La stanza di Meta

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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doublegauss
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da doublegauss » 21 mar 2024, 7:56

Luqa-bis ha scritto:
21 mar 2024, 7:31
Tutto vero, ma da qui il bivio:

o si aumenta il numero di atleti di formazione italiana di livello internazionale,
e questo significa o allargare i numeri di accademia (o equivalente) o aumentare le percentuali di formazione efficace (tecnici e selezione candidati)

o si continua a osservare i centri di formazione con più "oriundi" sparsi per il mondo: Inghilterra, Francia, Argentina, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda,Irlanda, e forse guardare anche altrove Spagna, Uruguay.
Non vedo perché una opzione escluda l'altra. Formo restando, ovvio, che la prima è preferibile.

Koko++--
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Koko++-- » 21 mar 2024, 10:24

@ metabolik
" L'Italia occupa una posizione internazionale eccellente, ma non proporzionale alla forza della base."

Verissimo.
Per allargare la base e i praticanti magari in altre regioni fuori dal Veneto occorre a parere mio che rimangano accesi i riflettori sulla nazionale grazie a risultati positivi.
E per continuare ad ottenerli occorre " cappare" tutti gli eleggibili che possano dare un contributo ad alzare l' asticella delle prestazioni.

zappatalpa
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da zappatalpa » 21 mar 2024, 12:21

Koko++-- ha scritto:
21 mar 2024, 10:24
@ metabolik
" L'Italia occupa una posizione internazionale eccellente, ma non proporzionale alla forza della base."

Verissimo.
Per allargare la base e i praticanti magari in altre regioni fuori dal Veneto occorre a parere mio che rimangano accesi i riflettori sulla nazionale grazie a risultati positivi.
E per continuare ad ottenerli occorre " cappare" tutti gli eleggibili che possano dare un contributo ad alzare l' asticella delle prestazioni.
Ero sempre sulla linea di metabolik, ovvero che il deisderio e fine ultimo del rugby azzurro fosse diventare autosufficienti.
Ora peró, dopo gli anni piú buii 2019-2021 e insomma, dopo maledetti 7 anni dal 2014, bisogna venire a patti con la realtá e incominciare un nuovo ciclo, ovvero prendere tutti i Lynagh e gli Allan che le mamme e i nonni italiani hanno psarso per il mondo e farli fruttare per la nostra nazionale subito.
Vuol dire che non avremmo una "scuola italiana" tutta nostra, come predica Ravagnani e altri, ma dobbiamo puntare sul traino della nazionale in un paese latino, che non puó prescindere dai risultati. Non per noi, eh, ma per preservare le zone rugbisticamente fertili, e sono molto poche.
Allargare la base, allargare la base... penso che per questo livello Pro, non é neanche piú possibile, sono due cose talmente sconnesse: Per esempio, in Trentino, dopo 25 (!) anni di 6 nazioni é arrivata una squadra alla Serie B, l'anno scorso un giovane pilone é andato al Rovigo, insomma, di cosa stiamo parlando? Se non per puro caso non ci sará un nazionale di Trento. Di Bolzano neanche a parlare. Lo stesso vale per tutte le altre provincie, che non siano quelle giá note. In Elite ci sono SEMPRE le stesse squadre, la Lombardia con i suoi tesserati e i 10 milioni di abitanti non vede il livello neanche con il binocolo.
Allora mi rendo conto: oggi l'obiettivo dev'essere quello di preservare la cultura rugbistica dove giá c'é, dare respiro a noi amanti per una lunga decade con tornei di un certo livello, con qualche vittoria, una certa attenzione mediatica, ecc. e forse forse forse, fra altri 25 anni, una nuova generazione, figli dei nostri figli, dove per la prima volta i nonni porteranno i nipotini al Minirugby, e non solo i papá che per puro caso hanno visto la prima partita in Tv negli anni 2000, ma addirittura i papá si saranno cimentati nel rugby per qualche anno, forse solo allora qualcosa cambierá come profonditá del movimento. Perché i figli di Lynagh sono automaticamente fortissimi. Perché per inoculare profonda cultura del rugby in un territorio, non é propagandare uno sport nuovo, é piuttosto creare nuove forme di costumi e socialitá, é piú simile all'arte dell'innesto di legname pregiato su piante meno pregiate, lo devi fare per generazioni. Il fallimenti é dietro l'angolo e basta un niente per dover ricominciare da zero. Solo quando sará cresciuto un bosco intero, allora potrá diventare secolare, potranno crescere i Lynagh anche li, e l'investimento sará concluso e al sicuro.
Dunque l'attraversata del deserto é ancora lunga, ma ora abbiamo un bel pó di oasi davanti, abbiamo una mappa delle oasi sfruttiamole, abbeveriamoci e riempiamoci le borracce, e riposiamo lo spirito, per quando dovremmo ritornare ad attraversare un pezzo duro. La novitá é che ora c'é la consapevolezza che oggi ce l'abbiamo fatta, e concordo con Lover, la partita del Millennium é stata una rivelazione, la carovana é uscita dalle sabbie da cui, per chi era rimasto a casa ad aspettare, non era sicuro se mai ne saremmo usciti vivi. Le donne dunque hanno visto tornare i figli dal deserto, li pensavano dispersi, ora tutti hanno la certezza che anche noi siamo capaci di domare il cielo e la terra ostile, e quando dovremmo rientrare, il cuore sará piú leggero per tutti.
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

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Re: La stanza di Meta

Messaggio da gangaibc » 21 mar 2024, 13:34

Tutto molto vero, soprattutto il lato 'negativo' di avere una base non così numerosa da cui selezionare fior da fiore.
Ma provo a buttarla lì: una programmazione da parte della federazione nelle aree dove le giovanili sono mediamente promettenti ma dove una squadra maggiore non si riesce a far crescere oltre un certo livello? Ad esempio il Piemonte, per dirne una (solo per averla vista più da vicino) e tutta la fascia di centro Italia, da una costa all'altra, con eccellenze e storia mica da ridere, che ti fanno da traino (basti pensare ad esempio alla regione che da poco ho scoperto avere addirittura 3 mari), ma il discorso vale per tutte le 'enclave' rugbistiche, che andrebbero allargate a macchia d'olio. Ho un buon terreno nella zona di Catania, ad esempio? Allora cerco di incentivare le zone intorno, che creano lentamente bacino e ne faccio una cultura diffusa.
Poi aggiungiamoci cose che può fare, sempre la federazione, insieme alla struttura dell'educazione (se ancora esiste in Italia)... come la PallaMeta alle elementari o un Touch inserito alle medie in modo sistematico, 3-4 volte nell'anno, senza pretendere di schiacciare per forza altri sport:cosa proverà quello che vede che bello è quando per la prima volta fai un allungo, e la dai indietro al tuo compagno che arriva in corsa e va in meta, mentre tu non ce la fai più e sai che ti prenderanno? Io all'epoca ho pianto (usando la scusa che mi avevano pestato la mano, ma con tutto l'hamburger sulla sinistra ho applaudito)

Ora smetto, che mi sono venuti i lucciconi!
Il Bambino Ciccione

metabolik
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da metabolik » 21 mar 2024, 17:53

Mi piace molto la posizione dello zappa, che definirei di accorato realismo, ma il lampo di gangabic è eccelso e forse non se ne è reso conto.
Per aumentare il reclutamento occorrerebbe far giocare i bambini perchè quando hai provato l'aroma del rugby il resto perde sapore. Non è la Nazionale che vince il principale traino del movimento, ma è l'ebbrezza dell'avanzamento con la palla in mano, il passaggio riuscito sotto pressione, il placcaggio stroncante dell'avversario lanciato in meta. Consentire a molti il previlegio di provare quelle emozioni, che sono le stesse dalla serie Z al Mondiale, sarebbe il vero fattore traente. E che Ronaldo se ne vada aff...
Basterebbe chiedere : quanti giocano o hanno giocato trainati dai risultati della Nazionale ( :roll: :!: ) ?
L'unanime risposta sarebbe che sono state le emozioni ovali, i lucciconi spontaneamente evocati da gangabic, la vera motivazione.
Purtroppo questo è un caso per il quale aver chiarito bene la domanda e individuato la più ragionevole risposta non risolve il problema, che è solo spostato : come si fa a far provare a un vasto numero di bambini/ragazzini il rugby ? Occorrono istruttori e strutture che non ci sono, siamo daccapo. Le ultime due dirigenze hanno scelto la via elitaria, pochi ma buoni, per far fronte al 6N.
Mannaggia gangabic ! volevo concludere l'analisi sullo stato di salute delle altre tier 1 per inquadrare in toto le aspettative della ns. Nazionale e il tuo lampo mi ha fatto deviare.
Il lampo di gangabic meriterebbe di essere il titolo di un 3d !

parisgino
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da parisgino » 21 mar 2024, 18:25

zappatalpa ha scritto:
21 mar 2024, 12:21

Allargare la base, allargare la base... penso che per questo livello Pro, non é neanche piú possibile, sono due cose talmente sconnesse: Per esempio, in Trentino, dopo 25 (!) anni di 6 nazioni é arrivata una squadra alla Serie B, l'anno scorso un giovane pilone é andato al Rovigo, insomma, di cosa stiamo parlando? Se non per puro caso non ci sará un nazionale di Trento. Di Bolzano neanche a parlare. Lo stesso vale per tutte le altre provincie, che non siano quelle giá note. In Elite ci sono SEMPRE le stesse squadre, la Lombardia con i suoi tesserati e i 10 milioni di abitanti non vede il livello neanche con il binocolo.
Ci vuole tempo (e non solo in Italia). Anche se non sono uno specialista in materia, so che qui in Francia la federazione ha cercato di estendere la diffusione del rugby (non da ieri eh) nelle regioni dove era poco diffuso. Per esempio, mi viene in mente la Bretagna che era un deserto rugbistico (o poco ci manca). Oggi, in Bretagna, c'è il RC VANNES (e anche "sotto" qualche bella realtà) e in nazionale ci si ritrova con tale Nolann LE GARREC (che piu' Bretone non si puo trovare) e diversi giocatori (ancora pochi per carità) formati in quella regione nel massimo campionato.
Mica si puo seminare oggi e vedere l'alberello l'indomani. E per avere l'albero con le radici ben sviluppate ci vogliono, infatti, tanti anni.
L'esempio del giovane pilone a Rovigo è un piccolo bel segnale. Appunto, ci vuole "patience et longueur de temps" come recita il motto popolare francese.

Nota a margine (ma non tanto), sulla rete youtube delle Zebre ultimamente è uscito questo video : https://www.youtube.com/watch?v=FghmBXuc2QI

Garry
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Garry » 21 mar 2024, 18:31

parisgino ha scritto:
21 mar 2024, 18:25

Nota a margine (ma non tanto), sulla rete youtube delle Zebre ultimamente è uscito questo video : https://www.youtube.com/watch?v=FghmBXuc2QI
Iniziativa non bella, di più. E non potevano scegliere migliori testimonial.
Bravi!

Però vorrei sapere cosa ne pensa Max :lol: , per cui lo metto anche nella pagina dedicata al presidente 8-)

"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen

dinozocc
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da dinozocc » 21 mar 2024, 18:54

Luqa-bis ha scritto:
21 mar 2024, 7:31
Tutto vero, ma da qui il bivio:

o si aumenta il numero di atleti di formazione italiana di livello internazionale,
e questo significa o allargare i numeri di accademia (o equivalente) o aumentare le percentuali di formazione efficace (tecnici e selezione candidati)

o si continua a osservare i centri di formazione con più "oriundi" sparsi per il mondo: Inghilterra, Francia, Argentina, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda,Irlanda, e forse guardare anche altrove Spagna, Uruguay.

Ricordandosi che in molti casi, tecnicamente , i prodotti dei nostri vivai saranno classificabili come "equiparati" anche se avranno sempre giocato in Italia. Un paio di esempi? Alcune delle giocatrici di pallavolo o delle attuali frecce dell'atletica non sono nate in Italia e non sono figlie di italiani. Hanno conseguito la cittadinanza , ma questo non conta per World Rugby.
Anche la parola "equiparato" non deve fare paura.
premetto che non ho letto tutte le pagine precedenti, si potrebbe fare l'una e l'altra cosa.

Il vertice del sistema attira attenzione ed insieme investimenti che attirano nuovi giocatori (una volta vi ricordate chi giocava come straniero in Italia, vero?) . Non dimentichiamo che viviamo in un momento dove famiglie vivono internazionalmente e i ragazzi studiano all'estero e non solo per l'erasmus.
Se io sono Sud africano e potessi giocare per Galles e Italia, ecco che avere un sistema attrattivo con franchigie in tornei europei e nazionale che fa risultati da tier 1 mi fa almeno anche considerare l'opzione Italia.

Attirando positivamente sempre più prospect, e mi sembra che nel 3d dell'under 19 se ne parlasse, anche la base locale ne beneficerebbe perché si alzerebbe il livello. Il legame per le due situazione è ovvio la federazione
Noi siamo realisti, esigiamo l'impossibile

metabolik
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da metabolik » 21 mar 2024, 19:50

Garry ha scritto:
21 mar 2024, 18:31
parisgino ha scritto:
21 mar 2024, 18:25

Nota a margine (ma non tanto), sulla rete youtube delle Zebre ultimamente è uscito questo video : https://www.youtube.com/watch?v=FghmBXuc2QI
Iniziativa non bella, di più. E non potevano scegliere migliori testimonial.
Bravi!

Però vorrei sapere cosa ne pensa Max :lol: , per cui lo metto anche nella pagina dedicata al presidente 8-)
Orcocan, Garry, sul momento non avevo capito cosa c'entrava, poi l'ho guardato, una risonanza tempestiva col lampo di gangabic.
Notevole, complimenti alle Zebre e a chi lo ideato.

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Re: La stanza di Meta

Messaggio da zappatalpa » 21 mar 2024, 20:49

Forse non mi sono spiegato bene: per anni ho pensato, e non solo io, che allargare la base, nel nostro caso a provincie semi-vergini, giocoforza portasse ad un aumento quantitativo ai vari livelli, nell'arco di qualche decade. Oggi capisco che non è così. Per il livello Pro di oggi ci vogliono 50 anni e forse non basta nemmeno quello, perché solo i terreni arati e bagnati con il sudore di generazione di giocatori sono abbastanza fertili per produrre giocatori del massimo livello. Dunque ci vuole una nazionale forte, anche con oriundi, per creare l'attenzione, l'indotto, l'allargamento dell'interesse che peró non deve trarre in inganno che la filiera per la nazionale esce solo dai soliti pochi bacini che vanno tutelati. E oggi si tutelano con una nazionale che si fa rispettare. Almeno per una decina d'anni.
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da tonione » 21 mar 2024, 21:13

zappatalpa hai fatto una descrizione della situazione, sviluppando la metafora del deserto in modo assai creativo, che a me è parsa bella da leggere e giusta nel focus ( em ). la successiva puntualizzazione conferma che avevo capito nel senso giusto le parole, al di là della metafora dune centrica.

credo che la linea Innocenti sia ben riassunta dalle tue parole. sta facendo proprio quello. solo che nei deserti, a quanto pare, vi sono dei vermoni giganti che si muovono come pesci anziché come bisce, e vanno dentro e fuori dalla sabbia. inghiottono ogni cosa che si muove e produce rumore. essi rappresentano lo spirito del deserto, questo spirito non può essere dimenticato, tradito o trascurato, altrimenti inghiotte pure le oasi.

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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Luqa-bis » 22 mar 2024, 9:03

So bene che si possono seguire ambedue le strategie.
Ma hanno , ciascuna, dei costi e delle necessità.

Aumentare la scuola e la base di formazione italiana :
serve creare fame del gioco nelle scuole, e troppo spesso si è critici con il sistema scolastico e poco collaborativi con esso e cn le altre discipline
serve migliorare l'atleticità di base dei ragazzi: oggi ci se ne lamenta, ma poi strategie per svilupparla nada.
Serve interessare anche quella parte di giovani che spesso hanno la sensazione di essere esclusi, hanno tassi di abbandono e margine sociale doppi o tripli.
Serve capire se un terreno è deserto o semplicemente incolto e forse pieno di ciarpame ma sotto l'acqua c'è.

Aumentare l'attrattiva per i giovani del mondo, vuol dire portarli nei propri licei e università sportive e serve anche offrire loro spazi professionali all'altezza.

Le due cose hanno in comune solo la formazione alta )a volte nemmeno quella (un oriundo può anche essersi fatto la trafila delle giovanili fuori)
ma una vuole risorse spese nella scuola e nelle società minori - crescere 50 da ogni 1000
l'altra vuole risorse per rendere interessante il percorso italiano - franchige e club di elite che offrano soddisfazioni.

Mr Ian
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Mr Ian » 22 mar 2024, 9:11

l italia rugbistica oggi è divisa in 3 fasce, 1 (veneto, toscana, emilia) 2 (lombardia,piemonte, lazio, abruzzo e tutto il resto) 3 (sud e isole).
In queste 3 fasce dobbiamo ad ognuno cucire l abito adatto...la zona 1 deve affinare e specializzare verso il livello europeo) la fascia 2 deve specializzarsi al livello della fascia 1. La fascia 3 deve invece espandersi, senza guardare quello che succede nelle altre fasce, al sud non si gioca a rugby, questa è la verità. Dove si gioca le cose diventano ancora più difficili per tanti motivi che sapete tutti. Ognuno consapevole a quale fascia appartiene e lavorare duro per alzare sempre il livello...
le 3 fasce devono lavorare anche insieme, nella condivisione del know how, perchè se per caso ti spunta il diamante grezzo, intanto non lo devi lasciare sfuggire e poi devi indirizzarlo dove sai che può crescere, senza invidie...vedi Licata, da Agrigento, dove per altro la sua prima società non so manco se esiste più....

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Re: La stanza di Meta

Messaggio da zappatalpa » 22 mar 2024, 9:59

tonione ha scritto:
21 mar 2024, 21:13
zappatalpa...
credo che la linea Innocenti sia ben riassunta dalle tue parole. sta facendo proprio quello.
Prorpio vero, pensa che me ne sono accorto scrivendo.
Un articolo recente di Allrugby sostiene che Treviso da sola ha aumentato l'attrattivitá, tanto da attirare da sola giocatori di un calibro internazionale. Questo é vero per Fekitoa, Smith, Eli Snyman ecc. Ma le operazioni Odogwu, Lynagh e quello nuovo, annunciato pochi giorni dopo Lynagh, sono palesemente operazioni concordate con la FIR, forse in buona parte anche finanziate dalla FIR, perché Treviso ha un Budget di 13 milioni, tutti questi giocatori da sola non potrebbe permettersi (per poi vederseli portati via dalla nazionale da natale a marzo).
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da zappatalpa » 22 mar 2024, 10:29

Mr Ian ha scritto:
22 mar 2024, 9:11
l italia rugbistica oggi è divisa in 3 fasce, 1 (veneto, toscana, emilia) 2 (lombardia,piemonte, lazio, abruzzo e tutto il resto) 3 (sud e isole).
Ian, penso che questa schematizzazione abbia fatto il suo tempo, ce l'hanno raccontato per anni, é piú da burocrati che elemosinano rendite di posizione invece che da gente di campo.
Per me bisogna andare puntualmente a sostenere, proteggere, se possibile, i campi con il humus giusto, e per l'interesse dell'alto livello sono molto pochi e localizzati. Lascia stare il triangolo Pd-Tv-Ro, che é l'unico "bosco secolare", se guardi oltre, a Roma, Firenze, Livorno, Prato ecc. probabilmente ci sono delle eccellenze in alcuni club, come guida tecnica, come ambiente. Dei riferimenti che hanno vissuto un buon rugby ancora attivi, che tramandano ai ragazzi i segreti e l'attitudine dell'alto livello. È piú facile tirare fuori un giovane forte a Cecina nell'arco di poco tempo, dove non so neanche se ancora fanno la C, che in tutto il TN-BZ nei prossimi 20 anni. E non perché a TN-BZ non ci sia il personale adatto, mezzi economici. Ma manca la pozione magica. E quella te la sa preparare solo un ambiente con tradizione, attraverso mille mani, mille accorgimenti, la ricetta non é scritta su un foglio, sono l'insieme di tante pratiche bisbigliate da orecchio a orecchio.
Nessun'altro sport é cosí.
Se fossi la FIR mi preoccuperei dei vari Frascati, L'Aquila... a Benevento... In Liguria alcuni campi fertili stanno appassendo, lí c'é ancora tanto humus...
Poi sono naturalmente d'accordo, il rugby di base dev'essere incentivato, propagandato, pubblicizzato, ma su un altro binario, non necessariamente sportivo dell'alto livello.
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