Guido_53 ha scritto: ↑20 apr 2021, 10:14
A me sembra che proprio per ragioni economiche ci sia una differenza essenziale fra le due realtà. In primo luogo organizzare una squadra di rugby professionistico nel rugby è più impegnativo che in qualsiasi altro sport per ampiezza di roster, staff tecnico e sanitario, in secondo luogo il denaro in circolazione è infinitamente minore che nel calcio. In sostanza mentre nel rugby il campionato professionistico chiuso nasce per necessità di sopravvivenza dello stesso professionismo nella maggior parte dei paesi, la Superlega è soltanto speculazione economica e riduzione a spettacolo, americanizzazione dello sport allo stato puro.
Sono in disaccordo.
La logica è la stessa, pur se le dimensioni sono diverse.
Un CR7 in rosa costa come la rosa di un roster di rugby, se poi in rosa hai anche dei CR3,5 e considerando che anche lo Scaccabarozzi di turno i suoi 2 milioni all'anno se li porta a casa (per i tecnici si può dire la stessa cosa) credo che la minore numerosità dei roster calcistici rispetto a quelli del rugby sia più che ampiamente compensata dalla enormemente superiore costosità dei singoli individui. Non so quanti rugbysti al mondo guadagnico come Scaccabarozzi.
Ripeto: è la logica ad essere aliena (uso un termine neutro) rispetto ai concetti tradizionali dello sport.
Innanzitutto alla meritocrazia sul campo.
Il che ovviamente non esclude che si debbano pretendere garanzie di solidità finanziaria.
Ma queste ultime non possono assolutamente essere l'unico criterio di partecipazione.
Altrimenti non è più sport. E' qualcosa che gli assomiglia, che lo mima, ma non è sport.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)