Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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clouds
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Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da clouds » 6 ott 2015, 13:26

Il 2016 dovrà essere l'anno del cambiamento del rugby italiano, qualche sporadica buona partita non può far calare il velo sugli occhi, secondo voi cosa si dovrebbe fare? Avete una vostra personale ricetta? Se si vuol far crescere la nazionale devono crescere anche i club?

Le mie ipotesi:

1 - Conviene rimanere nel Pro 12?

Ormai le nostre squadre si sono abituate a perdere (influendo anche sulla mentalità), gli scarsi risultati non hanno portato pubblico (mediamente sui 2500 e 3000 mila spettatori allo stadio, Sabato 4 ottobre 2015 per Zebre – Scarlets c’erano 200 persone!) e le televisioni non hanno mostrato quell’interesse sperato.

Non è meglio formare un campionato da 8 squadre che coinvolga le principali città italiane (Roma 2 872 021 abitanti, Milano 1 337 155 abitanti, Napoli 978 399 abitanti, Torino 896 773 abitanti, Palermo 678 492 abitanti, Genova 592 507 abitanti, Bologna 386 181 abitanti, Firenze 381 037 abitanti, Bari 327 361 abitanti, Venezia 264 579 abitanti, Verona 264 579 abitanti, Padova 211 210 abitanti, Treviso 83 652 abitanti, Parma 190 284 abitanti) puntando sul campanilismo cercando di ampliare il movimento anche al centro e sud Italia, l’eccellenza italiana viaggia sulla media di 1000 spettatori con forti punte nei derby. Il campionato sarebbe sicuramente di livello inferiore al Pro 12 però ci sarebbe molto spazio per i ragazzi più giovani (regole che limitano gli stranieri), mentre i nostri migliori verranno mandati all’estero.

Oppure rimanere nel Pro 12 ma togliendo la sede a Parma (porta meno gente allo stadio rispetto a Treviso) e darla a Roma (magari formando i Gladiatori o Gladiators), avere una squadra che lancia i giovani Italiani e l’altra che punta ad entrare ai play-off con giocatori più affermati.

2 – Aumentare il numero di iscritti

Nel 2014 la Fed. Italiana Rugby aveva 76.875 iscritti 810 società 20.717 operatori, nessuno sport in Italia ha lo stesso rapporto tra operatori e iscritti, ma i risultati non sono arrivati è necessario aumentare il numero di tesserati.

I numeri degli altri sport (alcuni):
• Fed. Italiana di Atletica Leggera 188.608
• Fed. Italiana Badminton 90.136
• Fed. Italiana Bocce 97.279
• Fed. Italiana Danza Sportiva 112.463
• Fed. Ginnastica d'Italia 136.513
• Fed. Italiana Golf 92.146
• Fed. Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali 93.591
• Fed. Motociclistica Italiana 146.563
• Fed. Italiana Nuoto 150.065
• Fed. Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee 190.430
• . Fed. Italiana Sport Equestri 108.526
• Fed. Italiana Sport Invernali 77.795
• Fed. Italiana Tennis 285.631
• Unione Italiana Tiro a Segno 67.516
• Fed. Italiana Vela 111.946

Mi è capitato di partecipare a lezioni di Fit Ruby, l’ho trovato molto divertente e ottimo per avvicinare attraverso il gioco i più piccoli (dai 5 anni in su) grazie all’assenza di contatto (togliere preoccupazioni ai genitori), quindi girare un po’ le scuole elementari e medie durante l’ora di ginnastica e permettere di provare questa disciplina, può essere il primo passo per conoscere un nuovo sport (quando sono allo stadio e ho bambini vicino vedo che sono scoraggiati dal fatto di non capire bene le regole, in questo caso si elimina anche questo primo ostacolo).

3 – Il modello da copiare

Il Galles ha 3 milioni di abitanti (la provincia di Roma più di 4 milioni con una densità molto maggiore, la regione del Veneto ne ha quasi 5 milioni) e anche lì il calcio ha una buona visibilità per cui il modello da copiare è quello.

4 – Alla nazionale mancano giocatori di carisma

I nuovi atleti della nazionale hanno buone doti atletiche e tecniche ma se le confronto con quelle passate vedo mancare tanta grinta e carisma, un esempio se in campo non c’è un capitano come Parisse tutta la prestazione ne risente.
Per cui non perdere il potenziale di carisma ed esperienza accumulato da alcuni giocatori: Lo Cicero, Mauro e Mirko Bergamasco, Bortolami e Parisse (sono i primi che mi son venuti in mente ma ce ne sono altri) come avvenuto con Domínguez ad esempio in passato, cercare di sfruttare l’esperienza internazionale come allenatori (o altri ruoli) all’interno del movimento rugbistico italiano

4 – Puntare sul gioco alla mano

Se si vuole fare il salto di qualità il gioco della nazionale (e club) deve incominciare a sviluppare un gioco alla mano (penso a Giappone e Canada), le nostre fasi d’attacco sono principalmente maul (dove siamo fortissimi) e un gioco lento e prevedibile alla mano.

Cosa ne pensate? E voi avete proposte costruttive per migliorare il movimento rugbistico italiano (e di conseguenza i risultati della Nazionale)?

Ilgorgo
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Ilgorgo » 6 ott 2015, 14:05

So che non è questo l'argomento centrale delle indicazioni proposte da Clouds e mi scuso, ma in quella lista di iscritti alle varie federazioni ci sono alcuni dati che lasciano incerti. In Italia più giocatori di badminton che di rugby? Mai conosciuto nessuno che gioca a badminton.

Sarei molto d'accordo sul punto 4, ma so bene che è molto più facile a dirsi che a farsi. Il gioco alla mano sarebbe anche molto utile sotto l'aspetto propagandistico; forse qualche avanti storcerà il naso, ma vedere in tv una meta "al largo" in velocità con una serie di passaggi e di finte entusiasma e attira un neofita molto più di una meta nel chiuso dei raggruppamenti fatta con dieci pick&go. Poi dopo essersi avvicinato al rugby e aver magari iniziato a giocare anche l'ex neofita inizierà ad apprezzare la meta oscura degli avanti almeno quanto quella spettacolare

clouds
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da clouds » 6 ott 2015, 14:38

quella lista di iscritti alle varie federazioni ci sono alcuni dati che lasciano incerti. In Italia più giocatori di badminton che di rugby? Mai conosciuto nessuno che gioca a badminton.
Anch'io son rimasto sorpreso da alcuni numeri ma i dati sono stati presi dal rapporto del coni del 2014

http://www.coni.it/it/coni/i-numeri-dello-sport.html

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Scudiero
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Scudiero » 6 ott 2015, 15:43

Dobbiamo iniziare a giocare sport in senso generale nelle scuole!

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Big Lebowski
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Big Lebowski » 6 ott 2015, 19:53

Bella disamina, complimenti.
Sono tutti punti condivisibili, io mi concentrerei nel seguire una visione e portarla avanti per un periodo relativamente lungo (dai 3 ai 5 anni per intenderci). E' vero che il Galles è un ottimo esempio da cui trarre ispirazione, visto lo scarso bacino di utenza, io però non sottovaluterei nemmeno l'Argentina che culturalmente ci somiglia molto.

Per quel che riguarda la permanenza nel Pro 12, tendenzialmente sarei favorevole, devo dire però che l'idea di creare un campionato Italiano puntando fortemente sul senso di appartenenza locale mi affascina parecchio. Magari oltre a cercare di limitare gli stranieri, incentiverei l'impiego di giocatori locali per aumentare il senso di appartenenza e alimentare i vivai.

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giuseppone64
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da giuseppone64 » 6 ott 2015, 20:05

complimenti per l'intervento. analisi precisa e completa, dico ma hai capito dove sei entrato? hai visto le facce?
vai piano con i dati che qui dopo le 20.00 siamo tutti a rischio ritiro patente...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
mia moglie
Molti amici molto onore
Io

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Garryowen » 6 ott 2015, 21:53

Ilgorgo ha scritto:So che non è questo l'argomento centrale delle indicazioni proposte da Clouds e mi scuso, ma in quella lista di iscritti alle varie federazioni ci sono alcuni dati che lasciano incerti. In Italia più giocatori di badminton che di rugby? Mai conosciuto nessuno che gioca a badminton.
Ho letto che questo sport ha radici antichissime, addirittura fino al 3000 Avanti Cristo.
Forse il numero pubblicato è il numero di tutti i tesserati dal 3000 a.c. fino a oggi... :-]
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

Italos
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Italos » 7 ott 2015, 7:48

Sono calabrese, da piccolo guardavo il 5 nazioni con mio padre ed avrei voluto provare il rugby, ma la prima volta che ho visto un campo di rugby è stato quando sono andato a Roma all'università.
Magari ci siamo persi qualche giocatore di livello perchè la federazione ha preferito perseguire zone , come il Veneto, dove i talenti vengono comunque scoperti, invece di espandere la base. In fondo la madre di Parisse, se non vado errato, è calabrese, qualcosa a livello genetico o di personalità l'avrà contribuita.

Adesso vivo in Inghilterra e qui i bambini giocano tag rugby fino agli under 9, quando introducono il contatto. Poi le mischie contested arrivano agli under 11 o 12 (non sono sicuro, i miei figli ancora non ci sono arrivati).
Il problema è che il tag rugby premia i giocatori piccoli ed agili, quindi molti ragazzini più grossi mollano. Poi arriva il contatto ed i piccolini vengono stesi e finiscono col mollare anche loro. Il cambio radicale a 9 anni porta a perdere una parte consistente di entrambi i gruppi. Non so quale sia la soluzione, ma a meno che non si abbiano 70-80 ragazzi di ogni anno in ogni cittadina di dimensioni medio piccole, come succede nel club dei miei figli, il sistema non funziona. Just a thought

stilicone
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da stilicone » 7 ott 2015, 8:07

E' interessante quello che dice Italos sull'Inghilterra.
Penso che alla radice, ti deve piacere il rugby, o comunque lo sport che hai iniziato a praticare.
In tutti gli sport gli inizi possono essere duri o poco gratificanti; negli sport di squadra, spesso, c'è quello che ha sempre la palla e c'è il somaro che corre a vuoto. Ma, se ti piace quello che fai, ci lavorerai sopra e poi vedrai che la palla te la passano...
Sul tema generale, mi permetto un po' di scetticismo. Siamo tutti bravi a scrivere dei buoni propositi o proporre idee brillanti, ma poi bisogna calarsi nella realtà...
MEMENTO MAROCCO.

Garryowen
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Garryowen » 7 ott 2015, 8:40

A me di quello che ha scritto Italos colpisce il fatto che parli di "club". Ma in Inghilterra il minirugby non è di competenza delle scuole?
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

zappatalpa
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da zappatalpa » 7 ott 2015, 8:55

clouds ha scritto: • Fed. Italiana di Atletica Leggera 188.608
Questa é grossa: hanno tanti tesserati man non vincono 1 = UNA medaglia neanche a pagare! C'é chi é messo peggio :D eh!

Discorso sulle cittá e del potenziale "mercato": sai quante volte hanno provato ed é stato un fallimento totale? A Roma non gliene fraga NULLA di rugby, sono ancora a meravigliarsi perché c'é tanta gente in giro "Ao, ma che gioca la lazie stasera".
La via che bisogna battere é la scuola con il touch e il 7 per aumentare il bacino, per il resto bisogna aumentare la qualitá di quello che c'é, che sempre secondo me potenzialmente é tanta roba.
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

Ilgorgo
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Ilgorgo » 7 ott 2015, 10:36

zappatalpa ha scritto:
clouds ha scritto: • Fed. Italiana di Atletica Leggera 188.608
Questa é grossa: hanno tanti tesserati man non vincono 1 = UNA medaglia neanche a pagare! C'é chi é messo peggio :D eh!
Penso che sia molto difficile emergere a livello mondiale nell'atletica, non solo per la bravura delle altre federazioni ma anche per gli innegabili vantaggi genetici che hanno certe razze poco diffuse nel nostro paese. La corsa veloce è dominata dalle persone originarie dell'Africa centroccidentale, la corsa di resistenza da quelle provenienti dall'Africa centrorientale (così, detto a spanne), il settore dei lanci presenta forse scuole dell'est con più tradizione e quindi più praticanti rispetto alla nostra
Forse è un'idea stupida (anzi lo è quasi sicuramente), ma visto che il bacino di lanciatori (del peso, del martello, del giavellotto, del disco) è probabilmente molto flebile in Italia (poche centinaia di persone, mi verrebbe da pensare) si potrebbe fare una collaborazione con il rugby: durante l'estate si organizzano piccoli stage con gli avanti e li si fa provare a lanciare uno o più attrezzi. Sono abbastanza convinto che qualcuno in nazionale di atletica riuscirebbe ad arrivare. Continuando a giocare a rugby, naturalmente. In fondo un tempo il gesto del lancio della touche e del lancio del peso erano molto simili. Va bè, è un'idea così

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Italos » 7 ott 2015, 10:42

Non tutte le scuole offrono il rugby, di solito è molto più comune nelle scuole private. I miei figli hanno cominciato al club locale a 5 anni. A scuola partono a 8 anni, l'anno prima del contatto.

Di solito i ragazzini che hanno voglia (o i cui genitori hanno voglia) giocano sia a scuola che al club.

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da PiVi1962 » 7 ott 2015, 11:13

Se si vogliono copiare dei modelli, occorre farlo bene.
Come ho già fatto in passato, suggerisco di leggersi i rapporti annuali di varie federazioni:
- NZL http://www.nzrugby.co.nz/about-us/publi ... al-reports
- Australia http://www.rugby.com.au/ARUHQ/AnnualReports.aspx
- South Africa http://www.sarugby.co.za/content.aspx?contentid=12296
- England http://www.englandrugby.com/about-the-r ... l-reports/

Del Galles dobbiamo copiare il modello di campionato? Il rapporto con le televisioni? Gli obiettivi per il rugby di base?

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da PiVi1962 » 7 ott 2015, 11:22

Non per sembrare troppo fanatico di questi strumenti di lavoro che ai più possono sembrare solo categorie simili al "vorrei ma non posso", ma prima di tutto occorre definire: una mission di medio-lungo periodo, un'identità e dei valori condivisi, degli obiettivi e delle responsabilità personali chiare, dei progetti che declinino tutte queste cose insieme...
Solo al termine di tale percorso, secondo me, si arriva a decidere di assumere un selezionatore della Nazionale magari anche sulla base della sua propensione a far giocare alla mano, o se insistere sulle fasi statiche di conquista del pallone. Anche se a me piace il rugby "della cavalleria", penso che occorra sempre il giusto equilibrio con le Panzerdivisionen.

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