Re: Prediche -purtroppo- inutili
da JosephK. il 28/12/2012, 10:15
Brunel: È la cosa che negativamente mi ha colpito di più, quando sono arrivato qui, un anno fa. I ragazzi restano a scuola fino a metà pomeriggio, poi se ne vanno a casa. Quelli che fanno sport devono pagare, e non hanno la possibilità di trovare la disciplina più adatta alle loro caratteristiche.
Quanto ha ragione, per altro numero di ore a scuola spropositato, non serve a nulla tenere sui banchi gente per 35 ore se non a salvare i genitori che lavorano.
E se mi nasce un figlio poi lo chiamo... Andreamasi.
JosephK.
Vorrei prendere spunto da questo ultimo post per ritornare sull'allenamento del rugby, anche se evidentemente non calza del tutto con quanto detto precedentemente (è solo un pretesto per ritornare su un argomento che mi interessa molto):
Il rugby italiano soffre anche a causa della Scuola
Anche di quella Scuola, che nella realtà non esiste e che spessissimo non solo latita, ma attiva dei mezzi antieducativi e per nulla formativi, proprio perchè ancora riferita strettamente all'ambito dell'istruzione. Una struttura napoleonica, la cui grande riforma storica ed efficace è ancora quella fascista di Gentile e che vorrebbe competere o semplicemente essere adeguata al terzo millennio?.......
Ha ragione Brunel, che probabilmente ha anche fatto molto bene a non continuare, perchè tanto non sarà certamente nè FIR nè gli àristoi della scuola a saper tradurre una Istituzione ormai depassè in un utile strumento sociale di emancipazione ed evoluzione del Cittadino.
Lo capisce chiunque che anche le "riformate " (della Sig.ra Gelmini) 30/35 ore non hanno alcun significato, se non quello di mantenere tutto come prima. I giovani e le giovani, nella sostanza, anche quando sono fortunati e hanno un buon insegnante di educazione motoria, nella realtà non possono trarne nessun giovamento (neppure in termini personali, figuriamoci collettivi) perchè le 2 ore settimanale sono soltanto uno specchio per le allodole (e le Famiglie) dietro a cui il baratro del NULLA rappresenta la vera mancanza istituzionale. Quando le due ore settimanali, avranno come aggancio anche le due ore giornaliere in attività motoria/sportiva extracurriculare, con una riduzione del monte ore complessivo a non più di 26 ore, programmazioni disciplinari non più copia/incolla da circa 25/40 anni, il recupero della didattica trasversale e su base pedagogica, e quando si comincerà a pensare a formazione dell'Individuo/Cittadino ed educazione collettiva, allora ne potremo riparlare e anche il rugby potrà avvantaggiarsene (a prescindere dal fare rugby o altro nella Scuola stessa).
Per ora, complice la nostra scuoletta, il rugby continuerà a prendere gli "scarti" (in termini di prestazione, non di persone) delle attività che le Famiglie pagano al pomeriggio, incastrando gli impegni sempre più fitti, in un gioco cinese di impegni snervanti, e senza davvero ripristinare quella competenza motoria di prerequisiti, di cui le nuove generazioni, figlie della play station, sono portatrici.
Mi piacerebbe che mi rispondesse qualche dirigente, per potergli riferire (e questi lo sanno molto bene ma sollevare i coperchi di una caldaia in ebollizione è solo compito da veri professionisti) che le nostre linee guida, quelle ministeriali, sono perfettamente in sintonia col resto del mondo, ma nessuno le vuole applicare perchè questa risulterebbe una fatica e un rischio davvero problematici..........................non andremo mai da nessuna parte.
Ieri un amico, non chè stimatissimo allenatore di rugby mi diceva che prima di raggiungere Francia piuttosto che Galles ci vorranno parecchi decenni; io gli ho risposto che non ci arriveremo mai; quando ci andrà bene riusciremo solo a fare qualche punto in più (scusate il ribaltamento di un aforisma gallese)
Buon rugby