ALLRUGBY e RUGBY.IT
Moderatore: Emy77
-
- Messaggi: 1994
- Iscritto il: 30 gen 2003, 0:00
- Località: Bologna
ALLRUGBY e RUGBY.IT
Non ne ho trovato menzione da nessuna parte... ma è possibile che niuno abbia rilevato la presenza di un (magnifico) articolo su BOLOGNA2008 a pagina 74 di ALLRUGBY del mese di giugno?
Nella pagina seguente si parla di rugby ed omosessualità... che forse ci sia qualche nesso?
Nella pagina seguente si parla di rugby ed omosessualità... che forse ci sia qualche nesso?
-
- Messaggi: 886
- Iscritto il: 6 apr 2007, 12:34
- Località: Prignano Sulla Secchia (MO)
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Lo stavo per scrivere..
Ho perso tempo perché prima ho mandato una sventagliata di sms..
Bel pezzo, Yeti!

Ho perso tempo perché prima ho mandato una sventagliata di sms..
Bel pezzo, Yeti!
Se fa ridere, vale.
-
- Messaggi: 1096
- Iscritto il: 14 dic 2007, 2:15
- Località: un po' più a sud-est di Dublino
- Contatta:
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
AAAAAARRRRRGGGGGHHHH!!!!! Non mi è ancora arrivato!!!!!!
Chiara
Chiara
...lovely day for a guinness...
get mad the knowledge of self (scritta sul cemento nel porto di Howth, Dublino)
"Di lei si potrebbe dire che, quando era viva, nulla le si confaceva" (Maeve Brennan)
get mad the knowledge of self (scritta sul cemento nel porto di Howth, Dublino)
"Di lei si potrebbe dire che, quando era viva, nulla le si confaceva" (Maeve Brennan)
-
- Messaggi: 1994
- Iscritto il: 30 gen 2003, 0:00
- Località: Bologna
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Peccato, siamo bellissimi...chb1970 ha scritto:AAAAAARRRRRGGGGGHHHH!!!!! Non mi è ancora arrivato!!!!!!
Chiara
-
- Messaggi: 1096
- Iscritto il: 14 dic 2007, 2:15
- Località: un po' più a sud-est di Dublino
- Contatta:
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Ah, ma sono abbonata...prima o poi mi arriva!
Chiara
Chiara
...lovely day for a guinness...
get mad the knowledge of self (scritta sul cemento nel porto di Howth, Dublino)
"Di lei si potrebbe dire che, quando era viva, nulla le si confaceva" (Maeve Brennan)
get mad the knowledge of self (scritta sul cemento nel porto di Howth, Dublino)
"Di lei si potrebbe dire che, quando era viva, nulla le si confaceva" (Maeve Brennan)
-
- Messaggi: 4540
- Iscritto il: 16 mar 2005, 0:00
- Località: torino
- Contatta:
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
qualcuno puo' postarlo? ovviamente citando la fonte 

-
- Messaggi: 2184
- Iscritto il: 23 ott 2003, 0:00
- Località: Altrove
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Potrei postare testo originale, in qualità di coeditore (edizioni "la cupola") ma sarei incline a lasciarne l'onore all'autore che invito in questo ristretto consesso con pvt.
Voglio peraltro ricordare le persone che sono state coinvolte nell'iniziativa e che con il loro entusiasmo, da anni, hanno permesso all'evento di divenire quello che è. La sortita sulla stampa è solo la sintesi di tutta la visionaria follia che ha condotto il gruppo dal lontano 2005 ad oggi.
Oltre all'autore (Yeto) ed all'espatriato Petolo, con affetto cito McPippus il filosofo e Giancarlo01 (ns longa manus nella stampa), Esse' il grande ed Alby detto "l'allagatore", Messieur Cicca e tutti quelli che hanno dato il proprio sostegno
Voglio peraltro ricordare le persone che sono state coinvolte nell'iniziativa e che con il loro entusiasmo, da anni, hanno permesso all'evento di divenire quello che è. La sortita sulla stampa è solo la sintesi di tutta la visionaria follia che ha condotto il gruppo dal lontano 2005 ad oggi.
Oltre all'autore (Yeto) ed all'espatriato Petolo, con affetto cito McPippus il filosofo e Giancarlo01 (ns longa manus nella stampa), Esse' il grande ed Alby detto "l'allagatore", Messieur Cicca e tutti quelli che hanno dato il proprio sostegno

…. perché chi combatterà ivi sarà per noi per sempre fratello e, per quanto sia di umile campionato,
questo giorno lo eleverà al disopra di qualsiasi professionista..
-
- Messaggi: 4197
- Iscritto il: 1 apr 2003, 0:00
- Località: Saarbruecken (Germania)
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Inserisco qui il testo originale, che non è lo stesso che compare su Allrugby, mi pare (un paragrafetto è stato tagliato per far posto alla foto dei bianchi, a causa essenzialmente di Luigi XVI). Poco male, se non prendo il Nobel farò causa.
Consigli per la lettura:
Zero. Aspettate!!! Non lasciatevi prendere dalla fregola, dalla curiosità, evitate di attaccare i vostri occhi al video, di spulciare una riga tra una telefonata in ufficio e una chiacchiera del direttore. No, questo no. Ogni cosa a suo tempo. Nei modi e nei tempi che si convengono. Fate invece così:
1. Stampatelo
2. Aspettate che imbrunisca
3. Versatevi un biccherino della vostra bevanda da meditazione preferita (camomilla e tisana al grattaculo escluse)
4. Cercate un luogo adatto a voi, non importa quale, all'aperto o al chiuso.
5. Cercate una postura che vi si addica, sdraiati, in piedi, accoccolati sul sagrato del vostro paese, appoggiati a un albero, ammucchiati in una bica di fieno come quando eravamo bambini. Non importa quale, basta che vi si addica.
6. Se fumate torcetevi una sigaretta (se non sapete torcere è la volta buona per imparare). Se non fumate, fate un'eccezione.
6a. Se fumate e al punto 5 avete optato per la bica di fieno, dotatevi di estintore o preavvertite i pompieri.
7. Leggete con lentezza. Rispettate le pause, i punti, le virgole. Prendetevi tempo, insomma. Non vi corre dietro nessuno. Con calma, santo dio.
8. Se invece volete leggerlo in ufficio di nascosto dal capufficio, a pizzichi e smozzichi tra una pratica da sbrigare e una mail, liberissimi di farlo. Peró andatevene affanculo!!!
>>Vedi, caro lettore, mancano due mesi buoni all’Evento degli Eventi, ma già il sito è in fregola, ingolfato di 3d inerenti fantasmagoriche formazioni, settantunesimi tempi, organizzazione di campi profughi e improbabili carovane che dovrebbero raccogliere i pellegrini aspiranti giocatori lungo le tappe della Via della Seta. Sogno di una notte di mezza estate. Il 21 giugno di quest’anno il globo terracqueo cesserà di ruotare, si sospenderà il corso ultramillenario degli astri, gli sguardi dell’umanità tutta si volgeranno al Centro Sportivo Barca. Bologna caput mundi per un giorno. Lì, annualmente si rinnova l’eterna lotta tra le forze del bene, i bianchi e immacolati cavalieri, le Old Stars di rugby.it, e i neri fetecchioni, gli Hole Blacks (p.s. per chi non l’avesse capito, io sono OS). E annualmente, da quando la sfida che regge i destini del mondo è stata perpetrata, è il bene a trionfare. Pia menzogna, effetto liberatorio e consolatorio dei lieti fini cari ad esempio a tanta tragedia greca. Perché, diciamocelo, questo evento ha tutta l’aria delle antiche kermesse greche: c’è il pellegrinaggio di individui da ogni dove a convergere in un solo, sacro luogo, la Delfi del rugby; c’è l’evento teatral-agonistico, tragicomico e grottesco ad un tempo, visti gli attori-giocatori; c’è la ritualità voluta e ricercata nella ripetizione quasi gregoriana di atti e clichet: il placcaggio all’arbitro in una pozza di fango appositamente preparata, lo stesso Camping come ricettacolo notturno di stanche membra, lo stesso campo, la data fissa – ultimo fine-settimana di giugno - o – come in questo caso, solstizio d’estate – scelta per il suo antico sapore ritual-pagano, il bianco e nero delle divise, la simbologia della quercia che campeggia sugli scudetti di entrambe le formazioni, i 74 chili di salamelle e braciole, non un grammo di più, non uno di meno; ci sono le baccanti, ovvero mogli e compagne animate da un senso misto di pazienza, divertimento e compassione. E ci sono i Baccanalia, la festa finale in onore dell’unica divinità che veramente sia stata sempre dalla parte dell’umanità, senza tante chiacchiere: Bacco, per l’appunto.
Vedi, caro lettore, da alcuni giorni mi sto arrovellando per riuscire a trovare la parola che squadri da ogni lato, per dirla con Montale, e ti faccia capire il senso di questo evento. Che sembra una partita amichevole come tante altre. Ma non lo è, dai, diciamocelo una buona volta. E sotto la veste iperbolica dei capoversi precedenti aleggia quel senso di magnificenza che ognuno di noi partecipanti elabora a modo suo in un ricordo buono per i caminetti invernali, quell’intima soddisfazione di esserci che non si può descrivere, e che proprio è tanto più bella a provarsi quanto meno la si può descrivere. Il senso insomma di partecipare a un evento unico nel suo genere, nato e cresciuto sulla base di nomi fittizi e senza volto in una pagina web e che solo in quel lontano e allo stesso tempo vicino 2005 presero per la prima volta un volto. Insomma, lettore, io la sto cercando da giorni questa stramaledetta parola, ma non la trovo. L’avranno almeno inventata?
Vedi, caro lettore, è per me assai arduo pensare che queste poche righe possano dar voce al pensiero e al sentimento di ognuno dei miei compagni che mi hanno delegato per spiegarti ciò che in realtà non si può spiegare. È improprio che una sola voce, la mia, per quanto levigata da anni e anni di pietra pomice sugli spigoli della lingua, possa darti il senso polifonico di un evento così corale. E proprio io poi, che ho una visione necessariamente eccentrica della cosa, visto che vivo all’estero, ho il rubino del separarsi e ritrovarsi incastonato in ogni mia giornata, e, unico insieme a Pietro, uso tutti i mezzi di trasporto possibili (auto, treno, aereo, bici, gambe) per arrivare dalla Germania al campo che porta il nome dell’unico mezzo di trasporto che non uso: Barca. Io non so, amici cari, se vi riconoscerete in queste righe. Ma non posso farci nulla. E come Puc, alla fine del Sogno di una notte di mezza estate, chiedo venia.
Vedi bene dunque, caro lettore, com’è difficile dirsi le cose così su due piedi (sempre che i due piedi ti siano ancora rimasti dopo la partita), com’è complicato dare una forma solida alle ombre pallide e incerte del ricordo che ognuno di noi si porta dentro, noi che ogni anno ostinatamente ci incontriamo in questo fine-settimana di giugno con il pretesto del rugby, ma in realtà per rinnovare un rito, per fare uno sberleffo al Tempo, ingiusto e impietoso tiranno, al quale una volta all’anno sottraiamo il dominio che ha su di noi. Perché vedi, caro lettore, se tu verrai e sarai dei nostri anche solo per questa notte di solstizio, crederai di trovarti in mezzo a vecchi compagni di scuola, alleati quotidiani di giochi infantili e iniziazioni adolescenziali, che si ritrovano a Ferragosto nella vecchia piazza del paese natio, di ritorno ognuno dai suoi personali percorsi, testimoni dello stesso immenso tesoro di esperienze e giorni condivisi. Ma in realtà non è così. Noi ci conosciamo appena. Ci vediamo una sola volta all’anno, finora tre o quattro volte in tutto, forse, per alcuni, ancora meno. Eppure molti di noi non rinuncerebbero a esserci per nulla al mondo. Perché? Non c’è tempo, né spazio per spiegartelo qui, ora. Allora, ecco, vieni, se vuoi, caro lettore, siediti con noi, prendiamoci una birra, almeno una, mettiamoci comodi, lasciati il tempo e lo spazio che queste poche righe mi negano, mentre ti raccontiamo la storia della meta sui 22, o quella della decappottabile lasciata aperta dal suo proprietario, tanto figurati se piove, ma le hai lette le previsioni? Ecco, lascia che ti raccontiamo i nostri aneddoti, e lascia che anche tu diventi un nostro aneddoto. Noi, una volta all’anno, imbrogliamo il Tempo così. Uno scatto ad onta della sciatica, una finta di sopracciglio, una schinca. E via. Meta. Tiè. Sogno di una notte di mezza estate.<<
Consigli per la lettura:
Zero. Aspettate!!! Non lasciatevi prendere dalla fregola, dalla curiosità, evitate di attaccare i vostri occhi al video, di spulciare una riga tra una telefonata in ufficio e una chiacchiera del direttore. No, questo no. Ogni cosa a suo tempo. Nei modi e nei tempi che si convengono. Fate invece così:
1. Stampatelo
2. Aspettate che imbrunisca
3. Versatevi un biccherino della vostra bevanda da meditazione preferita (camomilla e tisana al grattaculo escluse)
4. Cercate un luogo adatto a voi, non importa quale, all'aperto o al chiuso.
5. Cercate una postura che vi si addica, sdraiati, in piedi, accoccolati sul sagrato del vostro paese, appoggiati a un albero, ammucchiati in una bica di fieno come quando eravamo bambini. Non importa quale, basta che vi si addica.
6. Se fumate torcetevi una sigaretta (se non sapete torcere è la volta buona per imparare). Se non fumate, fate un'eccezione.
6a. Se fumate e al punto 5 avete optato per la bica di fieno, dotatevi di estintore o preavvertite i pompieri.
7. Leggete con lentezza. Rispettate le pause, i punti, le virgole. Prendetevi tempo, insomma. Non vi corre dietro nessuno. Con calma, santo dio.
8. Se invece volete leggerlo in ufficio di nascosto dal capufficio, a pizzichi e smozzichi tra una pratica da sbrigare e una mail, liberissimi di farlo. Peró andatevene affanculo!!!
>>Vedi, caro lettore, mancano due mesi buoni all’Evento degli Eventi, ma già il sito è in fregola, ingolfato di 3d inerenti fantasmagoriche formazioni, settantunesimi tempi, organizzazione di campi profughi e improbabili carovane che dovrebbero raccogliere i pellegrini aspiranti giocatori lungo le tappe della Via della Seta. Sogno di una notte di mezza estate. Il 21 giugno di quest’anno il globo terracqueo cesserà di ruotare, si sospenderà il corso ultramillenario degli astri, gli sguardi dell’umanità tutta si volgeranno al Centro Sportivo Barca. Bologna caput mundi per un giorno. Lì, annualmente si rinnova l’eterna lotta tra le forze del bene, i bianchi e immacolati cavalieri, le Old Stars di rugby.it, e i neri fetecchioni, gli Hole Blacks (p.s. per chi non l’avesse capito, io sono OS). E annualmente, da quando la sfida che regge i destini del mondo è stata perpetrata, è il bene a trionfare. Pia menzogna, effetto liberatorio e consolatorio dei lieti fini cari ad esempio a tanta tragedia greca. Perché, diciamocelo, questo evento ha tutta l’aria delle antiche kermesse greche: c’è il pellegrinaggio di individui da ogni dove a convergere in un solo, sacro luogo, la Delfi del rugby; c’è l’evento teatral-agonistico, tragicomico e grottesco ad un tempo, visti gli attori-giocatori; c’è la ritualità voluta e ricercata nella ripetizione quasi gregoriana di atti e clichet: il placcaggio all’arbitro in una pozza di fango appositamente preparata, lo stesso Camping come ricettacolo notturno di stanche membra, lo stesso campo, la data fissa – ultimo fine-settimana di giugno - o – come in questo caso, solstizio d’estate – scelta per il suo antico sapore ritual-pagano, il bianco e nero delle divise, la simbologia della quercia che campeggia sugli scudetti di entrambe le formazioni, i 74 chili di salamelle e braciole, non un grammo di più, non uno di meno; ci sono le baccanti, ovvero mogli e compagne animate da un senso misto di pazienza, divertimento e compassione. E ci sono i Baccanalia, la festa finale in onore dell’unica divinità che veramente sia stata sempre dalla parte dell’umanità, senza tante chiacchiere: Bacco, per l’appunto.
Vedi, caro lettore, da alcuni giorni mi sto arrovellando per riuscire a trovare la parola che squadri da ogni lato, per dirla con Montale, e ti faccia capire il senso di questo evento. Che sembra una partita amichevole come tante altre. Ma non lo è, dai, diciamocelo una buona volta. E sotto la veste iperbolica dei capoversi precedenti aleggia quel senso di magnificenza che ognuno di noi partecipanti elabora a modo suo in un ricordo buono per i caminetti invernali, quell’intima soddisfazione di esserci che non si può descrivere, e che proprio è tanto più bella a provarsi quanto meno la si può descrivere. Il senso insomma di partecipare a un evento unico nel suo genere, nato e cresciuto sulla base di nomi fittizi e senza volto in una pagina web e che solo in quel lontano e allo stesso tempo vicino 2005 presero per la prima volta un volto. Insomma, lettore, io la sto cercando da giorni questa stramaledetta parola, ma non la trovo. L’avranno almeno inventata?
Vedi, caro lettore, è per me assai arduo pensare che queste poche righe possano dar voce al pensiero e al sentimento di ognuno dei miei compagni che mi hanno delegato per spiegarti ciò che in realtà non si può spiegare. È improprio che una sola voce, la mia, per quanto levigata da anni e anni di pietra pomice sugli spigoli della lingua, possa darti il senso polifonico di un evento così corale. E proprio io poi, che ho una visione necessariamente eccentrica della cosa, visto che vivo all’estero, ho il rubino del separarsi e ritrovarsi incastonato in ogni mia giornata, e, unico insieme a Pietro, uso tutti i mezzi di trasporto possibili (auto, treno, aereo, bici, gambe) per arrivare dalla Germania al campo che porta il nome dell’unico mezzo di trasporto che non uso: Barca. Io non so, amici cari, se vi riconoscerete in queste righe. Ma non posso farci nulla. E come Puc, alla fine del Sogno di una notte di mezza estate, chiedo venia.
Vedi bene dunque, caro lettore, com’è difficile dirsi le cose così su due piedi (sempre che i due piedi ti siano ancora rimasti dopo la partita), com’è complicato dare una forma solida alle ombre pallide e incerte del ricordo che ognuno di noi si porta dentro, noi che ogni anno ostinatamente ci incontriamo in questo fine-settimana di giugno con il pretesto del rugby, ma in realtà per rinnovare un rito, per fare uno sberleffo al Tempo, ingiusto e impietoso tiranno, al quale una volta all’anno sottraiamo il dominio che ha su di noi. Perché vedi, caro lettore, se tu verrai e sarai dei nostri anche solo per questa notte di solstizio, crederai di trovarti in mezzo a vecchi compagni di scuola, alleati quotidiani di giochi infantili e iniziazioni adolescenziali, che si ritrovano a Ferragosto nella vecchia piazza del paese natio, di ritorno ognuno dai suoi personali percorsi, testimoni dello stesso immenso tesoro di esperienze e giorni condivisi. Ma in realtà non è così. Noi ci conosciamo appena. Ci vediamo una sola volta all’anno, finora tre o quattro volte in tutto, forse, per alcuni, ancora meno. Eppure molti di noi non rinuncerebbero a esserci per nulla al mondo. Perché? Non c’è tempo, né spazio per spiegartelo qui, ora. Allora, ecco, vieni, se vuoi, caro lettore, siediti con noi, prendiamoci una birra, almeno una, mettiamoci comodi, lasciati il tempo e lo spazio che queste poche righe mi negano, mentre ti raccontiamo la storia della meta sui 22, o quella della decappottabile lasciata aperta dal suo proprietario, tanto figurati se piove, ma le hai lette le previsioni? Ecco, lascia che ti raccontiamo i nostri aneddoti, e lascia che anche tu diventi un nostro aneddoto. Noi, una volta all’anno, imbrogliamo il Tempo così. Uno scatto ad onta della sciatica, una finta di sopracciglio, una schinca. E via. Meta. Tiè. Sogno di una notte di mezza estate.<<
- balucio
- Messaggi: 387
- Iscritto il: 8 mar 2007, 17:44
- Località: Mirandola
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Yeti, complimenti, davvero complimenti per questo articolo, letto tutto d'un fiato senza nessun rompi in giro, e con la testa che immaginava già l'evento, ed io che vi incontrerò, almeno la maggior parte, per la prima volta, non vedo l'ora, dopo questo articolo, non vedo davvero l'ora....ndò cavolo è finito il mio orologio...maremma assassina ![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
-
- Messaggi: 4197
- Iscritto il: 1 apr 2003, 0:00
- Località: Saarbruecken (Germania)
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
balucio ha scritto:letto tutto d'un fiato
Ma che polmoni hai???

G.
-
- Messaggi: 903
- Iscritto il: 22 feb 2007, 14:13
- Località: VR
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
... per dirla alla Montale "...Nessuna cosa prossima trovava le sue parole, ed era mia, era nostra, la vostra dolce ignoranza".yeti ha scritto: (cut) Vedi, caro lettore, da alcuni giorni mi sto arrovellando per riuscire a trovare la parola che squadri da ogni lato, per dirla con Montale, e ti faccia capire il senso di questo evento. (cut) Insomma, lettore, io la sto cercando da giorni questa stramaledetta parola, ma non la trovo. L’avranno almeno inventata? (cut)
Anche se, secondo me, le parole le hai trovate.
Tutte.

"I think It's time ..." (Raphaël Ibañez)
-
- Messaggi: 1000
- Iscritto il: 9 nov 2006, 22:31
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
.............in attesa dell'EPILOGO....
GRAZIE
GRAZIE
....inseguita non da una muta di bigol, ma dalla MENOPAUSA... AAARGGHH! RAGGIUNTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
IMOLA ... o giù di lì 19 novembre 2011: "la numerescion della partecipescion"
IMOLA ... o giù di lì 19 novembre 2011: "la numerescion della partecipescion"
-
- Messaggi: 1705
- Iscritto il: 18 dic 2006, 19:23
- Località: Civitavecchia e Roma
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
da addetto ai lavori: ottimo pezzo
da forumista: mi sono venute le lacrime agli occhi (ed esordirò il 21)
da forumista: mi sono venute le lacrime agli occhi (ed esordirò il 21)
?12 Mar 2011 (22-21) - Allons enfants de l'ITALIE, le jour de gloire est arrivé !
?3 Feb 2013 (23-18) - Le XV de France coule encore à Rome ! (le Figaro) - Aridaje !!!
"La Scozia è come una grande orchestra, nella quale ogni tanto spunta una motosega" - Vittorio Munari
©Nambereit : "...il NordEst tira la carretta, i Lumbard dirigono ed il Romano bello, profumato e riposato va a segnare"
"Quanno se scherza, bisogna esse seri" - il Marchese Del Grillo
?3 Feb 2013 (23-18) - Le XV de France coule encore à Rome ! (le Figaro) - Aridaje !!!
"La Scozia è come una grande orchestra, nella quale ogni tanto spunta una motosega" - Vittorio Munari
©Nambereit : "...il NordEst tira la carretta, i Lumbard dirigono ed il Romano bello, profumato e riposato va a segnare"
"Quanno se scherza, bisogna esse seri" - il Marchese Del Grillo
-
- Messaggi: 51
- Iscritto il: 12 set 2007, 9:30
- Contatta:
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
Complimenti!
Non sono (ancora) mai stato a questo evento, ma il pezzo ne trasmette molto bene il senso.
Andrea
Non sono (ancora) mai stato a questo evento, ma il pezzo ne trasmette molto bene il senso.
Andrea
-
- Messaggi: 1994
- Iscritto il: 30 gen 2003, 0:00
- Località: Bologna
Re: ALLRUGBY e RUGBY.IT
E' vero, non c'è niente di peggio. Ed è per questo che gli vogliamo bene (all'Evento, intendo).tassonik ha scritto:Complimenti!
Non sono (ancora) mai stato a questo evento, ma il pezzo ne trasmette molto bene il senso.
Andrea