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da Ilgorgo » 1 dic 2021, 15:52
Non sono d'accordo, sotto diversi aspetti. Provo a elencarli per punti:
- sensazione solo personale: non sento molto il fascino degli Europei, in tutti gli sport, perciò non mi mancano nel rugby
- sempre a mio avviso, è più interessante un torneo fuori dal tempo come il Sei Nazioni che un campionato europeo già patrimonio, come struttura, di tanti altri sport
- cosa darebbe in più un Europeo a otto squadre? Senza contare la difficoltà di immaginare un format attraente, è probabile che avremmo sempre le due squadre attualmente appartenenti al REC eliminate prima delle semifinali. Insomma al vertice della classifica non cambierebbe nulla, cambierebbe solo il modo con il quale quel vertice si forma
- un Europeo in fondo esiste già, anche nominalmente, ed è appunto quello di Georgia, Romania & C. Il fatto che non abbia grande successo può essere, forse, un'indicazione sulla non eccelsa attrattività di un torneo Europeo. Negli altri continenti la situazione è simile: in Nord America il Canada non partecipa ai campionati continentali e gli USA vi prendono parte, e solo saltuariamente, con una selezione regionale (quella degli stati del Sud-Est); in Sud America nelle ultime edizioni, se non sbaglio, l'Argentina entrava in corsa solo dalla finale e schierando una selezione minore (Jaguares o XV o Pampas); in Asia il Giappone ha smesso di partecipare ai campionati asiatici per eccessivo scarto sulle altre contendenti e ora il torneo è ridotto a un girone di vertice con solo tre nazioni; in Oceania ai campionati continentali non prendono parte né NZ, né Aus, né Fij, né Sam, né Ton e le sparute rimanenti (dalla Papua Guinea in giù) vi si iscrivono non costantemente; solo in Africa il campionato continentale sembra suscitare un più che discreto interesse e avere una certa solidità di partecipazione, ma anche qui l'unica Tier1 del continente, il Sud Africa, non partecipa per gli stessi motivi delle altre T1
- non mi pare che il rugby mondiale sia così ingessato, ho anzi quasi la sensazione opposta: lo spazio dedicato al 7s, la ricerca costante (come dicevi tu) di nuove regole, lo sforzo (non facile, visti i rischi di mettere in crisi la natura stessa di questo sport) di far fronte ai problemi legati ai danni cerebrali a lungo termine derivanti dall'attività agonistica, il nascere di nuovi tornei internazionali per club e franchigie, l'attenzione dedicata al rugby femminile con zelo fin esagerato (ormai nei programmi dei match non si capisce più se una partita è maschile o femminile poiché non viene specificato)... e forse altro che non mi viene in mente mi sembrano dimostrare un certo impegno, seppur forse un po' disordinato, nel mantenersi al passo con il mutare dei tempi