Bravo Garryowen, infatti in alcuni meandri della WRU, se ne sta parlando ormai da più di due stagioni..........ma indietro non si può andare.
Esistono almeno un paio di scuole di pensiero: gli infortuni gravi e quelli "più comuni" non aumentano o diminuiscono linearmente: quelli gravi (almeno per la federazione gallese) sono in leggera regressione/stabilità, mentre quelli meno invalidanti sono in netto regresso.
In uno sport di combattimento, però, è evidente che si rincorra il miglior rapporto peso/potenza, la maggiore esplosività, piuttosto che la maggior forza.......poi non dimentichiamo che di marziani non ce ne sono. Un Parra che pesa meno di 85 Kg è in grado di placcare 130 Kg a 10 m al secondo (circa 36 Km/h) ma se evita è meglio.
Al mio ultimo corso, si parlava anche di questo e la mia ipotesi, ma anche quella di altri coach era che inevitabilmente, si assisterà, come per adesso e per i prossimi 2/5 anni ad un ulteriore aumento delle "masse circolanti" ma per una ridottissima massa grassa (anche su questo in Italia siamo molto indietro, nonostante i preparatori dell'accademia e della nazionale siano professionisti stimatissimi, almeno per me), poi non è escluso che come per tutti i sistemi non equilibrati (non in steady-state, tanto per intenderci) si possa anche assistere ad un abbassamento del peso (per me per ulteriore perdita di grasso) medio poichè risponderebbe ad esigenze prestative (nel senso di performanti) molto più importanti.............con conseguente riduzione, ipoteticamente anche notevole, dei traumi da compressione/schiacciamento. Le concussion, invece, potrebbero aumentare sopratutto quando il placcatore mira troppo in alto
Esempio (atleta maturo maschio...il settore femminile è in un'altra dimensione): tallonatore da 110 Kg con il 26/28 % di massa grassa...........Lo stesso tallonatore, sempre di 110 Kg, ma anche di 108 Kg, con il 18% di massa grassa: sarebbe (il secondo) più rapido sul breve, più agile e forse più "adatto" in senso lato, ad un rugby che ormai è dinamico davvero (ormai si gioca in condizioni sottoliminari soltanto per poche parti di gara); in altri termini anche la potenza lattacida deve aumentare e aumenterà parecchio nel breve periodo (e in questo, più muscolo dovrebbe far pensare a più ATP........se allenato bene).
Il problema ulteriore, sarà invece, per i giovani talenti (ne abbiamo qualcuno anche in Italia) tra i 18 e i 22/23 anni e per il nostro sistema-rugby-italia diciamo fino alla serie B compresa. I giovani non potranno confrontarsi con i seniores dell'elite mondiale se non partiranno dai 14/16 anni (diciamo 15 così nessuno si indigna

; come se fosse l'età anagrafica a stabilire l'avvio mirato della muscolazione) con una programmazione professionale in termini di alimentazione/muscolazione- e campo. I nostri seniores fino alla serie B continuano imperterriti a ingurgitare kcalorie, dimenticandosi dei nutrienti....mangiano come caldaie, ma non si nutrono e mediamente sbevazzano troppo, tra il compiacimento generale...spesso anche degli addetti ai lavori.....su questo, no-comment