TREVISO:
Vince, finalmente, con uno score che ci si aspetterebbe da una formazione con un minimo di aspettativa,
oppure,
entra Gori full time e, d’incanto, il Treviso fa 5 mete (le prime 2 propiziate proprio dal toscanaccio).
scegliete voi
Gori non è meglio di Botes o di altri MM, gioca semplicemente in maniera diversa, con una capacità di elettrizzare la linea di contatto tra le due formazioni che offre opportunità di attacco preziose per la sua formazione. Botes ha fatto una metà incredibile, ma il suo gesto rimane un fatto isolato, da manuale del rugby, ma pur sempre isolato.
Per il resto, brava Treviso, ma pur sempre presuntuosa e sprecona (che è forse la sintesi peggiore possibile, meglio modesti, ma cinici) al limite dell’irritabilità per chi la sta a guardare. Non parliamo dei calci piazzati o delle trasformazioni buttate al vento che avrebbero fatto esplodere lo score, ma delle punizioni giocate in touche invece che verso i pali, fatto che ha lasciato la partita aperta per molto tempo con lo score 27 a 13 che avrebbe permesso di far rientrare i gallesi in caso di una loro meta portando lo score a 27 a 20, a solo -7! Forse più che mancanza di cinismo si tratta di un’utile dose di tattica non sempre misurata a dovere nella ricetta dai trevigiani, chissà con le tigri inglesi ………………
ZEBRE:
Rimandata ancora a settembre la franchigia del NO, un po’ dottor jekyll e mister hyde, anzi ai prossimi 2 derby italici per risalire la classifica, magari a scapito di un Treviso che avrebbe, invece bisogno come oro degli 8 punti in palio; bell’esempio di come farsi male in famiglia.
Il gioco non è male, a tratti, anche bello, ma l’efficacia nella finalizzazione è ancora troppo lontana dai livelli della competizione. Buona, invece, la mischia ordinata dove gli irlandesi hanno a più riprese cercato l’umiliazione della meta tecnica tornando sempre con la coda tra le gambe. Anche la difesa è sembrata buona con ottima intesa per buona parte degli 80’, a confermarlo il passaggio dalla touche cercata alla finalizzazione tra i pali degli irlandesi in caso di punizione accordata dall’arbitro (della serie, meglio 3 punti sicuri). Halangahu ancora preoccupante nei calci piazzati, ma non era considerato uno specialista? Poi, qualcuno gli dica che il calcio d’avvio corto è efficace, in particolare, se giocato una volta tanto, diversamente diventa prevedibile e, in caso di mancata conquista, lascia gli avversari alti sul terreno di gioco semplificando anche la risalita del campo!
Trevisan poco efficace nelle risalite dopo il recupero dell’ovale – buono questo skill, invece, con sicurezza nella presa al volo – dove si è quasi sempre fatto capire nelle intenzioni, con qualche attimo di indecisione poco prima di sbattere con la linea avversaria che affrontava, evidentemente, con non sufficiente convinzione (non è certo un Masi). Buso non riesco ancora a valutarlo, in quei pochi minuti giocati qualche iniziativa di rilievo e qualche scivolone; a quando una partita fulltime? Sarto, invece, mi sembra decisamente cresciuto, fisico, agressivo, ma controllato al punto da non scemare nel fallo banale, veloce, anzi, velocissimo sul binario verticale e corsa rotta irrefrenabile; ancora un po' di lucidità e freddezza nella finalizzazione e ci ritroveremo una grande ala anche in chiave azzurra. Che Zebre vedremo con gli harlequins?