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da jpr williams » 9 ago 2022, 14:12
Uno di quei film che è un pugno nello stomaco, ma bellissimo e con una straordinaria caratterizzazione di personaggi, ambiente ed epoca.
Si tratta de "La scuola cattolica" .
Racconta, appunto, innanzitutto i personaggi e l'ambiente che in una certa epoca ne plasmò psicologia ed ideologia che fanno da humus per una delle vicende più tragiche e squallide della storia italiana, il cd massacro del Circeo.
La vicenda è nota: siamo negli anni '70 e due ragazze di umile estrazione vengono sequestrate torturate e violentate da 3 rampolli dell'alta borghesia romana, di ideologia fascista e quasi razzista nei confronti delle proprie vittime a causa della loro origine sociale. Una delle ragazze, Rosaria Lopez, morirà, mentre l'altra, Donatella Colasanti, si salverà miracolosamente.
Dei tre colpevoli uno (Gianni Guido) avrà una vicenda giudiziaria "normale", un altro (Andrea Ghira) riuscirà a vivere da latitante per tutta la vita, mentre il terzo, Angelo Izzo, tornerà spesso nelle pagine più nere della cronaca nera, politica e non, della nostra storia.
Un film che racconta soprattutto dell'indifferenza per la sofferenza altrui che esseri che si ritengono superiori provano nei confronti di esseri da loro ritenuti inferiori, della loro pretesa di impunità in ragione del censo e della loro ideologia fascista ed antifemminile.
La destra romana degli anni '70 oltre a questi soggetti ne sfornò anche altri più famosi (e loro sodali) come Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini (autori della strage di Bologna dell''80) e politici noti come Maurizio Gasparri e Francesco Storace, cioè i "progenitori politici" del futuro premier di questo paese.
Un film istruttivo su ciò che è stato e ciò che sarà.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)