mi sembra giusto aprire un topic sul rugby giocato in carrozzina nelle paraolimpiadi di pechino
le paraolimpiade vengono trasmesse su rai sport, comunque in generale i media non ne danno ne notizia ne giusta importanza quindi cerco nel mio piccolo di renderlo noto.
trovate molti bei video e notizie su http://rugby1823.blogosfere.it/
vi riporto alcuni articoli e video
http://rugby1823.blogosfere.it/2008/09/ ... liono.html
http://rugby1823.blogosfere.it/2008/09/ ... olare.html
http://rugby1823.blogosfere.it/2008/09/ ... glese.html
articolo e alcune foto delle piu' belle
http://rugby1823.blogosfere.it/2008/09/ ... pioni.html
film
http://rugby1823.blogosfere.it/2008/09/ ... ncite.html
Uscito negli Stati Uniti nel 2005, Murderball è un documentario diretto da Henry Alex Rubin e Dana Adam Shapiro, che racconta la vera storia della strada che ha portato le nazionali Usa e canadese alle Paralimpiadi di Atene, nel 2004. Un racconto crudo, duro, senza falsi buonismi che descrive la realtà di ragazzi costretti su una sedia a rotelle.
Il film ne racconta la storia, la scelta di provare il Wheelchair rugby e la forte rivalità che li guiderà sul campo da gioco. L'azione di svolge tra il 2002 e il 2004 e i giocatori coinvolti non si intimidiscono davanti alla telecamera nel raccontare la loro vita. Che si tratti di descrivere l'incidente che li ha paralizzati, di raccontare il sesso di un portatore di handicap, o di spiegare come ci si sente quando la tua nazione ti reputa troppo vecchio per giocare e si decide di "passare dall'altra parte", andando ad allenare gli odiati canadesi, i protagonisti non si tirano indietro.
Tra i giocatori protagonisti del film ci sono Mark Zupan (sulla locandina), Andy Cohn e Scott Hogsett (foto sopra a destra), tre atleti convocati anche quest'anno nella nazionale americana a Pechino. Proprio Mark Zupan, anche per i tatuaggi e il fisique du role, è diventato un personaggio negli Stati Uniti ed è stato il vero protagonista del film. A Pechino farà valere la sua esperienza e leadership per guidare gli Usa alla conquista di una medaglia. Qui sotto il trailer del film.
PARAOLIMPIADI: RUGBY A PECHINO
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Re: PARAOLIMPIADI: RUGBY A PECHINO
Ma la palla non è ovale!!! Comunque buona...almeno alle paraolimpiadi
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Re: PARAOLIMPIADI: RUGBY A PECHINO
Wheelchair rugby - Nata in Italia la Federazione Rugby Ruote!!!
rugby 1823
Arriva da Bolzano una bellissima notizia per gli appassionati della palla ovale, ma soprattutto per tutti i disabili che durante queste Paralimpiadi hanno avuto modo di conoscere il Wheelchair rugby e ne sono rimasti affascinati come noi. Grazie al Sudtirolo Rugby e all'impegno di Alvaro de Astica Hernandez, Stefano Minozzi, Paolo Bressolin, Fabio Demattè e Beppe Morainfatti, è nata il 1° agosto 2008 la Federazione Italiana Rugby Ruote - Wheelsport che darà la possibilità di far nascere e crescere anche da noi il Murderball! Qui sotto trovate il primo comunicato ufficiale e il link al siti dell'Associazione!
Nasce a Bolzano, il primo agosto 2008, la “Federazione Italiana Rugby Ruote – Wheelsport”: si tratta del primo connubio dedicato allo sport del rugby adattato alle esigenze anche di atleti disabili nato in Italia. A Presidente è stato eletto Stefano Minozzi, vicepresidente Alvaro de Astica Hernandez.
La federazione si occuperà della promozione del rugby come disciplina sportiva per la creazione di occasioni di gioco a squadre, campionati, allenamenti in palestra. Si tratta di un’ottima occasione per tutti gli appassionati di rugby di avvicinarsi a questo mondo. Esiste anche un sito www.wheelsport.it, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulla Federazione e anche un approfondimento sulla storia dello sport per disabili. La federazione promuoverà anche una “cultura” dello sport: le due finalità principali dell’ attività fisico sportiva riguardano lo sviluppo delle potenzialità individuali (incremento di capacità e acquisizione di abilità) e l'integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative.
Lo sport può rappresentare un’esperienza bella e gratificante, può favorire la maturazione e la crescita, può migliorare l’immagine di sé e la sicurezza personale, è quindi importante offrire una gamma di opportunità appropriate alle abilità dei disabili, ma ciò non deve mai implicare confronto o competizione con i non disabili quando il tipo di handicap limita le loro capacità funzionali in confronto ai non disabili stessi. Lo sport possiede virtù integratrici e socializzanti, per la sua propria essenza, perché la sua pratica obbliga al rispetto di regole,
accettate e interiorizzate. L’attività sportiva permette di trasmettere valori universali di giustizia, uguaglianza, democrazia. La persona disabile rischia spesso di sviluppare un'immagine di sé molto negativa, un senso di impotenza che la induce a considerarsi incapace di affrontare le difficoltà e che può divenire fattore condizionante per ulteriori insuccessi e fallimenti. Lo sport lo fa “vincere”.
E, insieme ai disabili, vince anche il Sudtirolo Rugby che ancora una volta di dimostra attento e sensibile a quei valori che dovrebbero accompagnare lo sport in ogni suo passo. A nome di Rugby 1823 faccio i miei complimenti ad Alvaro, che mi ha comunicato questa bellissima notizia, a tutti coloro che partecipano a questa iniziativa e auguro loro un grandissimo in bocca al lupo!
rugby 1823
Arriva da Bolzano una bellissima notizia per gli appassionati della palla ovale, ma soprattutto per tutti i disabili che durante queste Paralimpiadi hanno avuto modo di conoscere il Wheelchair rugby e ne sono rimasti affascinati come noi. Grazie al Sudtirolo Rugby e all'impegno di Alvaro de Astica Hernandez, Stefano Minozzi, Paolo Bressolin, Fabio Demattè e Beppe Morainfatti, è nata il 1° agosto 2008 la Federazione Italiana Rugby Ruote - Wheelsport che darà la possibilità di far nascere e crescere anche da noi il Murderball! Qui sotto trovate il primo comunicato ufficiale e il link al siti dell'Associazione!
Nasce a Bolzano, il primo agosto 2008, la “Federazione Italiana Rugby Ruote – Wheelsport”: si tratta del primo connubio dedicato allo sport del rugby adattato alle esigenze anche di atleti disabili nato in Italia. A Presidente è stato eletto Stefano Minozzi, vicepresidente Alvaro de Astica Hernandez.
La federazione si occuperà della promozione del rugby come disciplina sportiva per la creazione di occasioni di gioco a squadre, campionati, allenamenti in palestra. Si tratta di un’ottima occasione per tutti gli appassionati di rugby di avvicinarsi a questo mondo. Esiste anche un sito www.wheelsport.it, dove è possibile reperire maggiori informazioni sulla Federazione e anche un approfondimento sulla storia dello sport per disabili. La federazione promuoverà anche una “cultura” dello sport: le due finalità principali dell’ attività fisico sportiva riguardano lo sviluppo delle potenzialità individuali (incremento di capacità e acquisizione di abilità) e l'integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative.
Lo sport può rappresentare un’esperienza bella e gratificante, può favorire la maturazione e la crescita, può migliorare l’immagine di sé e la sicurezza personale, è quindi importante offrire una gamma di opportunità appropriate alle abilità dei disabili, ma ciò non deve mai implicare confronto o competizione con i non disabili quando il tipo di handicap limita le loro capacità funzionali in confronto ai non disabili stessi. Lo sport possiede virtù integratrici e socializzanti, per la sua propria essenza, perché la sua pratica obbliga al rispetto di regole,
accettate e interiorizzate. L’attività sportiva permette di trasmettere valori universali di giustizia, uguaglianza, democrazia. La persona disabile rischia spesso di sviluppare un'immagine di sé molto negativa, un senso di impotenza che la induce a considerarsi incapace di affrontare le difficoltà e che può divenire fattore condizionante per ulteriori insuccessi e fallimenti. Lo sport lo fa “vincere”.
E, insieme ai disabili, vince anche il Sudtirolo Rugby che ancora una volta di dimostra attento e sensibile a quei valori che dovrebbero accompagnare lo sport in ogni suo passo. A nome di Rugby 1823 faccio i miei complimenti ad Alvaro, che mi ha comunicato questa bellissima notizia, a tutti coloro che partecipano a questa iniziativa e auguro loro un grandissimo in bocca al lupo!
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Re: PARAOLIMPIADI: RUGBY A PECHINO
Paralimpiadi - Intervista ai nazionali tedeschi di Murderball
rugby 1823
In Italia il rugby in carrozzella è agli albori, ma i motivi che possono spingere un ragazzo, o una ragazza, a scegliere questo sport sono tantissimi. Grazie alla gentilezza e disponibilità della Federazione tedesca di rugby in carrozzella, Rugby 1823 ha potuto porre alcune domande ai giocatori della nazionale, impegnata a Pechino nel torneo olimpico. Nonostante fossero stati inclusi in un girone di ferro, con tre squadre che puntavano all’oro, i tedeschi hanno combattuto alla pari sia con la Gran Bretagna, l’Australia e la Nuova Zelanda, onorando il torneo e dimostrandosi una delle squadre più forti al mondo.
Introdotto nel 1993, con 250 giocatori e quattro Leghe, il rugby in carrozzella è una realtà ormai consolidata in Germania, la cui nazionale ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney, Atene e, ora, di Pechino. Ma ecco cosa ha spinto Joerg Holzem, Salih Koeseoglu e gli altri giocatori tedeschi a scegliere il rugby in carrozzella. Una testimonianza che, spero, convinca il Cip o altre associazioni per disabili a provare a portare il Wheelchair rugby anche in Italia.
Che cosa ti ha spinto a scegliere il rugby in carrozzella?
“Prima di avvicinarmi al rugby ho provato altri sport – afferma Holzem – come il tennis tavolo e il tiro con l’arco. Ma mi mancava il contatto fisico, l’agonismo vero, e quello lo trovi solo con il rugby”. Per un altro giocatore, invece, la scelta è stata obbligata “E’ l’unico sport in cui un tetraplegico può partecipare. E’ bellissimo, perché non mi fa sentire diverso dagli altri”. Per Salih Koeseoglu (foto a destra), invece “Avevo voglia di un gioco di squadra, dove stare insieme ad amici e lottare assieme. Mi sono avvicinato ai diversi sport di squadra, ma alla fine mi sono innamorato del rugby”. “E’ l’unico sport che mi permette di spingermi al limite delle mie capacità fisiche, di mettermi in gioco ogni giorno e di potenziare il mio fisico” afferma Maik Baumann (foto in alto a sinistra).
Il rugby in carrozzella ha cambiato la tua vita di ogni giorno? Perché un ragazzo disabile dovrebbe scegliere il Murderball?
“Il rugby in carrozzella ha rivoluzionato tutto per me – dichiara sempre Schmitt – Oggi non ho più bisogno di qualcuno che mi aiuti a muovermi, che sia vicino a me in ogni momento della mia vita. Sono diventato di nuovo autonomo e questo è bellissimo!” “Sì, l’autonomia è fondamentale per noi – conferma Holzem – e oggi alcuni di noi possono di nuovo guidare la macchina, proprio grazie agli esercizi che abbiamo fatto per migliorare nel rugby”. Insomma, un aiuto fisico importante, ma non solo, come dice Christian Goetze (nella foto a sinistra) a fine intervista “Diventare più forti, più indipendenti è importantissimo, ma credo che uno sport come il rugby ti dia anche di più. È una questione mentale, credi di più in te stesso, diventi più forte dentro, prima ancora che fuori. L’autonomia, la possibilità di avere una vita normale spesso non ci è preclusa dal nostro fisico, ma prima ancora dalla nostra testa. Ti senti impotente e lo diventi. Grazie al Murderball, invece, fai uscire la tua voglia di combattere e prendi coscienza di te stesso”.
Le Paralimpiadi del rugby sono finite, ma questo non significa che debba scomparire per i prossimi quattro anni. Rugby 1823 terrà sempre gli occhi aperti e vi aggiornerà sui tornei e gli eventi che ruotano intorno al Murderball. Perché, come si legge qui sopra, il rugby in carrozzella ha cambiato la vita di questi ragazzi. Sarebbe bello se, in futuro, potesse cambiare la vita anche di molti italiani.
rugby 1823
In Italia il rugby in carrozzella è agli albori, ma i motivi che possono spingere un ragazzo, o una ragazza, a scegliere questo sport sono tantissimi. Grazie alla gentilezza e disponibilità della Federazione tedesca di rugby in carrozzella, Rugby 1823 ha potuto porre alcune domande ai giocatori della nazionale, impegnata a Pechino nel torneo olimpico. Nonostante fossero stati inclusi in un girone di ferro, con tre squadre che puntavano all’oro, i tedeschi hanno combattuto alla pari sia con la Gran Bretagna, l’Australia e la Nuova Zelanda, onorando il torneo e dimostrandosi una delle squadre più forti al mondo.
Introdotto nel 1993, con 250 giocatori e quattro Leghe, il rugby in carrozzella è una realtà ormai consolidata in Germania, la cui nazionale ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney, Atene e, ora, di Pechino. Ma ecco cosa ha spinto Joerg Holzem, Salih Koeseoglu e gli altri giocatori tedeschi a scegliere il rugby in carrozzella. Una testimonianza che, spero, convinca il Cip o altre associazioni per disabili a provare a portare il Wheelchair rugby anche in Italia.
Che cosa ti ha spinto a scegliere il rugby in carrozzella?
“Prima di avvicinarmi al rugby ho provato altri sport – afferma Holzem – come il tennis tavolo e il tiro con l’arco. Ma mi mancava il contatto fisico, l’agonismo vero, e quello lo trovi solo con il rugby”. Per un altro giocatore, invece, la scelta è stata obbligata “E’ l’unico sport in cui un tetraplegico può partecipare. E’ bellissimo, perché non mi fa sentire diverso dagli altri”. Per Salih Koeseoglu (foto a destra), invece “Avevo voglia di un gioco di squadra, dove stare insieme ad amici e lottare assieme. Mi sono avvicinato ai diversi sport di squadra, ma alla fine mi sono innamorato del rugby”. “E’ l’unico sport che mi permette di spingermi al limite delle mie capacità fisiche, di mettermi in gioco ogni giorno e di potenziare il mio fisico” afferma Maik Baumann (foto in alto a sinistra).
Il rugby in carrozzella ha cambiato la tua vita di ogni giorno? Perché un ragazzo disabile dovrebbe scegliere il Murderball?
“Il rugby in carrozzella ha rivoluzionato tutto per me – dichiara sempre Schmitt – Oggi non ho più bisogno di qualcuno che mi aiuti a muovermi, che sia vicino a me in ogni momento della mia vita. Sono diventato di nuovo autonomo e questo è bellissimo!” “Sì, l’autonomia è fondamentale per noi – conferma Holzem – e oggi alcuni di noi possono di nuovo guidare la macchina, proprio grazie agli esercizi che abbiamo fatto per migliorare nel rugby”. Insomma, un aiuto fisico importante, ma non solo, come dice Christian Goetze (nella foto a sinistra) a fine intervista “Diventare più forti, più indipendenti è importantissimo, ma credo che uno sport come il rugby ti dia anche di più. È una questione mentale, credi di più in te stesso, diventi più forte dentro, prima ancora che fuori. L’autonomia, la possibilità di avere una vita normale spesso non ci è preclusa dal nostro fisico, ma prima ancora dalla nostra testa. Ti senti impotente e lo diventi. Grazie al Murderball, invece, fai uscire la tua voglia di combattere e prendi coscienza di te stesso”.
Le Paralimpiadi del rugby sono finite, ma questo non significa che debba scomparire per i prossimi quattro anni. Rugby 1823 terrà sempre gli occhi aperti e vi aggiornerà sui tornei e gli eventi che ruotano intorno al Murderball. Perché, come si legge qui sopra, il rugby in carrozzella ha cambiato la vita di questi ragazzi. Sarebbe bello se, in futuro, potesse cambiare la vita anche di molti italiani.
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Re: PARAOLIMPIADI: RUGBY A PECHINO
rugby 1823
Dopo quattro giorni durante i quali abbiamo potuto conoscere meglio il rugby in carrozzella, scoprire alcuni dei suoi campioni e appassionarci a questo sport grazie a Rai Sport Più (anche se ieri non si è visto granché) siamo giunti al gran finale.
Oggi, infatti, si disputano gli ultimi quattro incontri del torneo di Wheelchair rugby alle Paralimpiadi di Pechino. Si parte alle 7.00 con Giappone-Cina, valida per il 7-8 posto, seguita alle 9.00 da Germania-Nuova Zelanda che assegnerà il 5 e 6 posto. Alle 12, poi, la sfida per il bronzo tra Gran Bretagna-Canada. Alle 14, infine, come detto saranno Stati Uniti e Australia a giocarsi la medaglia d'oro delle Paralimpiadi di Pechino 2008.
MEDAGLIA D'ORO AGLI STATI UNITI CHE BATTONO IN FINALE L'AUSTRALIA PER 53 a 44!!!
Aspettando la finalissima, ecco alcuni dati statistici riguardanti Stati Uniti e Australia.
Entrambe le formazioni arrivano imbattute alla sfida per l'oro, con gli Stati Uniti che hanno realizzato la migliore media mete (45.3 per partita), anche se il loro girone è stato, sinceramente, più facile di quello australiano. Will Groulx è il miglior realizzatore Usa, con una media di 12 mete per partita, mentre l'australiano Ryley Batt si è dimostrato il miglior realizzatore dell'intero torneo, con un'incredibile media di 24 marcature a gara.
Le due formazioni si sono già sfidate due volte nelle passate edizioni paralimpiche e gli Stati Uniti si sono imposti in entrambe le occasioni. Non solo, ma quella di oggi è la riproposizione della finale del 2000 a Sydney, quando gli Usa vinsero match e medaglia d'oro con il punteggio di 32-31. I campioni olimpici uscenti, invece, sono i neozelandesi che quattro anni fa batterono il Canada in finale.
Infine, sempre a proposito degli Stati Uniti, è da sottolineare che, grazie alla finale raggiunta quest'anno e alla debacle neozelandese, i nordamericani rimangono l'unica nazionale a essere sempre andata a medaglie da quando il wheelchair rugby è sport paralimpico.
CANADA DI BRONZO: Assegnata la prima medaglia del torneo di Wheelchair rugby a Pechino! Il Canada ha superato la Gran Bretagna con il punteggio di 47-41 e, anche se di un metallo meno prezioso, ha confermato il podio di quattro anni fa ad Atene. Miglior marcatore Troye Collins con 16 marcature.
Finale Pechino 2008
WHEELCHAIR RUGBY
Stati Uniti - Australia 53-44
STATI UNITI
LYDUCH Norm, ZUPAN Mark, McBRIDE Seth, HOGSETT Scott, WILMOTH Joel, SUMNER Chance, KIRKLAND Bryan, COHN Andy, REGIER Jason, SPRINGER Nick, GROULX Will
AUSTRALIA
CARR Cameron, BOXALL Grant, ALMAN Bryce, SCOTT Ryan, PORTER Steve, BRAND Shane, VITALE Scott, SMITH Greg, BATT Ryley, HUCKS George, ERDEM Nazim
LA PARTITA: Finale equilibratissima per quasi trequarti di gara, con Stati Uniti e Australia che si battono colpo su colpo in una battaglia spesso al limite delle regole. Ma nel finale del terzo quarto gli Usa riescono a creare il break decisivo per aggiudicarsi la medaglia d'oro. L'ultimo quarto, a questo punto, diventa l'ultima spiaggia per l'Australia che non riesce però ad avvicinarsi agli Stati Uniti e si deve accontentare della medaglia d'argento. A breve le immagini dell'incontro! Come ovvio e scontato, sono stato ancora una volta Groulx e Batt i mattatori dell'incontro. L'americano con 16 realizzazioni ha migliorato la propria media del torneo, mentre l'australiano ha "deluso" un po', realizzando "solo" 23 punti!
Dopo quattro giorni durante i quali abbiamo potuto conoscere meglio il rugby in carrozzella, scoprire alcuni dei suoi campioni e appassionarci a questo sport grazie a Rai Sport Più (anche se ieri non si è visto granché) siamo giunti al gran finale.
Oggi, infatti, si disputano gli ultimi quattro incontri del torneo di Wheelchair rugby alle Paralimpiadi di Pechino. Si parte alle 7.00 con Giappone-Cina, valida per il 7-8 posto, seguita alle 9.00 da Germania-Nuova Zelanda che assegnerà il 5 e 6 posto. Alle 12, poi, la sfida per il bronzo tra Gran Bretagna-Canada. Alle 14, infine, come detto saranno Stati Uniti e Australia a giocarsi la medaglia d'oro delle Paralimpiadi di Pechino 2008.
MEDAGLIA D'ORO AGLI STATI UNITI CHE BATTONO IN FINALE L'AUSTRALIA PER 53 a 44!!!
Aspettando la finalissima, ecco alcuni dati statistici riguardanti Stati Uniti e Australia.
Entrambe le formazioni arrivano imbattute alla sfida per l'oro, con gli Stati Uniti che hanno realizzato la migliore media mete (45.3 per partita), anche se il loro girone è stato, sinceramente, più facile di quello australiano. Will Groulx è il miglior realizzatore Usa, con una media di 12 mete per partita, mentre l'australiano Ryley Batt si è dimostrato il miglior realizzatore dell'intero torneo, con un'incredibile media di 24 marcature a gara.
Le due formazioni si sono già sfidate due volte nelle passate edizioni paralimpiche e gli Stati Uniti si sono imposti in entrambe le occasioni. Non solo, ma quella di oggi è la riproposizione della finale del 2000 a Sydney, quando gli Usa vinsero match e medaglia d'oro con il punteggio di 32-31. I campioni olimpici uscenti, invece, sono i neozelandesi che quattro anni fa batterono il Canada in finale.
Infine, sempre a proposito degli Stati Uniti, è da sottolineare che, grazie alla finale raggiunta quest'anno e alla debacle neozelandese, i nordamericani rimangono l'unica nazionale a essere sempre andata a medaglie da quando il wheelchair rugby è sport paralimpico.
CANADA DI BRONZO: Assegnata la prima medaglia del torneo di Wheelchair rugby a Pechino! Il Canada ha superato la Gran Bretagna con il punteggio di 47-41 e, anche se di un metallo meno prezioso, ha confermato il podio di quattro anni fa ad Atene. Miglior marcatore Troye Collins con 16 marcature.
Finale Pechino 2008
WHEELCHAIR RUGBY
Stati Uniti - Australia 53-44
STATI UNITI
LYDUCH Norm, ZUPAN Mark, McBRIDE Seth, HOGSETT Scott, WILMOTH Joel, SUMNER Chance, KIRKLAND Bryan, COHN Andy, REGIER Jason, SPRINGER Nick, GROULX Will
AUSTRALIA
CARR Cameron, BOXALL Grant, ALMAN Bryce, SCOTT Ryan, PORTER Steve, BRAND Shane, VITALE Scott, SMITH Greg, BATT Ryley, HUCKS George, ERDEM Nazim
LA PARTITA: Finale equilibratissima per quasi trequarti di gara, con Stati Uniti e Australia che si battono colpo su colpo in una battaglia spesso al limite delle regole. Ma nel finale del terzo quarto gli Usa riescono a creare il break decisivo per aggiudicarsi la medaglia d'oro. L'ultimo quarto, a questo punto, diventa l'ultima spiaggia per l'Australia che non riesce però ad avvicinarsi agli Stati Uniti e si deve accontentare della medaglia d'argento. A breve le immagini dell'incontro! Come ovvio e scontato, sono stato ancora una volta Groulx e Batt i mattatori dell'incontro. L'americano con 16 realizzazioni ha migliorato la propria media del torneo, mentre l'australiano ha "deluso" un po', realizzando "solo" 23 punti!
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Re: PARAOLIMPIADI: RUGBY A PECHINO
Giù il cappello!
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)