Rugby Stats

Sezione dedicata a discussioni sulle problematiche legate all'allenamento ed alla didattica del rugby.

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felino15
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Rugby Stats

Messaggio da felino15 » 25 mar 2018, 18:39

Apro questo thread poichè mi piacerebbe condividere con voi idee e opinioni sulla statistica applicata al Rugby.
Come ho detto nel thread dell'Italia mi sono formato alla scuola delle Baseball stats e da quando sono un appassionato del nostro sport il mio intento e' quello di scoprire statistiche interessanti che mi aiutino a capire meglio il gioco o determinate qualita' degli atleti.

Il primo post voglio dedicarlo a una delle statistiche piu' usate che serve per valutare i giocatori che calciano dalla piazzola: la kicking strike rate. Questa e' la percentuale di successo dei calci, cioe' il rapporto tra i calci che spediscono il pallone tra i pali e i calci totali (punizioni e conversioni).
Se io effettuo 4 calci in una partita e 2 sono realizzazioni, avro' una strike rate del 50%.
Solitamente per avere una buona percentuale devi attestarti su una strike rate tra il 75% e l'80 e ottima dall'80 per cento in su. La kicking strike rate per il fatto di incorporare tutti i tentativi di calcio e' gia' un passo in avanti rispetto al mero conteggio dei calci realizzati o dei punti ottenuti tramite i calci.

Cio' che maggiormente rende difettosa questa statistica e' il fatto che appiattisce tutto, e' avulsa dal contesto e rende i calci tutti uguali.
Sappiamo pero' per esperienza che la distanza e l'angolo di calcio sono fattori importanti che determinano, insieme ovviamente all'abilita' propria del giocatore, il successo o meno di un calcio. Il problema e' che questi 2 fattori sfuggono all'abilita' del calciatore perche' non puo' controllarli.
In realta' delle 4 variabili possibili (distanza e angolo nelle punizioni, distanza e angolo nelle conversioni), il calciatore ne puo' controlllare solo una (distanza nelle conversioni) mentre le altre 3...non possono essere associate a una sua abilita'.
Quindi se vogliamo fare un passo avanti, dobbiamo "contestualizzare i calci" e renderci conto che non tutti i calci possono essere trattati allo stesso modo. In una ipotetica stima dei calci effettuati da un giocatore, un calcio che per distanza e angolo risulta difficile dovrebbe essere valutato di piu' rispetto a un calcio che per distanza e angolo risulta facile.
Quindi se riuscissimo a dare a ogni calcio il giusto valore, potremmo liberarci del problema di strike rate alte ma gonfiate da calci facili o strike rate basse penalizzate da una serie di calci difficili.

Un appassionato di Pretoria, Jurie Nel, ha provato a creare un modello per valutare i giocatori in modo piu' corretto ed accurato rispetto alla strike rate.
Nel suo sito http://goalkickers.co.za, spiega che alla base della valutazione di ogni calcio vi sono diverse variabili (distanza, angolo, altitudine, lato del campo e altre) che associate a ogni calcio e al suo risultato vengono aggiunte a uno storico dei calci in modo che conoscendo distanza, angolo ecc. di un calcio si possa quantificare la probabilita' di successo alle stesse condizioni e sapere in simili condizioni cosa hanno realizzato in media i vari giocatori.

Facendo un esempio pratico il modello dice che se Halfpenny sta calciando da una distanza x e un angolo y avra' una percentuale di successo che e' la percentuale di successo dei calci realizzati nel passato alle stesse condizioni. Insomma il modello ci dice cosa ha fatto il calciatore medio nelle stesse condizioni in cui Halfpenny sta per calciare.
Se l'estremo gallese ha fatto meglio della probabilita' media di successo sara' valutato positivamente (con un rating variabile da piu' di 5 a 10), se ha fatto peggio ricevera' una valutazione negativa (da 5 in giu')
In piu' Nel ha introdotto un'altra statistica chiamata Value Added. Questa confronta i calci realmente realizzati con il modello da lui creato. Tornando al nostro esempio, Halfpenny nel Sei Nazioni 2017 ha realizzato una Value Added di 10. Cosa significa? Vuol dire che ha fatto 10 punti in piu' rispetto ai punti "attesi" cioe' rispetto a cio' che hanno fatto gli altri giocatori, alle medesime condizioni in cui il trequarti gallese ha calciato.
Insomma Halfpenny ha fatto 10 punti in piu' del giocatore medio se avesse effettuato tutti i calci nel torneo alle stesse condizioni di come ha calciato realmente Halfpenny.
La Kicker rating e la Value Added sono le metriche che riescono finalmente a conciliare l'abilita' dei giocatori con le difficolta' oggettive nel realizzare i calci. E come dicevo riescono a tener conto del contesto.
Purtroppo il sito e' fermo al 2017 e non ci sono stati piu' aggiornamenti, peccato poi che non ci sia un archivio delle statistiche precedenti, sono visibili solo i dati del 6 nazioni 2017.
Comunque penso che l'ottimo lavoro di Nel sia l'approccio giusto per superare i difetti di alcune statistiche tradizionali e valutare meglio le prestazioni degli atleti.

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Hap
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Re: Rugby Stats

Messaggio da Hap » 25 mar 2018, 21:11

Gran bel thread, grazie felino per averlo aperto e per il post molto chiaro ed interessante.
Mostruoso il lavoro di Nel, specialmente del dover alimentare un database simile.

Dei parametri che andrebbero aggiunti alla formula, sempre se non già presenti considero, ad esempio, il minuto della partita in cui si effettua il tentativo, il punteggio dell'avversario in quel momento (se sei sotto o sopra di 40 il calcio ha tutta un'altra pressione e incisione sul match), se il calcio ha portato al sorpasso e/o alla vittoria finale.
Inoltre aggiungerei un coefficiente in relazione all'importanza della partita, tarato su una macro-scala per livello di competizione (idealmente campionato nazionale<TM<6N<Mondiale) e una micro-scala interna al torneo (girone<eliminatorie/playoff<semifinali<finale).

Non ho il tempo di approfondire sul sito sudafricano, magari tutto questo c'è già, nel caso meglio così e ulteriori complimenti a Nel.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.

Ilgorgo
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Re: Rugby Stats

Messaggio da Ilgorgo » 25 mar 2018, 22:30

L'idea è bella ma, come dice Hap, impegnativa. Se non sono gli organizzatori stessi dei tornei a render noti questi dati tocca guardare i video di tutte le partite per cercare di calcolare da quale punto i giocatori hanno piazzato. Io tengo conto per diletto delle percentuali in Eccellenza (autopromozione: http://www.rugby.it/news/2018/03/25/ecc ... -giornate/) e sarebbe troppo impegnativo compilare una statistica così particolareggiata come quella dell'appazzionato sudafricano. Il fatto che il sito sia aggiornato al marzo 2017 vuol dire che anche lui ha già perso la spinta?

speartakle
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Re: Rugby Stats

Messaggio da speartakle » 26 mar 2018, 10:13

fico, ma appunto impegnativo, forse società come opta lavorano già su database simili, ma non so quanto possa essere affrontabile dalla singola squadra/singolo video analist della squadra per risultare utile (impiego di tempo/utilità).
Però Però dubito che gente molto più invasata di noi, e con risorse economiche adeguate non facciano già cose simili. Penso ad un torneo come Top14 o Premiership, avere un team di video analist, e analisi dati che tirano fuori una serie di indicatori per ogni squadra un po' più fini o personalizzati per un'utilità tattica.
Però poi quei dati o quegli indicatori dovrebbero essere utili agli allenatori e ai giocatori per comportarsi di conseguenza (boh mi viene in mente una cosa tipo il tempo efficace di intervento dei sostegni sui punti di incontro, però anche lì alla fine il numero non ti dice se il giocatore è intervenuto correttamente o no, però potrebbe essere filtrato mettendo tenedo conto solo degli interventi con successo ecc.)
Insomma credo che nei prossimi anni ci potranno essere notevoli sviluppi nel fronte statistiche del rugby, ma sarà fondamentale che siano utili soprattutto agli allenatori per non essere fourvianti nell'insieme generale delle variabili che compongono il gioco.

Vabbè ho scritto un po' di cose a caso, quello che mi sembra interessante e che vorrei sapere (magari potrebbe essere spunto per qualche giornalista) è se esistono già indicatori statistici professionali per il rugby (sicuramente) e da chi e come vengono fatti, quali sviluppi potrebbero avere.

felino15
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Re: Rugby Stats

Messaggio da felino15 » 26 mar 2018, 22:13

Hap ha scritto:Gran bel thread, grazie felino per averlo aperto e per il post molto chiaro ed interessante.
Mostruoso il lavoro di Nel, specialmente del dover alimentare un database simile.
Di nulla, e' il primo thread che apro, ho lurkato un bel po' finora visto l'ottimo livello di competenza che c'e' qui dentro.
Hap ha scritto: Dei parametri che andrebbero aggiunti alla formula, sempre se non già presenti considero, ad esempio, il minuto della partita in cui si effettua il tentativo, il punteggio dell'avversario in quel momento (se sei sotto o sopra di 40 il calcio ha tutta un'altra pressione e incisione sul match), se il calcio ha portato al sorpasso e/o alla vittoria finale.

Inoltre aggiungerei un coefficiente in relazione all'importanza della partita, tarato su una macro-scala per livello di competizione (idealmente campionato nazionale<TM<6N<Mondiale) e una micro-scala interna al torneo (girone<eliminatorie/playoff<semifinali<finale).
Il punteggio dell'avversario lo mette tra i parametri (score difference) anche se dice che tra tutti i parametri il peso maggiore ce l'hanno distanza e angolo di calcio. La score difference mi lascia un po' perplesso. Ho un'idea diversa sul concetto di "pressione" ma va bene cosi'.

Anche sulla nobilta' della partita ho una mia idea. Ma e' bello parlarne...se incontri Federer a un masters 1000 secondo me non e' molto diverso da incontrarlo agli US Open. Ti troverai sempre di fronte il piu' forte tennista della storia. E non penso che ci sia un'infusione magica, una pozione chiamata Grande Slam che faccia diventare il fuoriclasse svizzero diverso da cio' che e'. Cosi' allo stesso modo non penso che Richie McCaw in un incontro di WC, pur essendo la posta in palio molto alta, fosse cosi' diverso dal Richie McCaw di un test match.
Quando sei a un livello gia' molto alto di agonismo (test match nel Rugby o masters 1000 nel tennis) la cosa piu' importante da fare e' differenziare il talento piuttosto che differenziare il blasone dei singoli tornei. In my opinion eh..
speartakle ha scritto:Però poi quei dati o quegli indicatori dovrebbero essere utili agli allenatori e ai giocatori per comportarsi di conseguenza (boh mi viene in mente una cosa tipo il tempo efficace di intervento dei sostegni sui punti di incontro, però anche lì alla fine il numero non ti dice se il giocatore è intervenuto correttamente o no, però potrebbe essere filtrato mettendo tenedo conto solo degli interventi con successo ecc.)
Insomma credo che nei prossimi anni ci potranno essere notevoli sviluppi nel fronte statistiche del rugby, ma sarà fondamentale che siano utili soprattutto agli allenatori per non essere fourvianti nell'insieme generale delle variabili che compongono il gioco.
Ma e' proprio questo che dovrebbe fare la statistica sportiva. Avere e interpretare i dati per comprendere meglio le situazioni e prendere decisioni migliori. Tutte le societa' professionistiche potrebbero pensare di farlo o lo fanno gia'. Anzi dico di piu'. Sono le societa' piu' piccole che dovrebbero dedicarsi all'analisi dei dati. Ad esempio le statistiche avanzate hanno permesso nello sport americano ad alcune franchigie piccole di trovare il valore aggiunto o nascosto di particolari giocatori e valorizzarli perche' era l'unica cosa sensata da fare visto che non potevano permettersi gli ingaggi altissimi dei Top Player, una volta diventati free agent.

Ho portato l'esempio di goalkickers perche' con l'aiuto della tecnologia si possono avere statistiche migliori di quelle che abbiamo adesso. Portarle all'attenzione, renderle pubbliche e' un fatto di progresso e di cultura. Cio' che ha fatto Jurie Nel potrebbero farlo benissimo i siti d'informazione "istituzionali". Planet Rugby o la sezione Rugby di BBC o l'NZHerald hanno sicuramente un provider, OPTA o chiunque altro che gli fornisce dei dati. Potrebbero usare la loro consulenza per presentare al pubblico statistiche migliori invece di mostrarci le solite 4 che conosciamo. E cosi' tutti potremmo andarci a leggere la Kicking Rate o la Value Added dei nostri beniamini senza andarci a cercare con il lanternino un povero appassionato SudAfricano che fa tutto da solo e che, comprensibilmente, se ha pure famiglia ne ha piene le scatole...:-D

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Hap
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Re: Rugby Stats

Messaggio da Hap » 27 mar 2018, 9:11

felino15 ha scritto: Il punteggio dell'avversario lo mette tra i parametri (score difference) anche se dice che tra tutti i parametri il peso maggiore ce l'hanno distanza e angolo di calcio. La score difference mi lascia un po' perplesso. Ho un'idea diversa sul concetto di "pressione" ma va bene cosi'.
Vai, esplica.
felino15 ha scritto: Anche sulla nobilta' della partita ho una mia idea. Ma e' bello parlarne...se incontri Federer a un masters 1000 secondo me non e' molto diverso da incontrarlo agli US Open. Ti troverai sempre di fronte il piu' forte tennista della storia. E non penso che ci sia un'infusione magica, una pozione chiamata Grande Slam che faccia diventare il fuoriclasse svizzero diverso da cio' che e'. Cosi' allo stesso modo non penso che Richie McCaw in un incontro di WC, pur essendo la posta in palio molto alta, fosse cosi' diverso dal Richie McCaw di un test match.
Quando sei a un livello gia' molto alto di agonismo (test match nel Rugby o masters 1000 nel tennis) la cosa piu' importante da fare e' differenziare il talento piuttosto che differenziare il blasone dei singoli tornei. In my opinion eh..
Mmmh, qui non lo so. Non sono molto d'accordo, primo perché è difficile paragonare uno sport individuale ad uno sport di squadra e soprattutto di contatto. E' proprio uno sforzo mentalmente diverso, per come la vedo io, il livello di "dedizione al dolore" in alcuni potrebbe variare a seconda dell'importanza del match.
Secondo perché ormai, nel rugby moderno, Richie McCaw (o giocatori di questo calibro) li vedi giocare molto difficilmente a livello di franchigia e quindi di campionato. Vengono centellinati per le nazionali o al limite per i match davvero importanti di coppa o della competizione. Questo crea un divario tecnico abbastanza grande tra un Pro14 e un 6N o RWC e lo si nota tantissimo specialmente con alcuni dei nostri giocatori, ad esempio.
Stesso sport, ma livelli proprio diversi.
felino15 ha scritto: Ma e' proprio questo che dovrebbe fare la statistica sportiva. Avere e interpretare i dati per comprendere meglio le situazioni e prendere decisioni migliori. Tutte le societa' professionistiche potrebbero pensare di farlo o lo fanno gia'. Anzi dico di piu'. Sono le societa' piu' piccole che dovrebbero dedicarsi all'analisi dei dati. Ad esempio le statistiche avanzate hanno permesso nello sport americano ad alcune franchigie piccole di trovare il valore aggiunto o nascosto di particolari giocatori e valorizzarli perche' era l'unica cosa sensata da fare visto che non potevano permettersi gli ingaggi altissimi dei Top Player, una volta diventati free agent.
Questa è una considerazione intelligente e sacrosanta, sono d'accordissimo.
Aggiungo una banalità: raccogliere molti dati è importante, capirli ed interpretarli nel contesto della singola partita lo è ancora di più.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.

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Re: Rugby Stats

Messaggio da speartakle » 27 mar 2018, 10:35

felino15 ha scritto:
speartakle ha scritto: Ma e' proprio questo che dovrebbe fare la statistica sportiva. Avere e interpretare i dati per comprendere meglio le situazioni e prendere decisioni migliori. Tutte le societa' professionistiche potrebbero pensare di farlo o lo fanno gia'. Anzi dico di piu'. Sono le societa' piu' piccole che dovrebbero dedicarsi all'analisi dei dati. Ad esempio le statistiche avanzate hanno permesso nello sport americano ad alcune franchigie piccole di trovare il valore aggiunto o nascosto di particolari giocatori e valorizzarli perche' era l'unica cosa sensata da fare visto che non potevano permettersi gli ingaggi altissimi dei Top Player, una volta diventati free agent.

Ho portato l'esempio di goalkickers perche' con l'aiuto della tecnologia si possono avere statistiche migliori di quelle che abbiamo adesso. Portarle all'attenzione, renderle pubbliche e' un fatto di progresso e di cultura. Cio' che ha fatto Jurie Nel potrebbero farlo benissimo i siti d'informazione "istituzionali". Planet Rugby o la sezione Rugby di BBC o l'NZHerald hanno sicuramente un provider, OPTA o chiunque altro che gli fornisce dei dati. Potrebbero usare la loro consulenza per presentare al pubblico statistiche migliori invece di mostrarci le solite 4 che conosciamo. E cosi' tutti potremmo andarci a leggere la Kicking Rate o la Value Added dei nostri beniamini senza andarci a cercare con il lanternino un povero appassionato SudAfricano che fa tutto da solo e che, comprensibilmente, se ha pure famiglia ne ha piene le scatole...:-D
certamente, concordo, riflettevo però (in maniera un po' disordinata) sul fatto che anche i piccoli o grandi club non dispongano proprio delle risorse per mettere insieme un sistema simile.
L'esempio che fai sullo sport americano è abbastanza difficilemtente replicabile sul rugby, (ma pure nel calcio) perchè basket, baseball, Football sono un bacino di dati parecchio ristretto localmente (i campionati americani) mentre per il Rugby comprenderebbero una necessità di dati derivanti da disparati campionati (vedendo il mercato dei giocatori della Premiership, Top14 e Pro14), come fai ad immagazzinare abbastanza dati per sapere se il giocatore x del super rugby o del campionato x può essere paragonabile ad un buon giocatore conosciuto?

Credo che per ora il gioco (per i piccoli club) non vale la candela perchè necessiterebbe dell'analisi di troppi dati da poter supportora con un singolo video analist, e probabilmente nemmeno tanto efficacie.

Per me lo sviluppo potrebbe partire se le leghe tipo TOP14, Premiership, Pro14 iniziassero a finanziare loro dei team dedicati allo sviluppo di database e indicatori, sui quali poi probaiblemente potrebbero focalizzarsi e affinare singoli addetti delle squadre.

Questa cosa mi intrippa, mi piacerebbe veramente sapere a che punto siamo.
Mi sembra impossibile che i le federazioni più grosse non siano già avanti su questo piano.

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Re: Rugby Stats

Messaggio da Ilgorgo » 27 mar 2018, 10:55

Un dato che (forse) non avete già citato è quello meteorologico. Piazzare con la pioggia, o il campo bagnato, o il vento è più difficile.
Penso però che la "legge dei grandi numeri" possa annullare un po' tutte queste preoccupazioni. Cioè, in una singola partita la posizione dei calci e altri fattori come appunto quelli climatici possono fare la differenza tra un'alta e una bassa media di realizzazione, ma nel corso di un'intera stagione tutti questi fattori dovrebbero tendere a bilanciarsi. E' improbabile che un piazzatore abbia sempre a disposizione calci centrali e un altro sempre calci laterali.
In un torneo con poche partite come il 6N le statistiche redatte dall'appassionato sudafricano hanno un senso, sul lungo periodo mi pare insomma ora, a ragionarci meglio, che possano rivelarsi un po' superflue

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Re: Rugby Stats

Messaggio da felino15 » 27 mar 2018, 22:59

Hap ha scritto:
felino15 ha scritto: Il punteggio dell'avversario lo mette tra i parametri (score difference) anche se dice che tra tutti i parametri il peso maggiore ce l'hanno distanza e angolo di calcio. La score difference mi lascia un po' perplesso. Ho un'idea diversa sul concetto di "pressione" ma va bene cosi'.
Vai, esplica.
C'e un dibattito che va avanti da anni sul concetto di "clutchness" cioe' l'essere particolarmente freddi e decisivi nei momenti importanti. C'e' chi pensa che esiste, che' e' una qualita' propria di certi atleti e chi pensa che non esiste o che non abbia particolare importanza nel valutare oggettivamente le prestazioni di un atleta. I giornali ovviamente raccontano gesta di giocatori super-clutch perche' e' il loro pane. Il salvatore della patria che nel momento decisivo ti risolve la partita fa sempre letteratura e vende bene, di questo possiamo starne certi. Per non parlare di certe espressioni ormai famose quando si parla di clutchness, dai famosi "occhi della tigre" alla citazione in massa del duo Belushi/Aykroyd "quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare".
Io la penso in questo modo: non voglio dire che la "clutchness" non esista. Non sono cosi' estremista. Dico solo che e' un concetto difficilmente misurabile e concretamente valutabile per cui preferisco parlare d'altro.
Il problema di avere a che fare con la clutchness e' che i momenti decisivi per forza di cose sono molto piu' rari dei momenti "ordinari" per cui quando si valutano delle prestazioni tenendo conto dei momenti piu' delicati si corre il rischio di peccare di "small sample size" di ridurre il tutto a misurazioni con un campione piccolo. E quando il campione e' piccolo, si sa, e' difficile fidarsi.
Faccio un esempio estremo. Facciamo il caso che Stockdale tra 2 anni stia giocando i quarti, la semifinale e la finale della prossima WC, tre partite tutte tiratissime e che le risolva tutte e tre con una meta negli ultimi 5 minuti di gioco. Verrebbe portato in trionfo fino a Dublino e di lui non si direbbe altro che e' un atleta "clutch" cioe' uno freddo che risolve il tutto nei momenti decisivi. Io risponderei...ma di quante partite stiamo parlando? 3? E tre partite per me non sono niente...per quanto siano forse le 3 piu' importanti della sua carriera. Non puoi da un numero cosi' esiguo di osservazioni dedurre che Stockdale ha una qualita' propria che lo differenzia dagli altri e che questa e' la clutchness.
Ma potrai dire da un grandissimo numero di osservazioni che Stockdale gioca bene ed e' bravo. E preferisco giustificare con questo il fatto che abbia realizzato quel simile exploit piuttosto che affidarmi alla clutchness. Puoi differenziare il talento di un giocatore da un altro con le statistiche. Con la clutchness un po' meno...almeno per il momento..ma al tempo stesso non nego che un concetto del genere non possa esistere. Dico solo che sono molto diffidente e che se incontrassi Stockdale dopo la grandissima prestazione in WC, gli direi: "quanto sei stato bravo" piuttosto che "quanto sei stato clutch".
Hap ha scritto: Mmmh, qui non lo so. Non sono molto d'accordo, primo perché è difficile paragonare uno sport individuale ad uno sport di squadra e soprattutto di contatto. E' proprio uno sforzo mentalmente diverso, per come la vedo io, il livello di "dedizione al dolore" in alcuni potrebbe variare a seconda dell'importanza del match.
Secondo perché ormai, nel rugby moderno, Richie McCaw (o giocatori di questo calibro) li vedi giocare molto difficilmente a livello di franchigia e quindi di campionato. Vengono centellinati per le nazionali o al limite per i match davvero importanti di coppa o della competizione. Questo crea un divario tecnico abbastanza grande tra un Pro14 e un 6N o RWC e lo si nota tantissimo specialmente con alcuni dei nostri giocatori, ad esempio.
Stesso sport, ma livelli proprio diversi.
Mi e' venuto in mente l'esempio del tennis perche' il ranking ATP valuta i risultati ottenuti anche in base all'importanza del torneo. Ma raccolgo l'invito a circoscrivere il dibattito al nostro sport. Alla fine non siamo neanche troppo distanti. Sarei il primo a non mischiare statistiche di Pro14/Premiership con Test Match/WC. Pero' penso allo stesso tempo che a partire da un certo livello sia inutile valutare di piu' le prestazioni dei giocatori per via della nobilta' di una coppa o di un torneo. Non e' che il talento di Owen Farrell e' piu' valutabile perche' gioca una partita di WC rispetto a una partita di Test Match. Il talento di Farrell uscira' fuori ma alla fine ma e' sempre quello.
Ilgorgo ha scritto: In un torneo con poche partite come il 6N le statistiche redatte dall'appassionato sudafricano hanno un senso, sul lungo periodo mi pare insomma ora, a ragionarci meglio, che possano rivelarsi un po' superflue
E invece, secondo me, se la statistica di Nel che abbiamo osservato ha un limite e' proprio questo. Cinque partite non sono tante per valutare la grandezza tra 2 o piu' giocatori, occorre uno spettro piu' ampio. Anche qui' c'e' il rischio "small sample size". Spesso i giocatori hanno periodi caldi seppur brevi e nel valutare certe prestazioni si rischia di sovrastimare atleti che hanno avuto dei semplici picchi in un determinato periodo rispetto alle loro effettive qualita' che vengon fuori nel lungo periodo. Io avrei aggiornato la statistica su un arco sicuramente piu' lungo.

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