E' un film francese del 2011 (era al festival di Venezia) ma in Italia è uscito in sala solo ora.
Non parla di rugby in maniera diretta ma il protagonista maschile è un magistrato che fa anche l'allenatore di rugby della (credo) seconda/terza squadra de Le LOU Rugby, Lyon Olympique Universitaire. Cmq, a prescindere dai momenti di rugby, è un film più che discreto e che mi sento di consigliare. La storia è ispirata al libro di Emmanuel Carrère "Vite che non sono la mia".
[youtube]http://www.youtube.com/v/71SmY3vJnBQ[/youtube]
FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
Moderatore: Emy77
-
- Messaggi: 903
- Iscritto il: 22 feb 2007, 14:13
- Località: VR
FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
"I think It's time ..." (Raphaël Ibañez)
-
- Messaggi: 594
- Iscritto il: 2 dic 2005, 0:00
- Località: USCIO (GE)
Re: FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
Mon cher Max, direi non solo più che discreto, direi bello... Forse meno calibrato ed equilibrato di "Welcome", il suo precedente, ma toccante, intenso. Non era facile gestire un mèlo come questo con pulizia di sguardo ed attenzione all'intreccio nitido delle storie: missione compiuta.
-
- Messaggi: 8842
- Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01
Re: FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
per chi vuol farsi due risate :
E' un film francese del 1964 , intitolato "Allez France" (The Counterfeit Constable in inglese) e narra le traversie di un tifoso francese che si perde per londra nel 1964. Le immagini girate a Twichenham furonogirate "clandestinamente" dalla troupe . Una commediola simpatica anche per belle immagini di quel match.
[youtube]http://www.youtube.com/v/F7HFPSrphVc[/youtube]
E' un film francese del 1964 , intitolato "Allez France" (The Counterfeit Constable in inglese) e narra le traversie di un tifoso francese che si perde per londra nel 1964. Le immagini girate a Twichenham furonogirate "clandestinamente" dalla troupe . Una commediola simpatica anche per belle immagini di quel match.
[youtube]http://www.youtube.com/v/F7HFPSrphVc[/youtube]
-
- Messaggi: 903
- Iscritto il: 22 feb 2007, 14:13
- Località: VR
Re: FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
@ Laporte: grazie della segnalazione
@ Grun: Carissimo ... nonostante quello che sai proceda al ritmo di un post ogni altro mese di media, sappi che ti tengo d'occhio
Sono d'accordo con te. Ho apprezzato particolarmente l'impostazione data al film dal regista (ma che direi contraddistingue un certo numero di produzioni francesi negli ultimi tempi) e cioè la capacità di trattare argomenti/situazioni piuttosto pesanti senza sforare in vittimismi o andando a cercare la lacrima facile. I caratteri dei protagonisti sono ben delineati e i personaggi di contorno non sembrano mai di contorno. Unica grave pecca, a mio modesto parere, è una scena che è totalmente inverosimile ovvero quando l'allenatore/magistrato accompagna la bellissima ma sofferente 'magistrata' alla partita di rugby e in particolare quando, seduta tra i ragazzi negli spogliatoi post match, si avvicina un florido pilone sudato per mostrargli orgoglioso ... il tatuaggio maori che ha sulla spalla dicendo - E' uguale a quello di Dan Carter! Dan Carter!Capisce? - .... cioè ... si è mai visto o sentito un pilone parlare di un 10 in termini tanto entusiastici al punto da farsi pure il medesimo tatuaggio di un MA? Inverosimile. Punto
@ Grun: Carissimo ... nonostante quello che sai proceda al ritmo di un post ogni altro mese di media, sappi che ti tengo d'occhio
Sono d'accordo con te. Ho apprezzato particolarmente l'impostazione data al film dal regista (ma che direi contraddistingue un certo numero di produzioni francesi negli ultimi tempi) e cioè la capacità di trattare argomenti/situazioni piuttosto pesanti senza sforare in vittimismi o andando a cercare la lacrima facile. I caratteri dei protagonisti sono ben delineati e i personaggi di contorno non sembrano mai di contorno. Unica grave pecca, a mio modesto parere, è una scena che è totalmente inverosimile ovvero quando l'allenatore/magistrato accompagna la bellissima ma sofferente 'magistrata' alla partita di rugby e in particolare quando, seduta tra i ragazzi negli spogliatoi post match, si avvicina un florido pilone sudato per mostrargli orgoglioso ... il tatuaggio maori che ha sulla spalla dicendo - E' uguale a quello di Dan Carter! Dan Carter!Capisce? - .... cioè ... si è mai visto o sentito un pilone parlare di un 10 in termini tanto entusiastici al punto da farsi pure il medesimo tatuaggio di un MA? Inverosimile. Punto
"I think It's time ..." (Raphaël Ibañez)
-
- Messaggi: 594
- Iscritto il: 2 dic 2005, 0:00
- Località: USCIO (GE)
Re: FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
Max my dear, hai quasi ragione, sulla faccenda del pilone e dell'apertura. Quasi, però, perché ci sta l'eccezione
Devi sapere che il sogno non confessato di Giorgio Morelli, leggendario tallonatore de L'Aquila e della nazionale negli ormai remoti seventies and eighties, era quello di spennellare di tomaia come faceva con sapienza l'allora numero dieci dei neroverdi e degli azzurri, Ennio Ponzi, 20 caps e 133 punti con la nazionale, per intenderci. Ma Giorgio non veniva dal calcio come Fulvio Di Carlo, uomo di mischia multidimensionale che sapeva usare il piede. Ai giardinetti, nelle partite tra bambini, considerata la sensibilità della zampa, Giorgio veniva messo in porta e là dimenticato, con effetti sull'autostima che possiamo immaginare, povero bimbone. Anche per compensare questo deficit emozionale si dedicò al rugby e tutti ne beneficiarono. Ma la fisima del calcio gli rimase, così spesso, finiti gli allenamenti, invece di correre sotto la doccia e poi riconsegnarsi all'affetto dei propri familiari, credendosi Ponzi o Bettarello, sognando di essere Ponzi o Bettarello, sfidava i compagni (temo anche aperture ed estremi) in famigerate gare di drop. Chi perdeva pagava da bere. Quello che veniva fuori è ancora oggi oggetto di leggende incontrollabili: si narra di filotti di rasoterra messi in sequenza dal capitano de L'Aquila... Che finiva per dilapidare consistenti porzioni dei lauti stipendi percepiti dallo stato in birre da offrire ai drop-opponents del dopo allenamento. Come avrei voluto essere lì...
Devi sapere che il sogno non confessato di Giorgio Morelli, leggendario tallonatore de L'Aquila e della nazionale negli ormai remoti seventies and eighties, era quello di spennellare di tomaia come faceva con sapienza l'allora numero dieci dei neroverdi e degli azzurri, Ennio Ponzi, 20 caps e 133 punti con la nazionale, per intenderci. Ma Giorgio non veniva dal calcio come Fulvio Di Carlo, uomo di mischia multidimensionale che sapeva usare il piede. Ai giardinetti, nelle partite tra bambini, considerata la sensibilità della zampa, Giorgio veniva messo in porta e là dimenticato, con effetti sull'autostima che possiamo immaginare, povero bimbone. Anche per compensare questo deficit emozionale si dedicò al rugby e tutti ne beneficiarono. Ma la fisima del calcio gli rimase, così spesso, finiti gli allenamenti, invece di correre sotto la doccia e poi riconsegnarsi all'affetto dei propri familiari, credendosi Ponzi o Bettarello, sognando di essere Ponzi o Bettarello, sfidava i compagni (temo anche aperture ed estremi) in famigerate gare di drop. Chi perdeva pagava da bere. Quello che veniva fuori è ancora oggi oggetto di leggende incontrollabili: si narra di filotti di rasoterra messi in sequenza dal capitano de L'Aquila... Che finiva per dilapidare consistenti porzioni dei lauti stipendi percepiti dallo stato in birre da offrire ai drop-opponents del dopo allenamento. Come avrei voluto essere lì...
-
- Site Moderator
- Messaggi: 7646
- Iscritto il: 14 feb 2004, 0:00
- Località: Como - Bucure?ti
- Contatta:
Re: FILM - TUTTI I NOSTRI DESIDERI
storico...grande Grun, mi mancavano i tuoi aneddoti. Mi ricorda la gara di drop che facevamo io e un'ala a fine allenamento: a chi metteva il primo o a chi si strappava prima. duravano a lungo...GRUN ha scritto:Max my dear, hai quasi ragione, sulla faccenda del pilone e dell'apertura. Quasi, però, perché ci sta l'eccezione
Devi sapere che il sogno non confessato di Giorgio Morelli, leggendario tallonatore de L'Aquila e della nazionale negli ormai remoti seventies and eighties, era quello di spennellare di tomaia come faceva con sapienza l'allora numero dieci dei neroverdi e degli azzurri, Ennio Ponzi, 20 caps e 133 punti con la nazionale, per intenderci. Ma Giorgio non veniva dal calcio come Fulvio Di Carlo, uomo di mischia multidimensionale che sapeva usare il piede. Ai giardinetti, nelle partite tra bambini, considerata la sensibilità della zampa, Giorgio veniva messo in porta e là dimenticato, con effetti sull'autostima che possiamo immaginare, povero bimbone. Anche per compensare questo deficit emozionale si dedicò al rugby e tutti ne beneficiarono. Ma la fisima del calcio gli rimase, così spesso, finiti gli allenamenti, invece di correre sotto la doccia e poi riconsegnarsi all'affetto dei propri familiari, credendosi Ponzi o Bettarello, sognando di essere Ponzi o Bettarello, sfidava i compagni (temo anche aperture ed estremi) in famigerate gare di drop. Chi perdeva pagava da bere. Quello che veniva fuori è ancora oggi oggetto di leggende incontrollabili: si narra di filotti di rasoterra messi in sequenza dal capitano de L'Aquila... Che finiva per dilapidare consistenti porzioni dei lauti stipendi percepiti dallo stato in birre da offrire ai drop-opponents del dopo allenamento. Come avrei voluto essere lì...
Segui ovunque i Cariparmi azzurri!!! - Ich bin ein Orqueriaren
Invece di farmi un busto ed esporlo a Murrayfield, mi impaglieranno e mi appenderanno in una taverna (Roy Laidlaw)
Er tacce è robbba da froci (Jimmy Er Fregna)
Invece di farmi un busto ed esporlo a Murrayfield, mi impaglieranno e mi appenderanno in una taverna (Roy Laidlaw)
Er tacce è robbba da froci (Jimmy Er Fregna)