sarebbe belloandrea12 ha scritto:Per i Club di eccellenza, quelli che hanno un budget che generalmente coinvolge qualche milione di euro, io credo si possa applicare anche una ulteriore obbligatorietà: quella di formare delle franchigie giovanili (magari per macroaree) e obbligare queste franchigie ad almeno 15 partite internazionali/anno (pena esclusione eccellenza o impossibilità regolamentare ad entrarvi), dall'U.16 compreso, in su (U.16, U.17 e U.18/19 o youth).
In questo modo a moltissimi giovani verrebbe offerta una occasione di esperienze notevole, sia sotto il profilo della comprensione del gioco, delle necessità sportive in generale, ma anche di competenza, che di tipo tecnico/relazionale per i coach. Ovviamente con team designati, perchè no, da IRB, per un campionato tipo Magners ma di anno in anno variabile: per esempio: quest'anno l'Italia con la Francia e l'Inghilterra con l'Irlanda e Galles-Scozia. Il prossimo anno l'Italia con Scozia, piuttosto che con Irlanda, e così via,
In 4 anni, un ragazzo di 16 anni arriva in youth con una competnza internazionale di tutto prestigio......e i suoi allenatori anche
Buon rugby
ma ti rendi conto quanto può costare
per ogni under 200000 euro di media un po' troppo anche per chi a soldi e poi per molti far crescere l'erba del vicino non conviene
(15 trasferte per 30 persone all'estero per un minimo di 400 euro a persona + varie ed eventuali)
penso che non bisogna allenarci al rugby internazionale, ma fortificare e incrementare il nazionale
poi le selezioni regionali, le accademie e le nazionali faranno fare le esperienze come già fanno magari incrementandole
i numeri sono ancora bassi e i soldi sono pochi
pilone ragioniere