Il rugby mi ha tolto dalla strada

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Rugby-Tv
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da Rugby-Tv » 26 ago 2009, 12:55

si ma non vale, ci fate venire una voglia di vedere quella partita che non avete idea.

Complimenti

yary
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da yary » 26 ago 2009, 13:11

MARCOGRUN ha scritto:A Ersì, tu me stuzzichi...
Tra poco ritorno su quella partita e sulle tue considerazioni e quelle del grande Franco, che spero abbia letto quello che abbiamo scritto su di lui.
MA CERTO CHE L'HA LETTO QUELLO CHE TU HAI SCRITTO,
e sai cos'ha detto? <<ma come fà a sapere tutte ste notizie, chi gliele ha dette?>>, gli ho risposto che non solo sà un sacco di cose su di lui ma anche su altri exnazionali.
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GRUN
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GRUN » 26 ago 2009, 16:48

Rugby-Tv, per ringraziarti dell'apprezzamento e per soddisfare in parte la tua curiosità farò un riassunto di quanto avvenne quel giorno. Poi passerò a quei due impuniti dei fratelli Bargelli e alle loro cogitazioni, specie a quelle rese pubbliche da sor Ersilio...
La partita del 28 novembre 1979 venne giocata di mercoledì ed in pratica chiuse la breve tournée autunnale della Nuova Zelanda, che il 10 novembre aveva affrontato la Scozia a Murrayfield, vincendo 20-6, e sabato 24 novembre aveva superato, al termine di una battaglia durissima, 10-9 l'Inghilterra a Twickenam. E' importante ricordare lo sforzo compiuto per battere gli inglesi, perché è probabile che i tuttineri ne abbiano poi risentito nel match contro l'Italia, questo sia detto senza voler svilire la grande prestazione degli azzurri.
La scelta di concludere il tour in Italia si spiega col rispetto che il movimento italiano aveva meritato due anni prima grazie alla prestazione del XV del presidente contro gli All Blacks all'Appiani di Padova e anche col desiderio della delegazione neozelandese di trascorrere alcuni giorni da turisti felici visitando Venezia. Anche nel 1977 il gruppo neozelandese, che aveva preso alloggio in un hotel di Jesolo, aveva voluto in primis gironzolare tra canali e Piazza San Marco... Gli All Blacks valutarono comunque l'impegno non meritevole della qualifica di test e la squadra che schierarono (comunque fortissima, a tutti gli effetti nazionale maggiore) giocò con la denominazione di New Zealand XV. Per questa ragione accettarono che la partita fosse arbitrata da un italiano, il romano Pogutz.
La federazione italiana concesse invece il cap agli azzurri, consapevole pure della risonanza che un evento del genere avrebbe avuto e dell'interesse che avrebbe suscitato. Ad aiutare lo sforzo promozionale dei dirigenti italiani contribuì la diretta televisiva sul secondo canale Rai, con telecronaca del veneto Mirko Petternella; Paolo Rosi, la voce storica del rugby italiano, alla sera avrebbe dovuto commentare un match di pugilato per Mercoledì Sport, uno spazio che il primo canale dedicava ogni settimana, alle 22,30 circa, ad eventi di varie discipline.
Malgrado la collocazione insolita, per giorno designato ed orario, a Rovigo si riversarono appassionati da ogni angolo d'Italia, creando non pochi problemi agli organizzatori, colti di sorpresa da un afflusso così consistente. Nelle ore immediatamente precedenti la partita apparve chiaro a tutti, forze dell'ordine comprese, che lo stadio Battaglini, che da poco era stato dotato della seconda tribuna, quella più capiente, non avrebbe potuto garantire a tutti i tifosi un posto sugli spalti. Dopo molte titubanze ed indecisioni, il prefetto concesse l'autorizzazione a giocare ed i presenti "in esubero" vennero fatti accomodare sul prato, a pochi metri dalla linea laterale...
In questo clima di festa ed esaltazione collettiva Pierre Villepreux, il grande tecnico francese a guida della nazionale e di un movimento che grazie a lui e al suo predecessore Roy Bish era in crescita tumultuosa, annusò l'aria e capì che era clima da leggenda. Nel discorso pre-partita Villepreux, tolosano emotivo, colto, visionario ed immaginifico si fece prendere dal phatos e non trattenne le lacrime: eventuali eccessi di retorica gli sarebbero stati perdonati per sempre, perché riuscì a motivare e coinvolgere una squadra alla quale non mancavano certo qualità tecniche, specie tra i tre-quarti.

MAX_AM
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da MAX_AM » 26 ago 2009, 17:20

L'eleganza del Grun :wink:
E' sempre bello farci cullare dai tuoi deliziosi resoconti.
Grazie Marco
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GiorgioXT
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GiorgioXT » 26 ago 2009, 21:35

Rugby-Tv ha scritto:si ma non vale, ci fate venire una voglia di vedere quella partita che non avete idea.

Complimenti
Se permettete, è una vergogna che la Federazione , che questi filmati li ha certamente e che non ha problemi di diritti, non li renda disponibili da scaricarli o in streaming .

yary
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da yary » 27 ago 2009, 9:29

GiorgioXT ha scritto:
Rugby-Tv ha scritto:si ma non vale, ci fate venire una voglia di vedere quella partita che non avete idea.

Complimenti
Se permettete, è una vergogna che la Federazione , che questi filmati li ha certamente e che non ha problemi di diritti, non li renda disponibili da scaricarli o in streaming .

Purtroppo devo darti una brutta notizia:


la nostra Federazione non ha un archivio, o per meglio dire, forse e dico forse avrà le registrazioni degli ultimi anni visto che non da molto è stao istituito il video analist.
Per anni ho cercato quella registrazione sia in FIR (dove ho qualche appoggio , ma non ditelo in giro...shhh), sia in RAI.
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GRUN
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GRUN » 27 ago 2009, 10:11

Prima di tornare alla partita, rispondo a GiorgioXT, utilizzando quanto scritto dal mio amico Yary.
Sì, è sconcertante che la FIR non disponga di un archivio o di un addetto che faccia qualche ricognizione storica SERIA. Ma cosa aspettarsi da una federazione che nel novembre 2006, due giorni dopo la morte di Roy Bish (non uno qualunque, ma un gentiluomo che molto fece per il rugby di casa nostra, non solo allenando la nazionale), non ebbe la delicatezza, la dignità, il buon gusto di far osservare un minuto di silenzio prima del test match con l'Australia né di far mettere al braccio dei giocatori la fascia nera?
Forse ti diranno che il passato e la memoria non contano, che non aiutano a vendere biglietti per i test match di novembre, che siamo ormai nell'era del professionismo. Forse avranno ragione, ma io rimango perplesso e preferisco osservare le nuvole. E ricordare che ho visto giocare i Francescato, Mascioletti, Fulvio Di Carlo, Lorigiola, Giorgio Morelli, Franco Bargelli... Mi accontenterò di poco, ma mi è piaciuto essere lì, in quei giorni.

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da Rugby-Tv » 27 ago 2009, 11:13

Mannaggia, ricordo bene quando da ragazzino andai a vedermi, a bordo campo assieme a tanti altri ragazzini, italia francia al tenni, che se non ricordo male era più o meno nello stesso periodo, ma italia nuova zelanda a Rovigo non me la ricordo proprio.
Ed allora, la televisione non ricordo neanche se i miei ce l'avevano. (come sono cambiati i tempi in 30 anni :cry: )

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GRUN » 27 ago 2009, 17:42

I primi dieci minuti del match furono tremendi. Gli italiani "rimasero come sugli alberi le foglie": in balia del tornado neozelandesi. Gli all balcks si accamparono nella nostra metà campo e testarono la nostra consistenza difensiva in tutti i modi: con maul avanzanti, up and under per verificare le abilità di Gaetaniello (che se la cavò egregiamente), con avanzamenti delle seconde e delle terze usate come ball carrier, con il coinvolgimento dei tre quarti, sempre bravi ad andare al largo senza compromettere l'avanzamento, spesso galvanizzati dalle viperine accelerazioni del mediano Donaldson. Al 4' Gaetaniello andò in presa sicura su una "candela" di Dunn, ma invece di chiamare il mark provò una coraggiosa ripartenza. Dopo due cambi di direzione vincenti ed un guadagno consisistente di metri provò un incrocio con Nello Francescato. I due non si capirono e la palla finì in mani neozelandesi; con l'abilità funambolica che gli era propria nelle situazioni di gioco rotto, contrattaccarono con vertiginosa velocità spostando palla da destra a sinistra. Sei passaggi e Mexted piombò in meta, l'estremo Hewson (eccellente calciatore) piazzò e sembrò che fosse l'inizio di una grandinata. Dopo aver superato la metà campo una volta portando però a casa tre punti grazie ad una punizione di Bettarello, fummo di nuovo centrifugati per altri cinque minuti, quando ci facemmo rubare palla in mischia ordinata su introduzione di Lorigiola e Fraser andò a segnare. 3-12 (la meta allora valeva quattro punti) al 11', ahi.

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da L3gs » 27 ago 2009, 21:45

Un saluto a Grun e Yary!

Sarebbe bello che un giornalista italiano di rugby, forse il più bravo, ci regalasse la sua testimonianza di quella partita, che fu quella in grado di farlo innamorare di questo sport. Vediamo se ci riesco... :wink:
NO ALLO SPOSTAMENTO DEL MONUMENTO DEDICATO A MACI BATTAGLINI!:

http://www.petitiononline.com/maci/petition.html

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da yary » 28 ago 2009, 8:32

L3gs ha scritto:Un saluto a Grun e Yary!

Sarebbe bello che un giornalista italiano di rugby, forse il più bravo, ci regalasse la sua testimonianza di quella partita, che fu quella in grado di farlo innamorare di questo sport. Vediamo se ci riesco... :wink:
contraccambio i saluti
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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GRUN » 28 ago 2009, 8:59

Saluto Max_Am e L3gs. Credo di aver capito a chi si riferisca il mio amico rodigino: aspettiamo fiduciosi... Io, nel frattempo, mi porto avanti col lavoro...
Dopo quei primi dieci minuti passati in lavatrice, gli azzurri sembravano pronti per essere stesi. Ed invece la partita cambiò. L'episodio forse decisivo fu un evento che in altri contesti ed in altri momenti sarebbe risultato irrilevante, ma che invece in quel giorno ed in quella fase della partita rivestì un significato, emotivo e tecnico, particolare. Su l'ennesimo up and under, con conseguente pressione neozelandese, gli italiani cercarono ossigeno con un veloce passamano che fece pervenire palla a Marchetto, all'ala destra. Marchetto sparò un poderoso pedatone e guadagnò una quarantina di metri: era un "poco" che si trasformò in un "tanto". Il pubblico, che non aspettava altro che un segnale rinfrancante per dare un senso alla propria partecipazione, si scatenò; gli azzurri, conquistando uno scampolo di metà campo avversaria, presero fiducia e capirono che forse era il caso di usare i calci tattici per alleggerire la pressione che i neozelandesi, con una difesa montante progenitrice delle evoluzioni della rush defense, portavano con ferocia sui nostri. Bettarello ed i Francescato, giocatori che conoscevano il gioco e sapevano adattarsi alle situazioni, iniziarono a spennellare di tomaia, a mettere la squadra nel territorio avversario e soprattutto "stretcharono" i tuttineri, tenendoli lontani dai nostri ventidue e costringendoli a ripartire dalle periferie dell'impero. Bettarello al 12' mise tre punti (su un calcio di punizione concesso per ragioni a me ignote da Pogutz...) e minuto dopo minuto la qualità del gioco italiano salì, proporzionalmente alla fiducia. Iniziammo a giocare alla mano, prima con timidezza e poi con convinzione; e quella era una squadra che se voleva e riusciva far vivere il pallone si esaltava e divertiva, mettendo in difficoltà avversari con blasoni ben più nobili...

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GiorgioXT » 28 ago 2009, 13:28

MARCOGRUN ha scritto: Bettarello al 12' mise tre punti (su un calcio di punizione concesso per ragioni a me ignote da Pogutz...)
Me lo ricordo .. secondo me l'arbitro punì (a torto ma probabilmente a ragione) una delle tantissime ostruzioni, spallate, tagliafuori che facevano gli All Blacks in difesa, perchè già allora gli uomini senza palla si muovevano tantissimo - credo anche che sia stata la prima partita o quasi in cui vidi i "dummies" , che da noi non si usavano -anche perchè spesso veniva fischiato il fuorigioco a chiunque fosse davanti il portatore di palla...
Ma vado a memoria... posso sbagliare.

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GRUN » 28 ago 2009, 14:01

GiorgioXT, la tua osservazione è interessante, perché riporta ad uno dei temi che quella partita consentì d'introdurre, nel nostro mondo ovale ancora "acerbo", e di sviluppare. Come nel match dell'anno prima, sempre a Rovigo, contro i Pumas l'arbitraggio fu affidato ad un italiano (contro l'Argentina diresse Tavelli) e come nell'occasione precedente il fatto non mancò di suscitare osservazioni a fine gara. La polemica imbastita dagli argentini si sostanziò di amteria rugbistica meno sottile: sostenevano che, specie nell'arroventato finale di gara (di un match che comunque caldo lo era stato fin dal fischio d'inizio...), Tavelli avesse penalizzato sistematicamente i loro avanti. Ai pumas in realtà bruciò da morire l'aver perso da una squadra che consideravano alla vigilia di livello basso (e l'Argentina di quei giorni era gruppo in grado di far tremare il Galles spauracchio europeo...) e così si attaccarono al fatto che l'arbitro fosse italiano per non considerare test ufficiale quella partita. I neozelandesi articolarono una riflessione che pur partendo dalla stessa piattaforma argentina (l'arbitro di casa era stato...casalingo) permetteva di fare un pò di filosofia rugbistica.

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Re: Il rugby mi ha tolto dalla strada

Messaggio da GRUN » 28 ago 2009, 14:34

Partendo da un'identità definita da tempi immemorabili, da conoscenza superiore del gioco e dei suoi sviluppi, i neozelandesi già allora studiavano il regolamento per giocare al limite di quello (o anche quel tantinello oltre che gli arbitri permettevano, spesso intimoriti dal loro prestigio...), usando le norme e le eventuali interpretazioni per allargare il range delle soluzioni tattiche e delle risoluzione delle fasi situazionali. Anticipavano di due decenni il campionario di malizie funzionali ad un disegno precostituito che poi avrebbe fatto parte delle maggiori squadre del rugby professionale che conosciamo. Giocavano sempre sul filo del fuorigioco, usavano, come detto giustamente da GiorgioXT, blocchi, tagliafuori, veli ed avevano metabolizzato questi comportamenti al punto tale da considerarli un'acquisizione omogenea al gioco moderno. Arbitrati da Pogutz, più ortodosso e propenso ad applicare il regolamento più che ad interpretarlo (vedasi l'alto numero di fuoirigioco fischiati contro), furono in difficoltà a riadattare i propri schemi comportamentali. Certo Pogutz non si fece condizionare dal carisma di Mourie e dalla leggenda dei tuttineri... Ed infatti i primi tre punti nostri vennero da una punizione comminata contro Mourie, reo di aver fatto malizioso tagliafuori, sull'ultimo blocco di salto, ai danni di Mariani...

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