 7.daniele3358 ha scritto:Non so ancora come, non so di quanto ma mi risulta che l'Accademia di Parma abbia vinto e convinto contro l'Accademia di Roma, pertanto tutto si rimescola ancora, ed è la dimostrazione che Parma contro Mogliano, aldilà della forza del Veneto, abbia nell'occasione incontrato una giornata molto storta. Auguri a tutti e buon Rugby
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Senza giornata molto storta secondo te come sarebbe cambiata la partita ed il risultato? Non è una domanda ironica, chiedo un parere. Ho visto Roma a Mogliano e, a parte gli autoscontri e fino al 17 a 10 un arbitraggio a dir poco permissivo per i Romani, non ho visto null'altro!daniele3358 ha scritto:Non so ancora come, non so di quanto ma mi risulta che l'Accademia di Parma abbia vinto e convinto contro l'Accademia di Roma, pertanto tutto si rimescola ancora, ed è la dimostrazione che Parma contro Mogliano, aldilà della forza del Veneto, abbia nell'occasione incontrato una giornata molto storta. Auguri a tutti e buon Rugby
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Allo Stadio “Fiamme Oro” della Caserma “Gelsomini” di Ponte Galeria (RM), l'Accademia Federale Nord Ovest di Parma ha superato oggi l'Accademia Federale Centro Sud di Roma per 14 a 5.
Con questo successo, il primo della squadra emiliana nel Torneo delle Accademie di quest'anno, l'AFNO di Parma si porta in seconda posizione, con 6 punti in classifica, dietro l'AFNE di Mogliano, a 9 punti e davanti all' AFCS di Roma, ferma a quota 3.
Buon Natale a tutti!
Con questo successo, il primo della squadra emiliana nel Torneo delle Accademie di quest'anno, l'AFNO di Parma si porta in seconda posizione, con 6 punti in classifica, dietro l'AFNE di Mogliano, a 9 punti e davanti all' AFCS di Roma, ferma a quota 3.
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Non volevo dire che Mogliano abbia vinto per la giornata storta di Parma, ma forse il risultato di 43 a 0 era dovuto, in parte, alla "non entrata" in partita di Parma o almeno spero che sia andata così. Saluti e auguriquattro8 ha scritto:Senza giornata molto storta secondo te come sarebbe cambiata la partita ed il risultato? Non è una domanda ironica, chiedo un parere. Ho visto Roma a Mogliano e, a parte gli autoscontri e fino al 17 a 10 un arbitraggio a dir poco permissivo per i Romani, non ho visto null'altro!daniele3358 ha scritto:Non so ancora come, non so di quanto ma mi risulta che l'Accademia di Parma abbia vinto e convinto contro l'Accademia di Roma, pertanto tutto si rimescola ancora, ed è la dimostrazione che Parma contro Mogliano, aldilà della forza del Veneto, abbia nell'occasione incontrato una giornata molto storta. Auguri a tutti e buon Rugby
Saluti
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Senza giornata molto storta secondo te come sarebbe cambiata la partita ed il risultato? Non è una domanda ironica, chiedo un parere. Ho visto Roma a Mogliano e, a parte gli autoscontri e fino al 17 a 10 un arbitraggio a dir poco permissivo per i Romani, non ho visto null'altro!
Saluti[/quote]
Non volevo dire che Mogliano abbia vinto per la giornata storta di Parma, ma forse il risultato di 43 a 0 era dovuto, in parte, alla "non entrata" in partita di Parma o almeno spero che sia andata così. Saluti e auguri[/quote]
Mi vedi sostanzialmente d'accordo. Mi rifiuto anch'io, che sono di parte, pensare che ci sia una così grande differenza-
Saluti ed auguri
Saluti[/quote]
Non volevo dire che Mogliano abbia vinto per la giornata storta di Parma, ma forse il risultato di 43 a 0 era dovuto, in parte, alla "non entrata" in partita di Parma o almeno spero che sia andata così. Saluti e auguri[/quote]
Mi vedi sostanzialmente d'accordo. Mi rifiuto anch'io, che sono di parte, pensare che ci sia una così grande differenza-
Saluti ed auguri
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Scusa ma, forse, se spieghi ed argomenti è meglio...... [/quoSemplice...ultimamente ho visto un pò di partite del Campionato Elite Under 20 Nord est ed ho notato alcuni ragazzi che sul campo spiccavano alquanto (prima linea)...e mi sono chiesto il motivo per il quale tali elementi non fanno parte dell'Accademia di Parma... in quanto ho assistito a partite fra le Accademie e debbo dire che soprattutto in alcuni settori (vedi sopra) la differenza è notevole... [/quote]
Ci vuole molto coraggio per dire che la prima linea dell'Accademia di Parma è scarsa, visto che èconsiderata da tutti gli addetti al lavoro la più forte in assoluto.Mi piacerebbe vedre i giocatori che tu ritieni "alquanto" più forti come sono e come giocano per fare un confronto.Buon Natale a tutti
Ci vuole molto coraggio per dire che la prima linea dell'Accademia di Parma è scarsa, visto che èconsiderata da tutti gli addetti al lavoro la più forte in assoluto.Mi piacerebbe vedre i giocatori che tu ritieni "alquanto" più forti come sono e come giocano per fare un confronto.Buon Natale a tutti
Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo
Quello che sta succedendo nel rugby italiano è una cosa indegna. L'inizio della nuova era per il rugby italiano arrivò con Pierre Villepreux, il quale alla guida della nazionale maggiore ottenne i migliori risultati, con quel poco che aveva a disposizione. Ci indirizzò verso un rugby creativo e di attacco più che di difesa, che utilizzava al meglio le nostre grandi capacità latine. Prima di lui, noi facevamo un rugby limitativo, inteso solo al sacrificio difensivo senza mai osare attaccare e sbarazzandoci della palla calciandola all'avversario. Il suo rugby di movimento di palla e di giocatori consisteva nel capire la situazione in campo, e facendo la giusta scelta di gioco. Quindi anche recuperando il pallone nella propria area di meta. Se l'avversario che credeva di essere ancora attaccante non era ben schierato, si doveva contrattaccare alla mano, e questo creava sicuramente problemi (anche al rugby attuale) e non si doveva calciare la palla per liberarsene in touche e ridandola comunque agli avversari. Tutte le palle di recupero dovevano essere allontanate rapidamente dal punto del recupero, quindi i giocatori dovevano essere predisposti anticipatamente (pre-azione) per contrattaccare, sia che fossero dei trequarti, sia che fossero degli avanti. L'allenatore che, dopo Pierre Villepreux, diede qualcosa di positivo al nostro giocare fu Fourcade, il quale ci indirizzò verso la continuità del gioco. E il massimo lo raggiungemmo con George Coste, il quale dal 94 al 99 ci portò al sei nazioni mettendo a posto la difesa che era estremamente efficace per il recupero di palla dell'avversario e di contrattaccare prevalentemente alla mano. Poi con Barbizier si concluse la fase positiva. E nessuno della federazione se n'è reso conto. Il rugby attuale si è totalmente allontanato dalla strada indicataci da Villepreux. Grand parte del rugby attuale, a livello mondiale, non gioca secondo un parametro di cosa fare e come. Teniamo presente che prima deve venire il cosa, ma attualmente sono solo tanti come... E' diventato un rugby basato solo sulla potenza fisica, quindi una squadra in cui la somma dei singoli giocatori è più "forte" degli avversari ha già vinto la partita, mentre, per fortuna, ci sono ancora alcune squadre al mondo (esempio Tolosa) che pur essendo come somma individuale meno consistente, riesce a battere squadre più strutturate. Come mai? Abbiamo visto negli ultimi trent'anni come squadre che giocavano a rugby sapendo quello che facevano, battevano squadre molto più titolate che giocavano come i robot di oggi, sia nel nostro campionato che a livello internazionale.
Buon natale a tutti.
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