zorrykid ha scritto:calep61 ha scritto:
sono d'accordo, ogni stage o momento di formazione e, aggiungo, indipendentemente da chi fosse tenuto, è opportunità e presupposto per migliorarsi, l'importante è non aspettarsi in una settimana di risolvere aspetti che non possono prescindere dalla ripetizione e continuità di esecuzione del gesto nel tempo. Un giovane, spesso, ha quella fretta che non lo aiuta nell'evoluzione, lo spinge a cercare scorciatoie che, qualche volta, gli fanno incontrare delusioni ingiustificate non trovando risposte velocemente su temi che richiedono, invece, tempo per consolidare skill e automatismi che possono assimilarsi solo con la ripetizione costante nel tempo. In questo senso non vorrei che uno stage per un giovane diventasse un po' come il paese dei balocchi per Pinocchio. Per questo credo fortemente sull'autodidattica per sviluppare aspetti fortemente specialistici come il calciare l'ovale. Nei club non fanno allenamenti specifici, bene, che il giovane interessato chieda di potersi fermare prima o dopo l'allenamento 1/2 o 1 ora ad allenarsi da solo con il programma che si sarà organizzato, magari sulla scorta prorpio dello stage fatto l'estate prima. L'importante è convincersi di questo, dedicare tempo, tempo e tempo, step by step perchè una settimana non può bastare per imparare a calciare. Tra l'altro, ci stiamo rivolgendo a giovani che non hanno completato il proprio sviluppo fisico e questo comporta il necessario confronto con un fisico ed un assetto muscolare in continua evoluzione ed un giovane potrebbe raggiungere dei risultati ad un certo punto ed accorgersi di non riuscire a fare più le stesse cose tutto d'un colpo non capendone i motivi dipendenti, magari, solo dall'intervennuta modifica dell'assetto posturale o della generale struttura della muscolare, insomma è molto probabile per un adolescente convivere con delle performance altalenanti e, quindi, solo continuando con un allenamento specifico e riparatore, in funzione dei cambiamenti morfologici, è possibile nel tempo consolidare skill di questo tipo e questa è un po' più di un'opinione, ma l'analisi sul lavoro svolto da quei giocatori che, poi, siano riusciti a calciare un po' più che dignitosamente.
Quindi, cari giovini, arribuon lavoro!
Praticamenti basta iscriversi alla Cepu. Vieri si è laureato, qua diventi un Wilko in quattroequattrotto...
Vedo che i miei commenti ti mettono di buon umore, a differenza del tuo sparring partner occasionale più sull'imbronciato, mi fa piacere!
Comunque con la CEPU non saremmo proprio nell'ambito dell'autodidattica, ma semmai della formazione assistita a distanza, cosa ben diversa.
Battute da osteria a parte, possiamo confrontarci su cosa non condividi di quello che ho illustrato, se ritieni opportuno, in modo da contribuire insieme ad offrire ai lettori (il post, tra l'altro, è stato aperto da un ragazzo che chiedeva proprio dei consigli che nessuno dava) qualche suggerimento.
Personalmente, ho solo elencato alcuni possibili esercizi utili per l'allenamento ai calci in movimento, visto che per i calci piazzati c'è solo da calciare nell'H, enfatizzando come la forza non fosse l'unico aspetto da potenziare, anzi, considerato che il ragazzo se ne stava invece preoccupando, ma se tu hai altre considerazioni da fare questo credo sia l'occasione giusta.
Per il resto io ho citato l'autodidattica solo come compagno isdeale per migliorarsi, nel senso, che, comunque, calciare è un gesto fortemente individuale e personale (c'è chi preferisce calciare con l'interno del piede, chi con l'esterno, chi piega decisamente il busto all'indietro per alleggerire la palla, chi, invece, frusta la palla con violenza piegandosi in avanti e si dice che Battaglini - denominato anche cecchino per la sua affidabilità nei calci - colpisse l'ovale di punta e decretare quale gesto sia migliore dell'altro di fronte a risultati comunque positivi non è così importante). Non sempre si ha a disposizione nel porpio club uno specialista che possa seguirti con continuità ed in questo caso, organizzare un programma dilavoro individuale credo sia cosa intelligente e giusta per un ragazzo volenteroso. Ci sono innumerevoli esempi anche in altri sport, nel calcio si palleggia da soli, non c'è bisogno di un allenatore che ti conti quanti palleggi fai, nel tennis si impiega il muro per perfezionare e potenziare alcuni colpi, da qualche parte ho letto che il papà di Grifen per insegnargli a calciare con il piede sinistro gli nascose la scarpa destra, non proprio un metodo ortodosso e forse più vicino all'autoditdattica, però efficace. Quindi, cos'è che ti ha fatto sorridere?