Schemi di gioco

Sezione dedicata a discussioni sulle problematiche legate all'allenamento ed alla didattica del rugby.

Moderatore: Emy77

caponez
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Messaggio da caponez » 20 lug 2004, 19:52

Avete tutti perso divista il vero schema: Palla a me, META!
<BR>
<BR>Gli schemmi occorrono eccome nel rugby, però bisogna prima essere allenati e ignoranti a livelli Australi eppoi si potrà parlare di chemi, sennò non ci puoi nemmeno provare ad applicare una giocata, solo pensandola ti rbaltano 5 metri dietro...
<BR>Saluti

sbnmiky
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Messaggio da sbnmiky » 20 lug 2004, 20:02

Concordo in pieno con Caponez: secondo me l\'unico scopo e\' portare l\'ovale in meta , non importa troppo come, e soprattutto non importa come ci arrivi quando sei entrato gia\' nei 22m avversari.
<BR>
<BR>E giustamente, la preparazione fisica e\' Fondamentale. Il giocatore di rugby ideale, e\' quello capace di correre con l\'ovale \"saldamente\" incollato sotto braccio, e ribaltare gli avversari che incontra prima di arrivare a meta.
<BR>
<BR>Gli schemi possono essere applicati, quando sei consapevole che occorrono almento 2 o 3 giocatori per ribaltarti: ma se bastasse 1 per ribaltarti, allora inutile pure cercare schemi, non servirebbero.
<BR>
<BR>miky
<BR>
<BR>

billingham
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Messaggio da billingham » 20 lug 2004, 22:29

beh miky...penso che la tattica serva anche per supplire un po\' al talento...e visto che ne basta uno a ribaltarti, evitare di essere ribaltato con qualche trucchetto...perchè sennò la cosa inutile è scendere in campo...cioè, non è inutile se hai intenzione di batterti comunque...però...
<BR>
<BR>la tattica fa arrivare la palla nei 22 e ogni invenziione ha dietro una qualche tattica...si improvvisa sulla tattica, non scevri di tattica penso...anche nel jazz e nella musica in generale...si improvvisa su un giro di accordi, in una tonalità...non puoi improvvisare e basta...e visto che 15 giocatori sono proprio una grande orchestra...va orchestrato per bene, perchè se anche il violinista improvvisa bene ma gli altri fanno un gran casott...beh...l\'assolo del violinista non lo senti più
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aladestra
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Messaggio da aladestra » 21 lug 2004, 9:19

Ottimo intervento Billingham. Sono d\'accordo con te.
<BR>Saluti.
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L'Ottimista.

KAIL
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Messaggio da KAIL » 21 lug 2004, 9:24

ho letto tutti i vostri post e porto il mio piccolo, forse inutile, contributo.
<BR>
<BR>io penso che un buon giocatore dovrebbe avere diverse doti: innanzi tutto , ovviamente, la TECNICA, oppure possiamo chiamarla I FONDAMENTALI, che si imparano con la pratica, l\'allenamento eccetera. poi naturalmente ci va anche un po\' di ISTINTO, che direi ti viene un po\' innato e un bel po\' dall\'esperienza. alcuni sono dotati di FANTASIA nel gioco, che direi è frutto di doti innate (si , anche qui l\'esperienza non guasta, ma direi che è più una cosa che uno o ce l\'ha o non ce l\'ha). e poi, secondo me, un gran bravo giocatore è colui che ha una cosa che io definirei VISIONE DEL GIOCO, oppure, come diceva Luighi, la CAPACITA di LEGGERE la PARTITA. questa è una dote importante che, secondo me, fa la differenza. io credo che gli schemi si possano imparare in allenamento, anche meccanicamente se si vuole. una cosa poi è giocare uno schema in modo meccanico, un\'altra è partire da uno schema (come fosse un canovaccio) e poi da li vedere come reagisce l\'avversario e giocare in modo da ottenere il risultato migliore. non so come si impara tutto ciò. ma non credo sia una cosa che si possa apprendere colsemplice alenamento. ci vuole testa. è un po\' come sotto le armi: la tatica la si impara. la strategia.... possiamo discuterne...
<BR>
<BR>spero di essermi spiegato, spero abbiate capito qualcosa. aspetto vostri commenti, se ne avete
<BR>

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aladestra
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Messaggio da aladestra » 21 lug 2004, 9:38

Comne ho già detto in precedenti post, un ottimo giocatore di rugby, ma anche tutta la squadra, devono avere un buon mix (tipo 50% e 50%) tra:
<BR>1. la conoscenza degli schemi di gioco o moduli o come volete chiamarli Voi,
<BR>2. e la Visione del gioco o la capacità di leggere la partita (come dice Luighi).
<BR>Saluti.
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L'Ottimista.

Luighi
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Messaggio da Luighi » 21 lug 2004, 14:05

Miky, su una cosa siamo daccordo (e spero che lo siamo tutti), lo scopo del gioco è fare meta.
<BR>
<BR>Ma la tua descrizione del \"giocatore ideale\" è zoppa. Lomu apparte non esiste il giocatore in grado di \"ribaltare gli avversari che incontra prima di arrivare a meta\" poichè il Placcaggio è \"un\'arma democratica\", cioè se ben eseguito il placaggio fatto anche da un giocatore piccolo, stende chiunque. Dici che il tuo giocatore ideale deve \"correre con l\'ovale \"saldamente\" incollato sotto braccio\" : non c\'è niente di più sbagliato! In vitù delle considerazioni fatte riformulerei totalmente....
<BR>Il giocatore ideale sarà quello che placcato riesce prima ad assicurarsi il possesso del pallone per la propria squadra, e subito impiega tutti i suoi sforzi per dare il pallone ad un compagno perchè l\'azione prosegua... Altro che pallone incollato sul braccio! Il giocatore ideale lo deve tenere su due mani il pallone. (simmetricamente si dovrebbe definire il giocatore ideale per l\'aspeto difensivo oltre che per quelo offensivo).
<BR>Eppoi si imputava a me una visione del rugby individualista....
<BR>
<BR>Rispondendo invece a Billingham (sono anche io musicante e mi muovo senza troppa difficoltà nella rete di paragone che hai creato) ti dico che sebbene acuto ed intelligente il tuo intervento parte da un presupposto gratuito e -secondo me - azzardato.
<BR>Tu crei una corrispondenza tra le scale e i giri per un musicista e gli schemi per il rugbysta. Questo presupposto è per me errato.Le scale e i giri di accordi sono più simili a quello che in un rugbysta noi chiamiamo \"tecnica individuale\". Sotto questo punto di vista si potrebbe rileggere il tuo intervento come se c\'è un solo giocatore su 22 di buon livello tecnico la squadra non vince. ora, siccome in questo caso anche il paragone non sarebbe calzante perchè mi riesce difficile pensare in questo contesto cosa sia uno schema per un musicista, questa conclusione non mi piace. Eppoi lungi da me pensare che per vincere basta avere tecnica individuale a sufficienza.
<BR>
<BR>L\'intervento di Caponez mette in rilievo una cosa molto importante che era stata un po\' trascurata da tutti (me compreso).
<BR>Per vincere le partite ci vogliono tante altre qualità lla tecnica, (ma dalla tecnica non si prescinde) e tra le qualità che può avere una squadra ci sono anche dei buoni schemi e un buon progetto di gioco.
<BR>Tuttavia sono una parte, solo una parte, talvolta indispensabile, come mezzo.
<BR>
<BR>Alla provocazione numerica di Ala destra rispondo senza addentrarmi anche io in percentuali improbabili, ma dire che il 50% di una squadra lo fannmo schemi e moduli di gioco, può essere vero solo per squadre che a parità di livello tecnico-atletico-di fantasia e aggressività, perdono le partite.
<BR>Anche la visione del gioco da sola non farebbe un 50%... ma abbandonando pesi e misure posso sintetizzare il mio pensiero approposito dicendo che gli schemi devono essere messi a disposizione delle capacità tecniche atletiche e di fantasia dei giocatori, della squadra, e giammai il contrario.
<BR>Gli schemi sono un mezzo (non sempre necessario) per far venir fuori le capacità tecniche, la fantasia, la capacità di leggere la partita, la potenza etc.. di una squadra; e queste doti sono già un fine, oltre che,ovviamente, un mezzo per arrivare a fare le mete.
<BR>dunque gli schemi non possono essere più che un mezzo, mentre le scelte, la fantasia, l\'aggressività il bagaglio tecnico, saranno al contempo un fine ed un mezzo.
<BR>
<BR>Alla provocazione di Korovev, posso giusto sorridere (mi piace il tuo atteggiamento) ma , ancora, non riesco a cogliere cosa stai chiedendo.
<BR>
<BR>un placcaggio samoano a tutti, come segno di amicizia.
<BR>Luighi.
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(pensa globalmente,pedala localmente; La rivoluzione non sarà motorizzata;Stai Senza Benza: Gioca a Rugby).

Korovev
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Messaggio da Korovev » 21 lug 2004, 15:32

Sarò breve :-))
<BR>
<BR>Forse dovrei essere un tantino meno ermetico, visto che per ben due volte Luighi non è riuscito a filtrare ciò che scrivevo... Ma almeno il mio atteggiamento ti è gradito, vivaddio.
<BR>
<BR>In questo forum si parla di Schemi di Gioco...
<BR>Il problema è che stiamo categorizzando troppo...
<BR>Stiamo cioè creando dei \"compartimenti stagni\" che non riescono a descrivere bene cosa è la magia e la bellezza di riuscire a portare la palla in meta.
<BR>E\' tutta una serie di cose, di situazioni - forse un\'alchimia - che si crea tra i buoni giocatori affiatati ( e ripeto affiatati ) che in quel determinato momento riescono a togliere fuori dal cappello un\'azione corale.
<BR>SI alla individualità e SI alla coralità. Perchè sono le squadre che vincono
<BR>( a parte la partita nella partita dei piloni ;-)).
<BR>
<BR>Ora, qui partiva la mia provocazione, categorizzare troppo è sbagliato...
<BR>
<BR>Sennò atteniamoci a snocciolare schemi di gioco in senso stretto, tipo football americano,
<BR>ma il forum diventerebbe un tantino noioso...
<BR>
<BR>Sono stato breve?
<BR>

billingham
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Messaggio da billingham » 21 lug 2004, 16:52

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR>
<BR>Rispondendo invece a Billingham (sono anche io musicante e mi muovo senza troppa difficoltà nella rete di paragone che hai creato) ti dico che sebbene acuto ed intelligente il tuo intervento parte da un presupposto gratuito e -secondo me - azzardato.
<BR>Tu crei una corrispondenza tra le scale e i giri per un musicista e gli schemi per il rugbysta. Questo presupposto è per me errato.Le scale e i giri di accordi sono più simili a quello che in un rugbysta noi chiamiamo \"tecnica individuale\". Sotto questo punto di vista si potrebbe rileggere il tuo intervento come se c\'è un solo giocatore su 22 di buon livello tecnico la squadra non vince. ora, siccome in questo caso anche il paragone non sarebbe calzante perchè mi riesce difficile pensare in questo contesto cosa sia uno schema per un musicista, questa conclusione non mi piace. Eppoi lungi da me pensare che per vincere basta avere tecnica individuale a sufficienza.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>l\'analogia che facevo con la musica era fondamentalmente per il fatto che bisogna avere delle situazioni schematizzate di partenza su cui poi improvvisare, inventare, esercitare la fantasia...io studio Comunicazione Musicale e la prima cosa che mi è stata detta appunto è che se non si sanno usare le componenti armoniche della musica non si può improvvisare....giustamente...se tu non conosci le scale non puoi improvvisare facendo qualcosa che non sia sconclusionato...se invece ti muovi bene in una scala, poi puoi partire con i voli di fantasia...
<BR>non so bene come siano gli schemi nel rugby...però penso che ci siano delle situazioni che vengano studiate e ristudiate all\'interno del quale poi l\'improvvisazione e la fantasia di un giocatore danno quel colpo di reni in più che serve ad andare a meta...come la bravura individuale e la fantasia di un suonatore danno il colpo di reni in più per comporre una melodia bellissima...se hai solo tecnica individuale a sufficienza...no non basta per vincere...è solo la base a cui devi aggiungerci la trovata che spiazza l\'avversario, il break che lascia tutti con la mascella per terra, il calcetto che sconvolge l\'altra squadra, la corsa e il tuffo a meta che fanno applaudire chiunque li veda...
<BR>
<BR>questo era il succo del mio intervento...non è sufficiente per fare del buon gioco e improvvisare avere questa \"tecnica\"...ma è necessario
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bear8
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Messaggio da bear8 » 21 lug 2004, 17:56

diciamo che questo forum è diviso in un 20% di sostanza e un 80% di ribadimenti del 20% sopra citato!
<BR>\'mazza quanto scrivi luighi!!!comunque sono della tua idea.
<BR>
<BR>
<BR>ciaooo

Korovev
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Messaggio da Korovev » 21 lug 2004, 21:07

Sono totalmente d\'accordo con Billingham.
<BR>
<BR>

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aladestra
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Messaggio da aladestra » 22 lug 2004, 12:48

Su una rivista ho trovato un\'intervista ad un Rugbyista della nazionale Italiana che parlava del gioco del rugby e dei ruoli dei giocatori.
<BR>Vi riporto il riassunto.
<BR>1. I giocatori n. 1 e 3 Piloni: sono i giocatori più forti fisicamente dei quindici. Hanno il compito di sollevare i compagni in touche, sono l\'architrave della mischia e in difesa coprono dove c\'è meno spazio essendo i più lenti.
<BR>2. Il giocatore n. 2 Tallonatore: nella mischia deve tallonare la palla per farla uscire, nella touche deve lanciare la palla.
<BR>3. I giocatori n. 4 e 5 Seconde Linee: vengono sollevati in aria nella touche; hanno sufficiente sensibilità per correre palla in mano.
<BR>4. I giocatori n. 6, 7 e 8 Terze Linee: sono abili con la palla, corrono di più, placcano di più. Sono gli ultimi tre nella mischia e nella touche.
<BR>5. Il giocatore n. 9 Mediano di Mischia: è il più piccolo della squadra; gioca vicino alla mischia e agli avanti.
<BR>6. Il giocatore n. 10 Mediano d\'Apertura: è il cervello della squadra. Dà le chiamate, sceglie la tattica e decide il gioco dopo aver ricevuto l\'ovale dall\'altro mediano, decidendo se calciare in avanti concedendo la palla agli avversari o aprendo il gioco alla mano.
<BR>7. I giocatori n. 11 e 14: Le Ali: i più veloci e agili negli spazi aperti, con lo sprint nel sangue.
<BR>8. I giocatori n. 12 e 13: I Centri: non possono giocare all\'ala perchè troppo grossi per sgusciare in velocità tra i difensori e la linea laterale. E non possono fare il mediano d\'apertura, perchè non hanno la stessa visione del gioco. Servono per spingere in avanti l\'azione.
<BR>9. Il giocatore n. 15 L\'Estremo: è l\'ultimo in fondo alla difesa, riceve i lanci degli avversari e risponde correndo o calciando a sua volta. Deve avere buone mani, buoni piedi, sangue freddo, occhio allenato e velocità di base per prendere l\'avversario che corre col pallone in mano. E\' il saggio della squadra.
<BR>Cosa centra questo con il post \"Schemi di gioco\" ?
<BR>Ebbene, da tutto ciò mi è venuto da pensare:
<BR>considerato chè l\'obiettivo di ogni squadra è segnare quante più mete possibile, se la squadra decidesse di giocare per linee centrali per superare gli avversari dovrebbe giocare alla mano tirando fuori tutto lo spirito, l\'inventiva che ha dentro.
<BR>Se è vero che le seconde linee hanno sufficiente sensibilità per correre con la palla, li si potrebbe sfruttare per le incursioni centrali supportati dai piloni e dal mediano di mischia. Dietro di questi ci vedrei bene il mediano d\'apertura supportato dai due centri (che secondo me sono i gemelli più deboli delle seconde linee). Questa ossatura giocando per linee centrali per superare gli avversari dovrebbe per forza giocare alla mano, mentre se si scegliesse di giocare all\'esterno per sfruttare la velocità delle ali meglio uno schemino facile facile per arrivare in meta.
<BR>Premetto che mi è venuta questa idea così per caso, per cui non risparmiateVi nelle critiche.
<BR>Saluti.
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Messaggio da PiVi1962 » 22 lug 2004, 14:19

Tanto per essere chiari, prendendo ad esempio la descrizione del tallonatore: \"deve lanciare la palla nelle touche\".
<BR>A parte le cosiddette \"sveltine\", anche per le touche normali la palla può essere lanciata da qualsiasi giocatore.
<BR>Ricordo che una nazionale (mi sfugge quale) giocava regolarmente con un terza linea al lancio dalla touche, il tallonatore -se del caso- si posizionava a saltare!
<BR>Anche il \"modulo\" 8 giocatori di mischia e 7 di movimento risale agli albori del rugby, ma non è previsto in senso stretto dalle regole.
<BR>Se si leggono le regole del rugby (vedi sito IRB) non vi sono mai accenni a quello che un giocatore \"deve fare\".
<BR>L\'unica eccezione a mia conoscenza, ben nota, è che in prima linea di mischia ordinata possono giocare solo giocatori \"esperti\", quando non ve ne sono le mischie ordinate non vengono disputate e quindi contese.
<BR>Ricordo ad esempio che, dopo l\'espulsione di una nostra terza linea, ad una mischia ordinata Stoica decise di giocare in posizione di flanker lasciando scoperto il posto di centro.
<BR>L\'Italia stessa ha provato a giocare alternando Wakarua e Masi tra posizioni di estremo e di apertura a seconda che si giocasse in attacco od in difesa.
“Hören Sie denn nichts? Hören Sie denn nicht die entsetzliche Stimme, die um den ganzen Horizont schreit und die man gewöhnlich die Stille heißt?” Georg Büchner.

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Messaggio da rugbyplayerang » 23 lug 2004, 16:37

Vedo che non avete niente da fare che scrivere tante cose inutili, cosi fate ancora piu confusione, c\'è ne gia tanta nel nostro ambiente.
<BR>Ma ho notato che qualcuno inserisce nozioni molto datate negli anni, ormai il rugby è cambiato nell\'uso della terminologia e tatticamente.
<BR>E\' bello copiare dai libri e riportare sul forum, per far capire a quelli che leggono che siete bravi a descrivere il rugby, ma non è farina del vostro sacco.
<BR>Il rugby, la prima cosa che insegna è l\'umiltà.

Luighi
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Messaggio da Luighi » 23 lug 2004, 16:43

Ma... Belle parole. Le hai lette dopo averle scritte?
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