ITALIA FIJI....

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Avatar utente
giuseppone64
Messaggi: 12879
Iscritto il: 13 dic 2011, 14:29
Località: roma

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da giuseppone64 » 22 nov 2013, 11:55

ecco.quoto.saluti.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
mia moglie
Molti amici molto onore
Io

orme53
Messaggi: 1533
Iscritto il: 16 feb 2004, 0:00

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da orme53 » 22 nov 2013, 12:03

calep61 ha scritto:Ma piantala te e lo sfregio!!!
Basta essere stati su qualunque campo per 2 partiteper sapere che un buon gesto di placcaggio ha sempre un punto di non ritorno, oltre il quale è impossibile fermarsi!!
Se questo accade quando il portatore ha ancora in mano la palla cosa fai?? Azzeri le leggi dell'inerzia???

Morisi s'è beccato una palla ospedale che è stato pure in grado di gestire da dio, il resto è sfiga (purtroppo sua) e chiacchiere da bar (purtroppo nostre)!
aho placate che te sale il colesterolo...
ripeto così forse capisci; il fijano non era più in condizione di interrompere il passaggio ha placcato per far male perchè sia di spalla che di testa è rimasto alto con l'unico intento di far male. se avesse voluto solo placcare si sarebbe abbassato di più e avrebbe chiuso con la testa e la spalla. ho giocato 15 anni e non gioco più con gli old perchè con il cervello sono rimasto a 25 anni ma l'anagrafe, ed il fisico, dice 49 . saluti.[/quote]Veramente si vede benissimo, che la spalla del figiano colpisce il braccio di Morisi comprimendogli il gomito (di Morisi) nel fianco. Tornando ai placcaggi, tutti gli allenatori che ho avuto, sostenevano che tra le tante caratteristiche che i giocatori dovevano avere per portare a casa la partita, una fra le più importanti era quella di battere l'avversario sull'impatto fisico. Non so cosa o come voi interpretiate questo.. ma secondo me voleva dire che il giocatore avversario, si doveva ricordare di te anche nel secondo tempo. Poi, placcare alto non sempre è sinonimo di far male. Il più delle volte ti fai male. :roll:[/quote]
Continuo a non capire come non si possa, voglia capire quello e quanto è chiaro sotto gli occhi di tutti, continuando a richiamare stereotipi e modi di dire di un rugby giocato da leggenda, quasi volessimo sminuire la gravità di quanto si sia assistito sabato. I fijiani volevano giocare come hanno giocato e la casualità, il fato non c'entrano proprio nulla, un incidente, un infortunio ci può pure stare, ma sabato scorso l'unica casualità è consistita nel fatto che l'infortunio a Morisi sia capitato quasi subito, ma sarebbe poturto capitare anche più avanti, anzi, forse un pochino è servito proprio ad annacquare un po' l'eccesso di euforia degli isolani, si era capito subito che il placaggio aveva creato problemi importanti e, probabilmente, lo stesso fijiano si sarà reso conto di quanto accaduto già nell'impatto. sul fatto che si debba essere agressivi e convincenti nei confronti dell'avversario, be, tra gli azzurri abbiamo ancora uno che non si è certo mai nascosto in partita, un certo Mauro Bergamasco che di placaggi da ricordare ne ha totalizzati a iosa, ma non si è mai marchiato per atteggiamenti così gratuitamente violenti, lo scopo del placaggio e fermare o limitare l'azione dell'aversario, anche psicologicamente, ma non certo quello di ferirlo. La competizione rugbistica non si gioca all'ultimo uomo! Inoltre un allenatore, un tecnico intelligente e fornito anche di un minimo di spirito etico e sportivo, baderà sempre all'incolumità dei giocatori, sia degli avversari, sia dei propri perchè un atteggiamento poco razionale ed eccessivamente esaltato senza la dovuta fermezza e misura può causare infortuni a terzi, ma anche a s stessi. Un buon allenatore deve sempre distinguere il confine del lecito e saperlo trasmettere ai suoi giocatori.[/quote]

calep un placcaggio per influire psicologicamente, come deve essere? ...altrimenti giochiamo al tocco. A mio avviso l'avversario il placcaggio lo deve sentire...ma non con l' udito...Per finire..queste tue raccomandazioni non sono per rugbysti ...O meglio per rugbysti perdenti a vita.

Garryowen
Messaggi: 18223
Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Garryowen » 22 nov 2013, 12:40

"Accidenti, se vado a questa velocità e lo placco, posso fargli male..."
"...e se un attimo prima dell'impatto passa la palla? Mi daranno il rosso?"
"...ha le braccia sollevate per un pallone alto, se arrivo a tutta velocità potrei rompergli le costole, è meglio che rallenti un po'..."

Insomma, pensate che i giocatori pensino queste cose mentre stanno placcando? Certamente "FAR MALE" non dovrebbe essere lo scopo del placcaggio, però a questi livelli devi andare ai 100 all'ora e placcare al 100%. Se ti poni un attimo la questione, è finita, o vieni asfaltato o non riesci a placcare.
Come ho già scritto, il placcaggio su Morisi, regolare, è stato regolare per caso. Il figiano lo avrebbe steso in ogni caso, anche se fosse stato in ritardo. Se arrivi a quella velocità non ti puoi fermare
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

calep61
Messaggi: 1560
Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da calep61 » 22 nov 2013, 13:06

orme53 ha scritto: calep un placcaggio per influire psicologicamente, come deve essere? ...altrimenti giochiamo al tocco. A mio avviso l'avversario il placcaggio lo deve sentire...ma non con l' udito...Per finire..queste tue raccomandazioni non sono per rugbysti ...O meglio per rugbysti perdenti a vita.
Fintanto che ci si convincerà dell'impossibilità di affrontare il tema diversamente, non si potrà vederlo diversamente. Sicuramente è più facile andare dritto per dritto e in uno spogliatoio pre partita dire semplicemente andate e spaccate tutto quello che si muove purchè abbia un maglia diversa della vostra, facendo poi ipocritamente ammenda assegnando al fato le responsabilità di rito per l'ennesimo infortunio per eccesso di zelo nel mettere in pratica simili strategie. Molto più difficile indirizarsi verso un'agressività vincente, ma pur sempre sportiva, il termine sport è l'abbreviazione della parola inglese disport che significa divertimento, forse sarebbe utile non dimenticarlo. Ho già fatto un esempio concreto citando Mauro Bergamasco dei quali placaggi devastanti è pieno youtube per evidenziare come l'aggressività possa convivere con un equilibrato senso sportivo che il giocatore italiano ha saputo interpretare senza quella ricerca della violenza pura e, anche un po', fine a se stessa e stiamo parlando di un giocatore che ha giocato anche in TOP14. Un placaggio giocato a far male non da punti alla squadra del giocatore che l'ha eseguito e, spesso, non fa che alimentare un inutile e, al giorno d'oggi, desueta caccia all'uomo. Se hai veramente giocato come dici, sai bene che nell'eseguire un placaggio si sa esattamente come modularlo, se si punta a fermare l'avversario e fargli sentire la pressione anche fisica, anche la violenza dell'impatto, perchè no, o se si vuole procurargli semplicemente del dolore e, quando ti si chiude la vena capita a tutti di perdere il controllo, non pensare neanche più a se stessi ed alla propria incolumità pensando solo a far male, ma questa situazione non è e non può essere la normalità, un allenatore non può puntare a questo per vincere una partita, la lucidità e la fermezza nel gestire il contatto fisico è l'unico strumento che ti permette di fare la cosa giusta al momento giusto, a rispettare un piano di gioco a cambiare, se necessario, all'ultimo minuto decisione, diversamente basterebbe chiudere gli occhi e buttarsi a testa bassa sul primo uomo con la palla che capita a tiro, ma il rugby, sai bene, è gioco molto più complesso ed articolato dove lo scontro fisico è solo uno degli strumenti a disposizione. Confondere le difficoltà umane nel gestire con equilibrio il contatto fisico con l'impossibilità di farlo equivale a non darsi delle opportunità in più di giocare meglio. Gli AB sono maestri non solo nell'handling, non solo nelle linee di corsa, non solo nella tattica, sono maestri anche nell'uno contro uno non perchè sono devastatni, ma perchè non staccano mai il cervello, non pensano a far male, pensano a fermare l'uomo o a superarlo o a passare la palla ad un compagno, la violenza, per loro, non è il fine, ma il mezzo e anche questo bisognerebbe imparare!
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco

Luqa-bis
Messaggi: 8270
Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Luqa-bis » 22 nov 2013, 13:46

Premesso che domani si gioca con i Pumas, e forse il dibattito si è anche allungato troppo,

non mi è ben chiara la tesi del tuo messaggio, Garryowen:

- il guaio a Morisi è del tutto "casuale", perché il giocatore avversario nonpoteva fermarsi e lo ha preso "sguarnito",
- il guaio a Morisi è in realtà "causale", perché il giocatore avversario lo avrebbe steso sempre e comunque?

Perché sono consapevole che bisogna farsi sentire, io stesso l'ho consigliato a degli U19 o U21 con avversari un po' insolenti, un conto è andare a finire in quelli che anche nel calcio storico fiorentino sono considerati falli

topotto53
Messaggi: 1639
Iscritto il: 22 nov 2008, 17:40

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da topotto53 » 22 nov 2013, 13:50

calep61 ha scritto:
orme53 ha scritto: calep un placcaggio per influire psicologicamente, come deve essere? ...altrimenti giochiamo al tocco. A mio avviso l'avversario il placcaggio lo deve sentire...ma non con l' udito...Per finire..queste tue raccomandazioni non sono per rugbysti ...O meglio per rugbysti perdenti a vita.
Fintanto che ci si convincerà dell'impossibilità di affrontare il tema diversamente, non si potrà vederlo diversamente. Sicuramente è più facile andare dritto per dritto e in uno spogliatoio pre partita dire semplicemente andate e spaccate tutto quello che si muove purchè abbia un maglia diversa della vostra, facendo poi ipocritamente ammenda assegnando al fato le responsabilità di rito per l'ennesimo infortunio per eccesso di zelo nel mettere in pratica simili strategie. Molto più difficile indirizarsi verso un'agressività vincente, ma pur sempre sportiva, il termine sport è l'abbreviazione della parola inglese disport che significa divertimento, forse sarebbe utile non dimenticarlo. Ho già fatto un esempio concreto citando Mauro Bergamasco dei quali placaggi devastanti è pieno youtube per evidenziare come l'aggressività possa convivere con un equilibrato senso sportivo che il giocatore italiano ha saputo interpretare senza quella ricerca della violenza pura e, anche un po', fine a se stessa e stiamo parlando di un giocatore che ha giocato anche in TOP14. Un placaggio giocato a far male non da punti alla squadra del giocatore che l'ha eseguito e, spesso, non fa che alimentare un inutile e, al giorno d'oggi, desueta caccia all'uomo. Se hai veramente giocato come dici, sai bene che nell'eseguire un placaggio si sa esattamente come modularlo, se si punta a fermare l'avversario e fargli sentire la pressione anche fisica, anche la violenza dell'impatto, perchè no, o se si vuole procurargli semplicemente del dolore e, quando ti si chiude la vena capita a tutti di perdere il controllo, non pensare neanche più a se stessi ed alla propria incolumità pensando solo a far male, ma questa situazione non è e non può essere la normalità, un allenatore non può puntare a questo per vincere una partita, la lucidità e la fermezza nel gestire il contatto fisico è l'unico strumento che ti permette di fare la cosa giusta al momento giusto, a rispettare un piano di gioco a cambiare, se necessario, all'ultimo minuto decisione, diversamente basterebbe chiudere gli occhi e buttarsi a testa bassa sul primo uomo con la palla che capita a tiro, ma il rugby, sai bene, è gioco molto più complesso ed articolato dove lo scontro fisico è solo uno degli strumenti a disposizione. Confondere le difficoltà umane nel gestire con equilibrio il contatto fisico con l'impossibilità di farlo equivale a non darsi delle opportunità in più di giocare meglio. Gli AB sono maestri non solo nell'handling, non solo nelle linee di corsa, non solo nella tattica, sono maestri anche nell'uno contro uno non perchè sono devastatni, ma perchè non staccano mai il cervello, non pensano a far male, pensano a fermare l'uomo o a superarlo o a passare la palla ad un compagno, la violenza, per loro, non è il fine, ma il mezzo e anche questo bisognerebbe imparare!
Concordo pienamente..nel rugby il contatto fisico non e' il FINE e LO SCOPO, ma il mezzo con cui si ottiene il VERO FINE, che e' giocare la palla ( o cercare di prendersela per giocarla..). E', quindi MOLTO differente da sport di contatto come il PUGILATO O LA LOTTA, in cui il fine ultimo e' " far male " ( e purtroppo, in alcuni casi mortali, anche troppo male..) all'avversario. Il rugby, nelle sua varianti, e', credo, l'unico sport di squadra ove il contatto fisico tra giocatori e' ammesso ed, anzi, auspicato e, di conseguenza, REGOLAMENTATO, anche in modo veramente PUNTUALE E OSSESSIVO, ma cosi' deve essere, altrimenti, se non si accetta questa REGOLAMENTAZIONE, il rugby diventa una CACCIA ALL'UOMO, come, in parte, e' stata la partita di sabato scorso con le fiji. Sono certo che molti placcaggi "cattivi" sono sostanzialmente regolari, ma sono altrettanto certo che su ogni fallo da placcaggio non regolare, anche minimamente non regolare, non ci deve essere alcuna paura,da parte dell'arbitro,a fischiare ed a dare, SOPRATUTTO SE RIPETUTI FALLI, il cartellino giallo e rosso.

Garryowen
Messaggi: 18223
Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Garryowen » 22 nov 2013, 14:36

Luqa-bis ha scritto:Premesso che domani si gioca con i Pumas, e forse il dibattito si è anche allungato troppo,

non mi è ben chiara la tesi del tuo messaggio, Garryowen:

- il guaio a Morisi è del tutto "casuale", perché il giocatore avversario nonpoteva fermarsi e lo ha preso "sguarnito",
- il guaio a Morisi è in realtà "causale", perché il giocatore avversario lo avrebbe steso sempre e comunque?

Perché sono consapevole che bisogna farsi sentire, io stesso l'ho consigliato a degli U19 o U21 con avversari un po' insolenti, un conto è andare a finire in quelli che anche nel calcio storico fiorentino sono considerati falli
Non sono stato sufficientemente chiaro. Dicevo che è perfettamente casuale, e' un placcaggio duro, in una zona delicata (all'altezza del rene c'è un triangolo che è il punto più 'scoperto' del nostro corpo) e nell'atto del placcaggio. Purtroppo è stato un placcaggio perfetto. Un placcaggio perfetto e duro in quel modo lo puoi fare solo se non ti poni troppe domande, non so se mi spiego. Devi andare a tutta birra e non pensare a cosa fa il tuo avversario, usare più l'istinto che il cervello. Per questo poi arrivano i placcaggi in ritardo (in questo caso non sono fatti apposta) o i lisci clamorosi in cui ti butti a vuoto. Vai sull'avversario e 'speri' di beccarlo con il pallone in mano o mentre sta passando il pallone

I placcaggi scorretti "alla figiana", invece, sono quelli alti, a braccio aperto, insomma, quelli che vengono sanzionati. L'allenatore del Galles credo si riferisse a questi, non all'infortunio di Morisi
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

calep61
Messaggi: 1560
Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da calep61 » 22 nov 2013, 15:14

Garryowen ha scritto: Purtroppo è stato un placcaggio perfetto. Un placcaggio perfetto e duro in quel modo lo puoi fare solo se non ti poni troppe domande, non so se mi spiego. Devi andare a tutta birra e non pensare a cosa fa il tuo avversario, usare più l'istinto che il cervello. Per questo poi arrivano i placcaggi in ritardo (in questo caso non sono fatti apposta) o i lisci clamorosi in cui ti butti a vuoto. Vai sull'avversario e 'speri' di beccarlo con il pallone in mano o mentre sta passando il pallone
Un placaggio perfetto si misura non per la sua devastazione sul giocatore placato, ma sulla sua efficacia e in determinate circostanze di gioco per bloccare un avversario lanciato in meta può bastare una francesina la cui delicatezza d'esecuzione esemplifica come la violenza e la mera forza fisica non siano un indicatore assoluto di efficienza. Il placaggio a Morisi è stato talmente perfetto che l'azione azzurra è continuata tranquillamente con il passaggio dell'ovale al compagno al largo! Non so per te cosa sia la perfezione, ma se il fijiano incece di chiudere il contatto con il cervello tutto compresso nella mera esecuzione energetica del placaggio, avesse tenuta ferma la concentrazione sulla situazione generale, sulla comunicazione corporea di Morisi, sullo spazio temporale generale e sullo schieramento avversario, forse avrebbe avuto il tempo di collocarsi in una posizione intermedia tra Morisi e il più esterno giocatore azzurro, tanto da tamponare la situazione in attesa dei rinforzi. Stiamo parlando di un placaggio inutile, inutile tatticamente, inutile strategicamente, inutile psicologicamente - Morisi è dovuto uscire e così non ha certo sofferto sudditanze psicologiche nel continuo della partita - in una sola parola non solo non perfetto, ma proprio INUTILE, ergo fallimentare!!! Altro esempio che calza a pennello è quanto accaduto a GORI in un tentativo di placaggio altrettanto assassino, portato con tale violenza, ma altrettanta poca lucidità che ha permesso al toscano di schivarlo, anche se solo parzialmente vistà la esagerata esaltazione con cui è stato portato, ma sufficientemente per renderlo altrettanto inutile e, anche in questo caso, con una maggiore lucidità e miniore frenesia il 9 italiano sarebbe sicuramente stato catturato. Pensare che per effettuare un ottimo placaggio basti chiudere gli occhi e buttarsi sull'avversario a brutto muso equivale a non aver capito la complessità di questo gesto atletico. Il fatto è che per molti isolani - modelli pericolosi per i giovani e giovanissi che si avvicinano al rugby - il gusto del placaggio spia non ha pari e, per molti di loro, conta molto di più l'evidenza di un placaggio devastante che un atteggiamento, magari più sobrio, ma tatticamente raziocinante ed efficace.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco

Garryowen
Messaggi: 18223
Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Garryowen » 22 nov 2013, 15:39

...so che non sono un campione del "politically correct", però se nemmeno in un forum non dico quello che penso, allora smetto di venire qui...)

calep61, la pensiamo diversamente. Nel placcaggio perfetto fermi l'avversario, gli fai cadere il pallone, possibilmente in avanti, e nell'azione successiva il tuo avversario sbaglia il passaggio al suo compagno, o sbaglia nel ricevere il pallone, perchè è preoccupato del tuo arrivo. Questo è il placcaggio perfetto
Se riesci a fare tutto questo senza fare danni all'avversario (fortunatamente la maggior parte dele volte), tanto meglio, ma non è un problema che il placcatore si deve porre. L'incolumità dell'avversario non è un problema del placcatore. Non lo placca per provocargli un infortunio, però non si chiede "gli farò del male?"

La francesina la fa chi è ormai stato "passato". E' l'ultima spiaggia
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

Garryowen
Messaggi: 18223
Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Garryowen » 22 nov 2013, 15:47

Ps: perché scrivi "placaggio"?
Non è che stiamo per caso parlando di due cose diverse? :lol:
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

topotto53
Messaggi: 1639
Iscritto il: 22 nov 2008, 17:40

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da topotto53 » 22 nov 2013, 16:29

Garryowen ha scritto:...so che non sono un campione del "politically correct", però se nemmeno in un forum non dico quello che penso, allora smetto di venire qui...)

calep61, la pensiamo diversamente. Nel placcaggio perfetto fermi l'avversario, gli fai cadere il pallone, possibilmente in avanti, e nell'azione successiva il tuo avversario sbaglia il passaggio al suo compagno, o sbaglia nel ricevere il pallone, perchè è preoccupato del tuo arrivo. Questo è il placcaggio perfetto
Se riesci a fare tutto questo senza fare danni all'avversario (fortunatamente la maggior parte dele volte), tanto meglio, ma non è un problema che il placcatore si deve porre. L'incolumità dell'avversario non è un problema del placcatore. Non lo placca per provocargli un infortunio, però non si chiede "gli farò del male?"

La francesina la fa chi è ormai stato "passato". E' l'ultima spiaggia
Su questo NON sono assolutamente d'accordo..il rugby NON e' fatto per " far male" all' avversario! !!!!!! Il placcaggio perfetto e' quello che arresta l'avanzamento dell'avversario, magari gli fa perdere la palla, ma NON DEVE far male...e tutta la regolamentazione che negli anni e' andata via via definendosi sempre piu' puntuale e precisa, va TUTTA in questa direzione...Se uno parte con nella testa " adesso gli faccio male" vuol dire che non ha capito nulla del rugby. Un buon giocatore e buon placcatore DEVE saper gestire il suo placcaggio in modo da NON far male all'avversario, altrimenti come gia' scritto, diventa una CACCIA ALL'UOMO..se non volete parlare ancora dei fijiani, andatevi a cercare la partita USA italia del tour estivo 2012..mi sembra due cartellini rossi su due placcaggi ASSASSINI, chiaramente portati solo per far male, per il resto inutili e dannosi. E' quel tipo di comportamento che va DURAMENTE combattuto. I giocatori italiani, sabato scorso, sono da elogiare perche', nonostante l'ATTEGGIAMENTO INTIMIDATORIO dei fijani, non hanno avuto paura e non hanno reagito e non sono caduti nel trappolone figiano...

calep61
Messaggi: 1560
Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da calep61 » 22 nov 2013, 16:53

Garryowen ha scritto:Ps: perché scrivi "placaggio"?
perchè mi sono fermato alla 5a elementare e non sapevo neanche che la francesina si praticasse da dietro, grazie per avermi erudito :oops: .
possibile che non ti renda nenache conto che più fai esempi e più di infili in un cul de sac

dici:"Nel placcaggio perfetto fermi l'avversario, gli fai cadere il pallone, possibilmente in avanti, e nell'azione successiva il tuo avversario sbaglia il passaggio al suo compagno, o sbaglia nel ricevere il pallone, perchè è preoccupato del tuo arrivo.

Questo è solo un goffo ed inutile tentativo di intimidire l'avversario e se c'è una cosa che non ho mai trovato in un giocatore di rugby è la paura di affrontare l'avversario, la cocciutaggine e la determinazione di non abbattersi è una delle cose che o si impara o ti fa smettere, entrambe le cose molto presto in questo sport. Comunque sia, se le cose stessero come tu dici, a Morisi non è ne scoppiato ne caduto il pallone in avanti e la paura era tanta che pur con una milza messa male si ostinava a rimanere in campo. Veramente sei convinto che si possa vincere una partita con l'arma dell'intimidazione? Scusa, allora il fissare l'avversario non esisterebbe come pratica per meglio passare l'ovale all'avversario, uno mollerebbe il pallone il prima possibile e quando succede che il portatore di palla la passi troppo presto non è perchè abbia paura, ma calcolando male i tempi la passa anzitempo per paura di perderla nel placaggio avversario in arrivo. Il gioco consiste proprio nell'assorbire il placaggio avversario in modo che, oltre a passare l'ovale si elimini uno o più uomini alla linea difensiva. Il tuo, mi sembra un modo molto superficiale di valutare le dinamiche di gioco.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco

Prignolo
Messaggi: 83
Iscritto il: 29 mag 2011, 20:41

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Prignolo » 22 nov 2013, 17:26

Garryowen ha scritto:...so che non sono un campione del "politically correct", però se nemmeno in un forum non dico quello che penso, allora smetto di venire qui...)

calep61, la pensiamo diversamente. Nel placcaggio perfetto fermi l'avversario, gli fai cadere il pallone, possibilmente in avanti, e nell'azione successiva il tuo avversario sbaglia il passaggio al suo compagno, o sbaglia nel ricevere il pallone, perchè è preoccupato del tuo arrivo. Questo è il placcaggio perfetto
Se riesci a fare tutto questo senza fare danni all'avversario (fortunatamente la maggior parte dele volte), tanto meglio, ma non è un problema che il placcatore si deve porre. L'incolumità dell'avversario non è un problema del placcatore. Non lo placca per provocargli un infortunio, però non si chiede "gli farò del male?"

La francesina la fa chi è ormai stato "passato". E' l'ultima spiaggia
STRAQUOTO ......ma se il nostro problema è stata una difesa ridicola ci lamentiamo degli altri che placcano? se ci sono delle regole sui placcaggi quelle sono se il placcaggio è regolare E' regolare.con giocatori in campo come Favaro anche gli All Blacks erano preoccupati della pressione

Garryowen
Messaggi: 18223
Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Garryowen » 22 nov 2013, 18:19

@ topotto 53questo NON sono assolutamente d'accordo..il rugby NON e' fatto per " far male" all' avversario! !!!!!! ...[/quote]

Volevi dire SIAMO completamente d'accordo. E' quello che ho scritto io. O meglio, se ho capito bene quello che hai scritto. "Far male"= procurare un infortunio.
Nessuno, ma nemmeno ostacolando irregolarmente un saltatore in touche o placcando un giocatore in aria (sto addirittura citando volutamente azioni fallose...) dovrebbe pensare "adesso lo mando all'ospedale"
Se invece intendevi, semplicemente procurare dolore, insomma, 'fare la bua', come si dice ai bambini, allora no. Anche cadendo per terra, ti fai la bua. Insomma, il placcaggio di Morisi ne è una prova, non l'hanno mica punito, e purtroppo è andato molto al di là del semplice fare male. Un incidente non certo premeditato, altrimenti il suo avversario ne manderebbe all'ospedale uno ad ogni partita
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

Luqa-bis
Messaggi: 8270
Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17

Re: ITALIA FIJI....

Messaggio da Luqa-bis » 22 nov 2013, 19:09

Poi smetto che domani c'è l'Argentina,

calep61... qualche volta ricordati di scendere dalla cattedra, eh?

peraltro , ioricordoanche tecnici di squadre del Trination che vantavano l'arte della "intimidazione fisica"... quindi è realtà che nei placcaggi e in altre fasi si cerca di prevalere nel senso di dominanza fisica sull'avversario.
Il fallo è spesso una reazione di inferiorità alla gestualità tecnia, tattica o atletica dell'avversario: sei più bravo, più scaltro, più veloce, più potente, più resistente,più freddo. e allora provo a fare il furbo o il maramaldo.

Se placchi lo puoi fare tatticamente ("utile all'azione") o strategicamente ("convincere" l'avversario che lì non si passa e nemmeno si è accolti con cortesia)

topotto53, capisco lo spirito, però dovresti riflettere: hai usato secondo me una espressione abbastanza offensiva nei confronti della lotta affermnado che è tesa a far male all'avversario.
A me piace la libera e la greco romana, e non mi pare di vedere torme di lottatori storpi.

Anzi , la trovo molto vicina al rugby per spirito.

Rispondi

Torna a “La Federazione e la Nazionale”