jpr williams ha scritto:Il punto fondamentale, per me, al di là dei problemi logistici, rimane uno solo: siamo davanti ad un torneo così trasformato da quel che era solo ed esclusivamente per motivi economici e senza alcuna logica sportiva. Perchè i sudafricani? Semplice, perchè portano soldi. Portassero soldi andrebbero bene anche le donne barbute.
Non ho mai avuto nulla contro il business utilizzato per fare meglio il rugby, ma qui la logica è invertita: si modifica la struttura di un torneo per ragioni totalmente extrasportive e al 100% di business. Non si fa più business per fare meglio lo sport, ma si fa sport solo per il business.
A me non piace. A molti altri si, quindi molti continueranno a seguirlo ed io no. Con grande rammarico, perchè nelle Zebre giocano molti ragazzi a cui voglio un gran bene, ma ognuno, alla fine, ha il diritto di stabilire per sé (e solo unicamente per sé) quale livello di compromessi è disposto ad accettare.
Condivido al 100% il tuo pensiero sul rapporto business-sport, sebbene vada comunque tenuto conto del fatto che è sempre il grano quello che muove tutto e alla fine lo sport professionistico è fondamentalmente show business (pur con dei valori intrinsechi al concetto di sport che vanno ovviamente considerati), su questo gli americani hanno capito tante cose, opinione personale. Perché alla fine senza interesse e tifosi che seguono e si appassionano(e pagano) lo sport professionistico, dal calcio all'hockey subacqueo, non esisterebbe.
In questo caso sono del tuo stesso parere, vedo logica in una lega per le "altre" (detto senza mancanza di rispetto) del 6 Nazioni, mentre l'ingresso delle due sudafricane mi sa di superfluo e rovina un po' il fascino del torneo. Tutto questo non mi impedisce di seguirlo per diversi motivi (interesse nel vedere lo sviluppo di squadre e giocatori italici, senso di appartenenza a due realtà che rappresentano il mio amato paese a livello internazionale, etc.) ma anche qui hai ragione, ognuno ha il suo livello di compromessi e ogni scelta è totalmente legittima.
Mi viene comunque da chiedermi "chi siamo noi però per decidere dove sta il limite?". Nel senso, a me un torneo con squadre di ITA, IRL, SCO e WAL sembra sensato ma immagino che in tanti al tempo dissero "una lega celtica con squadre italiane, che vaccata", anche se forse qualche esperto di storia potrebbe dire che non è poi così insensato
Allo stesso modo sono certo che qualcuno all'inizio di tutto si agitava su quanto fosse stupido un torneo celtico, che Irlanda, Galles e Scozia non possono essere accomunate, il gallese è diverso dal gaelico irlandese e scozzese (spero di non stare dicendo troppe cazzate linguistiche, è solo per capirsi) e mille altre storie. Per questo mi pongo la domanda sul dove stia il limite.
Alle fine penso che l'unica cosa importante sia fare il bene del rugby, cercando di considerare tutti i possibili aspetti che ovviamente sono tantissimi: tifosi, sviluppo del gioco in più nazioni, salute dei giocatori, soldi e chi più ne ha più ne metta.
Dall'alto della mia ignoranza dico che includere le sudafricane non è una mossa che va in questo senso, mentre l'inclusione delle italiane forse sì.