Accademia - Centri di Formazione e varie

[Mr Ian]

Quanto all aspetto tecnico, i giocatori di interesse regionale sono i nuovi cdfp, con la differenza che stavolta sono i tecnici regionali a muoversi nei club e vi garantisco che gli atleti sono più contenti sotto molti aspetti.
A me c'è un discorso che non piace leggere e sentire, quando si parla del "mio giocatore", per me gli atleti sono patrimonio del movimento attraverso il club che lavora nel e per il territorio, no viceversa.
Se tengo al mio giocatore, gli devo sempre offrire la possibilità di giocare al livello più alto possibile, se non posso permetterglielo, lo mando altrove. Poi qui entrano in campo un sacco di discorsi etc etc etc..
Quanto agli accademici che rimangono a Parma, sinceramente preferisco che facciano una stagione intera a stretto contatto con le Zebre, in serie A, con tutto rispetto, il livello non so quanto era probante per loro, soprattutto alla luce covid

[Garry]

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A me c'è un discorso che non piace leggere e sentire, quando si parla del "mio giocatore", per me gli atleti sono patrimonio del movimento attraverso il club che lavora nel e per il territorio, no viceversa.

Questo è un ottimo argomento che utilizzeranno i "Club Eletti" per rispondere alle rimostranze dei "Club-paria".
Consiglio a chi di dovere di copiare ed incollare nel proprio block notes

[Garry]

Fratelli di rugby:

Quindici ragazzi in stand by a Parma.
Oggi la FIR ha comunicato il nome degli atleti invitati a far parte dell’Accademia Francescato. Quindici atleti del 2002, nella fattispecie,
Valerio BIZZOTTO (Rugby Bassano 1975)
Mattia BONAN (Benetton Rugby)
Giovanni CENEDESE (Villorba Rugby)
Andrea CUOGHI (Modena Rugby 1965)
Giacomo FERRARI (UR Capitolina)
Paul Marie FORONCELLI (Rugby Vicenza)
Lapo FRANGINI (RC I Medicei)
Lorenzo GARLET (Rugby Feltre)
Riccardo GENOVESE (Cus Torino)
Filippo MARCHETTI (Rugby Bassano 1975)
Mattia MAZZANTI (Rugby Pieve 1971)
Luca RIZZOLI (UR Capitolina)
Pietro RODINA (Biella Rugby)
Matteo SCOLARO (Rugby Badia 1981)
Ross Michale Alwyn VINTCENT (Accademia Nazionale “Ivan Francescato”) comporranno l’organico della Francescato.
Come si possa pensare che una squadra di rugby possa essere composta da una rosa di quindici atleti è abbastanza bizzarro. Certo, faranno allenamenti congiunti con le Zebre che certo male non fa, ma quanto a minuti giocati in stagione saremmo pressoché a livello zero e questi sono i ragazzi che, unitamente, ai loro colleghi già in organico con altre squadre di TOP10 o URC disputeranno il SEI Nazioni U20.
Non era forse meglio prendere il toro per le corna e chiudere con un anno d’anticipo la Francescato?
Se le norme sui permit players varate nell’ultimo consiglio Federale del 4 settembre, hanno senso, esse avrebbero potuto essere già applicate nei confronti di questi quindici ragazzi, figli di nessuno, che per loro sfortuna non giocheranno nemmeno un minuto in stagione se non quelli in Nazionale U20.
Perché non “distribuirli” tra le squadre del TOP10, alle prese con ondate di Argentini per rimpolpare le loro rose?

Come saranno utilizzati?
Veramente non giocheranno nemmeno un minuto di partita?

[Mr Ian]

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A me c'è un discorso che non piace leggere e sentire, quando si parla del "mio giocatore", per me gli atleti sono patrimonio del movimento attraverso il club che lavora nel e per il territorio, no viceversa.

Questo è un ottimo argomento che utilizzeranno i "Club Eletti" per rispondere alle rimostranze dei "Club-paria".
Consiglio a chi di dovere di copiare ed incollare nel proprio block notes

il discorso è un altro, un club sarebbe eletto quando lavora nel territorio per lo sviluppo degli atleti, per il territorio quando lavora per prumovere la crescita nei club vicini...i discorsi che fai tu non dovrebbero manco esistere, infatti lo spirito di collaborazione e confronto in italia è pressocchè nullo, per maggiori informazioni chiedi a Coach8.
Il rugby non ci appartiene, non è nella nostra cultura.

[Garry]

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A me c'è un discorso che non piace leggere e sentire, quando si parla del "mio giocatore", per me gli atleti sono patrimonio del movimento attraverso il club che lavora nel e per il territorio, no viceversa.

Questo è un ottimo argomento che utilizzeranno i "Club Eletti" per rispondere alle rimostranze dei "Club-paria".
Consiglio a chi di dovere di copiare ed incollare nel proprio block notes

il discorso è un altro, un club sarebbe eletto quando lavora nel territorio per lo sviluppo degli atleti, per il territorio quando lavora per prumovere la crescita nei club vicini...i discorsi che fai tu non dovrebbero manco esistere, infatti lo spirito di collaborazione e confronto in italia è pressocchè nullo, per maggiori informazioni chiedi a Coach8.
Il rugby non ci appartiene, non è nella nostra cultura.

Ma su questo sono d’accordo. Sono le cose che scrivo anche qui da anni.
Qui, adesso, invece tu parlavi di un mondo ideale, io del mondo reale

[speartakle]

Se dai premi di formazione ai club è chiaro che si innescano meccanismi di "mio giocatore"... Per quanto sia d'accordo che alla fine i ragazzi devono giocare dove si sentono a proprio agio, se non ci sono altri riconoscimenti degli investimenti e del lavoro fatto è dura non alzare neanche un sopracciglio quando il tecnico del club vicino, magari sfruttando il fatto che ha i contatti dei giocatori perché è tecnico regionale inizia a chiamare i giocatori delle altre squadre...(true story)

[jentu]

Se dai premi di formazione ai club è chiaro che si innescano meccanismi di "mio giocatore"... Per quanto sia d'accordo che alla fine i ragazzi devono giocare dove si sentono a proprio agio, se non ci sono altri riconoscimenti degli investimenti e del lavoro fatto è dura non alzare neanche un sopracciglio quando il tecnico del club vicino, magari sfruttando il fatto che ha i contatti dei giocatori perché è tecnico regionale inizia a chiamare i giocatori delle altre squadre...(true story)

Visto e rivisto, anche in modo organizzato con maldicenza flatulente inclusa.
Per fortuna il tempo è signore.

[Mr Ian]

infatti la questione non è mondo reale o ideale, ma persone piccole e signori. Il nostro sport per quanto si riempi la bocca del termine valori, è abitato da tanti piccoli uomini che si divertono sulle spalle dei ragazzi...

[Garry]

Sarò stato sfortunato nelle mie conoscenze, ma a me sembra che siano tutti così.
99,9%

[Garry]

La questione non è mondo reale o ideale ma, generalmente parlando, la questione è che per dialogare bisognerebbe parlare dello stesso argomento, altrimenti è un monologo

[speartakle]

le accademie delle due celtiche saranno u23. i permit player u24.

A me sinceramente sembra che l'insieme dei giocatori papabili per le accademie u23 sia sovrapponibile ai permi player.

Quindi idealmente gli atleti dalla u20 in poi (le accademie dei club dovranno esserlo dato che esiste un campionato u19) sono i papabili per essere permit/accademico. Ecco però mi piacerebbe sapere quale sarà la differenza dall'essere accademico/permit. faranno anche attività e o partite? boh.
Vedremo cosa si è escogitato.

[Luqa-bis]

@ Teone

Per esprimersi a mi manera:

nel Regno dei Pallaovalanti, tutti i bambini andavano a scuola in parrocchia, alcuni direttamente alla pieve o alla abbazia, o addirittura in curia.
Da grandi lavoravano dove si poteva, alcuni nella città del pontefice, altri in quella del governatore di mezzo, altri negli arsenali del vescovo.
Tanti negli arsenali della Terra dei Moccoligentili, terra di anime pie ma passionali , terra eletta per i pallaovalanti.
Però nessuna sapeva costruire cattedrali come i vicini di Oltremonte, o navi come gli eretici di Biancacosta, un regno di là dal mare.

Un giorno un nuovo re, salì al trono, non veniva dalla Città Eletta, ma dall'altra riva del fiume. Un tipo un po' rozzo, si dice che fosse stato prima coppiere del vecchio re, ma che poi lo avesse rovesciato con un calcio nel sedere.
Dando seguito a qualcuno dei suoi ciambellani, staffieri, coppieri, ecc. decise che avrebbe fondato le scuole dei Ducati, e le accademie del Regno.
E parte degli studenti cambiò scuola.
Oh, intendiamoci, alle elementari e alle medie andavano ancora in parrocchia, alcuni dal Pievano o dall'Abate, alcuni anche dal Vescovo.
Ma i Pretoriani del Re, prendevano i migliori e li mandavano nelle scuole del Ducato e poi nelle Accademie del Re, non più nei licei e nei seminari della diocesi.

Cominciarono a fare belle barche, belle chiesette.... eh, ma cattedrali e vascelli, quelli no. Negli arsenali dei ducati comandavano ancora i vecchi capimastro, quelli cresciuti a sermone, idromele e peana da moccolo e avemmarie .
Insomma, bravi per iole, gozzi e topi, forse per qualche galea ma non per galeoni e incrociatori.

Per i devoti fedeli di vescovi ed abati il peccato originale era nelle laiche scuole dell'armata.
Là, senza il conforto della devota fede al suono della campana, i giovani crescevano bruti e molli, certi del posto da centurioni, viziati da chiamate secondo famiglia o "sacrifico di madre".
Il male non era negli arsenali, ma nelle scuole da dove uscivan più dotti che prima, ma molli, senza conoscer lo duro pane della fatica.
"Il nerbo, il nerbo" dicean pievani e parroci, "se non lo assaggi assieme al verbo della fede, non potrai mai averlo nella pugna"..

Per sintesi.
Se dal liceo o dal tecnico escono ragazzi con 90-95/100, e test PISA da eccellenza, e dalle Università laureati che reggono il confronto con quelli dei migliori atenei, ma poi le aziende fan male ponti e treni, io la colpa la cercherei nelle aziende, non nelle scuole e nelle università.

[Ilgorgo]

Non so se questo può essere lo spazio giusto
Un altro utile articolo dalla Gazzetta on line

Confronto tra le squadre iscritte in Veneto nel campionato 2019/20 e in quello 2021/22

Serie C: da 28 a 29 squadre (+3%)
Under 19 (ex U18): da 35 a 26 (-25%)
Under 17 (ex U16): da 39 a 32 (-18%)

https://metadellaltromondo.gazzetta.it/ ... -under-17/

[Garry]

Nelle altre regioni sarà pure peggio.
Però su questi numeri incideranno anche le fusioni, gli accorpamenti eccetera.
Sarebbe interessante un raffronto sul numero di tesserati, ma questo è sempre stato un dato misterioso

[speartakle]

Non so se questo può essere lo spazio giusto
Un altro utile articolo dalla Gazzetta on line

Confronto tra le squadre iscritte in Veneto nel campionato 2019/20 e in quello 2021/22

Serie C: da 28 a 29 squadre (+3%)
Under 19 (ex U18): da 35 a 26 (-25%)
Under 17 (ex U16): da 39 a 32 (-18%)

https://metadellaltromondo.gazzetta.it/ ... -under-17/

da quel che mi risulta alcune società nelle giovanili si sono iscritte ma è da vedere se riescono a portare a termine la stagione, dati i numeri che hanno.
la fir ha anche ampliato le possibilità sul numero di giocatori disponibili durante la partita ed eliminando multe/squalifiche, ma per alcuni sarà dura lo stesso.