Gioco al piede

Sezione dedicata a discussioni sulle problematiche legate all'allenamento ed alla didattica del rugby.

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Rikkuss
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Gioco al piede

Messaggio da Rikkuss » 9 mar 2012, 13:59

Il gioco al piede è sicuramente una delle parti più importanti del gioco del rugby. Consente di liberarsi dalla pressione, guadagnare metri e anche, perchè no, fare splendide azioni che possono anche portare alla meta.
Ora, il mio problema è questo: A livello di "precisione", sono abbastanza bravo, ovvero i 9/10 delle volte il calcio va esattamente dove voglio. Il mio problema è la potenza: ho 15 anni e gioco nel ruolo di MM, e a volte mi trovo in situazioni dove calciare è pressochè d'obbligo (ruck vicino all'area di meta, altre situazioni "critiche").
A livello di tecnica non ho problemi: le box mi riescono senza problemi, i calci vanno dove voglio e a volte mi capita anche di "droppare" in mezzo ai pali e conseguire così i 3 punti.
Il mio vero problema è quindi la potenza. Non riesco a dare abbastanza potenza per avere un piede realmente buono, ovvero box alte che danno il tempo giusto all'ala di salire o calci che vanno sempre in touche sicura (intendo senza il rischio che il calcio tocchi il campo da gioco prima di uscire).
Non ho la pretesa di riuscire a fare calci perfetti, a livello di giocatori nazionali, ma semplicemente di riuscire sempre a dare una buona potenza al calcio oltre che a una buona precisione.
Qualcuno sa consigliarmi degli esercizi per potenziare la forza impiegata in un calcio?

Mad Max
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Re: Gioco al piede

Messaggio da Mad Max » 12 mar 2012, 15:33

non sono un tecnico... sono uno che ogni tanto vede passare una cosa oblunga e generalmente biancastra (a seconda delle condizioni del campo), ma mi verrebbe personalmente da consigliarti di esternare i tuoi dubbi al tuo coach che credo possa esserne solo lusingato... io direi che se il tuo problema è la potenza, quella verrà, con un corretto esercizio, vista la giovane età...

buon rugby
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andrea12
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Re: Gioco al piede

Messaggio da andrea12 » 13 mar 2012, 15:36

Mad Max ha scritto:non sono un tecnico... sono uno che ogni tanto vede passare una cosa oblunga e generalmente biancastra (a seconda delle condizioni del campo), ma mi verrebbe personalmente da consigliarti di esternare i tuoi dubbi al tuo coach che credo possa esserne solo lusingato... io direi che se il tuo problema è la potenza, quella verrà, con un corretto esercizio, vista la giovane età...

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Re: Gioco al piede

Messaggio da Mad Max » 13 mar 2012, 15:55

andrea12 ha scritto:
Mad Max ha scritto:non sono un tecnico... sono uno che ogni tanto vede passare una cosa oblunga e generalmente biancastra (a seconda delle condizioni del campo), ma mi verrebbe personalmente da consigliarti di esternare i tuoi dubbi al tuo coach che credo possa esserne solo lusingato... io direi che se il tuo problema è la potenza, quella verrà, con un corretto esercizio, vista la giovane età...

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:-] io ti devo ancora ringraziare per quello che mi hai consigliato... ti devo molto, visti i risultati. Grazie mille
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andrea12
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Re: Gioco al piede

Messaggio da andrea12 » 13 mar 2012, 16:26

Sinceramente non mi ricordo......sicuro di non aver sbaglaito persona? :D
Comunque grazie

calep61
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Re: Gioco al piede

Messaggio da calep61 » 22 mar 2012, 17:26

Rikkuss ha scritto:Il gioco al piede è sicuramente una delle parti più importanti del gioco del rugby. Consente di liberarsi dalla pressione, guadagnare metri e anche, perchè no, fare splendide azioni che possono anche portare alla meta.
Ora, il mio problema è questo: A livello di "precisione", sono abbastanza bravo, ovvero i 9/10 delle volte il calcio va esattamente dove voglio. Il mio problema è la potenza: ho 15 anni e gioco nel ruolo di MM, e a volte mi trovo in situazioni dove calciare è pressochè d'obbligo (ruck vicino all'area di meta, altre situazioni "critiche").
A livello di tecnica non ho problemi: le box mi riescono senza problemi, i calci vanno dove voglio e a volte mi capita anche di "droppare" in mezzo ai pali e conseguire così i 3 punti.
Il mio vero problema è quindi la potenza. Non riesco a dare abbastanza potenza per avere un piede realmente buono, ovvero box alte che danno il tempo giusto all'ala di salire o calci che vanno sempre in touche sicura (intendo senza il rischio che il calcio tocchi il campo da gioco prima di uscire).
Non ho la pretesa di riuscire a fare calci perfetti, a livello di giocatori nazionali, ma semplicemente di riuscire sempre a dare una buona potenza al calcio oltre che a una buona precisione.
Qualcuno sa consigliarmi degli esercizi per potenziare la forza impiegata in un calcio?
calciare, questo misterioso gesto tante volte poco efficace almeno quanto si vorrebbe.
provare ad offrire un contributo in un forum è un po' più complicato che riuscire a calciare bene, forse, ma mi piacerebbe poterti offrire qualche spunto di riflessione da poter poi valutare e verificare sul campo direttamente; in realtà il vero alleato per poter imparare a calciare bene, a meno che di non aver a disposizione un Dominquez o un O'Gara, insomma un super specialista, nessun tecnico saprà essere utile come il continuo allenamento individuale sulla tecnica di esecuzione, con sedute fatte di continue ripetizione del gesto e contestuali piccole variazioni del medesimo al fine di avvicianarsi piano piano alle rispettive attese (vecchia e sana autodidattica, ma fatta con raziocinio e programmazione a tavolino degli esercizi da svolgere). Per i calci tattici puoi impiegare dei coni di plastica da mirare simulando anche possibili azioni di gioco in movimento, grabber compresi, magari facendoti aiutare da qualche compagno in veste di occasionale avversario. Per i calci piazzati e drop varrà lo stesso discorso e non serviranno neanche i coni, c'è già la porta. Per i calci verso l'alto e molto importante allenarsi sulla posizione del peide all'impatto con la palla, non che non lo sia negli altri casi, ma verso l'alto, solitamente, si calcia in corsa - up and under - o dalla ruck se sei un MM, come dici di essere. In entrambii casi i tempi di esecuzione sono molto repentini e la precisione del gesto, o meglio, la precisione dell'automatismo sarà fondamentale per ottenere buone performance e non svirgolare la palla, quindi, allenamento doppio da eseguirsi in velocità. La forza: dunque, vediamo di distinguere.
- nel rugby non è come nel calcio dove la forza può servire anche per superare l'opposizione del portiere (calcio di potenza), se si calcia nei pali, nessuno si opporrà al nostro calcio che necessiterà della sola potenza utile a raggiungere e superare i pali della porta. Questo per dire che la forza può necessitare, certamente, se si calcia da distanza, ma non deve essere il primo problema da superare, anzi nel gesto del calciare l'ovale nell'H (in particolare)si deve, principalmente, curare lo swing, cioè l'oscillazione tra il busto e la gamba che calcia in modo da effettuare un gesto armonico e tendente principalmente , pur esprimendo la forza esplosiva del quadricipite (a proposito, molto importanti anche gli addominai, di ferro!), ad alleggerire la palla il più possibile (busto all'indietro)e ad ottenere il suo massimo controllo (la gamba che calcia deve seguire, per quanto possibile, la direzione verso cui si vuole indirizzare la palla, quasi fosse un braccio-poi ci sono i rispettivi effetti che si vogliono, eventualmente, imprimere per migliorare la capacità di controllo dell'ovale, che complicano un po' le cose, ma dipende molto da com'è il tuo modo di calciare). Due cose ancora sulla forza, è spesso inversamente proporzionale al controllo, più si calcia con forza, minore sarà la sensibilità che si potrà avere nel contatto con l'ovale, quindi nei calci di maggior potenza potrà essere utile abituarti ad utilizzare l'effetto di un calcio con l'esterno del piede(il puunto esattolo devi trovare tra tra il collo e l'esterno del piede), ovviamente da tesatare con sedute di allenamento e non provare occasionalmente in partita! Pur tenuto conto di quanto detto sull'importanza di avere principalmente un buono swing, potrai migliorare la potenza dei calci, ovviamente, continuando a calciare, oppure calciando durante le sedute mettendo sulle caviglie di entrambe le gambe delle cavigliere da 300 o 500gr. L'effetto ottenuto lo potrai verificare quando, calciando senza, avrai una maggiore potenza esplosiva sul pallone, ma anche minore precisione. Qundi queste sedute potenziate non dovranno sostituire completamente quelle più naturali con le quali dovrai, invece, consolidare il gesto più vicino a quello da effettuarsi in partita.
Altra cosa, tutti questi esecizi sarebbe meglio effettuarli in un campo da rugby per memorizzare nel gesto tecnico anche l'orizzonte visivo abituale di un campo regolamentare, le sue misure, le linee, le porte ecc.ecc., tutti riferimenti utili a completare gli automatismi.
Come colpire la palla a scavalcare l'avversario per garantirsi un buon rimbalzo? Domanda facile, risposta difficile? Forse! La palla di rugby è un ovale, anzi un ellissoide, insomma ha una forma allungata con due punte agli estremi. Se prendiamo un bastone e lo lanciamo per terra in modo che ruotando colpisca il pavimento con una delle due estremita, all'impatto, per reazione contraria dovuta dalla forza cinetica ricevuta dall'urto con il pavimento, molto probabilmente il bastone incomincerà a ruiotare in senso contrario (dipenderà molto anche da altri fattori, velocità d'impatto, angolo di impatto, forze esterne come vento, ecc.).
Il pallone di rugby si comporta un po' nello stesso modo, quindi se si vorrà un rimbalzo verso l'interno dopo l'impatto con il terreno sidovrà cercare una rotazione esterna - calcio di destro sulla parte esterna dell'ovale - ed a seguire per le altre soluzioni cercate.
Ultime due considerazioni , ci sono calciatori che fanno della sola potenza la tecnica di esecuzione dei loro calci e, nonostante ciò, possono ed hanno buone percentuali di calcio, ma spesso l'ansia dello spettatore accompagna il pallone fino all'H. Altri che sembra non facciano neanche fatica e con il loro gesto sembrano accompagnare gentilmente la palla nell'H (O'Gara, Orquera, Griffen, guardarli nelle loro esecuzioni c'è da imparare molto), molti di questi sono anche sostituita da compagni proprio nei calci più distanti che richiedono maggiore potenza e, quindi, anche un diverso contatto del piede con il pallone, diversa tecnica, quindi, sulla quale hanno maggiore specialità. Se alcune di queste considerazioni ti saranno utili ne sarò felice, diversamente ti avro solo tediato un po', ma sempre parlando di rugby.
In bocca al lupo.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
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Re: Gioco al piede

Messaggio da valmarani » 30 mar 2012, 12:35

Ti ringrazio io...stampo e porto a mio figlio da leggere.

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Re: Gioco al piede

Messaggio da calep61 » 30 mar 2012, 14:23

valmarani ha scritto:Ti ringrazio io...stampo e porto a mio figlio da leggere.
ringrazio io te per l'attenzione.
se hai un figlio interessato alla specializzazione sui calci, fai che dal mio scritto prevalga l'importanza di un'applicazione capace di autocritica.
per ottenere dei miglioramenti o si è innatamente portati a calciare un pallone o i risultati attesi, in particolare con una palla ovale che è diverso da tonda( :lol: ), si raggiungono per gradi continuando ad aggiungere e togliere gradatamente qualche cosa di quello che si è fatto nel calcio precedente, ma sempre con logica e consapevolezza (per assurdo, anche prendendo appunti).
il rischio, se non dovessero arrivare i risultati attesi, e di non capirci più niente.
anche se dovesse succedere, poco male, resettare tutto e ripartire da zero e mai farsi prendere dal panico; se ci è riuscito O'Gara ci riuscirà anche tuo figlio :D , ne sono sicuro!
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
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Rikkuss
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Re: Gioco al piede

Messaggio da Rikkuss » 30 mar 2012, 21:35

Grazie tante calep61 :)
Il tuo post mi è stato utilissimo, ora almeno ho le idee molto più chiare su come procedere realmente per allenarmi nei punti in cui voglio diventare forte.
Grazie, veramente :D

calep61
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Re: Gioco al piede

Messaggio da calep61 » 30 mar 2012, 22:24

Rikkuss ha scritto:Grazie tante calep61 :)
Il tuo post mi è stato utilissimo, ora almeno ho le idee molto più chiare su come procedere realmente per allenarmi nei punti in cui voglio diventare forte.
Grazie, veramente :D
wow, quanti ringraziamenti :D
ricorda, datti un metodo e procedi per gradi, tentativo per tentativo (step by step), ma tenendo presente e sotto controllo l'evoluzione e non esagerare con i pesi alle caviglie!
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
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Re: Gioco al piede

Messaggio da andrea12 » 31 mar 2012, 15:15

Vai da M.ur Sans (Jean Luc per tutti) e prova nel suo stage.
farai in una settimana più calci di quanto non si faccia in una stagione in un Club italiano.
Ambiente internazionale e allenatori di alto livello........devi fare, provare e rifare......il resto sono menate
Buon rugby

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Re: Gioco al piede

Messaggio da calep61 » 31 mar 2012, 22:22

andrea12 ha scritto:Vai da M.ur Sans (Jean Luc per tutti) e prova nel suo stage.
farai in una settimana più calci di quanto non si faccia in una stagione in un Club italiano.
Ambiente internazionale e allenatori di alto livello........devi fare, provare e rifare......il resto sono menate
Buon rugby
Non vorrei avviare una polemica sterile con andrea che mi sembra, dall'idea che mi sono fatto leggendo gli interventi che fa abitualmente su questo forum, persona certamente competente, ma mi piacerebbe contribuire nell'evitare di introdurre false aspettative in giovani affamati di informazioni e spunti per crescesre nella propria passione.
Uno stage, se fatto da persone competenti è il miglior viattico pe ricevere stimoli e spunti per poi avviare una lavoro individuale, in quanto uno stage di una settimana o, nei casi migliori, due settimane (solitamente, i costi di adesione non suggeriscono sotto il profilo commerciale programmi più lunghi), non è in grado di formare e definire completamente skill di alcun genere, nel senso che per consolidare dinamiche, atteggiamenti, posizioni corporali e di movimento, insomma fare propri gesti tecnici non famigliari sono necessarie settimane e settimane, forse mesi e mesi di lavoro e non credo ci siano o siano proponibili stage su calci (ma neanche su altre specialità) che durino mesi e mesi ad eccezione delle accademie che, però, non insegnano (a chi le frequenta) solo a calciare.
Quello che voglio sottolineare è che uno stage può sicuramente essere utile per acquisire suggerimenti e spunti d'impostazione a volte determinanti per organizzare su se stessi un lavoro individuale, ma è fondamentale su skill così specialistici come il calciare sapersi organizzare un lavoro individuale costante nel tempo che si ponga un programma di evoluzione e miglioramento continuo che solo un lavoro di autodittattica intelligente può permettere di realizzare, diversamente lo stage rimarrà nella maggioranza dei casi un piacevole e affascinante ricordo da appendere alle pareti della propria stanzetta.
Insomma, saper costruire su di se miglioramenti e crescita individuale dipende molto e sopprattutto da noi stessi.
Quindi, buon lavoro :D
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
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Re: Gioco al piede

Messaggio da andrea12 » 1 apr 2012, 22:51

In un forum, i consigli, come le opinioni, servono solo per fare ragionare, ovviamente per chi prova ad ascoltare.
Voglio dire, e mi rivolgo ad un quindicenne, che il gioco al piede, proprio nella sua impostazione, ha anche momenti di approfondimento, che difficilmente, nel club italiano vengono avviati. Se poi Jean Luc dà fastidio perchè sa lavorare bene e perchè applica la pedagogia alla sua idea di rugby, beh, questo non sarà certo un problema nè di Jean, nè del ragazzino di 15 anni e non dovrebbe essere neppure un problemone per te, Calep.
Io credo, come te, che una settimana non sia sufficiente per imparare tutto del gioco al piede, così come non si impara se non si calcia mai (a prescindere dagli stage). Una settimana di stage, comunque, al di fuori della routine di allenamento consueta, con altri ragazzi, con altri coach, con altri stimoli, è comunque una buonissima occasione per provare e per fare esperienze di qualità. La qualità, non la quantità. la qualità che poi il ragazzo dovrà poter riprovare quando riprenderà: gli imput qualitativi vanno comunque sempre bene, se non altro per andare oltre la routine di un gioco che difficilmente prevede l'allenamento al piede nella formazione italiana. Quanti calci fa in una stagione, in allenamento, diretto dal coach dei calci, un quindicenne o un diciassettenne? E' chiaro che saranno poi gli allenamenti specifici e la ripetizione anche condizionata di situazioni reali o inventate, che diventeranno il pane quotidiano del giocatore.

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Re: Gioco al piede

Messaggio da calep61 » 2 apr 2012, 11:31

andrea12 ha scritto:In un forum, i consigli, come le opinioni, servono solo per fare ragionare, ovviamente per chi prova ad ascoltare.
Voglio dire, e mi rivolgo ad un quindicenne, che il gioco al piede, proprio nella sua impostazione, ha anche momenti di approfondimento, che difficilmente, nel club italiano vengono avviati. Se poi Jean Luc dà fastidio perchè sa lavorare bene e perchè applica la pedagogia alla sua idea di rugby, beh, questo non sarà certo un problema nè di Jean, nè del ragazzino di 15 anni e non dovrebbe essere neppure un problemone per te, Calep.
Io credo, come te, che una settimana non sia sufficiente per imparare tutto del gioco al piede, così come non si impara se non si calcia mai (a prescindere dagli stage). Una settimana di stage, comunque, al di fuori della routine di allenamento consueta, con altri ragazzi, con altri coach, con altri stimoli, è comunque una buonissima occasione per provare e per fare esperienze di qualità. La qualità, non la quantità. la qualità che poi il ragazzo dovrà poter riprovare quando riprenderà: gli imput qualitativi vanno comunque sempre bene, se non altro per andare oltre la routine di un gioco che difficilmente prevede l'allenamento al piede nella formazione italiana. Quanti calci fa in una stagione, in allenamento, diretto dal coach dei calci, un quindicenne o un diciassettenne? E' chiaro che saranno poi gli allenamenti specifici e la ripetizione anche condizionata di situazioni reali o inventate, che diventeranno il pane quotidiano del giocatore.
sono d'accordo, ogni stage o momento di formazione e, aggiungo, indipendentemente da chi fosse tenuto, è opportunità e presupposto per migliorarsi, l'importante è non aspettarsi in una settimana di risolvere aspetti che non possono prescindere dalla ripetizione e continuità di esecuzione del gesto nel tempo. Un giovane, spesso, ha quella fretta che non lo aiuta nell'evoluzione, lo spinge a cercare scorciatoie che, qualche volta, gli fanno incontrare delusioni ingiustificate non trovando risposte velocemente su temi che richiedono, invece, tempo per consolidare skill e automatismi che possono assimilarsi solo con la ripetizione costante nel tempo. In questo senso non vorrei che uno stage per un giovane diventasse un po' come il paese dei balocchi per Pinocchio. Per questo credo fortemente sull'autodidattica per sviluppare aspetti fortemente specialistici come il calciare l'ovale. Nei club non fanno allenamenti specifici, bene, che il giovane interessato chieda di potersi fermare prima o dopo l'allenamento 1/2 o 1 ora ad allenarsi da solo con il programma che si sarà organizzato, magari sulla scorta prorpio dello stage fatto l'estate prima. L'importante è convincersi di questo, dedicare tempo, tempo e tempo, step by step perchè una settimana non può bastare per imparare a calciare. Tra l'altro, ci stiamo rivolgendo a giovani che non hanno completato il proprio sviluppo fisico e questo comporta il necessario confronto con un fisico ed un assetto muscolare in continua evoluzione ed un giovane potrebbe raggiungere dei risultati ad un certo punto ed accorgersi di non riuscire a fare più le stesse cose tutto d'un colpo non capendone i motivi dipendenti, magari, solo dall'intervennuta modifica dell'assetto posturale o della generale struttura della muscolare, insomma è molto probabile per un adolescente convivere con delle performance altalenanti e, quindi, solo continuando con un allenamento specifico e riparatore, in funzione dei cambiamenti morfologici, è possibile nel tempo consolidare skill di questo tipo e questa è un po' più di un'opinione, ma l'analisi sul lavoro svolto da quei giocatori che, poi, siano riusciti a calciare un po' più che dignitosamente.
Quindi, cari giovini, arribuon lavoro! :D
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Re: Gioco al piede

Messaggio da Mad Max » 2 apr 2012, 14:19

andrea12 ha scritto:In un forum, i consigli, come le opinioni, servono solo per fare ragionare, ovviamente per chi prova ad ascoltare.
Voglio dire, e mi rivolgo ad un quindicenne, che il gioco al piede, proprio nella sua impostazione, ha anche momenti di approfondimento, che difficilmente, nel club italiano vengono avviati. Se poi Jean Luc dà fastidio perchè sa lavorare bene e perchè applica la pedagogia alla sua idea di rugby, beh, questo non sarà certo un problema nè di Jean, nè del ragazzino di 15 anni e non dovrebbe essere neppure un problemone per te, Calep.
Io credo, come te, che una settimana non sia sufficiente per imparare tutto del gioco al piede, così come non si impara se non si calcia mai (a prescindere dagli stage). Una settimana di stage, comunque, al di fuori della routine di allenamento consueta, con altri ragazzi, con altri coach, con altri stimoli, è comunque una buonissima occasione per provare e per fare esperienze di qualità. La qualità, non la quantità. la qualità che poi il ragazzo dovrà poter riprovare quando riprenderà: gli imput qualitativi vanno comunque sempre bene, se non altro per andare oltre la routine di un gioco che difficilmente prevede l'allenamento al piede nella formazione italiana. Quanti calci fa in una stagione, in allenamento, diretto dal coach dei calci, un quindicenne o un diciassettenne? E' chiaro che saranno poi gli allenamenti specifici e la ripetizione anche condizionata di situazioni reali o inventate, che diventeranno il pane quotidiano del giocatore.
vedo che anche hai avuto il piacere di far la conoscenza del nostro tuttologo, alias il troll... Io ho rinunciato a qualsiasi tipo di dialogo con lui, anche perchè risponde con domande e non legge neanche le risposte...


buona fortuna, penso che tu ne abbia bisogno... :?
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