Qualcuno può dirmi dove posso trovare in città un negozio di rugby dove fare incetta di maglie ?

Grazie
Moderatore: Emy77
In Ghirada.Tallonatore80 ha scritto:Signori, questo Weekend vado a TV.
Qualcuno può dirmi dove posso trovare in città un negozio di rugby dove fare incetta di maglie ?![]()
Grazie
la cosa mi intristisce solo a raccontarla, ma la cosa non è assolutamente gestita in Benetton, al pari della maggioranza dei club di eccellenza che sul tema si distinguono per iniziative che ricordano la pesca in beneficenza di paese; banchetto o, alla meglio, punto vendita aperto nel fine settimana.Brules ha scritto:Leggermente off-topic ma ne approfitto magari passa di qua qualche esperto. Possibile che tramite il sito web del Benetton Rugby non ci sia la possibilita' di acquistare un po' di merchandising on-line?
Ti devo quotare.calep61 ha scritto:la cosa mi intristisce solo a raccontarla, ma la cosa non è assolutamente gestita in Benetton, al pari della maggioranza dei club di eccellenza che sul tema si distinguono per iniziative che ricordano la pesca in beneficenza di paese; banchetto o, alla meglio, punto vendita aperto nel fine settimana.Brules ha scritto:Leggermente off-topic ma ne approfitto magari passa di qua qualche esperto. Possibile che tramite il sito web del Benetton Rugby non ci sia la possibilita' di acquistare un po' di merchandising on-line?
non solo non è attiva una piattaforma per gli acquisti on line di maglie e merchandising di varia natura, tra l'altro pensando al business iniziale dal quale l'avventura imprenditoriale Benetton è partita si rimane ancor più basiti, ma ad un contatto via 'mail, un mio conoscente ha ricevuto una risposta alquanto stizzita (come se si chiedesse la luna) invitandolo ad andare presso il campo nel fine settimana che avrebbe trovato uno store dedicato.
evidentemente, a Monigo non pensano sia un tema importante sul quale puntare anche per arrotondare i ricavi e, sicuramente, non si preoccupano di dare un'immagine per nulla di eccellenza nei confronti dei suoi potenziali tifosi e/o appassionati, snobbati alla belle e meglio! Il tenore, peraltro, è comune ad un po' tutti i club di vertice e, ironia della sorte, risultano meglio organizzati alcuni club di seconda e terza fascia (serie B e C) con loro portale web dedicato. Poi ci si lamenta che il rugby fatica a decollare ..........
vero, ma mi chiedo: gli Aironi ed il Viadana sono molto la stessa cosa per gli aspetti di mera gestione organizzativa/amministrativa del club, basta vedere com'è organizzato il campus estivo, quindi perchè non continuare con le maglie del Viadana attaverso il loro sito, tra l'altro uno dei meno peggio dell'Eccellenza.JosephK. ha scritto:gli Aironi avevano uno shop online ben fatto e con un buon rifornimento.
faccio una domanda: secondo te, quanto materiale di merchandising potrebbe vendere una società come Viadana? tenere un sito per il commercio online non è costosissimo ma cmq ha dei costi e comunque devi avere un magazzino di stoccaggio altrimenti è finito lo scopo ed insieme al magazzino devi avere magazziniere o cmq qualcuno che gestisca gli ordini ... secondo me per i ritorni che ne possono avere non ne vale la pena e lo stesso discorso vale anche per il benetton ... questi però potrebbero organizzare un corner focalizzato sul rugby nei loro negozi più grandi delle città ma non sono sicuro dei ritorni che potrebbero avere ....calep61 ha scritto:vero, ma mi chiedo: gli Aironi ed il Viadana sono molto la stessa cosa per gli aspetti di mera gestione organizzativa/amministrativa del club, basta vedere com'è organizzato il campus estivo, quindi perchè non continuare con le maglie del Viadana attaverso il loro sito, tra l'altro uno dei meno peggio dell'Eccellenza.
Ci sono cose del nosro rugby veramente difficili da capire, il commercio on-line è una delle poche cose che non soffre particolarmente l'attuale crisi economica, ha costi di gestione decisamente contenuti rispetto ad uno store tradizionale e, se parliamo di un'impresa sportiva, i ricavi ottenibili sarebbero misurabili anche per il ritorno d'immagine che la commerciaslizzazione dei colori sociali rappresenterebbe, ma probabilmente mi sfugge qualche cosa, almeno credo.
io un abbozzo di idea l'avevo già fatto qualche tempo fa, non chiedo royalty, se può interessare lo riposto, buona letturaJosephK. ha scritto:Sapete che potrebbe essere un'idea crearlo proprio uno store online che venda prodotti di merchandising in accordo con le società? Tipo 50% incentrato sulle squadre nostrane ma anche con maglie delle nazionali estere o dei grandi club europei/down under.
Non credo ci sia qualcosa del genere, in particolare rispetto al nostro movimento... O io di programmazione non so niente ma per quanto riguarda testi, redazione, cms ecc. ne so. Se si trovasse un buon rapporto con le squadre sarebbe una buona idea... Sempre che le stesse abbiano un minimo di merchandising loro o siano disposte a crearlo...
O famo?
calep61 ha scritto:Qualcuno dice:..... Per alzare il livello serve solo una cosa: I SOLDI. ed i soldi si trovano da sponsor, spettatori e merchandising. Se non ci sono quelli, non si possono pagare i migliori, e senza i migliori il livello si abbassa. Senza soldi non si puo investire nella formazione dei giovani e dei tecnici. ........
Ineccepibile, come dargli torto, però se per alcuni problemi si può comprendere le difficoltà a trovare facili soluzioni - la crisi economica si fa sentire in ogni comparto di questo paese - su spettatori e merchandising si fatica a interpretare la pochezza di idee e creatività che si registra in un po' tutti i club di Eccellenza.
Spettatori:
- ipotizzando biglietti dell'ordine di 20 euro di media (normalmente i prezzi sono anche più economici)e stimando spettatori di circa 1500 per partita (purtroppo spesso sono molto meno), si può considerare incassi annui dell'ordine di circa 300.000, euro più, euro meno, per club e, considerato i 12 attuali club di eccellenza, un business complessivo di circa 3.500.000 euro.
Merchandising:
- ipotizzando gli 80.000 spettatori di San Siro, tanto per prendere un numero reale di ipotetico bacino di utenza interessato, ed uno stimabile guadagno netto (tolti i costi vivi di produzione e gestione commerciale) per 1 maglietta con i colori sociali del club di 20 euro medi si può considerare un business complessivo di circa 1.600.000 euro.
Ora, fatico a capire come sia ancora così radicata la convinzione delle maggioranza dei club che con la vendita dei biglietti per assistere alle partite si possa alimentare adeguatamente il bilancio societario, mentre ci sia un completo disinteresse tra le attuali società di Eccellenza ad alimentare un adeguato commercio del merchandising societario ad eccezione del singolo gabbiotto, se non bancarella volante, collocato in porossimità del campo da gioco per i pochi presenti alla partita. Persino in alcuni siti web dei club di serie inferiore (per la verità dalla B in giù) sono attivi appositi portali dove poter commercializzare magliette e gadget societari e tali soluzioni non hanno costi di gestione esorbitanti, certamente non paragonabili ad un punto vendita reale, mentre nessuno dei club maggiori ne è attualmente munito e ciò vale anche per le due franchigie di PRO12!. Non è praticamente possibile reperire con facilità una maglietta del Viadana, o del Rovigo, piuttosto che del Treviso, non parliamo delle Zebre, se non andando fisicamente a comprarla direttamente da Zanni sul campo da goco. Tra i temi presi in considerazione dal nuovo Presidente FIR Gavazzi, c'era una particolare attenzione ad un lavoro di analisi del mercato di riferimento per individuare iniziative e soluzioni al fine di alimentare meglio interessi di nuovi sponsor o dinamiche commerciali specifiche al finanziamento del movimento tutto. Bene, perchè non realizzare un apposito portale a gestione FIR (per otimizzare ed economicizzare i costi dei club interessati, una sorta di finanziamento in servizi) per promuovere le divise sociali dei principali club italiani in modo da garantirne una vendità estesa anche al di fuori del perimetro del campo da gioco, con ricavi da girare ai club interessati. Si sa quali potenzialità abbia la rete WEB dal punto di vista commerciale e, forse, questa potrebbe essere una buona idea per elevare questo particolare business che finora in Italia non è stato praticamente preso in considerazione.