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da Luqa-bis » 10 ott 2019, 14:56
In parte è vero: i figiani mostrano una propensione naturale allo scontro fisico diretto, individuale che è alla base del rugby e si adattano (meno bene) a quello collettivo e ordinato . Infatti fanno bella figura ma spesso perdono per il loro disordine.
Però qualcuno di voi si sente figiano dentro? E pensa di trovare un altri milione di simili?
natalità: io sono un 1967 - quasi un milione di nati. Lo scorso anno circa 480.000. Ovvio che il bacino di atleti cala, anche ipotizzando un bacino di praticanti sportivi alto (che non è così perché dalle medie inferiori all'università collassa , per i maschi, dal 65-70% ad un misero 25%, per le donne stiamo messi peggio).
Perché gli sport praticabili sono aumentati e non a tutti il rugby piace.
Il rugby stesso sa di non essere per tutti.
Lo dice , lo persegue.
E se nel livello di eccellenza i top player devi essere nel 95mo percentile - quelli piccini e quelli medi vanno altrove.
Perché ognuno sogna di primeggiare, non si sa dove o in cosa, ma di primeggiare.
Quindi i numeri sono scarsi.
la pratica è faticosa.
E forse ci si dimentica che fuori dalle "zone vocate" venete, emiliane, lombarde, romane...per giocare devi fare chilometri e questo significa portare i ragazzi in auto o mandarli in motorino (perché il mezzo pubblico non c'è.
Poi c'è la selezione:
Una volta si canticchiava - una su mille te la ..eccecc
Ecco, ora la regola è l'eccellenza è il primo decimo - ma il livello professionale vuole l'eccellenza dell'eccellenza.
Su 1000 ragazzini che giocano - 100 saranno buoni rugbisti, forse 10 giocatori professionisti -- forse i campioni saranno sulle dita della mano.
ma per avere quegli obiettivi occorre selezionare i percorsi per alzare l'asticella di chi è più bravo.
inclusione e selezione- due schemi spesso contraddittori, ma che non possono essere esclusi.
Sui numeri nelle Under
meglio giocare in 15 con campo ampio o in 13 su campo ridotto?
meglio giocare presti mischei , rimesse e ruck o meno?
meglio castrare il gioco al piede all'inzio o valorizzarlo'
E qui, domanda fatta altre volte.
Qualcuno ha uno schema di ripartizione dei soldi del bilancio federale che garantisca più inclusione, più formazione e più selezione ?
me lo indica?
Io vedo un fattore positivo, molto egoista, nel sistema attuale.
Quantomeno a livello di nazionale, vedo più giocatori del mio territorio che non prima:
Mori, Bianchi, Cannone, Buonfiglio, Mancini Parri. Ed altri.
Prima non era così.
Frutto della vicinanza alla federazione?
Frutto di un CFP in zona?
Frutto del lavoro dei club?
Frutto delle mamme e delle loro copule'
Frutto dei selezionatori federali?
Frutto della crisi altrove?
Forse , ogni passo del percorso va osservato, cronologicamente e geograficamente per capire dove si fa bene , perché e per come. E dove si fa male.