Sviluppi dall’inchiesta sulle bonifiche a Montecity. All’estero il motore della truffa Frode fiscale da cento milioni
Indagati imprenditori e sportivi
La società «Brooks and K»: false fatture per pagare meno tasse. Sotto accusa anche il ciclista Petacchi
MILANO - Il campione del ciclismo e la squadra di rugby di serie A, il produttore di piastrelle e il tessitore, lo spedizioniere e il mediatore d’affari: la «Brooks and K Europe» di Londra offriva a 53 società e 16 studi professionali italiani un ricco menù a base di evasione fiscale con contorno di fondi esteri in nero. Una frode da cento milioni che ha fatto finire un centinaio di persone nel registro degli indagati della Procura di Milano, mentre la Guardia di Finanza ha perquisito 53 società e 16 studi professionali in tutt’Italia. L’indagine dei pm Laura Pedio e Gaetano Ruta è una costola dell’inchiesta Montecity- Santa Giulia, che il 20 ottobre portò all’arresto del re delle bonifiche ambientali, Giuseppe Grossi, e di altre persone, tra cui l’allora assessore provinciale Pdl di Pavia, Rosanna Gariboldi, che poi ha patteggiato 2 anni di carcere.
Risalendo il fiume carsico e impetuoso di 28 milioni di fondi neri, la Gdf di Milano individuò la Brooks and K. Formalmente intestata a un insegnante di inglese che risiede nel Lodigiano, la società risulta aver ricevuto sui suoi conti presso la Barclays Bank di Londra almeno circa 18 milioni di euro, di cui oltre 800 mila provenienti, secondo i pm, dal Gruppo Green Holding di Grossi. Un’operazione che ha fatto finire in carcere per riciclaggio gli amministratori di fatto della Brooks and K, Vincenzo Agosta e Matteo Terragni. I due—da poco tornati in libertà— sono anche dipendenti della Getraco di Lugano, una fiduciaria che garantisce servizi di «international tax planning e di ottimizzazione fiscali attraverso regimi migliorativi» e della quale la Brooks e altre società austriache, olandesi o con sede in paradisi fiscali di fatto facevano parte. In realtà, si tratterebbe di una «fucina di prodotti all’avanguardia per l’evasione fiscale», secondo la Gdf.
I clienti, grazie a fatture false emesse dalla Brooks, inserivano nei bilanci costi fittizi che abbassavano l’imponibile consentendo loro di pagare meno tasse in Italia. I soldi risparmiati per consulenze o addirittura joint-venture mai esistite venivano recuperati all’estero su conti riservati realizzando «un’evasione fiscale internazionale di vaste proporzioni», ha detto il generale Attilio Iodice, comandante provinciale della Gdf di Milano. Una ventina degli imprenditori e professionisti che i sono avvalsi di questo sistema sono milanesi. Come i titolari di una casa di produzioni di video musicali o quelli di un’impresa di pulizie. Ma ci sono anche società legate a personaggi famosi. Ad esempio la Business for Sport Bve, società olandese che fa rifermento al velocista della Lampre-Farnese Vini, Alessandro Petacchi (non è stato perquisito), vincitore di tappe al Giro d’Italia. La società, che ha trattato i diritti di immagine del campione, risulta aver pagato 2,6 milioni di euro alla Brooks and K. Sotto la lente degli investigatori c’è anche il Rugby Colorno (Parma), società sportiva impegnata nel campionato nazionale di rugby. Parecchi indagati hanno già usufruito dello scudo fiscale, la cui quota sarà defalcata da quella sotto accusa.
Giuseppe Guastella
http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 6163.shtml
Frode fiscale da cento milioni, c’è anche il Rugby Colorno
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