Benetton, Italia. (O no?)
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Stiamo proprio ragionando da bar sport, in questi termini.
A un club di Premiership darei anche il doppio, per come ristanno utilizzando.
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Restiamo sui fattiGarry ha scritto:Spero mai. Voglio dire, spero che non sia mai successo.acarraro306 ha scritto:Quando sarebbe stato il periodo in cui « i soldi venivano distribuiti a pioggia ai club » ?
Sarebbe una iattura, se ci riferiamo ai club di fascia alta.
Magari premiare l’attività giovanile e di reclutamento, questo sì, ma soldi per poter fare i propri esclusivi interessi, questo sarebbe davvero deleterio.
Ai tempi d’oro i club grazie agli sponsor avevano budget doppi o anche tripli rispetto a quelli attuali e guardiamo cosa è successo. Non è stato costruito nulla, ma non vorrei ripetere la solita solfa
Il migliore ranking dell'Italia è stato nel 2007 , all'Ottavo posto, ben prima della scelta celtica , i peggiori sono stati il 15 posto costante dal 2015 e l'attuale 14 grazie però a risultati altrui negativi , non a meriti nostri.
Quindi i numeri, non le parole, ci dicono che non solo non è stato costruito nulla, ma si è peggiorata la situazione in modo evidente e soprattutto costante
Nel frattempo , il budget federale è cresciuto, come anche è cresciuta la percentuale dello stesso assorbita da nazionali e staff, mentre si è ridotta quella del rugby al di fuori di nazionali e "franchigie" .
Quindi abbiamo speso molto di più per ottenere un tracollo.
Dovrebbe essere più che evidente la necessità assoluta di cambiare radicalmente modello di sviluppo - quello attuale ha sacrificato TUTTO alla cima della piramide fallendo completamente.
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Ma allora è semplicissimo! Richiamiamo gli azzurri del 2007, così ritorniamo ottavi!acarraro306 ha scritto:Restiamo sui fattiGarry ha scritto:Spero mai. Voglio dire, spero che non sia mai successo.acarraro306 ha scritto:Quando sarebbe stato il periodo in cui « i soldi venivano distribuiti a pioggia ai club » ?
Sarebbe una iattura, se ci riferiamo ai club di fascia alta.
Magari premiare l’attività giovanile e di reclutamento, questo sì, ma soldi per poter fare i propri esclusivi interessi, questo sarebbe davvero deleterio.
Ai tempi d’oro i club grazie agli sponsor avevano budget doppi o anche tripli rispetto a quelli attuali e guardiamo cosa è successo. Non è stato costruito nulla, ma non vorrei ripetere la solita solfa
Il migliore ranking dell'Italia è stato nel 2007 , all'Ottavo posto, ben prima della scelta celtica , i peggiori sono stati il 15 posto costante dal 2015 e l'attuale 14 grazie però a risultati altrui negativi , non a meriti nostri.
Quindi i numeri, non le parole, ci dicono che non solo non è stato costruito nulla, ma si è peggiorata la situazione in modo evidente e soprattutto costante
Nel frattempo , il budget federale è cresciuto, come anche è cresciuta la percentuale dello stesso assorbita da nazionali e staff, mentre si è ridotta quella del rugby al di fuori di nazionali e "franchigie" .
Quindi abbiamo speso molto di più per ottenere un tracollo.
Dovrebbe essere più che evidente la necessità assoluta di cambiare radicalmente modello di sviluppo - quello attuale ha sacrificato TUTTO alla cima della piramide fallendo completamente.
Come ha fatto a non venire in mente alla FIR 'sta cosa non lo so. Dormono in piedi
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Se uno "stesse ai fatti" con lo stesso rigore logico del tuo messaggio, dovrebbe dire che l'India è più ricca del Lussemburgo perché il suo PIL è più grande.acarraro306 ha scritto: Restiamo sui fatti
Il migliore ranking dell'Italia è stato nel 2007 , all'Ottavo posto, ben prima della scelta celtica , i peggiori sono stati il 15 posto costante dal 2015 e l'attuale 14 grazie però a risultati altrui negativi , non a meriti nostri.
Quindi i numeri, non le parole, ci dicono che non solo non è stato costruito nulla, ma si è peggiorata la situazione in modo evidente e soprattutto costante
I numeri non dicono niente se non sono messi in un contesto.
(disclaimer: qualcosina ne so, visto che mi guadagno da vivere facendo parlare i numeri)
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Logopedista?doublegauss ha scritto:Se uno "stesse ai fatti" con lo stesso rigore logico del tuo messaggio, dovrebbe dire che l'India è più ricca del Lussemburgo perché il suo PIL è più grande.acarraro306 ha scritto: Restiamo sui fatti
Il migliore ranking dell'Italia è stato nel 2007 , all'Ottavo posto, ben prima della scelta celtica , i peggiori sono stati il 15 posto costante dal 2015 e l'attuale 14 grazie però a risultati altrui negativi , non a meriti nostri.
Quindi i numeri, non le parole, ci dicono che non solo non è stato costruito nulla, ma si è peggiorata la situazione in modo evidente e soprattutto costante
I numeri non dicono niente se non sono messi in un contesto.
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Garry, dai, non puoi rispondere con un argomento del genere, richiamare gli azzurri del 2007.
La contestazione sui risultati è quella che è, dobbiamo prenderne atto e ribattere con un altro tipo di argomenti all'ipotesi di un cambio totale di investimento, da elite alla base.
Solo una conoscenza profonda e storica del ns. movimento E DEL BUDGET A DISPOSIZIONE può immaginare cosa succederebbe con un cambio radicale di strategia, dico 'può', nel senso che può formulare previsioni ragionevoli, non certe. Per quello che vedo io, nel mio piccolo, da ex giocatore, promotore , osservatore da più di 50 anni, tenendo conto dell'evoluzione del rugby internazionale, della diffusione del ns. sport, della difficoltà implicita di reclutamento al rugby, ecc... , credo che l'attuale scelta elitaria sia in buona parte obbligata. Al medesimo tempo, tuttavia, non mi piace che non ci sia più nessun sostegno 'statale', cioè FIR a delle iniziative che incrementano la base (vedi p.e. studenteschi) e che tutto l'onere di primo reclutamento/allevamento spetti alle Società.
La contestazione di acarraro non mi convince che la scelta opposta a quella attuale sarebbe migliore, ma non è una critica senza logica.
La contestazione sui risultati è quella che è, dobbiamo prenderne atto e ribattere con un altro tipo di argomenti all'ipotesi di un cambio totale di investimento, da elite alla base.
Solo una conoscenza profonda e storica del ns. movimento E DEL BUDGET A DISPOSIZIONE può immaginare cosa succederebbe con un cambio radicale di strategia, dico 'può', nel senso che può formulare previsioni ragionevoli, non certe. Per quello che vedo io, nel mio piccolo, da ex giocatore, promotore , osservatore da più di 50 anni, tenendo conto dell'evoluzione del rugby internazionale, della diffusione del ns. sport, della difficoltà implicita di reclutamento al rugby, ecc... , credo che l'attuale scelta elitaria sia in buona parte obbligata. Al medesimo tempo, tuttavia, non mi piace che non ci sia più nessun sostegno 'statale', cioè FIR a delle iniziative che incrementano la base (vedi p.e. studenteschi) e che tutto l'onere di primo reclutamento/allevamento spetti alle Società.
La contestazione di acarraro non mi convince che la scelta opposta a quella attuale sarebbe migliore, ma non è una critica senza logica.
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Basandosi esclusivamente sui numeri, su alcuni numeri scelti a piacere, tutte le critiche hanno una logica.metabolik ha scritto:Garry, dai, non puoi rispondere con un argomento del genere, richiamare gli azzurri del 2007.
La contestazione sui risultati è quella che è, dobbiamo prenderne atto e ribattere con un altro tipo di argomenti all'ipotesi di un cambio totale di investimento, da elite alla base.
...
La contestazione di acarraro non mi convince che la scelta opposta a quella attuale sarebbe migliore, ma non è una critica senza logica.
Quando sparo la risposta demenziale non lo faccio apposta, mi viene automatico. Come il "correttore creativo" del mio Mac, anch'io ho un correttore cerebrale che mi fa questi scherzi.
Ho capito che questo succede o quando qualcuno a sua volta ha scritto qualcosa di demenziale, o quando -ed è questo il caso- viene tirato fuori un argomento trito e ritrito.
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Se qualcuno veramente lavorasse per chiudere definitivamente l'avventura in Pro14, il giorno dopo il Benetton chiederebbe immediatamente l'affiliazione a qualche federazione estera, se si potesse. Chi avrebbe il coraggio di chiedere a Treviso tornare nel campionato italiano?
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Si continua ad evitare accuratamente il merito del discorso , vedo .
Come si può valutare positivamente il lavoro fatto negli ultimi anni? C’È un singolo parametro MISURABILE che lo dimostri?
Come si può valutare positivamente il lavoro fatto negli ultimi anni? C’È un singolo parametro MISURABILE che lo dimostri?
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
No, un parametro certo non c'è.
E nemmeno un parametro leale, perché nessuno ha chiarito prima di intraprendere il percorso come sarebbe stato valutato.
Ma soprattutto perché il metro di riferimento si sposta.
Sino al 2007 , avevamo l'onda lunga degli anni '90 e delle disponibilità economiche che le società avevano con bilanci (non sono io a dirlo ma i dati reperiti negli archivi) due-tre volte superiori.
valutazione passaggio ranking:
nel 2007 fummo 12mi ad inizio anno, 9ni ad Aprile, 11 a Dicembre.
Sempre dietro alle SANZAr, agli Sbiffe, ai francesi, ai gallesi e agli irlandesi - come adesso
A ruotare furono Figi, Samoa, Scozia - adesso raggiunte da Giappone, Georgia, Tonga.
Nei fatti squadre che hanno avuto , mediamente percorsi più facili di noi, e con le quali (eccezion fatta che per Scozia) siamo ancora competitivi ed abbiamo quasi sempre prevalso negli scontri diretti negli ultimi anni .
Quindi, il nostro valore è sempre quello 72-75 punti IRB che valgono i posti 11-14.
Vediamo l'esame delle necessità:
una squadra competitiva è formata da 45 elementi - ogni elemento per valere il rugby professionale deve avere certe prestazioni (fattore A) ma anche vuole avere una certa remunerazione (conseguenza B) .
Se mettiamo che il costo sia 50-200.000 €/anno - il bilancio ingaggi vale brutalmente 4-9 milioni /anno.
Il movimento inglese si può permettere 12 club di quel tipo, con bilanci da oltre 20 milioni.
Il movimento italiano non ha nessuna società che supera il milione.
Quindi il movimento italiano quante squadre professionistiche può reggere?
Solita domanda : dobbiamo spalmare i giocatori di livello pro tra 12 squadre ? E con che meccanismo? bilancio, o con un draft alla NBA/NFL?
Oppure meglio metterli nel massimo numero di squadre professionali che possiamo mettere assieme?
Ovvero : massimizzare il livello delle società o massimizzare il livello dei giocatori?
La prima opzione vedrebbe i migliori migrare comunque all'estero.
La seconda vede , oggettivamente, una competitività minore del campionato domestico.
Se il contributo proposto da porcorosso fosse attuato, quegli 8 milioni da dove dovrebbero essere sottratti?
Dalle Zebre?
Da Benetton?
Dall'Accademia?
Dai CFP?
E perché allora non potremmo valutare il contributo in giocatori federali: ad ogni club n.3-4 giocatori di interesse federale con contratto federale, richiamati alle franchigie nelle finestre internazionali- TUTTI.
Da questo punto di vista, grazie FFOO per dare una mano al movimento (anche se ogni società la vede come un ostacolo al suo percorso competitivo).
E nemmeno un parametro leale, perché nessuno ha chiarito prima di intraprendere il percorso come sarebbe stato valutato.
Ma soprattutto perché il metro di riferimento si sposta.
Sino al 2007 , avevamo l'onda lunga degli anni '90 e delle disponibilità economiche che le società avevano con bilanci (non sono io a dirlo ma i dati reperiti negli archivi) due-tre volte superiori.
valutazione passaggio ranking:
nel 2007 fummo 12mi ad inizio anno, 9ni ad Aprile, 11 a Dicembre.
Sempre dietro alle SANZAr, agli Sbiffe, ai francesi, ai gallesi e agli irlandesi - come adesso
A ruotare furono Figi, Samoa, Scozia - adesso raggiunte da Giappone, Georgia, Tonga.
Nei fatti squadre che hanno avuto , mediamente percorsi più facili di noi, e con le quali (eccezion fatta che per Scozia) siamo ancora competitivi ed abbiamo quasi sempre prevalso negli scontri diretti negli ultimi anni .
Quindi, il nostro valore è sempre quello 72-75 punti IRB che valgono i posti 11-14.
Vediamo l'esame delle necessità:
una squadra competitiva è formata da 45 elementi - ogni elemento per valere il rugby professionale deve avere certe prestazioni (fattore A) ma anche vuole avere una certa remunerazione (conseguenza B) .
Se mettiamo che il costo sia 50-200.000 €/anno - il bilancio ingaggi vale brutalmente 4-9 milioni /anno.
Il movimento inglese si può permettere 12 club di quel tipo, con bilanci da oltre 20 milioni.
Il movimento italiano non ha nessuna società che supera il milione.
Quindi il movimento italiano quante squadre professionistiche può reggere?
Solita domanda : dobbiamo spalmare i giocatori di livello pro tra 12 squadre ? E con che meccanismo? bilancio, o con un draft alla NBA/NFL?
Oppure meglio metterli nel massimo numero di squadre professionali che possiamo mettere assieme?
Ovvero : massimizzare il livello delle società o massimizzare il livello dei giocatori?
La prima opzione vedrebbe i migliori migrare comunque all'estero.
La seconda vede , oggettivamente, una competitività minore del campionato domestico.
Se il contributo proposto da porcorosso fosse attuato, quegli 8 milioni da dove dovrebbero essere sottratti?
Dalle Zebre?
Da Benetton?
Dall'Accademia?
Dai CFP?
E perché allora non potremmo valutare il contributo in giocatori federali: ad ogni club n.3-4 giocatori di interesse federale con contratto federale, richiamati alle franchigie nelle finestre internazionali- TUTTI.
Da questo punto di vista, grazie FFOO per dare una mano al movimento (anche se ogni società la vede come un ostacolo al suo percorso competitivo).
- doublegauss
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Bravo Luqa, ottima analisi.
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Sono d'accordo anch'io, del resto la coperta è quella che è (anzi, mi sembra pure che si stia accorciando)...doublegauss ha scritto:Bravo Luqa, ottima analisi.
Riccardo
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Oltretutto bisogna sempre tener conto dei cicli: ce ne son di vincenti in cui vengono sfornati giocatori di livello mondiale, altri in cui il livello è decisamente inferiore (nel calcio siam passati dall'essere campioni del mondo al non qualificarci al mondiale nel giro di 10 anni con la conclusione di un ciclo, nel basket la discesa è stata addirittura catastrofica, nella pallavolo abbiamo passato diversi anni difficili recentemente...).
Il lavoro tecnico sui giovani che si è intrapreso dovrebbe aiutare a limitare il fattore caso, ma quello purtroppo è inevitabile, così come sono inevitabili gli infortuni importanti di giocatori chiave: avendo meno ricambio li soffriamo di più, ma il lavoro in tal senso e i risultati della Benetton e delle Under credo dimostrino che qualcosa si sta facendo. Io, sinceramente, preferisco la situazione attuale in cui ogni anno escono dall'Under20 almeno 5/6 giocatori potenzialmente buoni per assaggiare il Pro14 e con Benetton e Zebre in grado di giocarsi i playoff (le Zebre se cambiano gioco ovviamente).
Ricordiamoci, la nazionale post mondiale avrà appena 4/5 over 30 e l'ossatura di base della squadra avrà il più vecchio in Steyn (27 anni appena compiuti).
Quindi calma, i prossimi 1/2 quadrienni ritorneremo stabilmente nella top 10 e penso ci divertiremo
Il lavoro tecnico sui giovani che si è intrapreso dovrebbe aiutare a limitare il fattore caso, ma quello purtroppo è inevitabile, così come sono inevitabili gli infortuni importanti di giocatori chiave: avendo meno ricambio li soffriamo di più, ma il lavoro in tal senso e i risultati della Benetton e delle Under credo dimostrino che qualcosa si sta facendo. Io, sinceramente, preferisco la situazione attuale in cui ogni anno escono dall'Under20 almeno 5/6 giocatori potenzialmente buoni per assaggiare il Pro14 e con Benetton e Zebre in grado di giocarsi i playoff (le Zebre se cambiano gioco ovviamente).
Ricordiamoci, la nazionale post mondiale avrà appena 4/5 over 30 e l'ossatura di base della squadra avrà il più vecchio in Steyn (27 anni appena compiuti).
Quindi calma, i prossimi 1/2 quadrienni ritorneremo stabilmente nella top 10 e penso ci divertiremo

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Re: Benetton, Italia. (O no?)
Chiaro, il mercato della Benetton in Italia è saturo...Garry ha scritto:Se qualcuno veramente lavorasse per chiudere definitivamente l'avventura in Pro14, il giorno dopo il Benetton chiederebbe immediatamente l'affiliazione a qualche federazione estera, se si potesse. Chi avrebbe il coraggio di chiedere a Treviso tornare nel campionato italiano?
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Re: Benetton, Italia. (O no?)
No, è che ormai nessuno va più in autostrada o fa abbonamenti con la TIMFantasyste ha scritto:Chiaro, il mercato della Benetton in Italia è saturo...Garry ha scritto:Se qualcuno veramente lavorasse per chiudere definitivamente l'avventura in Pro14, il giorno dopo il Benetton chiederebbe immediatamente l'affiliazione a qualche federazione estera, se si potesse. Chi avrebbe il coraggio di chiedere a Treviso tornare nel campionato italiano?

Ma dai, pensi veramente che Benetton tenga in considerazione questi aspetti sul mercato italiano?
Per loro sono dettagli, dai. In Italia potrebbero ottenere lo stesso effetto pubblicitario spendendo molto meno
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