PRO12 2013/14 12° GIORNATA

[JosephK.]

Che Cavinato sia poco sportivo lo dice lui stesso, pertanto non è che si può offendere se glielo dice un altro.
Però ci sta che dopo una vittoria risponda a un qualche editoriale (o proclama che dir si voglia) dell'avversario.

Il problema sta nel "conflitto d'interessi". Insomma, già era un po' rischioso, da direttore generale del principale club italiano, spacciarsi per giornalista, però va bene, parla della nazionale, fa telecronache dei campionati esteri (e a me le sue telecronache piacciono)...
Però adesso si ritrova a essere DG, allenatore della mischia del TV e giornalista.
Onestamente faccio fatica a chiamare i suoi interventi "editoriali". Come fa a parlare del Benetton? E a parlare dei suoi avversari? Cerca di evitarlo, ma come si fa a parlare di rugby, in Italia, senza parlare di TV o Zebre?

In tutto questo la vittima è il povero Goosen. Mi immagino che libertà d'azione abbia...

Non ricordo parole di Munari cattive o anche solo di critica sul gioco delle Zebre, tanto meno sui metodi di allenamento. Ha parlato qualche volta di questioni economiche, soldi che arrivano a loro e soldi a Tv, ha parlato ovviamente di questioni politiche ma non di altro come l'avvilente tweet di Cavinato ha fatto intendere
.
Secondariamente non credo che lo stesso Munari si spacci per "giornalista", quando parlava di come fa le telecronache con Raimoni ne parlava come di un commento stile "amici davanti alla Tv". A Onrugby parla di tutto, esprime le sue opinioni come un editorialista e parla anche di Tv, spesso trova "giustificazioni", spesso ammette carenze e via. Io lo sento con piacere, si può tranquillamente non ascoltarlo se non lo si ama.

Altra cosa è scrivere robe livorose dopo una vittoria, come ha fatto Cavinato. Per altro il suo tweet è stato messo nei preferiti dal profilo ufficiale Zebre. Quando la Benetton invece ha solo fatto i complimenti. E le Zebre sarebbero squadra Fir, che rappresenterebbe tutti. Magari il suo coach potrebbe stare attento un filo di più e pure gli addetti comunicazione Zebre, perché se parliamo di conflitti di interessi allora qua è pure peggio di Munari che fa il dg-allenatore e poi parla a onrugby...

[Garryowen]

Adesso mi spiego perché gli arbitri ce l'hanno con le squadre italiane.
Succede qualcosa di analogo nel calcio inglese:

http://www.repubblica.it/sport/2014/01/ ... ref=fbpr#3

[Garryowen]

Non ricordo parole di Munari cattive o anche solo di critica sul gioco delle Zebre, tanto meno sui metodi di allenamento. Ha parlato qualche volta di questioni economiche, soldi che arrivano a loro e soldi a Tv, ha parlato ovviamente di questioni politiche ma non di altro come l'avvilente tweet di Cavinato ha fatto intendere
.
Secondariamente non credo che lo stesso Munari si spacci per "giornalista", quando parlava di come fa le telecronache con Raimoni ne parlava come di un commento stile "amici davanti alla Tv". A Onrugby parla di tutto, esprime le sue opinioni come un editorialista e parla anche di Tv, spesso trova "giustificazioni", spesso ammette carenze e via. Io lo sento con piacere, si può tranquillamente non ascoltarlo se non lo si ama.

Altra cosa è scrivere robe livorose dopo una vittoria, come ha fatto Cavinato. Per altro il suo tweet è stato messo nei preferiti dal profilo ufficiale Zebre. Quando la Benetton invece ha solo fatto i complimenti. E le Zebre sarebbero squadra Fir, che rappresenterebbe tutti. Magari il suo coach potrebbe stare attento un filo di più e pure gli addetti comunicazione Zebre, perché se parliamo di conflitti di interessi allora qua è pure peggio di Munari che fa il dg-allenatore e poi parla a onrugby...

Se non è conflitto d'interesse parlare di soldi...
Non è molto da "giornalista" dire che la FIR dovrebbe dare le stesse sovvenzioni alle due franchigie. Dai, lo capisce anche la mussa Rosy che una è la franchigia federale e l'altra è privata. Una ha un allenatore scelto dalla FIR, l'altra se li sceglie lei. Se Brunel si alza un mattino e decide che Bergamasco deve giocare a numero nove, Cavinato ce lo mette, mentre per provare Iannone apertura si è dovuto spostare alle Zebre... Insomma, è una battaglia persa. Se dessero gli stessi soldi alle due franchigie sarebbero degli stupidi.

Ma a parte questo, anch'io lo sento con piacere, sebbene non sia sempre d'accordo con lui. Capisco però che non piaccia a Cavinato sentire un "collega" che in un certo senso parla anche del suo lavoro (di Cavinato).
A parte tutto, non so se lo conosci di persona, io un po' lo conosco. Fra lui e Cavinato non so chi sia meno "sportivo". E' bravo a non farlo capire troppo nei commenti che pubblica o che fa in televisione

[JosephK.]

Beh ma mi pare difficile vedere un "conflitto di interessi" nel momento in cui Munari può decidere esclusivamente per sé e il suo club. Cioè se lui esprime un parere su una questione politico-economica sappiamo già che è il punto di vista suo o al limite di TV. Ma Tv certo può decidere per sé e nemmeno per tutto visto i paletti federali e le questioni sempre aperte (per dire quest'anno manco si sa se continuiamo con la Celtic). Quindi il punto di vista di Munari resta al limite parziale, non oggettivo, ma non in conflitto di interessi. Conflitto che sorgerebbe se Munari avesse possibilità di decidere per le Zebre o per il resto del movimento. Per altro finché esprime sue opinioni, discutibili o meno, non "influenza" nessuno. Se dice: ci dovrebbe essere eguali soldi, è il suo parere, come il tu è un altro.

Io non lo conosco e non conosco Cavinato, tifo sia Zebre che Treviso in quanto squadre italiane. Lui sarà anche antipatico e non sportivo ma ad oggi una cosa così non gliel'ho vista fare. Poi magari è bravo a vendersi ed è ipocrita e non le dice in faccia, non lo so, so solo che non sarebbe male se i protagonisti del gioco avessero più spirito rugbystico, cioè il vecchio banalissimo rispetto.

[atos]

Sentite mille argomentazioni su questa querelle, certo che lo sanno anche i bambini che le Zebre sono franchigia Federale pagata interamente con soldi pubblici con tutto quello che ne consegue ben illustrato qua sotto....mentre Treviso è sostanzialmente privata finanziata solo parzialmente da soldi sempre pubblici, ma dovrebbero essere i due centri in competizione positiva tra loro per portare grandi benefici alla Nazionale e al Rugby Italiano....invece siamo ancora qui alle disfide tra Guelfi e Ghibellini...mha...
La competizione positiva si infrange anche su segnali poco edificanti come l'immagine del buon Gavazzi ( Presidente FIR, NdR ) che con birrozzo in mano esulta (sic !) al fischio finale in quel di Parma sabato scorso.

In ogni caso sempre per essere positivi sul confronto Cavinato vs Munari per fare giusto metafora marinaresca è come se il primo racconti di vela in Laguna e il secondo racconti alla guisa di Sir Chichester di giro del mondo e delle avventure del Gipsy Moth IV.....

Ad majora !

Non ricordo parole di Munari cattive o anche solo di critica sul gioco delle Zebre, tanto meno sui metodi di allenamento. Ha parlato qualche volta di questioni economiche, soldi che arrivano a loro e soldi a Tv, ha parlato ovviamente di questioni politiche ma non di altro come l'avvilente tweet di Cavinato ha fatto intendere
.
Secondariamente non credo che lo stesso Munari si spacci per "giornalista", quando parlava di come fa le telecronache con Raimoni ne parlava come di un commento stile "amici davanti alla Tv". A Onrugby parla di tutto, esprime le sue opinioni come un editorialista e parla anche di Tv, spesso trova "giustificazioni", spesso ammette carenze e via. Io lo sento con piacere, si può tranquillamente non ascoltarlo se non lo si ama.

Altra cosa è scrivere robe livorose dopo una vittoria, come ha fatto Cavinato. Per altro il suo tweet è stato messo nei preferiti dal profilo ufficiale Zebre. Quando la Benetton invece ha solo fatto i complimenti. E le Zebre sarebbero squadra Fir, che rappresenterebbe tutti. Magari il suo coach potrebbe stare attento un filo di più e pure gli addetti comunicazione Zebre, perché se parliamo di conflitti di interessi allora qua è pure peggio di Munari che fa il dg-allenatore e poi parla a onrugby...

Se non è conflitto d'interesse parlare di soldi...
Non è molto da "giornalista" dire che la FIR dovrebbe dare le stesse sovvenzioni alle due franchigie. Dai, lo capisce anche la mussa Rosy che una è la franchigia federale e l'altra è privata. Una ha un allenatore scelto dalla FIR, l'altra se li sceglie lei. Se Brunel si alza un mattino e decide che Bergamasco deve giocare a numero nove, Cavinato ce lo mette, mentre per provare Iannone apertura si è dovuto spostare alle Zebre... Insomma, è una battaglia persa. Se dessero gli stessi soldi alle due franchigie sarebbero degli stupidi.

Ma a parte questo, anch'io lo sento con piacere, sebbene non sia sempre d'accordo con lui. Capisco però che non piaccia a Cavinato sentire un "collega" che in un certo senso parla anche del suo lavoro (di Cavinato).
A parte tutto, non so se lo conosci di persona, io un po' lo conosco. Fra lui e Cavinato non so chi sia meno "sportivo". E' bravo a non farlo capire troppo nei commenti che pubblica o che fa in televisione

[Hap]

Beh ma mi pare difficile vedere un "conflitto di interessi" nel momento in cui Munari può decidere esclusivamente per sé e il suo club. Cioè se lui esprime un parere su una questione politico-economica sappiamo già che è il punto di vista suo o al limite di TV. Ma Tv certo può decidere per sé e nemmeno per tutto visto i paletti federali e le questioni sempre aperte (per dire quest'anno manco si sa se continuiamo con la Celtic). Quindi il punto di vista di Munari resta al limite parziale, non oggettivo, ma non in conflitto di interessi. Conflitto che sorgerebbe se Munari avesse possibilità di decidere per le Zebre o per il resto del movimento. Per altro finché esprime sue opinioni, discutibili o meno, non "influenza" nessuno. Se dice: ci dovrebbe essere eguali soldi, è il suo parere, come il tu è un altro.

Io non lo conosco e non conosco Cavinato, tifo sia Zebre che Treviso in quanto squadre italiane. Lui sarà anche antipatico e non sportivo ma ad oggi una cosa così non gliel'ho vista fare. Poi magari è bravo a vendersi ed è ipocrita e non le dice in faccia, non lo so, so solo che non sarebbe male se i protagonisti del gioco avessero più spirito rugbystico, cioè il vecchio banalissimo rispetto.

Quoto tutto.

[Garryowen]

Beh ma mi pare difficile vedere un "conflitto di interessi"...

Spiego meglio, perché purtroppo questo concetto è stato corrotto dalle schifezze della politica nazionale.

Per conflitto d'interesse non mi riferisco strettamente alle questioni economiche, ma al fatto che un giornalista commenti ed esprima giudizi sul proprio lavoro di allenatore o di dirigente, sul lavoro di un suo diretto concorrente, sul lavoro di un "ente benefico" che gli elargisce 2,5 milioni all'anno.

Come quando a scuola ti dicevano "Datti un voto" e poi, ancora peggio: "Dà un voto al compito del tuo vicino di banco"...

[Garryowen]

Non serve "decidere" alcunché. Se faccio un articolo su un concorso di bellezza in cui ha partecipato mia moglie, nasce il conflitto d'interesse, anche se non sto nella giuria. Le chiacchiere per dire che chi ha vinto era una cozza le devo fare al bar

[Giangian]

Giusto per tornare in tema:

IL GAZZETTINO di Lunedì 6 gennaio 2014

MISCHIA APERTA di Antonio Liviero

Il derby rinfranca le Zebre che si tolgono dall’ultimo posto in classifica. Un’iniezione di fiducia che autorizza a sperare in un cambio di passo della franchigia emiliana. Una sconfitta che invece brucia terribilmente al Benetton. Per diversi motivi. Primo perché ha perso un’occasione irripetibile di dare una scossa alla classifica e riportarsi a ridosso delle posizioni (settimo posto) raggiunte la scorsa stagione. Poi perché ha avuto spesso le mani sul pallone, grazie a una partita completamente diversa rispetto all’andata sia in touche (con combinazioni meno telefonate) che in zona di placcaggio. Quanto alla mischia ordinata, pur meno dominante di una settimana fa, ha confermato di aver superato lo smarrimento di inizio stagione legato all’effetto delle nuove regole. Su queste basi avrebbe dovuto e potuto mettere al sicuro il risultato. Invece è riaffiorata la mancanza di scaltrezza tattica, aggravata da una strategia contraddittoria.
Stanti le condizioni climatiche, la difficoltà di appoggi e di controllo del pallone, è stata dato un peso corretto al gioco al piede con Berquist, Botes e McLean. E si è puntato sulla battaglia fisica. Ma proprio in virtù di queste stesse ragioni inconfutabili, la squadra di Goosen avrebbe dovuto tenere il gioco nel piccolo perimetro per conservare meglio il possesso, operando in zone con maggior disponibilità di sostegni per occupare il campo e avanzare in sicurezza. Invece ha sorprendentemente deciso spostare ripetutamente la palla dai raggruppamenti, andando a cercare la zona centrale dello schieramento, fondamentale per costruire attacchi di qualità. Goosen faceva affidamento sulla fisicità di una coppia di centri come Sgarbi e Loamanu e sulle propulsioni di Zanni e Budd. Ma l’infortunio dei due flanker e la tendenza dell’arbitro a penalizzare le squadre in attacco, avrebbero dovuto suggerire zone operative più tranquille. Era insomma la classica partita da zero o un passaggio. Treviso si è invece esposto alla perdita di molti possessi per errori di controllo della palla e indisciplina, oltre che per la puntuale difesa delle Zebre. La manovra non è mai veramente decollata al di là delle intenzioni. In avvio di ripresa si è addirittura assistito in rapida successione all’alternanza di diverse forme offensive: break di Loamanu, diagonale di Berquist e attacco sulla chiusa con Filippucci lanciato verso la meta e fermato per un in avanti segnalato dal guardalinee. Certo se il tmo non avesse accordato la meta di Palazzani (i dubbi restano), se Barbieri non avesse commesso un in avanti sulla linea di meta, se non fosse stato perso il lancio su una penaltouche capitale nei minuti finali, se fosse entrato un calcio in più, ora staremmo qui a fare altri discorsi. Ma non è questo il punto. È il cinismo che manca a questa squadra. La capacità di chiudere le partite, di difendere i vantaggi. Non è un problema di oggi, e non si risolverà di punto in bianco dopo il cambio di allenatore. La società ne è consapevole: «Se fossimo cinici la nostra classifica sarebbe molto diversa», sospira Vittorio Munari. Ma qualcosa può fare subito. Ad esempio ripristinare quel maul che è stato la macchina da meta del Benetton e che sabato le Zebre hanno dimostrato di saper utilizzare con pertinenza.
© riproduzione riservata

[Garryowen]

Abbastanza condivisibile. L'unica cosa, non mi piacciono molto quelle indicazioni vaghe tipo "l'arbitro tende a penalizzare la squadra in attacco" (per quale ragione? in quali circostanze?) perchè sembra che un arbitro possa fare qualsiasi cosa a seconda di come si sveglia al mattino.
In realtà la squadra in attacco veniva punita per un semplice motivo: l'arbitro francese fischiava il tenuto dopo circa un nanosecondo.
Dopo cinque minuti i giocatori avrebbero dovuto almeno cercare di adattarsi.

Liviero doveva scrivere in "chiave Benetton" e ha guardato soprattutto loro, però se il Treviso ha mancato di cinismo, le Zebre sono state altrettanto poco ciniche (soprattutto all'andata) ed hanno commesso alcune ingenuità che per il Benetton sono lontani ricordi del passato. Ripeto la mia opinione che le Zebre come squadra e come mentalità hanno ancora un piede in Italia (nel senso negativo che può avere nel rugby questo concetto), mentre il Benetton è ormai una squadra di livello internazionale e si è scrollata di dosso le ingenuità da rugby giovanile che hanno le squadre italiane.
Per me il problema del Benetton è che i giocatori non sono degli automi. Ne hanno alcuni che hanno un minutaggio che sarà quasi il doppio di quello degli zebrati.
Per il resto sono stati molto bravi in touche a ribaltare la situazione di una settimana prima e sono stati molto meglio delle Zebre nel gioco al piede (però Palazzani non ne ha sbagliata una...). Hanno perso per alcuni episodi, cose che del resto era successa a parti invertite una settimana prima

[sandrobandito]

C'era un imbriago che disse a uno che passava: "A te si proprio brutto!"
'staltro gli rispose; "Và là, che te si imbriago!"
Quindi l'imbriago, per tutta risposta: "Sì, ma a mi doman me passa."

Condivido che un pò di pepe ci stia bene, un pò di competizione tra le squadre italiane mancava.
Munari sicuramente ha le sue colpe a Treviso e in effetti tende a pontificare (se poi non lo si regge si può fare a meno di ascoltare), ma Cavinato farebbe meglio a non vantarsi, perchè la mischia di Treviso son tre anni che tira la carretta anche in Nazionale (vedi Zanni) e i risultati della mischia di Parma vanno confermati.

Evitare certe esternazioni, per quanto lecite e legittime, è solo questione di buon gusto.

[JosephK.]

Beh ma mi pare difficile vedere un "conflitto di interessi"...

Spiego meglio, perché purtroppo questo concetto è stato corrotto dalle schifezze della politica nazionale.

Per conflitto d'interesse non mi riferisco strettamente alle questioni economiche, ma al fatto che un giornalista commenti ed esprima giudizi sul proprio lavoro di allenatore o di dirigente, sul lavoro di un suo diretto concorrente, sul lavoro di un "ente benefico" che gli elargisce 2,5 milioni all'anno.

Come quando a scuola ti dicevano "Datti un voto" e poi, ancora peggio: "Dà un voto al compito del tuo vicino di banco"...

Posto che non ho mai sentito commentare sul piano tecnico le Zebre né tanto meno il lavoro degli allenatori. Almeno su organi di stampa o sui social stessi.
Secondo me confondi un po' i piani: un conto è fare cronaca, un conto è commentare o esprimere un'opinione, cosa che spetta non ad un "cronachista", passami il termine", ma ad un "editorialista".
Munari fa la seconda cosa, e spesso chi commenta fa parte del gioco, non è di parte, è parziale. Per dire: può capitare che un commento/approfondimento/opinione su un argomento la scriva uno del settore e anche un diretto interessato. Che so se Veronesi parla di riforma della sanità, è stato ministro, è importante oncologo, è capo di una istituzione privata ma che piglia un sacco di soldi dalla collettività, un suo parere sul Corriere sarebbe parziale ma non lo vedrei come una commistione indebita quale sarebbe un vero "conflitto di interessi" e sarebbe comunque interessante . Secondo me Munari resta nella semplice categoria del "commentatore/editorialista non imparziale".
Comunque finosco l'Ot, ho capito il tuo punto di vista.

[Garryowen]

Scusa, credo che tu abbia capito, ma abbia utilizzato un paragone sbagliato.
E' come se Veronesi commentasse il lavoro dello IEO (credo che si chiami così il suo istituto) e poi parlasse, che so, del S. Raffaele. Certo che lo può fare, non è vietato dalla legge.
Non è corretto dal punto di vista -diciamo così- etico, tutto qui.

Comunque sono caduto in una discussione che mi interessa poco e oltretutto fra Cavinato e Munari mi è più simpatico il secondo.
Ame, credo che lo si sia capito, interessa di più il fatto che Munari si sia rimesso a fare l'allenatore. Questi, per me, non sono quasi mai buoni segnali, per un club... e sono anche delle belle botte morali per l'head coach

[Leinsterugby]

Munari deve decidere cosa vuol fare:

il commentatore tv?
l'editorialista/politico esperto di rugby?
il general manager di una società professionistica di rugby che fa HC e Pro 12?
l'allenatore?
il procuratore?

sinceramente a me, tifoso del benetton,da fastidio che pontifichi in tv a destra e a manca quando ha una squadra che performa molto meno del dovuto.
Mi da fastidio che il general manager della società faccia anche il giornalista televisivo e si permetta di giudicare a destra e a manca. Di chi fa gli interessi MUnari di discovery, di benetton, dei giocatori????? boh
Se trovate altre 5 figure simili nel mondo dello sport potrei anche cambiare idea...
ad esempio Davide Cassani non appena è stato eletto CT dell'Italia ha annunciato l'addio alla Rai

[Garryowen]

...ad esempio Davide Cassani non appena è stato eletto CT dell'Italia ha annunciato l'addio alla Rai

Ecco, questo è un esempio corretto.
Ma sono gli stessi datori di lavoro che glielo dovrebbero chiedere come condizione contrattuale. Mi sembra chiaro che lui voglia "mungere la mucca" più che può; il fatto è che se non si pone dei limiti lui, sono gli altri a dover stabilire dei paletti.