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da metabolik » 13 gen 2022, 21:55
Bella domanda. La prima risposta che mi viene è dura e pura.
In generale chi pratica uno sport da professionista ha una forte automotivazione.
Per gli sport che comportano uno stess psicofisico tendente all'estremo, tale affermazione è ancora più vera.
Nel rugby credo che l'automotivazione sia massima, tanto da escludere l'influenza positiva o negativa dei sentimenti dei tifosi. La prima spinta a giocare rugby, il richiamo è assolutamente individuale: mettersi alla prova nel confronto psicofisico più completo (resistenza allo scontro e allo stress, forza, coraggio, rapidità di riflessi, velocità, organizzazione, ...).
Provo ad approfondire il mio parere con paragoni di altri sport 'verso l'estremo' .
P.e., per chi pratica l'alpinismo alla Bonatti, il free-climbing, o ironman non credo che un appoggio morale esterno conti qualcosa.
Esempi non calzanti, si può giustamente obiettare, perchè se fallisci in uno di questi sport individuali, hai perso contro una montagna o il cronometro; rimane però vero che non è l'approvazione degli altri la molla che ti sprona verso queste imprese pericolose e/o di massimo stress.
Se invece sei sconfitto in uno sport di confronto, individuale o collettivo, hai perso contro qualcuno che ti ha battuto, qualcun altro come te ha dimostrato di esserti superiore e questo, oltre a tutto il resto, potrebbe essere un fattore di ulteriore stress.
Hai già cercato di dare il massimo, esci massacrato dal campo e devi anche rendere conto della sconfitta ? mavaff..
Ecco, questo è il punto, duro e puro, secondo me il rugbysta gioca per sè stesso, per i suoi compagni e per l'allenatore, non per gli spettatori e sarà sensibile solo alle critiche dei compagni e dell'allenatore.
Su questa base, ritengo che i tifosi devono avere un atteggiamento generale di sostegno, quasi un sostegno a prescindere.
Io credo in questa Nazionale abbastanza giovane e mi permetterò di osservare carenze tecniche e di carattere solo qualora fossero evidentissime e, comunque, osservazioni non accusatorie.
Conterà qualcosa se i ns. azzurri sentono questa fiducia quasi a prescindere ? Ma si, probabilmente conta, il duro e puro assoluto è un'astrazione, ma conta molto di più la loro determinazione.
Garbisi è l'esempio perfetto di automotivazione, di un atleta che crede in sè stesso; alla sua prima partita 6N, ve la ricorderete, siamo sotto di parecchio, alla fine prende una palla in velocità e va a segnare, tutto da solo, caparbiamente.