Osservatorio italiani all'estero
Moderatore: Emy77
Re: Osservatorio italiani all'estero
ci stiamo preoccupando di un problema che non esiste.
Re: Osservatorio italiani all'estero
Credo siano norme fatte soprattutto per aiutare le nazionali del Sud Pacifico, verso le quali penso che World Rugby si senta in debito. Non credo che saranno molto utilizzate dalle altre nazionali. Se un atleta non gioca per il proprio paese da tre anni, è probabile che non sia più tanto competitivo e dunque dovrebbe appetire poco anche alle altre nazioni. Forse è una regola che aiuterà soprattutto le nazioni T2 e T3. Sul dubbio etico riguardante il giocare per due nazionali, secondo me è uno scenario oggigiorno accettabile con la mobilità accentuata dei nostri tempi. Non mi sembra così assirdo che un tongano nato a nukualofa ma cresciuto ad Auckland possa giocare per entrambe le nazionali in tempi diversi. Credo che la regola dei tre anni di residenza fosse eticamente più lassa rispetto a questa
Re: Osservatorio italiani all'estero
A parte la situazione contingente di un ruolo specifico, intendevo. È chiaro che se hai tutti infortunati o che rinunciano alla convocazione, metti quello che hai, ma in linea generale bisogna considerare che il singolo deve inserirsi in un gruppo, poi in un reparto, poi in una squadra. Perché l'allenatore e i compagni lo devono conoscere. La comunicazione in campo è fondamentale, a maggior ragione nel ruolo di Losowski.Intenditore ha scritto: ↑25 nov 2021, 13:10Tutte valutazioni condivisibili, pero' scusami : perche' un esperto ed affermato Lozowski non potrebbe debuttare direttamente nel prossimo 6N, quando invece è stato cosi' disposto nella scorsa edizione per l'inesperto e non ancora affermato Trulla ??Garry ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:51Va bene, a parte il fatto che al posto di Lozowski cercherei di giocare al meglio le mie carte per l'Inghilterra, se non da titolare almeno da convocato, coltivando la speranziella di rientrare nel gruppone dei mondiali (ma è una mia personalissima posizione).
A parte quello, dicevo, mettiamo che decida per l'Italia senza chiedere trattamenti economici di favore. Come si fa a pensare di metterlo subito nella squadra del 6N? Va bene che siamo le cenerentole del 6N, ma spero non fino a questo punto.
Come quando qui molti chiedevano la stessa cosa per l'esordio di Polledri prendendo a male parole COS che non lo ha gettato subito nella mischia.
In favore di Trulla, emergenza a parte, c'era il fatto di aver attraversato tutta la filiera federale per l'alto livello. Se tale processo funziona, si traduce in un imprinting che ti fa inserire senza problemi.
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
- jpr williams
- Messaggi: 35541
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Osservatorio italiani all'estero
Ti riporto qui quel che ti ho già risposto di là nel loculo dove avevo iniziato questa stessa discussione e mi chiedevi "Che facciamo, il club va bene mentre la nazionale no?"speartakle ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:53tipo con i giocatori dei club?jpr williams ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:20Appartenenza, rappresentanza, sono cose che con quello che intendono queste norme non c'entrano nulla.
Basta mistificare.
Proprio così.
E sai perchè?
Perchè prima della partita del club non si suona un inno nazionale (a parte alle partite del Valorugby, ma lì i motivi sono altri). Perchè il club non veste colori rappresentativi di un paese. Perchè il club, in definitiva, rappresenta il club, non il territorio che lo ospita.
La Nazionale invece si chiama così perchè rappresenta nel confronto con le altre nazioni sé stessa, la propria storia, la propria gente, le proprie potenzialità.
Comunque alla fine la pensi come me: norme come queste tolgono qualunque differenza fra nazionale e club. A quel punto chiamiamolo club federale, togliamo il tricolore e l'inno di Mameli e va bene tutto.
Perchè ormai tricolore ed inno, a questa stregua, sono solo confezioni commerciali per rendere il prodotto più attrattivo e coinvolgente.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
- jpr williams
- Messaggi: 35541
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Osservatorio italiani all'estero
Una c'è: la puzza.ruttobandito ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:37La regola pone un limite massimo di una volta nella vita, non ne conosco una ugualmente coercitiva sul cambio della biancheria intima...jpr williams ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:23Io le cambio secondo convenienza esattamente come queste porch, ehm norme consentono di cambiare la nazionalità.ruttobandito ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:17Si vede che tu le mutande le cambi si e no un paio di volte nella vita.
Come vedi la similitudine regge eccome.
Ma il punto è che la metafora sta in piedi nonostante tu provi a demolirla.
Il numero di volte ed il lasso di tempo non inficiano l'ontologia del concetto: si cambia quando conviene.
Solo che per le mutande io lo ritengo auspicabile nei tempi e nella frequenza rese indispensabili dalla convivenza civile, mentre per le nazionalità lo ritengo disdicevole.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
- Messaggi: 4661
- Iscritto il: 20 nov 2018, 11:01
Re: Osservatorio italiani all'estero
Non sto cercando di demolire proprio un bel niente, mentre tu mi sembri difendere solo un pregiudizio, altroché.jpr williams ha scritto: ↑25 nov 2021, 14:12Una c'è: la puzza.ruttobandito ha scritto: ↑25 nov 2021, 12:37La regola pone un limite massimo di una volta nella vita, non ne conosco una ugualmente coercitiva sul cambio della biancheria intima...
Ma il punto è che la metafora sta in piedi nonostante tu provi a demolirla.
Il numero di volte ed il lasso di tempo non inficiano l'ontologia del concetto: si cambia quando conviene.
Solo che per le mutande io lo ritengo auspicabile nei tempi e nella frequenza rese indispensabili dalla convivenza civile, mentre per le nazionalità lo ritengo disdicevole.
La puzza ti obbliga a cambiare le mutande? E cosa ti obbliga a cambiare casa, provincia, regione, stato o continente? Quante volte, in quale momento della vita e con che spirito? Con che animo sposi una nuova nazione e con quanta nostalgia o rivalsa ricordi da dove vieni?
Per essere quella chimera che disegni, la Nazionale per la quale giochi deve essere la casa dei tuoi sentimenti, e nulla è più insindacabile del sentimento che ti muove, a prescindere dal giudizio che ricevi dai tifosi.
Ecco, forse parlo così perché non mi serve essere tifoso della mia Nazionale per sentirmi rappresentato...
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia
Alfonso Catarinicchia
Re: Osservatorio italiani all'estero
Difficile dire con certezza, moltissimi argentini hanno origini italiane e doppio passaporto - o la possibilità di ottenerlo - difficile anche perché in questo caso la regola è più restrittiva, bisogna essere nati in quel paese o avere genitori o nonni, mentre la regola generale sulla eleggibilità (oriundi) è basata sul passaporto per cui basta un avo qualsiasi.Man of the moment ha scritto: ↑24 nov 2021, 19:25Ma chi scusa?danci ha scritto: ↑24 nov 2021, 17:24Una pletora di argentini...SilverShadow ha scritto: ↑24 nov 2021, 16:59oltre a Lozowsky (che ha rifiutato per anni l'Azzurro...) chi ci sarebbe di forte eleggibile secondo questa nuova regola?
La realtà è che è una modifica oscena del regolamento, pensata con un fine apparentemente accettabile - far giocare nella loro nazione di origine giocatori che invece hanno giocato nel paese di adozione, come nel caso degli isolani - ma che può essere piegata a diverse situazioni, come nel caso di Lozowski.
Nel caso degli italo argentini mi vengono in mente due degli argentini del Colorno, Del Prete e Bartoloni, già entrambi cappati che ben potrebbero avere nonni italiani.
Se date un'occhiata ai nomi di vari giocatori che hanno caps negli ultimi 3-4 anni con i Pumas non è affatto improbabile che ai trovino giocatori che potrebbero sfruttare questa norma, magari non oggi ma nei prossimi anni. Sulla base solo dei nomi (ovviamente criterio indicativo, potrebbero non avere avi italiani come potrebbero averli altri) Matera, Orlando, Pieretto, Botta, Sclavi,Cancelliere, Grondona, Pedemonte, Mensa ecc
Re: Osservatorio italiani all'estero
La federazione del Congo ha sondato il terreno per eventualmente convocare Mbanda
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
-
- Messaggi: 84
- Iscritto il: 29 ott 2021, 15:49
Re: Osservatorio italiani all'estero
Bah, sugli argentini direi " Sentiamoci fra 20 anni "........danci ha scritto: ↑25 nov 2021, 15:49Difficile dire con certezza, moltissimi argentini hanno origini italiane e doppio passaporto - o la possibilità di ottenerlo - difficile anche perché in questo caso la regola è più restrittiva, bisogna essere nati in quel paese o avere genitori o nonni, mentre la regola generale sulla eleggibilità (oriundi) è basata sul passaporto per cui basta un avo qualsiasi.Man of the moment ha scritto: ↑24 nov 2021, 19:25Ma chi scusa?danci ha scritto: ↑24 nov 2021, 17:24Una pletora di argentini...SilverShadow ha scritto: ↑24 nov 2021, 16:59oltre a Lozowsky (che ha rifiutato per anni l'Azzurro...) chi ci sarebbe di forte eleggibile secondo questa nuova regola?
La realtà è che è una modifica oscena del regolamento, pensata con un fine apparentemente accettabile - far giocare nella loro nazione di origine giocatori che invece hanno giocato nel paese di adozione, come nel caso degli isolani - ma che può essere piegata a diverse situazioni, come nel caso di Lozowski.
Nel caso degli italo argentini mi vengono in mente due degli argentini del Colorno, Del Prete e Bartoloni, già entrambi cappati che ben potrebbero avere nonni italiani.
Se date un'occhiata ai nomi di vari giocatori che hanno caps negli ultimi 3-4 anni con i Pumas non è affatto improbabile che ai trovino giocatori che potrebbero sfruttare questa norma, magari non oggi ma nei prossimi anni. Sulla base solo dei nomi (ovviamente criterio indicativo, potrebbero non avere avi italiani come potrebbero averli altri) Matera, Orlando, Pieretto, Botta, Sclavi,Cancelliere, Grondona, Pedemonte, Mensa ecc
Un bel nome poteva essere quello di Ollie Devoto, purtroppo nel 6n 2020 ha avuto una mezza presenza durante l'incontro di esordio, quindi nada de nada........
Re: Osservatorio italiani all'estero
C'è un italiano anche nel Benfica, in Portogallo: Matteo Colli, trequarti (bravo, mi pare) di 21 anni provegnente dal Valorugby.
Nella Divisao de Honra, il Top10 portoghese (però ci sono dodici squadre), il Benfica è a metà classifica con 2 vittorie, un pareggio 0-0 e tre sconfitte.
E a giudicare dalle convocazioni della nazionale 7s femminile c'è una italiana anche nella seconda categoria femminile spagnola: Martina Farina, che gioca centro nelle Abelles. In squadra con lei anche un'altra atleta catalogata come italiana, ma dal nome dubbio: Maria de los Angeles Borja.
Nella Divisao de Honra, il Top10 portoghese (però ci sono dodici squadre), il Benfica è a metà classifica con 2 vittorie, un pareggio 0-0 e tre sconfitte.
E a giudicare dalle convocazioni della nazionale 7s femminile c'è una italiana anche nella seconda categoria femminile spagnola: Martina Farina, che gioca centro nelle Abelles. In squadra con lei anche un'altra atleta catalogata come italiana, ma dal nome dubbio: Maria de los Angeles Borja.
-
- Messaggi: 84
- Iscritto il: 29 ott 2021, 15:49
Re: Osservatorio italiani all'estero
Temo di essere nel forum corretto, ma le Zebre in SudAfrica proprio da ieri, quando le faranno rientrare dall'estero??
Re: Osservatorio italiani all'estero
Mah, io penso che si faccia un dramma su una cosa che è in fondo non il peggio.
Se ho ben capito, un giocatore che ha giocato per una nazionale, se non viene convocato più per X anni, torna "vergine" e può scegliere per ciascuna delle squadre nel suo pedigree (qualcuno forse penserà portafoglio) .
Nato in ...
Figlio di ...
Dimorante rugbisticamente in ... da ...
C'è stato di peggio, qualcuno la nazionale l'ha cambiata per annessione o secessione. Armata.
Se ho ben capito, un giocatore che ha giocato per una nazionale, se non viene convocato più per X anni, torna "vergine" e può scegliere per ciascuna delle squadre nel suo pedigree (qualcuno forse penserà portafoglio) .
Nato in ...
Figlio di ...
Dimorante rugbisticamente in ... da ...
C'è stato di peggio, qualcuno la nazionale l'ha cambiata per annessione o secessione. Armata.
Re: Osservatorio italiani all'estero
E proprio questo il punto. In qualche modo, la nuova regola "corregge" le "imperfezioni" della regola sulla residenza.
Se quest'ultima non esistesse, ovviamente, non esisterebbe neppure la "necessità" di dare la possibilità a un giocatore di cambiare Nazionale.
Ma è proprio la regola sulla residenza a distorcere il concetto di "Nazionale". E la nuova regola non è altro che l'ammettere questa distorsione, anche se capisco benissimo che il "cambiare" possa fare storcere il naso.
Insomma, si corregge una regola molto discutibile con un'altra molto poco convincente.
Re: Osservatorio italiani all'estero
Premetto che su un punto la penso come te : molte "Nazionali" rugbistiche sono ormai una specie di rappresentativa della Federazione.jpr williams ha scritto: ↑25 nov 2021, 13:50
La Nazionale invece si chiama così perchè rappresenta nel confronto con le altre nazioni sé stessa, la propria storia, la propria gente, le proprie potenzialità.
Lo sono per via della regola "dei tre (cinque) anni", che quest'ultima regola sul cambiare "Nazionale" cercando di corregerne le imperfezioni viene paradossalmente, almeno secondo me, delegittimare.
Pero' mi permetto di farti notare, con massimo rispetto che, trattandosi di "storia", qualcuno potrebbe anche obiettare che i tanti Italiani emigrati all'estero sono pure essi parte della storia italiana. E che magari anche i figli sono parte della "propria gente".
Certo dipende da quel che uno vuole includere nella "storia" e nella "propria gente". E qui mi sembra che sia tutto molto soggettivo.
Re: Osservatorio italiani all'estero
Perché, c'è qualcuno che non farebbe giocare con la nazionale azzurra parisgino solo perché non è "di scuola italiana"?
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen