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Penso che in molti si siano chiesti il perchè di questo strano modo di denominare la meta da parte degli anglosassoni.

Beh il motivo di questa denominazione è facilmente spiegabile.
Agli albori del rugby, quello che oggi è considerato il modo più proficuo di realizzare punti (la bellezza di 5), era semplicemente un modo di acquisire il diritto ad un tentativo di goal.

Mi spiego meglio, chi schiacciava la palla al di la della linea di meta non guadagnava alcun punto, ma semplicemente acquisiva il diritto di tentare un calcio in mezzo all'"H" e questo senza interferenza da parte della squadra avversaria; se il calcio aveva successo si convertiva il "TRY" in "GOAL".
Non per nulla la prima partita internazionale, disputatasi lunedì 27 marzo 1871 a Roeburn Place, il campo di cricket dell'Edimburgh Academy, tra Scozia ed Inghilterra finì Scozia con il risultato di un goal (un try trasformato) e un try per la Scozia e di un solo try per L'Inghilterra.

Quanto è cambiato il rugby...................................................

E' curiosa anche l'evoluzione che ha avuto il punteggio:
- dalla nascita del rugby, fino al 1875, trasformazioni (Try -> Goal), drop e piazzati valevano 1 punto;
- nel 1875, pur continuando a non valere nulla, si incominciano a contare le mete: in caso di pareggio, vince chi ne ha segnate di più;
- nel 1893 la meta vale finalmente qualcosa: 3 punti (e 2 la trasformazione)
- bisogna aspettare addirittura il 1971 perchè la meta arrivi a valere 4 punti;
- dal 1992 la meta vale gli attuali 5 punti.

Sembra comunque che, tra storia e leggenda, di sistemi per calcolare il punteggio di calci, mete e trasformazioni ne siano esistiti parecchi; quello descritto sopra è sicuramente semplificato, per quanto accreditato di verosimiglianza.

se solo trovassi il 4° manuale delle giovani marmotte...damn...

Ricordo che questo forum specifico è dedicato alla storia e alla leggenda del rugby.

Non alle nostre proposte............... quelle finiscono in "arbitri e regolamento" > "possibili nuove regole"

Si chiama Try, tentativo, appunto perché segnare una meta dà diritto a tentare un tiro in mezzo ai pali. Noi la chiamiamo meta traducendo dal francese essai, e c'è chi ha detto che anche questo termine, che dà il senso di qualcosa di compiuto, e non da tentare, ha contribuito a rallentare la mentalità italiana dell'approccio al rugby. Chiisà se è vero...

sanscrito ha scritto:Si chiama Try, tentativo, appunto perché segnare una meta dà diritto a tentare un tiro in mezzo ai pali. Noi la chiamiamo meta traducendo dal francese essai, e c'è chi ha detto che anche questo termine, che dà il senso di qualcosa di compiuto, e non da tentare, ha contribuito a rallentare la mentalità italiana dell'approccio al rugby. Chiisà se è vero...

"Non chi comincia ma quel che persevera"
FP

Tra parentesi c'è la stessa domanda sul numero nuovo de "Il grande Rugby".....