Professionismo si o no

[stmod]

Vorrei chiedere ai padri e, se ce ne sono alle madri, del forum (risposta secca e poi elaborate se volete):
Assecondereste (non giusto accettereste) una scelta di sport professionistico di vostro figlio/a?
Se si, qualunque sport o alcuni no?
In particolare il rugby di cui tutti siamo appassionati?

La domanda mi e' venuta in mente leggendo la notizia (discussa altrove anche qui sul forum) dei danni terribili e permanenti al cervello dei giocatori.

Uscendo dall'astratto e guardando dentro "casa nostra". Saremmo disposti ad accettare il rischio?

[Garry]

Domanda che comprende diversi aspetti, non solo quello delle possibile conseguenze fisiche.

Se si parla di una scelta di professionismo si presuppone un lungo percorso precedente per arrivare al bivio.
Allora prima di tutto, lungo questo percorso (per quanto mi riguarda) il ragazzo deve aver dimostrato di saper gestire il doppio impegno studio-sport con risultati pari alle sue capacità. Dal mio punto di vista lo studio avrà sempre la precedenza.

Arrivati al bivio, con le regole e le conoscenze attuali NON lo asseconderei.
Gli altri possibili incidenti sono una possibilità da mettere in conto in qualsiasi attività, ma i danni cerebrali da traumi ripetuti, no.

Devono cambiare regole e modalità d'allenamento.
I giocatori che purtroppo stanno affrontando questo problema, anche degli internazionali come Popham o Thompson, dicono che se avessero saputo di rischiare la demenza precoce non avrebbero mai accettato il rischio, e io li capisco perfettamente.
Non si tratta della concussione che subisci in partita, ma di 100 allenamenti di contatto o più a stagione in cui subisci traumi meno forti ma più pericolosi. Non è accettabile

[tonione]

si. anche per le donne.

[stmod]

Io sono fortemente contrario allo sport professionistico per le persone a cui tengo e vivrei bene lo stesso se non ci fosse proprio (non sono malato di sport in TV).
Da ragazzo ho sempre praticato sport a livello sub-amatoriale (simil-oratorio), mi sono divertito e, piu' o meno, mantenuto sano (un paio di gessi me li sono fatti pure io).
Certo, ero e sono uno scarsone, quindi il rischio professionismo e' sempre stato lontano.

Mentre credo fortemente nello sport e nei suoi valori e lo vorrei vedere fatto seriamente nelle scuole, gia' non mi sentirei di consigliare ad un ragazzo/a un percorso professionistico che, alla fine, ti chiede di puntare se non tutte gran parte delle tue fiches su una cosa sola.

Se a questo ci aggiungi che, oltre al rischio di "sprecare" gran parte del tuo tempo migliore, rischi pure di finire seriamente debilitato, per me proprio un "no go".

Per fortuna i miei figli prendono da me e non lo vedo un rischio probabile

[tonione]

quindi sei preoccupato per i figli degli altri. che proprio non dovrebbero mai avere la possibilità di essere combattenti professionisti. guai. proteggiamoli! eliminiamo lo sport di combattimento e se si può, pure quello dilettante. non sia mai che il puteo, o la putea, ciapa e bote.

[stmod]

quindi sei preoccupato per i figli degli altri. che proprio non dovrebbero mai avere la possibilità di essere combattenti professionisti. guai. proteggiamoli! eliminiamo lo sport di combattimento e se si può, pure quello dilettante. non sia mai che il puteo, o la putea, ciapa e bote.

Io ho delle idee da padre, e non penso che per avere una opinione sullo sport professionistico (di contatto e non) si debbano avere dei figli pronti per il professionismo e comunque la mia riga finale era piu' che altro una battuta. Se preferisci, si mi "preoccupo" dei miei figli cosi' come di quelli degli altri.

Non so se hai figli, ma, da padre, ti chiedo:
- tu accetteresti di buon grado che tuo figlio/a baratti una carriera top magari anche con un buon ritorno economico per una demenza a 40 anni?
- tu sei preparato ad accettare che tuo figlio/a veda come "unica o quasi" strada nella vita lo sport, per poi trovarsi a 17/18 anni a fare i conti con una realta' per mille motivi diversa da quella sognata? (qui il disocorso di Garry e' chiaro, ma anche troppo spesso solo teorico per quello che ho visto io).
- tu sei preparato ad accettare il rischio che, senza evocare situazioni illegali, anche forme legali di doping (e.g. pompaggio muscolare al limite) alterino o compromettano il fisico di tuo figlio/a?

Io no, magari tu si perche' per te sulla bilancia i benefici dello sport professionistico superano i rischi.

Non ho la verita' in tasca, e mi piace sentire il parere di altre persone.

[tonione]

se scrivi in questo posto. le pacche ti attraggono. si tratta di capire perchè.

[stmod]

se scrivi in questo posto. le pacche ti attraggono. si tratta di capire perchè.

Saro' io che non mi spiego, ma son gia' due volte che non mi rispondi ed i commenti che fai non sono ne' costruttivi, ne' amichevoli.

Se ti va e ne hai capacita' e fantasia rispondimi nel merito, e in ogni caso buona giornata!

[jpr williams]

Io sono fortemente contrario allo sport professionistico per le persone a cui tengo e vivrei bene lo stesso se non ci fosse proprio (non sono malato di sport in TV).
Da ragazzo ho sempre praticato sport a livello sub-amatoriale (simil-oratorio), mi sono divertito e, piu' o meno, mantenuto sano (un paio di gessi me li sono fatti pure io).
Certo, ero e sono uno scarsone, quindi il rischio professionismo e' sempre stato lontano.

Mentre credo fortemente nello sport e nei suoi valori e lo vorrei vedere fatto seriamente nelle scuole, gia' non mi sentirei di consigliare ad un ragazzo/a un percorso professionistico che, alla fine, ti chiede di puntare se non tutte gran parte delle tue fiches su una cosa sola.

Se a questo ci aggiungi che, oltre al rischio di "sprecare" gran parte del tuo tempo migliore, rischi pure di finire seriamente debilitato, per me proprio un "no go".

Per fortuna i miei figli prendono da me e non lo vedo un rischio probabile

Non ho voluto avere figli, ma la penso come te parola per parola.
Ciò detto se ne avessi avuti avrei lasciato a loro la scelta, non nascondendo la mia opinione, ma non ostacolando il loro eventuale desiderio e senza negargli il mio appoggio pur in una scelta da me disapprovata.
Poi può pure darsi che la pensi così perchè anch'io ero uno scarsone senza rischi di professionismo.
Naturalmente le cose cambiano se parliamo di giocare a rugby e basta. Il professionismo, come ho avuto modo di direa ltrove, aggiunge kili, km orari, quantità e qualità di impatti, numero di impegni agonistici ed allenamenti tali da vedermi poco favorevole. Il professionismo, avendo come scopo il denaro, porta tutto all'estremo. E l'estremo mi appare poco sano e poco adatto ad uno sport come il rugby.

[metabolik]

se scrivi in questo posto. le pacche ti attraggono. si tratta di capire perchè.

Saro' io che non mi spiego, ma son gia' due volte che non mi rispondi ed i commenti che fai non sono ne' costruttivi, ne' amichevoli.

Se ti va e ne hai capacita' e fantasia rispondimi nel merito, e in ogni caso buona giornata!

Caro mio, non pretenderai mica di cambiare tonione ?
Nei 15 anni di Forum il suo stile è sempre quello, o te lo ciucci così o niente.
Comunque, stavolta, mi sembra che ti abbia risposto, se ci pensi un pò.
La domanda a cui si è, invece, totalmente sottratto è dove è stato negli ultimi mesi di totale assenza.

[Garry]

se scrivi in questo posto. le pacche ti attraggono. si tratta di capire perchè.

Saro' io che non mi spiego, ma son gia' due volte che non mi rispondi ed i commenti che fai non sono ne' costruttivi, ne' amichevoli.

Se ti va e ne hai capacita' e fantasia rispondimi nel merito, e in ogni caso buona giornata!

Caro mio, non pretenderai mica di cambiare tonione ?
Nei 15 anni di Forum il suo stile è sempre quello, o te lo ciucci così o niente.
Comunque, stavolta, mi sembra che ti abbia risposto, se ci pensi un pò.
La domanda a cui si è, invece, totalmente sottratto è dove è stato negli ultimi mesi di totale assenza.

Confermo.
Oltretutto direi che rispetto alla media questi ultimi post non erano poi male. Non hanno nemmeno avuto bisogno delle mie parafrasi per renderli più comprensibili.
Per la domanda cui fa riferimento meta c'è solo un indizio: quando è rientrato ha pubblicato il link al "Folsom prison blues"...

[stmod]

...
Ciò detto se ne avessi avuti avrei lasciato a loro la scelta, non nascondendo la mia opinione, ma non ostacolando il loro eventuale desiderio e senza negargli il mio appoggio pur in una scelta da me disapprovata.
...

E' chiaro che alla fine il supporto lo dai tutto perche' vuoi vedere tuo figlio/a realizzare i propri sogni, ma, come dici tu, un forte contrappeso familiare alle "sirene" esterne e' quello che ci vuole per mantenere l'equilibrio (che e' poi quello a cui probabilmente faceva riferimento anche Garry).

[metabolik]

Rispondiamo alla domanda di stmod perchè è giusto, non è una domanda da poco.
La risposta c'è, ma è sostanzialmente inutile. Mi spiego.
Probabilmente i figli di stmod sono ancora piccoli perchè nella domanda c'è una implicita convinzione che il parere dei genitori possa avere peso.
Io scoraggerei, o meglio, inviterei a una seria riflessione un figlio che volesse intraprendere il professionismo nel rugby o nel pugilato o nell'alpinismo estremo ecc..., ma, dato che ho i figli grandi posso garantire che niente può far cambiare idea ad un giovane di oggi.
E per finire :
Toniò, gira na brutta voce !! (cit. che più cit. di così non si può)

[stmod]

[...]
La risposta c'è, ma è sostanzialmente inutile. Mi spiego.
[...]
Io scoraggerei, o meglio, inviterei a una seria riflessione un figlio che volesse intraprendere il professionismo nel rugby o nel pugilato o nell'alpinismo estremo ecc..., ma, dato che ho i figli grandi posso garantire che niente può far cambiare idea ad un giovane di oggi.

Stiamo dicendo piu' o meno tutti (tranne Tonione) la stessa cosa: "mi opporrei, ma alla fine rispetterei e supporterei la scelta di mio figlio/a"

Comunque io non credo che i genitori siano completamente ininfluenti, ma e' vero che ho appena iniziato a scontrarmi con l'adolescenza .

[metabolik]

Vedi ? hai appena cominciato.... esperienza meravigliosa, ma cruenta, specie coi maschi.
Mi permetto un consiglio minimale e potente: qualsiasi cosa accada, ma proprio qualsiasi, mantenere sempre viva la comunicazione. Impedire il cutoff della comunicazione , con qualsiasi mezzo , anche con il placcaggio dell'uomo senza palla.