Ruoli doppi, che differenza c\'è?

Sezione dedicata a discussioni sulle problematiche legate all'allenamento ed alla didattica del rugby.

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diddi
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Messaggio da diddi » 6 lug 2006, 18:50

Necessaria premessa: non ho MAI giocato una partita seria a rugby XV. Provo semplicemente a vedere se ho capito bene tra quello che ho letto qui e altrove, cercando di applicare la logica secondo le mie capacità intellettive (qualsiasi esse siano).

Piloni:
per definizione regolamentare, "il pilone sinistro è il pilone con la testa esterna". Ne consegue che esiste uno squilibrio "strutturale" all'interno della mischia ordinata: la mischia tende "naturalmente" a girare in senso orario, poiché i piloni sinistri possono concentrare tutta la loro spinta sul pilone destro avversario, mentre i piloni destri devono sostenere contemporaneamente la spinta di pilone sinistro e tallonatore avversari. Per ottenere un riequilibrio delle forze ed evitare che la mischia "giri" continuamente esistono diversi sistemi:
- consentire al pilone destro di legarsi all'avversario "mettendo il braccio destro all'esterno e sopra il braccio sinistro dell’avversario" (regola 20.3 - d), cioè in posizione di favore;
- utilizzare il pilone più forte (in senso fisico) a destra, a costituire il "cardine" del pacchetto.
Questo dà conto dell'ineguale importanza tra i due piloni: quello destro deve reggere l'equilibrio complessivo impedendo che la mischia "giri": se non è adeguato, la mischia non regge e si fanno figuracce. Quello sinistro invece deve agire da "guastatore" spingendo dal suo lato per forzare un cedimento dall'altra parte: se non è adeguato, la mischia non gira, cioè non succede nulla di particolare.
Preciso che questi ragionamenti valgono nel caso puramente teorico di assoluta parità di forze tra gli schieramenti. Tutto può cambiare a seconda delle situazioni tattiche, delle capacità tecniche o delle condizioni fisiche dei contendenti.

Seconde linee:
un altro sistema per evitare la rotazione della mischia consiste nello schierare la seconda linea più forte (sempre in senso fisico) a destra, per supportare il pilone da quel lato. Questa è l'unica differenza significativa che sia riuscito a individuare tra i due "locks".

Terze linee:
qui esistono due tipi di differenziazione, una secondo la posizione occupata nel raggruppamento (terza ala sinistra/destra), una secondo la posizione relativa del raggruppamento rispetto al campo (closeside/openside flanker). Nel gioco chiuso i flanker agiscono da "regolatori": mettono o tolgono spinta a seconda della necessità contingente, tendenzialmente cercando di evitare un forte coinvolgimento, allo scopo di privilegiare la transizione dal gioco chiuso a quello aperto. A questo proposito, sul versante difensivo, acquista senso la distinzione tra lato "chiuso" e lato "aperto". Sul primo si utilizzerà un giocatore relativamente più forte e pesante, a costo di essere più lento; sul secondo, inversamente, uno che, pur mantenendo una forza e un peso adeguati, risulti più veloce e che riesca a portare placcaggi più lontano dal raggruppamento. Il senso è di evitare che l'azione avversaria possa svilupparsi a ridosso della mischia: servono ottimi placcatori, tra cui il più veloce va schierato preferibilmente dove c'è più spazio da coprire, cioè sul lato "aperto".
Si danno, a questo proposito" due tipologie di terze linee (con infinite sfumature intermedie):
- la 3a statica (lato chiuso), alta, pesante e forte, che può costituire una valida alternativa alle 2e linee in touche;
- la 3a dinamica (lato aperto), forte ma veloce, caratteristiche che in genere si accompagnano a un baricentro basso e che possono tornare utili, in fase di attacco, per portare sostegno ai 3/4 in fase di avanzamento.

Centri:
qui il criterio per distinguere i ruoli è quello della posizione relativa al raggruppamento da cui parte l'azione: il "primo" centro (n. 12) è, di norma, quello che si trova più vicino al raggruppamento, solitamente è più forte fisicamente, anche perché, stando vicino alla mischia, può trovarsi a contatto con giocatori avversari "di peso". Il "secondo" centro (n. 13), di costituzione simile, è però relativamente più leggero e/o veloce e/o agile e svelto, dovendo sopportare, man mano che ci si allontana dalla mischia, contatti meno "pesanti", e potendo sfruttare spazi più ampi.
Non ha influenza invece la differenza tra destra e sinistra: si tratta di giocatori che si trovano a stretto contatto e che possono agevolemente scambiare le posizioni. Una conseguenza di questo è che devono saper passare la palla da ambo i lati: una eventuale preferenza per un lato piuttosto che per un altro è semplicemente indice di cattiva cura dei fondamentali e non costituisce, ad alto livello, un criterio per determinare il ruolo in squadra.

Ali:
Qui si torna necessariamente alla distinzione destra/sinistra: l'inversione delle ali non è praticabile, stante la distanza tra i due giocatori (oddio, vista la lentezza del riciclo del pallone da parte delle squadre italiane... :evil: ).
Ha senso quindi la preferenza di un mancino per il lato sinistro, dato che correndo potrebbe tenere la palla all'esterno, più lontano dal difensore. Non vedo invece un nesso tra posizione e peso o statura. Che l'ala sia piccola e sgusciante oppure alta e potente, destra o sinistra è una questione di preferenze individuali e/o di situazioni tattiche. Per chiarire, citiamo i n. 11 titolari delle squadre dell'ultimo 6 Nazioni: da una parte i "piccoli" Dominici, Williams, Nitoglia (per quanto gli voglia bene, mi viene da dire: ahimé! :cry: ); dall'altra Bowe o Trimble, Lamont, Cohen.

Giunto al termine dell'immane fatica della scrittura, mi rendo conto di aver rotto le p***e all'incauto lettore e me ne scuso. Ho egoisticamente cercato di fare ordine nella mia testa. Se volete vendicarvi, potete tranquillamente smontare i miei castelli di carte. Vi perdonerò. :-]
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare

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