jpr noto che hai "accidentalmente" dimenticato di far riferimento al 6N 2013jpr williams ha scritto: ↑9 nov 2020, 10:07Se mi permetti, per restare nel tuo ragionamento top down (che come sai non condivido), il problema è che questo volano non c'è ed il sistema che abbiamo messo in piedi da una decina d'anni ha trasformato una nazionale che nel 2007 all'ultima giornata era ancora nella incredibile possibilità, per quanto teorica, di vincere il torneo, nell'attuale misera cosa che non fa un punto di bonus da N anni.
Tu parli di un volano che si attiverebbe con 8-10 vittorie contro tier 1 nel prossimo triennio! Ecco, forse le mie saranno balle, ma la tua è fantascienza.
La caduta finale dal Tier 1
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Re: La caduta finale dal Tier 1
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Nooooooo! Era solo uno scherzo con un po' di auto presa per quel posto.ruttobandito ha scritto: ↑9 nov 2020, 18:02Non ho capito, scusa, ce l'hai con me perché non ho detto qual'è il tuo di forte?
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Re: La caduta finale dal Tier 1
E se provassimo l’unica cosa mai tentata?
Riepilogando abbiamo:
- stravolto i campionati italiani perché “poco competitivi”
- tolto la formazione dei giocatori dai club e data al sistema federale
- ridotto la competizione nei campionati di serie A tornando a gironi locali invece che due categorie meritocratiche
- ridotto la competizione nelle giovanili riducendo sia i campionati che la loro competitività.
- affidato a due squadre l’esclusiva del Cd “Alto Livello”
- cambiati allenatori nazionali e staff ma senza mai toccare dirigenza e direzione tecnica
Dimenticavo: provati anche equiparazioni e ricorso a formazione straniera
Ha funzionato?
NO .
Proviamo a fare il contrario?
Riepilogando abbiamo:
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Ha funzionato?
NO .
Proviamo a fare il contrario?
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Il solito inguaribile ottimista.acarraro306 ha scritto: ↑9 nov 2020, 19:38E se provassimo l’unica cosa mai tentata?
Riepilogando abbiamo:
- stravolto i campionati italiani perché “poco competitivi”
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Ha funzionato?
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Proviamo a fare il contrario?
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Nelle critiche elencate concordo con la riga evidenziata. I campionati giovanili sono stati continuamente rivoluzionati, producendo una gran confusione, spiazzando le società. Questa è l'unica colpa oggettiva, per me.acarraro306 ha scritto: ↑9 nov 2020, 19:38E se provassimo l’unica cosa mai tentata?
Riepilogando abbiamo:
- stravolto i campionati italiani perché “poco competitivi”
- tolto la formazione dei giocatori dai club e data al sistema federale
- ridotto la competizione nei campionati di serie A tornando a gironi locali invece che due categorie meritocratiche
- ridotto la competizione nelle giovanili riducendo sia i campionati che la loro competitività.
- affidato a due squadre l’esclusiva del Cd “Alto Livello”
.............
Su tutto il resto continuo a pensare che la scelta elitaria sia una necessità imposta dall'obiettivo scelto, cioè la Nazionale.
Scegliere il contrario potrebbe funzionare ?
Non lo so, ma quasi certamente si dovrebbe abbandonare l'obiettivo Nazionale e verificarne l'efficacia costerebbe un periodo da 5 a 10 anni.
La principale difficoltà di una risposta sta nelle possibilità reali di espandere ed elevare il rugby di base e dei campionati nazionali. Da praticante ed ex praticante di sport di nicchia ho visto negli anni una continua diminuzione dei praticanti.
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Perchè ho identificato il 2007 come zenit della nostra partecipazione al torneo. Il 2013 somiglia sicuramente più al 2007 che al 2020, sia come risultati sia perchè i giocatori della nazionale erano ancora quelli formatisi in era preceltica.speartakle ha scritto: ↑9 nov 2020, 18:03jpr noto che hai "accidentalmente" dimenticato di far riferimento al 6N 2013
Il problema è cosa abbiamo combinato da quando i giocatori azzurri sono stati quelli formatisi in ambiente "pro".
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: La caduta finale dal Tier 1
L'obiezione è sensata e se la pone anche chi, come me, pensa che dovremmo cambiare sistema. L'idea di impiegare tanto tempo non è sicuramente allettante.metabolik ha scritto: ↑9 nov 2020, 21:53Su tutto il resto continuo a pensare che la scelta elitaria sia una necessità imposta dall'obiettivo scelto, cioè la Nazionale.
Scegliere il contrario potrebbe funzionare ?
Non lo so, ma quasi certamente si dovrebbe abbandonare l'obiettivo Nazionale e verificarne l'efficacia costerebbe un periodo da 5 a 10 anni.
La principale difficoltà di una risposta sta nelle possibilità reali di espandere ed elevare il rugby di base e dei campionati nazionali. Da praticante ed ex praticante di sport di nicchia ho visto negli anni una continua diminuzione dei praticanti.
Ma ti chiedo: tu ti domandi se scegliere il contrario del sistema attuale potrebbe funzionare, avendo come obiettivo la nazionale; ma quello attuale sta funzionando? A me hanno sempre insegnato che se utilizzando un sistema non ottieni risultati dopo un pò di tentativi, allora forse la cosa più saggia è cambiare metodo. Certo, questo comporterà cose dolorose come riconoscere l'errore e impiegare del tempo per cambiare sistema. Ma se l'alternativa è continuare ad insistere testardamente a fare ciò che non ha funzionato, ebbene mi sembra comunque una prospettiva migliore.
Poi io non sono dell'idea che obiettivo di una federazione sia l'avere una nazionale forte. Io credo che una federazione dovrebbe perseguire l'obiettivo di diffondere il più possibile la pratica sportiva di cui si occupa. I successi sportivi saranno, eventualmente, un effetto dell'allargamento della base dei praticanti che consentirà una migliore selezione e "raccolta" di talenti. Non credo che restringere la base porti successi.
Almeno, con tutta la modestia del mondo, questo è ciò che penso.
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Certo che -sia detto con tutta la modestia del mondo e senza offesa- a jpr monsieur De Lapalisse gli fa un baffo, eh...
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
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Re: La caduta finale dal Tier 1
http://www.ilneroilrugby.it/2020/11/10/ ... ore-anchor
Questo e' un articolo del Nero che identifica alla perfezione l'anamnesi ma sbaglia la diagnosi.
Sostiene che il Super 10 e' iniziato e nessuno se ne e' accorto; senza che vi fosse nessuna eco mediatica di nessun tipo.
Colpa della FIR, dice il Nero, e potrebbe aver ragione dal suo punto di vista.
Occorre pero' notare che se esistesse un movimento rugbistico italiano degno di nota, un inizio cosi' in sordina semplicemente non accadrebbe.
Bisogna guardare in faccia la realta': il rugby in Italia interessa a pochissimi, e sono sempre di meno.
Se vogliamo sopravvivere dobbiamo portare centinaia di migliaia, se non milioni di persone al rugby.
Non c'e' modello organizzativo o ripartizione delle risorse che possa fare questo miracolo: solo le vittorie internazionali possono.
O vincono nazionale e franchigie, o il movimento sparira'.
Qualunque "provare a fare qualcosa di diverso" che comunque non sia mirato a far vincere nazionale e franchigie, interessa solo a chi nel rugby c'e' gia'.
Questo e' un articolo del Nero che identifica alla perfezione l'anamnesi ma sbaglia la diagnosi.
Sostiene che il Super 10 e' iniziato e nessuno se ne e' accorto; senza che vi fosse nessuna eco mediatica di nessun tipo.
Colpa della FIR, dice il Nero, e potrebbe aver ragione dal suo punto di vista.
Occorre pero' notare che se esistesse un movimento rugbistico italiano degno di nota, un inizio cosi' in sordina semplicemente non accadrebbe.
Bisogna guardare in faccia la realta': il rugby in Italia interessa a pochissimi, e sono sempre di meno.
Se vogliamo sopravvivere dobbiamo portare centinaia di migliaia, se non milioni di persone al rugby.
Non c'e' modello organizzativo o ripartizione delle risorse che possa fare questo miracolo: solo le vittorie internazionali possono.
O vincono nazionale e franchigie, o il movimento sparira'.
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Volevo sottoporre alla vostra valutazione una riflessione che ho fatto stanotte.
La chiamerò la "riflessione di Ulisse".
L'eroe omerico e la sua vicenda non c'entrano nulla, però; Ulisse è uno dei miei gatti e spesso capita che la notte mi plani addosso mentre sto dormendo, cosa che di solito mi sveglia in modo irreparabile verso le 4 di mattina lasciandomi molto tempo per pensare. Voi direte "chissà quali idiozie possono saltare in testa a uno bacato come te a quell'ora".
Ecco, stanotte/mattina ho pensato a questo. Magari non sarà originale e qualcuno di voi, che siete sicuramente più svegli del sottoscritto, ci sarà già arrivato, magari per concludere che è una puttanata, ma tant'è.
Mi chiedo: perchè le nostre franchigie non attraggono interesse al di fuori di questo forum, al di là dei magrissimi risultati, mentre negli altri paesi del procoso non è così?
Al di là della popolarità del rugby nei vari paesi ho pensato alla faccenda delle dimensioni.
Lasciando stare il Sudafrica, gli altri paesi del procoso (Alba, Cymru ed Eire) sono piccoli paesi rispetto all'Italia, sia come estensione territoriale che come popolazione.
Ci sta che in un micropaese come Cymru 4 franchigie siano rappresentative del territorio, come pure in Eire e le due di Alba, che peraltro sono le squadre delle città principali.
Qui da noi le due franchigie non rappresentano se non due piccole città territorialmente vicine fra loro, il che rende estraneo ad esse tutto il resto del territorio nazionale.
Forse è questo un buon motivo per preferire un campionato domestico a due squadre che, risultati a parte, rendono estraneo il resto del paese?
Poi, per carità, sarà una puttanata pensata da un idiota svegliato dal gatto alle 4 di mattina, ma sarei curioso di sentire qualche parere su questo.
La chiamerò la "riflessione di Ulisse".
L'eroe omerico e la sua vicenda non c'entrano nulla, però; Ulisse è uno dei miei gatti e spesso capita che la notte mi plani addosso mentre sto dormendo, cosa che di solito mi sveglia in modo irreparabile verso le 4 di mattina lasciandomi molto tempo per pensare. Voi direte "chissà quali idiozie possono saltare in testa a uno bacato come te a quell'ora".
Ecco, stanotte/mattina ho pensato a questo. Magari non sarà originale e qualcuno di voi, che siete sicuramente più svegli del sottoscritto, ci sarà già arrivato, magari per concludere che è una puttanata, ma tant'è.
Mi chiedo: perchè le nostre franchigie non attraggono interesse al di fuori di questo forum, al di là dei magrissimi risultati, mentre negli altri paesi del procoso non è così?
Al di là della popolarità del rugby nei vari paesi ho pensato alla faccenda delle dimensioni.
Lasciando stare il Sudafrica, gli altri paesi del procoso (Alba, Cymru ed Eire) sono piccoli paesi rispetto all'Italia, sia come estensione territoriale che come popolazione.
Ci sta che in un micropaese come Cymru 4 franchigie siano rappresentative del territorio, come pure in Eire e le due di Alba, che peraltro sono le squadre delle città principali.
Qui da noi le due franchigie non rappresentano se non due piccole città territorialmente vicine fra loro, il che rende estraneo ad esse tutto il resto del territorio nazionale.
Forse è questo un buon motivo per preferire un campionato domestico a due squadre che, risultati a parte, rendono estraneo il resto del paese?
Poi, per carità, sarà una puttanata pensata da un idiota svegliato dal gatto alle 4 di mattina, ma sarei curioso di sentire qualche parere su questo.
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Inanazitutto la nazionale è una cosa e le franchigie un'altra.Consulente ha scritto: ↑10 nov 2020, 10:37Se vogliamo sopravvivere dobbiamo portare centinaia di migliaia, se non milioni di persone al rugby.
Non c'e' modello organizzativo o ripartizione delle risorse che possa fare questo miracolo: solo le vittorie internazionali possono.
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La nazionale accomuna tutti, le franchigie mi sembra interessino a pochi fuori da questo forum.
Poi, anche accettando la tua tesi top down (che contesto, ma tant'è) rimane il problema di come arrivare ad ottenerle queste vittorie internazionali.
Io penso, come ho detto più volte, che avere un campionato partecipato e diffuso su tutto il territorio nazionale allarghi la base e consenta di selezionare più giocatori di qualità estraendoli, appunto, da una base più larga. Altri pensano che due squadre possano fornire questa base.
Sta di fatto che le vittorie della nazionale all'orizzonte non si vedono e senza quelle, per stare al tuo ragionamento, crolla tutto, franchigie incluse.
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Re: La caduta finale dal Tier 1
perchè purtroppo il rugby in Italia interessa solamente ai 4 gatti che seguono contemporaneamente la nazionale, le franchigie ed i club più grossi. Tutto il resto sono discorsi relativi e che lasciano il tempo che trovano. Ieri su facebook seguo la diretta di un tipo che commentava l uscita della beta di Football manager 2021, non diceva niente di che, ma intanto aveva 2k visualizzazioni in diretta. Quanto mai una partita dell eccellenza ha fatto questi numeri?jpr williams ha scritto: ↑10 nov 2020, 10:38Volevo sottoporre alla vostra valutazione una riflessione che ho fatto stanotte.
La chiamerò la "riflessione di Ulisse".
L'eroe omerico e la sua vicenda non c'entrano nulla, però; Ulisse è uno dei miei gatti e spesso capita che la notte mi plani addosso mentre sto dormendo, cosa che di solito mi sveglia in modo irreparabile verso le 4 di mattina lasciandomi molto tempo per pensare. Voi direte "chissà quali idiozie possono saltare in testa a uno bacato come te a quell'ora".
Ecco, stanotte/mattina ho pensato a questo. Magari non sarà originale e qualcuno di voi, che siete sicuramente più svegli del sottoscritto, ci sarà già arrivato, magari per concludere che è una puttanata, ma tant'è.
Mi chiedo: perchè le nostre franchigie non attraggono interesse al di fuori di questo forum, al di là dei magrissimi risultati, mentre negli altri paesi del procoso non è così?
Al di là della popolarità del rugby nei vari paesi ho pensato alla faccenda delle dimensioni.
Lasciando stare il Sudafrica, gli altri paesi del procoso (Alba, Cymru ed Eire) sono piccoli paesi rispetto all'Italia, sia come estensione territoriale che come popolazione.
Ci sta che in un micropaese come Cymru 4 franchigie siano rappresentative del territorio, come pure in Eire e le due di Alba, che peraltro sono le squadre delle città principali.
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Forse è questo un buon motivo per preferire un campionato domestico a due squadre che, risultati a parte, rendono estraneo il resto del paese?
Poi, per carità, sarà una puttanata pensata da un idiota svegliato dal gatto alle 4 di mattina, ma sarei curioso di sentire qualche parere su questo.
Alla base di tutto c'è il problema che forse ci sopravvalutiamo troppo ed i paragoni con gli altri non reggono più
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Re: La caduta finale dal Tier 1
E infatti rischia di crollare tutto se non si trova una soluzione in fretta (come ho descritto piu' sopra).jpr williams ha scritto: ↑10 nov 2020, 10:43Sta di fatto che le vittorie della nazionale all'orizzonte non si vedono e senza quelle, per stare al tuo ragionamento, crolla tutto, franchigie incluse.
Comunque ne abbiamo discusso fin troppo. Mi spiace che tu e molti altri non riescano a vedere l'ovvio.
Per semplificare: si puo' difendere una posizione bottom up solo se si ha un interesse particolare in una squadra di club. Se non ti interessa il rugby italiano ma solo la tua realta' particolare e' perfettamente legittimo sostenere una posizione del genere. Autolesionista ma legittimo.
Altrimenti, se si ha a cuore il rugby italiano come movimento, una opzione bottom up non ha dignita' di dibattito perche' si basa sulla premessa sbagliata che un movimento possa auto sostentarsi' senza domanda di rugby, domanda che si genera solo con vittorie di alto livello. Per cui il problema diventa come ottenere successi nonostante la dimensione inadeguata del movimento.
Quando si sara' generata la domanda e sara' stabile, allora si potra' sviluppare anche la base in maniera coerente.
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Re: La caduta finale dal Tier 1
I club affiliati alle Zebre sono più di 90, credo.
Novanta.
A loro interessano le franchigie
Novanta.
A loro interessano le franchigie
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Re: La caduta finale dal Tier 1
Ma va?
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