Piloni:
per definizione regolamentare, "il pilone sinistro è il pilone con la testa esterna". Ne consegue che esiste uno squilibrio "strutturale" all'interno della mischia ordinata: la mischia tende "naturalmente" a girare in senso orario, poiché i piloni sinistri possono concentrare tutta la loro spinta sul pilone destro avversario, mentre i piloni destri devono sostenere contemporaneamente la spinta di pilone sinistro e tallonatore avversari. Per ottenere un riequilibrio delle forze ed evitare che la mischia "giri" continuamente esistono diversi sistemi:
- consentire al pilone destro di legarsi all'avversario "mettendo il braccio destro all'esterno e sopra il braccio sinistro dell’avversario" (regola 20.3 - d), cioè in posizione di favore;
- utilizzare il pilone più forte (in senso fisico) a destra, a costituire il "cardine" del pacchetto.
Questo dà conto dell'ineguale importanza tra i due piloni: quello destro deve reggere l'equilibrio complessivo impedendo che la mischia "giri": se non è adeguato, la mischia non regge e si fanno figuracce. Quello sinistro invece deve agire da "guastatore" spingendo dal suo lato per forzare un cedimento dall'altra parte: se non è adeguato, la mischia non gira, cioè non succede nulla di particolare.
Preciso che questi ragionamenti valgono nel caso puramente teorico di assoluta parità di forze tra gli schieramenti. Tutto può cambiare a seconda delle situazioni tattiche, delle capacità tecniche o delle condizioni fisiche dei contendenti.
Seconde linee:
un altro sistema per evitare la rotazione della mischia consiste nello schierare la seconda linea più forte (sempre in senso fisico) a destra, per supportare il pilone da quel lato. Questa è l'unica differenza significativa che sia riuscito a individuare tra i due "locks".
Terze linee:
qui esistono due tipi di differenziazione, una secondo la posizione occupata nel raggruppamento (terza ala sinistra/destra), una secondo la posizione relativa del raggruppamento rispetto al campo (closeside/openside flanker). Nel gioco chiuso i flanker agiscono da "regolatori": mettono o tolgono spinta a seconda della necessità contingente, tendenzialmente cercando di evitare un forte coinvolgimento, allo scopo di privilegiare la transizione dal gioco chiuso a quello aperto. A questo proposito, sul versante difensivo, acquista senso la distinzione tra lato "chiuso" e lato "aperto". Sul primo si utilizzerà un giocatore relativamente più forte e pesante, a costo di essere più lento; sul secondo, inversamente, uno che, pur mantenendo una forza e un peso adeguati, risulti più veloce e che riesca a portare placcaggi più lontano dal raggruppamento. Il senso è di evitare che l'azione avversaria possa svilupparsi a ridosso della mischia: servono ottimi placcatori, tra cui il più veloce va schierato preferibilmente dove c'è più spazio da coprire, cioè sul lato "aperto".
Si danno, a questo proposito" due tipologie di terze linee (con infinite sfumature intermedie):
- la 3a statica (lato chiuso), alta, pesante e forte, che può costituire una valida alternativa alle 2e linee in touche;
- la 3a dinamica (lato aperto), forte ma veloce, caratteristiche che in genere si accompagnano a un baricentro basso e che possono tornare utili, in fase di attacco, per portare sostegno ai 3/4 in fase di avanzamento.
Centri:
qui il criterio per distinguere i ruoli è quello della posizione relativa al raggruppamento da cui parte l'azione: il "primo" centro (n. 12) è, di norma, quello che si trova più vicino al raggruppamento, solitamente è più forte fisicamente, anche perché, stando vicino alla mischia, può trovarsi a contatto con giocatori avversari "di peso". Il "secondo" centro (n. 13), di costituzione simile, è però relativamente più leggero e/o veloce e/o agile e svelto, dovendo sopportare, man mano che ci si allontana dalla mischia, contatti meno "pesanti", e potendo sfruttare spazi più ampi.
Non ha influenza invece la differenza tra destra e sinistra: si tratta di giocatori che si trovano a stretto contatto e che possono agevolemente scambiare le posizioni. Una conseguenza di questo è che devono saper passare la palla da ambo i lati: una eventuale preferenza per un lato piuttosto che per un altro è semplicemente indice di cattiva cura dei fondamentali e non costituisce, ad alto livello, un criterio per determinare il ruolo in squadra.
Ali:
Qui si torna necessariamente alla distinzione destra/sinistra: l'inversione delle ali non è praticabile, stante la distanza tra i due giocatori (oddio, vista la lentezza del riciclo del pallone da parte delle squadre italiane...

Ha senso quindi la preferenza di un mancino per il lato sinistro, dato che correndo potrebbe tenere la palla all'esterno, più lontano dal difensore. Non vedo invece un nesso tra posizione e peso o statura. Che l'ala sia piccola e sgusciante oppure alta e potente, destra o sinistra è una questione di preferenze individuali e/o di situazioni tattiche. Per chiarire, citiamo i n. 11 titolari delle squadre dell'ultimo 6 Nazioni: da una parte i "piccoli" Dominici, Williams, Nitoglia (per quanto gli voglia bene, mi viene da dire: ahimé!

Giunto al termine dell'immane fatica della scrittura, mi rendo conto di aver rotto le p***e all'incauto lettore e me ne scuso. Ho egoisticamente cercato di fare ordine nella mia testa. Se volete vendicarvi, potete tranquillamente smontare i miei castelli di carte. Vi perdonerò.
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)